La
Tana, Settembre 1993
“Ron
dice che il nuovo insegnante di Difesa contro le Arti Oscure è
Remus Lupin.”
Molly
Weasley, reggendo ancora in mano la lettera che il figlio le aveva
spedito, si rivolse al marito, che a mala pena alzò gli occhi
dalla Gazzetta del Profeta per risponderle.
“E
allora?”
“Non
te lo ricordi, Arthur? Non ti ricordi di Remus Lupin?”
insistette Molly, fissando intensamente Arhur, che proseguiva a
guardarla perplesso.
“No,
tesoro. Perchè dovrei ricordarmene? Era forse a scuola con
noi?”
“Arthur,
Remus Lupin è il ragazzo che ha parlato al funerale dei
Potter.”
Molly
scandì bene ogni sillaba, come poteva Arthur non ricordare?
Era
il due di novembre.
Faceva
freddo e c'era molto vento.
Tanti
grossi nuvoloni grigi si addensavano uno sull'altro, ma il tempo non
aveva spaventato la folla di gente che si era radunata nella piccola
chiesetta di Godric's Hollow per ossequiare Lily e James Potter
dell'ultimo saluto.
Molly
non li conosceva di persona. Non sapeva nemmeno per quale motivo
avesse tanto insistito con Arthur per partecipare a quel funerale,
che secondo suo marito sarebbe in fretta diventato l'occasione
mondana del momento a causa dell'elevata presenza di autorità
e di curiosi.
Per
Arthur quei due ragazzi meritavano di avere attorno solo le persone
che li conoscevano e non una marea di estranei ficcanaso.
Eppure
Molly sentiva che era giusto esserci: i Potter avevano partecipato al
funerale di Gideon e Fabian,l'anno prima. Era giusto che lei fosse
presente al loro.
Non
aveva avuto altre occasioni di incontrarli, anzi, era piuttosto
sorpresa dal fatto che due ragazzi così giovani, di vent'anni
o poco più, conoscessero i suoi fratelli, uomini ben più
grandi.
Si
era detta che, evidentemente, facevano parte di quella stessa
associazione segreta, l' Ordine della Fenice, a cui aderivano Gideon
e Fabian.
Combattere
Tu-Sai-Chi li aveva uccisi, ma lei era fiera di loro.
Ricordava
Lily, con un pancione di otto mesi almeno e gli occhi gonfi dal
pianto che si avvicinava per farle le condoglianze, stretta a James,
che tentava di mostrasi sicuro.
Le
loro espressioni le erano rimaste impresse: serie, gravi e troppo
preoccupate per essere così giovani.
Il
bel volto di James presentava già qualche ruga troppo precoce
e quello di sua moglie era scavato dalla preoccupazione. Le faceva
male vedere due giovani ridotti così.
Per
quel motivo, prima di salutarli, sorrise, indicando il pancione.
“Anch'io
ho appena avuto un figlio, sapete? E' nato a marzo. Si chiama Ron.”
Un
sorriso si aprì sul volto di Lily.
“Harry dovrebbe
nascere a luglio. Allora
andranno ad Hogwarts insieme. Magari saranno amici.” disse
dolcemente, carezzandosi il ventre.
Subito
intervenne suo marito, come rinfrancato dall'apparente normalità.
“E
saranno Grifondoro, ovviamente!”
Molly
rise a sua volta.
“Ovviamente.”
replicò.
Era
stata l'unica volta che aveva avuto occasione di incontrare i Potter
e mai avrebbe pensato di ritrovarsi, poco più di un anno dopo,
al loro funerale.
Le
piangeva il cuore all' idea di quel bambino, rimasto orfano così
piccolo e la mente corse immediatamente ai suoi sette monelli
lasciati a casa.
Probabilmente
i Potter erano morti con l'immagine del loro bambino come ultimo
pensiero...
Chissà
dov'era e con chi era in quel momento, del tutto inconsapevole del
fatto che non avrebbe più ricevuto gli abbracci di mamma e
papà.
La
voce di Albus Silente venne a scuoterla dai suoi vagheggiamenti.
“Se
ho ben capito, a questo punto, spetta a me parlarvi di Lily e di
James, ma non lo farò. Certo, ho avuto il piacere e l'onore di
conoscerli, ad Hogwarts prima e nella vita poi, però credo di
non essere la persona più adatta a parlarvi di loro.
Vorrei
che a raccontarvi di Lily e James fosse qualcuno che li ha conosciuti
ed amati in tutte le loro sfaccettature. Sarà Remus Lupin a
spiegarvi chi erano Lily e James Potter.”
Un
ragazzo alto, magro e dai capelli chiari, con un filo di barba appena
accennata era salito sul pulpito.
Molly
per poco non si era spaventata, vedendolo. Era la raffigurazione
umana del dolore.
“Grazie,
professor Silente.- disse, con un leggero tremito nella voce- Io...
io non sono mai stato bravo nei discorsi, in questo tipo di discorsi,
ma ringrazio chi mi ha dato l'opportunità di parlare oggi.
