Una
nuova giornata mi aspetta, e come al solito ho una consegna da fare.
Mi
chiamo Tony Universe ma chiunque pronunci quel nome subito dopo si
ritrova impossibilitato a dirne altri.
Descrivere
chi sono è più complicato di quanto possa sembrare,
anche perché, non conosco affatto le origini del mio “dono”;
tutto quello che posso dire senza ricorrere a schemi logici troppo
complicati è che sono in grado di utilizzare l'elettricità
come mi pare e piace.
Non
sto parlando della corrente elettrica che scorre nelle case
normalmente, ma di quella che trasformo non appena il mio corpo la
assorbe; la mia bambina è molto più forte di quella che
vedete nelle centrali eoliche ed ha anche un colore viola scuro che
adoro.
Tornando
al discorso iniziale ho una consegna da fare e muoversi sui
grattacieli di Manhattan spruzzando scariche viola in pieno giorno
non è certo all'apice dello stealth, però per
guadagnarsi da vivere ognuno trova il suo modo, che esso sia legale o
no.
Devo
consegnare questo pacchetto rosso in un vicolo affianco
all'ottantesima e se non sono puntuale posso scordarmi i miei tremila
dollari, il destinatario dovrebbe essere un uomo in giacca e cravatta
sopra il tetto di un edificio che compone il vicoletto.
Salto
il più in alto possibile senza usare nessun incremento
dell'energia perché dopo questa visita avrei avuto bisogno di
ricaricarmi; purtroppo però atterro con una spalla rivolta
verso l'alto e faccio una scivolata di nove metri lungo il tetto
dell'edificio.
Mentre
cerco di rialzarmi con la testa intrisa di dolore una voce con tono
sarcastico mi dice:
-Sai
capisco tu sia un osso duro ma in quel pacchetto c'è qualcosa
di tanto piccolo quanto pericoloso-
-Mi
scusi, cercavo solo di non tardare, comunque sono sicuro che sia del
tutto integro-
Gli
spiego nel tentativo di rialzarmi.
Un
uomo alto con una carnagione bianca come la neve mi sta guardando in
modo malizioso, quasi, divertito dal mio patetico errore.
Ha
dei capelli biondi come il bronzo tirati indietro con una quantità
di gel impressionante. Sembra molto giovane ed ha un completo da
ufficio che copre con un cappotto marrone, inoltre nel momento in cui
mi ritrovo totalmente in piedi noto che sta giocherellando con un
bastone da passeggio.
-Ragazzo
mio, capisco il fatto che tu sia un novellino ma sarei leggermente in
ritardo per un evento importante quindi potresti consegnarmi il mio
pacco?-
Mi
sussurra amichevolmente.
-Certo!
Scusi per l'inconveniente, ecco a lei!-
Gli
urlo per paura di qualche conseguenza.
-Grazie,
ecco la tua ricompensa-
Mi
allunga un rotolo di banconote tenuto su da un elastico.
Mentre
lo osservo compiaciuto mi accorgo che sono settemilacinquecento
dollari invece di tremila.
-Signore
credo che lei si sia sba-
Alzo
la testa ma lui è scomparso nel nulla più assoluto.
Essendo
una persona che finge costantemente di avere uno spessore morale ora
che sono da solo urlo.
-Ahahah!
Con questo ci compro quattro ore di ricarica!-
Per
l'appunto in questo momento ho scaricato quasi del tutto la mia
bambina e per evitare una totale catastrofe ho intenzione di
utilizzare questi soldi con un mio contatto, in modo che mi faccia
entrare di nascosto nella centrale all'Indian Point di Manhattan per
prendere un po' di corrente che mi basti qualche giorno.
Faccio
piccoli salti tra gli edifici bassi vicino al canale per evitare
sprechi di energia inutili.
Raggiungo
il pub Barnley Stone sulla quarantanovesima dopo una serie infinita
di corse e voli tra gli imponenti grattacieli di New York, mi fermo
qualche secondo prima di entrare in quel luogo pieno di birre e risse
a guardare il panorama: Un cielo grigio che manda giù qualche
lacrima fredda che mi rinfresca le idee, macchine di ogni tipo che mi
sfrecciano davanti tagliando la strada a metà, un rettangolo
di erba che separa due corsie stradali e edifici immensi a non finire
se non fosse per pub piccoli come questo che spezzano la monotonia
del via vai di grigio e smog che mi circondano.
Lancio
un sorriso alla mia città ed entro, come al solito a quest'ora
ci sono poche persone il che mi fa parecchio piacere, mi dirigo verso
il bancone mentre calpesto assi di legno marcio e sporco di birra.
-Larry
papà è casa quanto vuoi per qualche ora qui, mio buon
samaritano?-
Gli
chiedo con fare disperato.
-Cinquanta
Dry, come al solito-
Mi
risponde il barista senza nemmeno guardarmi e restando concentrato
sulla partita di football che danno sul televisore degli inzi anni
2000.
Dopo
aver lasciato sul bancone una bella banconota da cinquanta mi dirigo
verso la porta che dà sul retro.
Esco
e subita una puzza di immondizia mista a vapore mi riempe le narici,
corro il più velocemente possibile nell'entrata seguente prima
di svenire.
Con
un calcio leggero apro la porta che mi si para di fronte e la chiudo
subito dopo essere entrato; guardo quel sudicio appartamento pieno di
scatole di birra e dopo un'imprecazione abbastanza sostanziosa mi
butto sul materasso blu che ricopre quei quaranta metri che
compongono quello schifo.
Se
non fossi un OverKal non penso che la mia testa mi farebbe comunque
cadere così in basso.
-Dovrò
fare una chiamata a Full prima di incontrarlo-
Dico
tra me e me prima di cadere in un profondo sonno.
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