Quando comprai Caribou

di balboa
(/viewuser.php?uid=735597)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


TUTTO QUELLO CHE HO SCRITTO È  FRUTTO DELLA FANTASIA, A PARTE ALCUNI DETTAGLI. NON SO COME FOSSE LA VITA DELLE PERSONE DI CUI PARLO. I MIEI INTENTI NON SONO DIFFAMATORI. HO SOLO PROVATO A IMMAGINARE LA LORO VITA, PER PURI SCOPI DI INTRATTENIMENTO PERSONALE. 



4:03 am

-jeff, merda vuoi svegliarti?!-. All'ennesimo grugnito mi passo una mano tra i capelli, esausto. Non c'è nulla da fare. Continua a non cagarmi di striscio. Ops forse non mi sono presentato. Va bene. Buongiorno pivelli. Io sono William. Fine. Ok faccio schifo. Sinceramente non me ne fotte un cazzo delle presentazioni, mi scoccia. Quindi passiamo al dunque. Non avete neanche la più pallida idea del casino in cui mi sono cacciato cazzo. Sono nella merda fino al collo, per usare un eufenismo. Sono a casa del mio migliore amico Jeff. Sono le quattro di mattina. Sua nonna non sa che sono qui. Sono entrato con la chiave che c'era sotto lo zerbino. Ah già. Mio padre non sa che sono qui. Mio padre non è un tizio adorabile e tenero come quei pupazzetti dell'uovo di Pasqua che passi metà della tua vita a stritolare. Mio padre se lo scopre mi sgozza. Al che uno pensa, ma non era meglio se te ne restavi a casa? Rispondo subito. No. Tra le mani tengo il nuovo album di Elton John. E non si parla di scherzi quando si parla di Elton John. E no. Lo so che state pensando. Non potevo aspettare altre quattro ore per farlo vedere a Jeff. E che, mi prendete per il culo? Ho già aspettato a casa tutta la sera il momento giusto per filarmela. Mio padre mi teneva d'occhio, come al solito d'altronde, come se io stessi sempre a tramare qualche diavoleria. A cena mi ha tenuto gli occhi incollati tutto il tempo. Poi sono andati tutti a letto, tranne io che ero in fermentazione. No, aspettate in realtà a letto ci sono andato ma non riuscivo a stare fermo, come se avessi dannatissime formiche rosse sparse per tutto il lenzuolo, in pratica non ho chiuso occhio un secondo. Quando non ce la facevo proprio più sono venuto a casa di Jeff su di giri ma non ho tenuto conto di una cosa: a quello non lo svegliano neanche le cannonate. Ora mi ha pure girato la faccia. Ma che simpatico. Ho deciso: mi corico qui. Accidenti quanto russa!!! Sembra un trattore!!! Mi accoccolo a terra. Certo che sarà un bel casino dormire con questo coso accanto che non fa altro che ruggire. 'Notte Iz-trattore-ambulante.

 

7:00 am

DRIN DRIN DRIN

'merda di sveglia' pensa Bill ancora immerso a metà nel sonno. Jeff ancora con gli occhi chiusi schiaffa l'aggeggio al muro e borbotta un 'vaffanculo' striascicato e sprofonda di nuovo nel cuscino.

 

7:53 am

-Jeffrey, tesoro, sei in ritardo!!!- dice la nonna bussando piano alla porta. -si no' ora mi preparo- miagola Jeff sbadigliando. Si tira a sedere e comincia a cercare con lo sguardo i suoi jeans e una maglietta pulita. -awwwwnnn- sbadiglia di nuovo e si tira in piedi. Comincia a perlustrare la stanza. Fa il giro del letto e vede Bill steso a terra con i suoi jeans sopra tipo una coperta. Alcuni ciuffi di capelli gli ricadono dolcemente sul viso color latticino. -ma che diavolo... Bill?! Ma sei pazzo?! Cosa ci fai qui?!- esclama Jeff guardando con gli occhi sgranati l'amico a terra. Poi vede che tra le braccia tiene il nuovo album di Elton John. -non ci credo-. Jeff sorride e scuote la testa. Anche Bill sorride, ancora a occhi chiusi.





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3152171