Ancora
privet drive
Quanto
tempo poteva essere passato? Minuti, ore, giorni, Harry non lo sapeva, ne
sembrava interessato a saperlo. Nulla gli importava più, svolgeva una vita
all’apparenza senza preoccupazioni, non si preoccupava che nel mondo della magia
ci fosse un mago il cui desiderio maggiore era quello di ucciderlo, Harry Potter
infatti era un mago, e aveva passato gli ultimi cinque anni studiando a Hogwarts,
i cinque anni più felici della sua vita, anche se gli ultimi giorni dell’anno
appena trascorso sembravano avergli tolto ogni voglia di vivere o di sorridere o
di fare altro, la morte del suo padrino Sirius Black aveva sconvolto totalmente
la vita di Harry. Da quando era tornato a casa aveva trascorso quasi tutto il
tempo in camera sua sdraiato sul letto o a leggere pesanti volumi di
incantesimi. I Dursley erano alquanto stupiti del comportamento del nipote, ma
per loro più stava fuori dai piedi meglio era, quindi non facevano domande,
anzi ignoravano completamente Harry, cosa di cui lui era loro grato, erché non
se la sentiva di parlare.
Harry
negli ultimi mesi era cresciuto molto fisicamente, si era molto irrobustito, si
era alzato di un paio di centimetri, anche se il suo volto rimaneva più o meno
lo stesso, gli stessi capelli neri sempre arruffati, lo stesso naso e gli stessi
occhi, di uno splendente verde, anche se adesso sembravano aver perso tutta la
gioia che fino a poco tempo prima esprimevano, e in questo momento risultavano
sfuocati, perché Harry era ormai da ore intento a leggere un grosso volume di
controincantesimi, anche se a un certo momento si era interrotto a pensare e
quindi erano più di quindici minuti che rileggeva la stessa riga senza però
capire quello che c’era scritto. Harry aveva passato quasi tutta l’estate ad
esercitarsi in ogni tipo di incantesimo controincantesimo o maledizione che sia,
c’era un motivo dietro tutto questo “studio” dalla magia, infatti Harry più di
una volta si era ritrovato a sognare la notte trascorsa il mese prima al
Ministero durante la quale lui, che secondo la profezia dovrebbe essere l’unico
in grado di sconfiggere Voldemort in maniera definitiva, più di una volta si era
ritrovato terrorizzato senza idee e soprattutto senza sapere cosa fare per
fronteggiare i nemici, così subito dopo il suo ritorno a Privet Drive aveva
spedito Edvige al Ghirigoro (la biblioteca di Diagon Alley) con un grosso ordine
di libri da farsi recapitare il più presto possibile, e da quando i libri erano
arrivati Harry si era chiuso in camera sua uscendo solo per pasti e per andare
in bagno, non vedeva il bisogno di uscire per quel quartiere dove tutti lo
consideravano una specie di svitato criminale.
Anche
quel giorno proprio come per tutti i precedenti era steso a leggere pensando che
sarebbe stata una giornata come le altre ma si sbagliava, era intento a leggere
come bloccare la maledizione Warmer quando sentì bussare alla porta, il primo
pensiero era che fosse la zia che era andato a chiamarlo per il pasto, così che
si limitò a dire “Arrivo tra un secondo cominciate pure a mangiare”, ma quando
sentì bussare per la seconda volta si alzò di malavoglia e si diresse
controvoglia, appena aprì la porta ebbe la breve visione di folti capelli
castani prima che venisse abbracciato da quella che dopo un attimo di stupore
riconobbe come Hermione, inizialmente il moro rimase scioccato, quella ragazza
era stata una delle persone a cui più aveva pensato in quel lungo mese, gli
avvenimenti di giugno gli avevano fatto capire tra le tante cose quanto davvero
volesse bene a quella ragazza, il momento in cui se l’era trovata tra le braccia
priva di sensi aveva sentito il cuore lacerarsi per il dolore forse quasi come
quando aveva visto Sirius oltrepassare il velo, ma ora cosa ci faceva lì?
«Tu
cosa ci fai qui? » chiese il ragazzo in modo anche qui freddo di quello che
desiderava,
«Sono
venuta qui con i miei -rispose lei- a quanto pare mio padre e tuo zio sono
vecchi compagni di scuola, sai anche lui andava a Snobkin, sai quasi non ci
credevo quando mio padre me lo ha detto» aveva spiegato senza di prendere mai
fiato, Harry dal canto suo era alquanto stupito, gli sembrava quasi uno scherzo,
finchè dopo qualche momento di silenzio fu la ragazza tentare di rompere quel
ghiaccio: «Vedo che ti sei dato alla lettura, hai passato l’estate a studiare? »
disse guardando tutti i libri sparsi per la camera, «In effetti mi sono gettato
nello studio, ma non credo di poter raggiungere mai i tuoi livelli” ironizzò il
ragazzo sperando che la ragazza evitasse di chiedere il perché di tanto studio.