Non
è mia intenzione elencarvi le innumerevoli doti di James e
Lily, vorrei solo farveli conoscere un po'. Raccontarvi chi erano.
Sento di doverglielo.”
Si
interruppe ed inspirò profondamente, asciugandosi con la
manica della giacca scura le lacrime che, involontarie, stavano
iniziando a cadere.
“James
era.. James è il mio migliore amico. Mi è stato accanto
in tanti momenti orribili. Mi è stato accanto quando altri
sarebbero probabilmente fuggiti. Mi ha aiutato, compreso, accettato.
Sì,
lo so, ora queste sono solo parole retoriche, ma vi prego di
crederci. Vi prego di credere che davvero James fosse così:
disponibile, solare, allegro. Chi di voi ha potuto conoscerlo ad
Hogwarts si ricorderà del giovane logorroico, fissato col
Quidditch, che stava sempre a spettinarsi i capelli, che aveva sempre
nuove di idee per rompere con la quotidianità.
Mastro
Gazza era solito ripetere che era un criminale incallito e che, un
giorno, l'avremmo pagata tutti quanti per le nostre innumerevoli
bravate ai suoi danni, per le gite segrete ad Hogsmeade, per le feste
organizzate senza permessi e per tutte quelle cose che abbiamo fatto
in sette anni.
Ed
è così che è mia intenzione ricordare James:
come il Cercatore di Grifondoro dalla singolare abilità, come
il ragazzo fin troppo sveglio, che studiava la metà di me ed
aveva i miei stessi voti.
Ma
voglio ricordarlo anche come il punto di riferimento del nostro
gruppo, come colui che riusciva sempre a far sentire tutti a proprio
agio, come una persona onesta e leale e coraggiosa. Insomma, come
direbbe qualcuno, come uno stupido Grifondoro.
Sì,
James aveva in sé tutte le qualità di un Grifondoro,
pregi e, ovviamente, difetti.
Lily,
invece, l'ho conosciuta tardi e mi dispiace. Siamo diventati amici
tra il quinto e il sesto anno ed ora, ora vorrei aver potuto passare
più tempo con lei.
Era
la metà esatta di James. Era gentile e sempre pronta a trovare
del bello e del buono in ogni persona, anche quando non la si
riusciva a trovare in se stessi.
Era
timida ed introversa, Lily, a volte sin troppo orgogliosa e testarda.
Sapete,
quando studiava voleva essere lasciata sola, ma se qualcuno di noi
passava, era la prima a perdersi in fantasie.
Vederla
ridere, e di gusto anche, mentre stava con noi, con gli scalmanati
amici del suo fidanzato, è stata una delle cose più
belle che potessero capitare. Era come se mancasse solo lei, per
rendere perfetta la nostra amicizia.
Credo
che da quando abbiamo avuto la possibilità di conoscerla siamo
migliorati tutti quanti. Ci voleva una donna a calmare quattro
scapestrati, non trovate?
Ci
ha aiutati, ci ha sostenuti ed era quella che, ogni giorno, in questa
guerra ci ricordava che avevamo un motivo per andare avanti: noi
stavamo combattendo per qualcuno. Per la nostra famiglia, per i
nostri amici, per il nostro futuro e, nel loro caso, per il futuro di
Harry.
Hanno
combattuto e resistito per lui fino all'ultimo e mai, mai
dimenticherò le loro espressioni, i loro sorrisi, quando si
parlava di lui.
Faccio
fatica a credere che non ci sarà più nessun James, ad
accogliermi con un sorriso ed una battuta dopo aver risalito quel
viottolo sterrato e perennemente infangato.
Faccio
fatica a credere che nessuna Lily, reggendo in braccio Harry,
spalancherà la porta, lasciando che il profumo dei biscotti
appena sfornati inondi il giardino.
Lo
so, a voi parrà che io stia elogiando due persone che non
esistono. Qualcuno potrebbe mormorare che si parla sempre bene di chi
ci ha lasciato o cose del genere, ma mi è stato chiesto di
raccontarvi di Lily e James e questo è ciò che mi sento
di dirvi.
Non
erano perfetti, ma erano i miei migliori amici. E non me ne importa
niente dei loro difetti, mi vanno bene così.
E
adesso, adesso mi sento di dire solo un'altra ultima cosa a Lily e
James: ce l'avete fatta.
Avete
sconfitto la morte.”
“Ah.
L'avevo scordato.” le rispose il marito, sul cui volto però
comparve qualche ruga di preoccupazione.
“Pensi
che dovremmo dirlo ad Harry? Ha il diritto di sapere.”
“No,
Molly. E' meglio di no. Se vorrà sarà Lupin stesso a
parlargliene. Certe faccende è giusto che si risolvano in
famiglia.”
Non so come mi sia potuto venire
in mente di questo missing moment, però credo che sia
probabile che, almeno in occasione del funerale di Gideon e Fabian, i
Weasley abbiano incontrato i Potter.
Non penso che avessero rapporti
più stretti...
Ringrazio Bellis per il betaggio.
Ero lievemente terrorizzata da come potesse essere accolta questa
shot.
Grazie a tutti.
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