Se tu muori, muoio anche io!

di fearlvess
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Guardavo inorridito Clarke sdraiata a terra priva di conoscenza, e intanto continuavo a chiamarla e chiederle se stava bene, conscio che lei non mi avrebbe sentito.
Corso al suo fianco mi accertai che fosse ancora viva, e dopo aver tirato un sospiro di sollievo, me la caricai in spalla e corsi più lontano che potevo, alla ricerca di Octavia; che era nascosta tra dei cespugli non lontano da dove ci trovavamo noi.
"Bell!" cominció a gridare "cosa è successo? L'hanno colpita?".
Mentre parlava, la mia sorellina cominció a controllare le ferite di Clarke e intanto mi rassicurava, dicendomi che sarebbe stata bene.
Dopo un primo sguardo capimmo che dovevano far subito ritorno al campo, dove avremmo potuto aiutarla.
Arrivati lì, Abby, o meglio il cancelliere Abby Griffin, ci accolse con indosso tutta la preoccupazione per la vita di sua figlia.
"Cosa le è successo? Chi è stato?" e poi rivolgendosi a me, mi urlò  contro: "Avresti dovuto proteggerla Bellamy! Perché non lo hai fatto?".
Grazie a quelle parole, tutte le emozioni che reprimevo tornarono a galla e non potei fare altro che asciugarmi le lacrime, mentre correvo nell'area medica del campo.
Lì Abby si stava già dando da fare, e nonostante la concentrazione che stava mettendo sulle ferite di Clarke e su come fermare l'emorragia, trovò il tempo per urlarmi ancora contro: "Vattene Bellamy! Non hai fatto il tuo dovere quando avresti dovuto farlo, perché sei qui ora? Sei inutile, non capisco come Clarke si intestardisca con te!"
Sentivo la mia rabbia crescere e non potei trattenermi dal rispondere a ciò che mi aveva detto: "Sono qui perché la amo! Non mi interessa cosa lei pensa! Farei di tutto per lei e se potessi avrei preso quella freccia nel petto al suo posto!".
Abby continuò ad urlarmi contro per tutto il tempo, finché non finì di curare Clarke. Poi con un'occhiata di sdegno verso di me, uscì per parlare con Kane, urlando a Jackson, il suo assistente, che la situazione di Clarke era critica e che doveva controllarla ogni due ore.
Mi avvicinai cautamente al letto dove lei era ancora priva di conoscenza, e presi la sua mano nelle mie.
Erano così calde e lei era così bella anche in quel momento. 
"Ti prego Clarke, non puoi morire.
Resta con me, lotta!
Se muori tu, muoio anche io!".
E così mi addormentai, la mia testa appoggiata al suo letto, la sua mano ancora stretta tra le mie.


Ecco a voi! Okay questa è la mia prima fanfiction, quindi siate buoni.
Spero vi piaccia :) 
Recensite in tanti! - ire 🌸




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