Il silenzio ripiombò nella stanza, finchè Harry non chiese a Hermione se volesse
uscire a fare un giro, notando che la mora sembrava non disprezzare l’idea aprì
la porta della camera per permettere alla ragazza di uscire, e quando questa si
girò per uscire Harry vide un pacco avvolto in carta da regalo nella tasca
posteriore dei suoi pantaloni: «Cos’è quel pacchetto?» chiese allora curioso il
moro, Hermione diventò di colpo scarlatto, e prima di rispondere trasse un lungo
respiro poi facendo appello a tutta la sua forza di volontà disse: «Questo è il
tuo regalo di compleanno Harry ».
In quel
momento Harry si accorse di quanto tempo fosse realmente trascorso, non si era
ricordato che fosse il suo compleanno aveva totalmente perso il conto dei
giorni, comunque visto che Hermione gli stava porgendo il pacchetto,si decise a
prenderlo dalle sue mani, quando lo aprì vite che era un ciondolo, a forma di
cuore di quello che Harry riconobbe come argento, un Hermione quanto mai
scarlatta lo invitò a osservare meglio il cuore, il moro notò che si poteva
aprire, in una parte c’era la sua foto nell’altra un piccolo specchio, Harry
guardò la ragazza interrogativa in cerca di spiegazioni : «Ricordi le monete che
usavamo l’anno scorso per le riunioni dell’ES? – e senza neanche attendere la
risposta continuò- Bhè ho usato lo stesso incantesimo per far si che quando tu
guardi all’interno dello specchietto e pronunci il mio nome il mio ciondolo –ed
estrasse anche lei un ciondolo identico a quello di Harry- tu compaia
automaticamente nel mio ciondolo e viceversa in modo da poter comunicare quando
vogliamo è molto più veloce e sicuro dei gufi, c’è un solo inconveniente, quando
cerco di contattarti il ciondolo si riscalda un po’ troppo!», il ragazzo era a
dir poco stupito, e fissava il ciondolo allibito, «Hermione sei un genio» fu
l’unica che riuscii a dire, prima di ricominciare a fissare il ciondolo.
«Allora
usciamo a prendere una boccata d’aria si o no? » chiese allora la ragazza, Harry
che era totalmente concentrato sul ciondolo parve ridestarsi, così uscirono, e
cominciarono a parlare e a camminare, parlarono x così tanto tempo che quando
rifecero caso a si trovavano Harry notò che erano andati davvero molto lontani
da Privet Drive, si trovavano in quello che si poteva definire la zona
industriale della città che siccome quel giorno era Domenica risultava deserta,
allorché Harry disse: «Forse è meglio avvicinarsi a casa» e si girò dato che non
vedeva più la ragazza dietro di lui, pensò si fosse fermata a guardare qualcosa,
ma quando si girò rimase di sasso, tre alte figure incappucciate, «Voi?!?»
riuscì solo a dire Harry e poi guardò lo sguardo di terrore comparso sulla
faccia di Hermione, «Lasciatela!» disse una voce roca poco dietro Harry il quale
girandosi vide Remus Lupin, che guardava preoccupato i tre mangiamorte che
tenevano in ostaggio Hermione. Harry non potè fare a meno di notare che Lupin
era davvero invecchiato tanto nel giro di un mese, l’ultima volta che lo aveva
visto aveva si molti capelli bianchi e un aria sempre stanca ma adesso sembrava
davvero uno che non mangiava un pasto decente da giorni, «Cosa ci fai tu qui?»
