Erano passati da 30 anni
dall’ultima volta che l’aveva vista. Per un vampiro non sono certo un problema,
ma aveva comunque la sensazione di essersi perso
qualcosa…ma che stava mai pensando. Bevve un altro sorso di sangue,
gustandoselo con piacere: doveva invece rifarsi di tutto quel tempo passato
senza bere nemmeno un goccio! Posò però il calice sul tavolino vicino al suo
trono, e sogghignò. Qualcuno stava
tentando di celare la sua presenza, ma con scarsi risultati. “Seras, noto con piacere che le tue abilità di
vampiro sono migliorate, ma non puoi ancora nasconderti da me..”,
aspettò che lei si facesse vedere, divertito. “Volevo prenderti alla sprovvista ma dovevo immaginarlo che mi avresti scoperto!
Buonasera, Master!”,nel buio della stanza risuonò la
sua voce, allegra e cristallina. Si avvicinò a lui e gli
sorrise, mantenendo però una certa distanza.
“Non ti preoccupare, avvicinati
pure, so ancora controllare la mia sete!”, i suoi occhi rubino
brillarono per un momento nell’oscurità, fissandola. “O-ok- Seras non riuscì a controllare una risatina nervosa-
qui va bene?”, disse avanzando, ormai davanti a lui (lui che come al solito la metteva in agitazione col suo ghigno da pazzo).
“Non startene lì in piedi, siediti vicino a me..”.
Adorava metterla in difficoltà. La guardò mentre
materializzava una sedia, orgoglioso di come quel gesto le fosse diventato
naturale. “Soddisfatto adesso?” “Sì. -fece una pausa. Fisicamente non era
cambiata, ma poteva distintamente percepire quanto fosse
diversa. Le passò lievemente una mano tra i capelli, intrecciando per un attimo
le dita tra quelle ciocche ribelli. “Sei diventata più forte; una notte di queste metterò alla prova le tue capacità, che ne
dici Poliziotta?” “Volentieri, basta che
non mi chiami più così!” gli sorrise un'altra volta, sentendosi un’ po’ ebete
per il suo continuo sorridergli in quel modo. “Ma non serve che ti trattenga se sei contenta che sia tornato! Anzi, devo dire
che mi aspettavo un benvenuto un po’ più…. caloroso.”, sorrise mostrando una
fila interminabile di denti aguzzi. “Master! Non leggere i miei pensieri, e poi
cosa stai dicendo?!” “Hai capito benissimo cosa
intendo, Seras.”, la prese e la mise a sedere sulle sue ginocchia, come si fa
con un bambino piccolo. “Master non sono mica una bambina piccola, lasciami!” “In termini umani
sei una donna di mezza età lo so, ma come vampira sei ancora molto giovane…e
poi è da tanto che non ci vediamo, lascia che ti guardi da vicino!” la strinse
a sé, e le mordicchiò il collo, accarezzandole la schiena. Inerme ai suoi
gesti, Seras gemette, mettendogli le braccia attorno al collo. Aveva aspettato
il ritorno di Alucard con pazienza, ma ora che lui era
veramente lì aveva talmente tante cose da dirgli che non riusciva a formularne
razionalmente nemmeno una. Sentiva solo le sue mani lungo la sua
schiena, il suo respiro sul suo collo e la sua lingua…oh la sua lingua le
faceva venire la pelle d'oca, annebbiandole completamente la mente. “Rilassati
Seras. Avremo tutto il tempo per parlare. Ora lasciati andare..”
Le baciò la fronte e guardò ancora la sua futura regina, impaziente di farle
sentire quanto gli era mancata. Sì, era proprio bello essere nuovamente a casa.