Tu Dulzura Me Envolvio

di Shary_Leonetta
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Passarono 2 settimane ed io non riuscivo più a stare dietro a sto segreto. Odio mentire a mamma, a papà, ai miei amici e alle mie migliori amiche! Basta, parlerò con Leon: dobbiamo dire la verità a tutti, perché così non riesco più ad andare avanti. Con il proseguire di questa storia sono cambiata, sono più gentile, più disponibile in tutto, e questo grazie al ragazzo che mi sta accanto. Per questo non voglio più stare a sto gioco, ma voglio essere libera di stare con lui, anche perché non è mio fratello! E lui mi fa capire che mi ama, che vuole stare con me ed anche lui è cambiato. Non fuma più da tempo, mi aiuta sempre, non fa più a botte.. e tutto ciò per stare con me e per portare rispetto ai miei genitori che appunto l’hanno accolto come un figlio. Fatto sta che sono in camera mia coricata sul letto e leggere une rivista e mi squillò il telefono: Francesca! “ehi Fran! Ciao” risposi io “Vilu amica mia come stai? È un po’ che non usciamo..ti sento strana, c’è qualcosa che non va?” ecco, subito la mia migliore amica se n’è accorta! Solo a guardarmi in faccia mi capisce “ehm in effetti sì, ma appena ci vediamo ti prometto che ti dico tutto” lei si preoccupò immediatamente “è successo qualcosa di grave? Chi devo picchiare? Sentiamo” io risi, che amica protettiva che ho! Beh come la sono io con lei naturalmente “no tranquilla Fran. Quando ci vediamo?” sentii che sorrise “mmh facciamo domani davanti a casa mia? Tanto è sabato..magari pranziamo insieme, ti va?” io sorrisi a mia volta “certo! Allora vengo da te per le 11.30? Va bene?” intanto stavo sistemando un po’ di cose sulla scrivania quando bussarono alla porta “amore posso?” oh cavolo Leon! “Vilu ci sei? Chi è che ti chiama amore?” ecco, Francesca aveva sentito. Uff non ne posso più “ehm..un attimo” urlai per farmi sentire da Leon e poi proseguì con la mia amica italiana “è mio padre Fran, sai com’è fatto” .. “aaah capisco..dai ti lascio andare, a domani Vilu. Un bacio” Leon intanto stava entrando “a domani Francesca, un bacio anche a te” e misi giù per poi rivolgermi a quel bellissimo ragazzo che era entrato in camera mia “Leon Francesca per poco non ti scopriva! A proposito..dobbiamo parlare” lui mi stava per dare un bacio ma io abbassai la testa e lo fermai “no fermo..dobbiamo parlare seriamente Leon” e mi sedetti sul mio lettino e Leon fece lo stesso “cosa c’è Violetta? Così mi spaventi” e mi prese le mani “dobbiamo dire tutto ai miei genitori e ai nostri amici. Sono stufa di questa commedia, dobbiamo sempre e solo fingere fingere e fingere. Io sono un essere umano reale e non virtuale da poter gestire, soprattutto non si possono gestire i sentimenti. Quindi appena arrivano mamma e papà glielo diciamo che stiamo insieme e che ci amiamo perché così non voglio continuare” avevo parlato tutto d’un fiato senza guardarlo un secondo in faccia, ma guardando le nostre mani unite così alzai lo sguardo e vidi i suoi occhi confusi “Violetta hai sentito tua mamma e tuo papà..” stava iniziando a dire ma io lo fermai subito “non mi interessa..li convinceremo” lui si strofinò gli occhi e si mise una mano nei capelli “ma..” ma di nuovo io lo bloccai “Leon non so che ci trovi di così bello e divertente continuando a recitare e a far finta di volerci bene come fratelli..io non ti voglio bene, io ti amo. E tu per me non sei né un amico né un fratello..sei l’amore della mia vita. E poi non voglio più nemmeno mentire a Francesca, a Camilla, a Nata e a Ludmilla..sono le mie migliori amiche e tradirle sarà l’ultima cosa che farò in vita mia”. Leon non mi stava guardando, aveva lo sguardo perso sul pavimento “va bene, ok. Anche io mi sono affezionato a Maxi, Federico, Diego e Broadway e io non ho mai mentito a nessuno. Ma Angie e German mi accolto come un figlio, hanno voltato il mondo per me e non voglio deluderli” io sgranai gli occhi, mi sentivo come un pesce fuor d’acqua “deluderli? Perché secondo te stare con me vuol dire deluderli? Perciò a te interessa di meno il nostro amore che quello che pensano i miei” ancora non lo guardavo ma sentivo il suo sguardo addosso a me “non ho detto questo Violetta, lo sai bene” io mi alzai di colpo “beh ma alla fine è questa la solfa. Rispondimi Leon: mi ami sì o no?” lui a sua volta si alzò “che domanda è Violetta? Certo che ti amo!” io incrociai le braccia “bene allora come hai fatto l’eroe fino a un giorno fa, fallo anche ora affrontando i miei genitori” alla fine, dopo qualche minuto di silenzio Leon mi abbracciò “va bene, glielo diremo”. Dlin dlon, dlin dlon. Il campanello. Che siano i miei? Strano loro hanno sempre le chiavi “vado ad aprire” stavo per uscire dalla camera quando Leon mi fermò e prendendomi il viso tra le mani mi sussurrò un “ti amo” ma sta volta non ero molto entusiasta. Anzi, ero piuttosto abbattuta per il suo comportamento di poco prima infatti per qualche secondo rimasi zitta poi gli tolsi le mani dal mio viso “sì..andiamo..”