chiese Harry alquanto sgarbato anche se già immaginava la risposta, e questo lo
faceva alquanto infuriare, «Ti stavo seguendo per ordine di Silente», Harry
preferì non esprimere quello che avrebbe voluto in quella situazione. I
mangiamorte che fino ad allora erano rimasti immobili, scoppiarono a ridere, «Pofelo
piccolo Potter, seguito senza che lui ne abbia la minima idea, e ciò nonostante
si caccia lo stesso nei guai» disse quello che stava tenendo immobile Hermione,
che Harry non tardò nel riconoscere come Bellatrix Lestrange, la donna che aveva
ucciso Sirius, «Harry stai fermo non muoverti ci penso io» gli intimò Lupin, «E
così tu pensi di poter sconfiggere in duello tre tra i migliore mangiamorte a
disposizione dell’Oscuro Signore?» disse un mangiamorte corpulento rivolto a
Lupin, il quale senza dare risposta alcuna estrasse la bacchetta e scagliò
contro quest’ultimo uno schiantesimo, che lo colpì in pieno petto e lo fece
cadere al suolo, allora la Lestrange lasciò Hermione al terzo mangiamorte e
cominciò a duellare contro Lupin, il duello era combattutissimo, un solo errore
sarebbe potuto risultare decisivo per l’esito finale, Lupin lanciò ancora uno
schiantesimo contro la donna la quale creò una barriera che deviò la traiettoria
del getto di luce rossa facendolo andare contro l’altro mangiamorte il quale si
accasciò a sua volta al suolo, Lupin che aveva notato quella scena stava
dicendo: «Hermione fug….» ma le parole le morirono in gola perché la sua
avversaria lo aveva colpito con un incantesimo strano che gli aveva fatto
perdere i sensi, allorché si girò verso Hermione puntandogli contro la bacchetta
dalla quale uscirono tante sottili funi che avvolsero la ragazza così stretta da
non rendere impossibile qualsiasi movimento, poi si voltò verso Harry e gli
risolse un sorriso inquietante, «Paura eh?» chiese lei beffarda «Adesso non c’è
qui nessuno pronto a salvarti la pelle o sbaglio? Come farai a salvarti la pelle
anche questa volta?» chiese con il volto che rifletteva una gioia perversa nel
vedere Harry messo alle strette, «Chi ti ha detto che abbia bisogno di qualcuno
che mi salvi la pelle?» chiese Harry, sembrando molto più intrepido di quanto
fosse in realtà, però Harry dovette ammettere a se stesso di non avere paura, o
meglio non tanta, sapeva che se lui avesse sbagliato per lui ed Hermione sarebbe
stata la fine, però sapeva anche che non aveva altra scelta se non quella di
cercare di prendere tempo in modo di dare tempo a qualcuno di arrivare, ma
voleva veramente che qualcuno lo aiutasse? In quel momento Harry sorse questo
dubbio, voleva essere aiutato o voleva duellare da solo contro la donna che
aveva ucciso Sirius in modo da poterlo finalmente vendicare? Neanche lui lo
sapeva, comunque in quel momento non gli restava altra scelta se non quella di
fronteggiare Bellatrix.
«Sei
cresciuto Potter, a quanto pare questa volta non duellerò contro un moccioso che
si nasconde dietro una statua ma contro un moccioso che si crede un uomo!» disse
la donna e senza attendere la risposta di Harry estrasse e bacchetta e: «Crucio»,
la maledizione colpì Harry il quale però non prese ad urlare, rimase
impassibile, anzi riuscì a trovare la forza di sorridere sarcastico
all’indirizzo della mangiamorte, la quale rimase davvero stupita, Harry poi non
senza qualche sforzo estrasse la bacchetta, «Expelliarmus» e la bacchetta
di Bellatrix volò in aria, ma lei si tuffò per riprenderla e eseguì un movimento
di frusta identico a quello che Dolohov aveva usato a giugno contro Hermione ma
Harry la evitò, «A quanto pare hai imparato a giocare duro Potter, ma quanto
pensi di resistere?» lo sbeffeggiò la mangiamorte, «Tu pensa a te non pensare a
me» ribatté il ragazzo, ma non fece in tempo a finire di parlare che la donna
rialzò la bacchetta e: «Crucio» ma Harry che si aspettava una mossa del
genere rispose subito all’attacco «Protego» il sortilegio scudo era
riuscito così bene che la maledizione invece di essere fermata fu respinta
contro colei che l’aveva generata, la quale cominciò ad urlare per il dolore e a
contorcersi, Harry allora puntò la sua bacchetta contro Hermione la quale era
rimasta immobile per tutto il duello, anche se Harry non sapeva se per lo
spavento o se perché era legata come un salame, gli puntò contro la bacchetta e
la liberò, lei si rialzò e corse ad abbracciarlo, nel frattempo la Lestrange non
si contorceva più, a quanto pare la maledizione doveva essersi interrotta, e la
donna guardava con odio i due ragazzi che si abbracciavano, apparentemente senza
la possibilità di muoversi, «Devo aspettare molto prima che tu mi finisca?
