Requiem Aeternam

di AliceBaskerville
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Le sue ginocchia cedevano con un tonfo sul terreno polveroso, il vento arido accarezzava lentamente i suoi capelli scuri come il cielo di mezzanotte, l'unica fonte di luce, in quel buio così rassicurante, erano i freddi raggi di luna.

 

Ancora una volta l'avevano portata via. Non bastava aver sofferto la sua mancanza già una volta, non bastava averla già vista esalare l'ultimo respiro: il destino aveva deciso di intrecciare in tal modo le loro anime, li aveva resi succubi del così pesante destino di esorcista, li aveva condannati a una vita di eterna guerra, li aveva separati.

 

Alla morte non c'è rimedio, dicevano, allora perché era stato costretto a vivere ancora una volta quel destino? Quell'involucro artificiale era orribilmente simile a un corpo vero, ma non lo rendeva, ciononostante, tale.

 

Yu Kanda era il nome che l'aveva legato alla sua nuova vita, l'avrebbe condotto a una nuova morte, l'avrebbe condannato a un'esistenza votata alla ricerca di lei.

 

Lei, che sapeva morta per sua stessa mano.

 

Lei, era ancora viva, ma non come voleva che fosse.

 

Lei, che morì ancora una volta, e la colpa era di nuovo sua.

 

Quel corpo quasi sintetico, il guscio che aveva contenuto quell'anima sublime, giaceva inerme a terra, i suoi occhi non brillavano più della scintilla della vita.

 

' Ti amo, Yū. ', aveva sospirato lei, prima di spirare stancamente, allontanandosi definitivamente, non dandogli più modo di poterla raggiungere.

 

' Sì. ', aveva risposto, la voce spezzata da quelle lacrime che si rifiutavano di scendere e lasciargli sfogare quel dolore così lungamente sopportato.

 

E al suo orecchio sussurrava parole d'amore, parole che non aveva mai osato pronunciare quando lei aveva ancora l'occasione di ascoltarle.

 

E mentre l'arido terreno si riempiva di bellissimi fiori di loto, lui le dava il suo addio.

 

 

 

“ Questo mondo è buio al punto che è difficile persino respirare, ma in quel momento, mentre ridevo insieme a te, ho sentito come se respirare fosse diventato un po' più facile. ”





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