kuren2
Con questa fic mi sono
piazzata seconda al concorso SasuNaru/NaruSasu in
500 parole indetto da Mala_Mela, incredibile ma
vero! Sono sinceramente stupita e ovviamente felicissima di questa posizione
e ringrazio moltissimo la giudice per il bellissimo contest, oltre a fare un
sacco di complimenti a tutte le partecipanti e le podiste! Diciamo che la fic
è stata pubblicata un pò in ritardo, ma la puntualità non è esattamente il mio
forte...
The Seasons of
Never
Corrucciò le sopracciglia biondicce e gonfiò le guance, in un gesto
puerile di sdegno.
“Ho
detto no.”
Il
profumo primaverile dei fiori inebriava i sensi e riempiva i polmoni delle
figure minute che partecipavano a quel singolare quadretto, tra l’ondeggiare
lieve dell’erba al vento ed il frusciare del verde intorno.
Un’occhiata dorata sembrò incoraggiarlo ancora una volta, impassibile al
suo rifiuto.
“E’
musone e noioso, no Kiba!”
Uno
sbuffo dal suono familiare accompagnò un peso morto che atterrava sull’ erba
fresca.
“Avanti
Naruto, ci serve solo l’ultimo giocatore, non devi mica sposartelo!”
Il
bambino biondo scoccò uno sguardo azzurrino ed irritato all’espressione annoiata
dell’amico, steso a terra poco lontano.
“No, con quello non ci parlerò mai!”
Una
foglia dall’aria precaria e giallastra tentò, invano, di reggersi al sottile
ramoscello, resistendo al soffiare insistente di quei primi venti
autunnali.
L’arzigogolato viaggio verso il suolo venne seguito con curiosità da un
paio di occhi di un colore che il cielo sembrava aver dimenticato, con
l’avanzare della stagione.
“Sas’ke,
perchè le foglie cadono?”
Il
ragazzino al suo fianco scrollò le spalle. “Muoiono.”
Naruto
rimase per qualche attimo a fissare la foglia a terra, interdetto.
“Non
dovremmo fare un funerale, o qualcosa?”
Il
silenzio che seguì sapeva di abitudine ed il biondo non se ne crucciò, godendosi
gli ultimi raggi di un pallido sole.
“Dobe.”
Punto
sul vivo della sua tenera innocenza, Naruto si irritò.
“Razza d’un teme! Noi non saremo mai amici!”
“Se sono
sufficiente in matematica ti sposo, giuro!”
Una
piccola nube di vapore accompagnava ogni respiro, nel gelo di quella sera
invernale.
Sasuke
stiracchiò un lato della bocca, sfregando insieme le mani fredde.
“Dobe.”
Naruto
non smorzò il sorriso, sbuffò ridacchiando e Sasuke continuò.
“Per...
Sakura?”
“Te l’ho
detto, non ci sono problemi,” rispose subito, la voce leggermente stridula.
“Siete i miei migliori amici, vi piacete, è ok!”
Il moro
si finse soddisfatto e chiuse il discorso. Quella sera stessa rifiutò la
ragazza.
“Nacchan, sicuro che ti piaccia Sakura?” Chiese Kiba, al
telefono.
Naruto
non capì.
“E
non... Sasuke?” il biondo raggelò.
“Scherzi?!” sbraitò, “Quel teme non potrebbe mai piacermi!”
La pelle
di Sasuke era meravigliosamente fresca, constatò, beandosi del contatto delle
loro mani, intrecciate, mentre passeggiavano sotto l’arsura di quel primo
pomeriggio di piena estate.
Non un
filo di brezza aiutava a sopportare l’afa e Naruto non riuscì a fermare la
propria mente dall’immaginare quanto avrebbe potuto rinfrescarlo il suo intero
corpo.
Fu con
questa assuefazione nella testa che, ignorando il suo sguardo sbigottito, lo
strattonò e se lo portò vicino, per posare piano le proprie labbra sulle sue.
Ancora più fresche, pensò, indugiando.
Un
fischio acuto lo raggiunse da lontano.
“Piccioncini, a quando le nozze?” Urlò Kiba, sghignazzando
forte.
Naruto
incrociò per un istante lo sguardo divertito di Sasuke ed il sopracciglio scuro
alzato tipico della sua sottile ironia. Gli sorrise, beffardo, poi si
voltò.
“Scherzi?!” urlò di rimando, “Questo teme non lo sposerò mai!”
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