Dovete continuare a tubare come due piccioncini ancora a lungo?» chiese allora
capendo che non aveva più possibilità di fuga, Harry la guardò, probabilmente i
suoi occhi non avevano mai espresso più odio, Bellatrix che inizialmente lo
fronteggiò a testa alta guardandolo diritto negli occhi dopo un momento dovette
distogliere lo sguardo, Harry stava pensando, aveva la possibilità di vendicare
la morte di Sirius, aveva la possibilità di uccidere Bellatrix Lestrange, ma
uccidere quella donna gli avrebbe fatto riavere Sirius? No, Sirius non sarebbe
più tornato, quindi che scopo aveva ucciderla? Harry gli puntò contro la
bacchetta: «La morte sarebbe una grazia per te, tu non la meriti, ora vattene,
ti lascio libera, non è così che otterrò la vendetta che voglio, vattene,
scompari dalla mia vista se ci tieni alla vita, e porta questo messaggio al tuo
padrone, digli che la sua vita sta per giungere al termine, e ora vattene.»
disse il ragazzo, «Ma Harry… sei sicuro di quello che fai?» chiese Hermione ma
prima che riuscisse a finire questa frase la Lestrange si era smaterializzata.
«Ma perché la lasciata fuggire?» chiese allora la ragazza, «La morte per lei
sarebbe stata una liberazione, invece adesso lei soffre perché sa di dovermi la
vita, e non è una bella sensazione, questa sensazione per lei è molto peggio
della morte» spiegò il moro, Harry si guardò intorno, vide Lupin che si stava
rialzando e gli andò incontro per aiutarlo, «Professore si sente bene?» chiese,
«Potrei stare meglio Harry, potrei stare decisamente meglio, ma cosa è successo?
Dov’è Bellatrix?» chiese Lupin alquanto confuso, Harry stava soppesando la
risposta, quando accanto a lui si materializzarono con due sonori crac Silente e
Bill Weasley, entrambi guardarono i mangiamorte stesi a terra privi di sensi,
«Complimenti Remus, anche se credo che ti abbiano creato un po’ di problemi vedo
sei riuscito a fermare due mangiamorte» disse Silente complimentandosi con Lupin,
«O non Albus ti sbagli, vedi prima cosa i mangiamorte erano tre, secondo non
sono stato io a stenderli ma Harry» confessò Lupin «Harry?» chiese Silente
guardando stupito in direzione di Harry, quello sguardo fece alquanto infuriare
Harry, Silente lo guardava come se fosse impossibile che lui fosse stato in
grado di stendere dei mangiamorte, anche se sapevano bene che Harry se l’era
cavata in situazioni ben peggiori, «Già proprio io professor Silente, le sembra
una cosa tanto improbabile che io sia in grado di duellare contro Bellatrix
Lestrange e sconfiggerla?» disse Harry in maniera molto sgarbata, tanto che
Hermione lo guardò stupito, in un certo senso capiva Harry ma questo non
giustificava questo suo comportamento, «Harry nessuno a insinuato questo,
sappiamo che sai cavartela da solo» disse pacato Silente anche se non poco
stupito dalla reazione di Harry, «Già lo sapete così bene che avete ben pensato
di piazzare delle persone che mi seguano giorno e notte per tenermi fuori dai
guai e dalla portata dei mangiamorte, guardie che poi nel momento in cui ne ho
bisogno o sono a comprare calderoni rubati oppure vengono battuti e quindi tocca
a me cercare di salvarmi la pelle, avete tanta di quella fiducia in me che le
cose più importanti che mi riguardano le sanno tutti i maghi della terra ma non
io! Vi sembra che questo esprima la vostra fiducia?» quasi urlò Harry. Silente
guardava Harry spaventato, in quel momento capiva quanto veramente avesse
sbagliato nei confronti di quel ragazzo, aveva sempre gestito lui la sua vita,
aveva cercato di farlo vivere felice, ma poi aveva tralasciato delle cose
fondamentali che nel momento in cui avrebbe conosciuto il significato non
avrebbe potuto fare altro che odiarlo, e lui avrebbe potuto biasimarlo? No, non
avrebbe mai potuto, perché in quel momento aveva capito cosa provava Harry. «Ma
se Remus ha detto che i mangiamorte erano tre e qui ce ne sono solo due che fine
ha fatto il terzo?» chiese Bill nel tentativo di cambiare discorso, «La terza,
era Bellatrix Lestrange, l’ho lasciata fuggire» disse Harry come se fosse la
cosa più logica del mondo, disse Harry, che aveva Hermione ancora stretta forte