. Scendemmo e dopo un altro suono del campanello aprii ed erano mamma e papà pieni di borse per la spesa “ciao ragazzi, abbiamo tardato un po’ perché abbiamo preso un po’ di roba per il frigo che è da qualche giorno che piange” io e Leon demmo una mano a portare dentro le borse “mamma potevi dirmelo che andavo io a fare un po’ di spesa” e una volta tutti in cucina e con la roba posata sul tavolo io iniziai l’argomento “ehm mamma..papà..dobbiamo dirvi una cosa” mamma mi guardò stranita “tutto bene? Avete due facce..che è successo?” e subito anche papà sbraitò “Vilu stai bene? Ti è successo qualcosa? Devo chiamare la polizia?” è ufficiale mio padre è stra matto! “ma va papà..è solo che..io e Leon..beh ecco” e lo guardai per cercare aiuto ma lui aveva lo sguardo di nuovo nel vuoto sul pavimento. Infine mi avvicinai e gli presi una mano e lui alzò lo sguardo di scatto e sciolse la mia stretta per poi dirigersi al tavolo guardando bene in viso i miei genitori “Angie..German..da quando sono arrivato qui sono cambiate un sacco di cose e soprattutto io sono cambiato. Mi sono affezionato sempre più a voi e a vostra figlia, talmente tanto che manderei a rotoli il mondo per voi. Mi avrete accolto in casa che per voi ero uno sconosciuto e a malapena sapeva il mio nome. Con questo voglio anche dirvi che..” ma papà lo interruppe. No! Ma perché proprio ora? “Leon te l’ho già detto un mucchio di volte. Tu sei come un figlio ormai e sei come un fratello per la nostra Vilu, ti vogliamo bene e sappiamo che proteggerai sempre Violetta. L’abbiamo capito soprattutto quando è stata in ospedale. Ti abbiamo visto cambiare e sappiamo che ora sei un ragazzo migliore. Assolutamente migliore. E con questo spero appunto che non ci deluderai mai, che potremo fidarci sempre di te. Perciò qualsiasi cosa hai da dirci o chiederci fallo pure senza esitare. Sei d’accordo Angie?” mamma subito rispose prendendo le mani di Leon “certo che la sono! Posso iniziare a chiamarti figlio mio quindi?” e lo abbracciò. Ma Leon non poteva resistere..doveva dirglielo! Quando si staccò dall’abbraccio di mamma disse “ehm..sì..volevo chiedervi se avete 10 euro da darmi per la ricarica al telefono, ma non sapevo come dirvelo” papà naturalmente si tranquillizzò di più “aaaah ma dai per così poco Leon? Ma certo! Ecco tieni” e subito glieli diede “ma Leon ci mancherebbe” esclamò mia mamma. Io ero a dir poco pietrificata. Non potevo crederci..non gliel’aveva detto..aveva detto una bugia. “Vilu? Mi senti” mi accorsi che qualcuno mi stava scrollando: mia madre. “è? Che c’è?” dissi sconvolta “amore cos’hai? Stai bene?” ero arrabbiatissima. “mai stata meglio! Una meraviglia” fulminai Leon con lo sguardo “me ne vado da Nata vah” stavo uscendo quando papà mi fermò “alt signorina! Ora ci dici cos’hai” io mi bloccai e mi volta lentamente “cos’ho? Ve lo dico subito! Semplicemente sono furiosa e soprattutto delusa da una delle persone più importanti della mia vita. Una persona che pensavo mi amasse per quella che sono, che mai avrebbe mentito e che avrebbe fatto di tutto per rendermi felice. Ma a quanto pare mi sbagliavo” così dicendo rivolsi ancora uno sguardo a Leon e mi voltai nuovamente e papà sconfortato disse “chi è questa persona? Giuro che se la vedo dovrò fare i conti con me. Ha finito di vivere” Leon mi guardò dispiaciuto e nel frattempo arrabbiato “ti è più vicino di quanto non pensi. Ma tranquillo papà, tanto non fa più parte della mia vita.” Detto ciò uscii e chiamai Natalia “pronto? Vilu?” che voce dolcissima che è sempre la mia amica spagnola “Nati posso venire da te?” lei sembrò un po’ confusa “tutto bene?” .. “sìsì, allora posso?” lei non esitò “certo amica mia che puoi! Ti aspetto” .. “grazie mille, 10 minuti e arrivo” e chiusi la chiamata avviandomi a casa di una delle mie migliori amiche cercando di non pensare a nulla di quello che è successo nell’ultimo quarto d’ora.




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