al petto che singhiozzava, e ogni tanto si lasciava sfuggire frasi del tipo
«…Temevo fosse la fine… temevo di perderti…» e ogni volta che singhiozzava una
frase del genere si stringeva ancora più forte ad Harry, il quale le accarezzava
i capelli per calmarla e gli sussurrava delle frasi di conforto, nel frattempo
Silente, Bill e Lupin avevano legato i mangiamorte e aveva e stavano per
portarli via, ma prima di andarsene Silente si avvicinò a Harry e Hermione:
«Harry vorrei che tu ti trasferissi a Grimmauld Place, lì saresti più al sicuro»
disse il canuto preside rivolto a Harry, il quale non tardò a dargli risposta
«Direi proprio che io non ne vedo la necessità, qui sono al sicuro, anzi credo
che possa anche togliere la scorta, prima che cominci ad irritarmi e trattare
male quelle brave persone che per ordine suo nascoste sotto un mantello
dell’invisibilità mi seguono» rispose gelido Harry, «Perché ti comporti così
Harry? Mi sembra che fino ad ora noi tutti abbiamo agito nel tuo bene» cercò di
farsi spiegare Silente, «Probabilmente l’unico errore che avete commesso è stato
quello di continuare a considerarmi un moccioso, e senza mai essere sinceri sul
mio passato e sulle cose che mi riguardano, credo che presi dalla voglia di
farmi del bene mi abbiate fatto del male, quindi quando sarete disposti a
calcolarmi come un mago qualsiasi e non come Harry Potter un bambino da
proteggere» rispose sempre acido Harry, «Va bene Harry, non condivido la tua
scelta ma la rispetto, comunque voglio che tu ogni qual volta abbia bisogno di
parlare con me di qualcosa lo faccia» disse, e poi fissò Harry diritto negli
occhi, il quale ricordandosi che Piton aveva detto che il contatto visivo era
fondamentale per la Legilmanzia e sapendo che Silente era un buon Legilments, si
sforzò per chiudere la propria mente con l’Occlumanzia nel caso il Preside
cercasse di intrufolarsi nella sua mente, il quale dopo un momento salutò lui e
Hermione e si allontanò con Bill, Lupin e i due mangiamorte.
Harry
finalmente dopo tanto tempo che si era tenuto dentro quei sentimenti era
riuscito ad esprimerli, forse aveva esagerato, ma era del tutto stufo del fatto
che tutti sapessero sul suo conto più di quante ne sapesse lui, non sapeva da
quanto tempo erano lì fermi, abbracciati, ma dopò un po’ Harry disse che era
meglio tornare a casa altrimenti il padre di Hermione si sarebbe potuto
arrabbiare, infatti quando arrivarono a casa il signor Granger fece una
ramanzina alla figlia sull’importanza della puntualità nella vita, e poi dopo
aver saluto i Dursley e Harry salirono in macchina e si allontanarono.
Harry
tornò in camera, si buttò sul letto a riflettere, Hermione, quanto le piaceva,
era stata lei a dargli la forza di battere Bellatrix Lestrange quel giorno,
Harry ormai non riusciva a immaginarsi la sua vita senza Hermione, solo a
pensarle gli si scaldava il cuore, e infatti sentì qualcosa di caldo all’altezza
del cuore, era il ciondolo regalatogli da Hermione poche ore prima, lo aprì e
vide il suo viso sorridente guardarlo, e prima ancora che Harry potesse dire
niente lei cominciò a parlare: «Harry grazie per oggi, ti devo la vita, hai
dimostrato grande coraggio, se non ci fossi stato tu io a quest’ora sarei
morta…» disse la ragazza «Grazie Hermione, mi fa grande piacere quello che hai
detto, comunque non è solo merito mio, sei stata tu che mi hai dato la forza di
batterla» ammise Harry, a queste parole Hermione arrossì vistosamente, «Allora…
grazie ancora e buona notte… ti voglio bene…» con queste parole chiuse la loro
conversazione, Harry rimase li ancora per molto tempo a stringere forte il
ciondolo finché non cedette anche lui alle lusinghe di Morfeo.
Continua....
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Ragazzi
invoco la vostra clemenza, è la prima FF che scrivo, e la ho scritta perchè se
mi fossi trovato al posto di Harry in molti casi mi avrebbe dato fastidio il
comportamento di Silente, invece nei libri Harry subisce senza ribellarsi e
questo non mi piace. Spero che recensirete in molti, così almeno mi dato uno
stimolo per continuare!!!
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