Era una giornata come un'altra nella
cittadina di Namimori.
Come era sua abitudine ormai svegliarsi all’alba per un
po’ di allenamento
mattutino. Poi sarebbe tornato a casa per cambiarsi ed andare a scuola.
Ormai
da un po’ di tempo non andava più solo, ma era
sempre in compagnia di un
ragazzino buono a nulla, ma che quando voleva sapeva sprigionare un
incredibile
forza di volontà, e dal suo compagno che si autoproclamava
“il suo braccio
destro”, cocciuto e invidioso di lui. Già
chissà cosa poteva avergli fatto!
“Ahahah Gokudera è proprio simpatico!” e
con questi pensieri che la mattina
Yamamoto Takeshi affronta la giornata.
Ma che strana sensazione che sentiva
questa mattina, forse
aveva mangiato qualche strana cosa della sorella la sera prima?!?
Impossibile
altrimenti non si sarebbe ripreso per più di tre settimane!
Gokudera camminava
frettolosamente verso casa del Decimo, questa volta non sarebbe
arrivato un
minuto dopo quello stupido del baseball, lo odiava a morte. Quello
stupido
cocciuto, come osava stare tanto vicino a Juudaime?!? Questo privilegio
lo
poteva avere solo lui! Eccolo finalmente di fronte alla casa, e con so
grande
disgusto trova qualcun altro ad attenderlo fuori la porta.
-Tu!!!-
-Oh! Ciao Gokudera!-
-Idiota! Come ti sei permesso ad
arrivar prima di me qui!-
-Eh? Ancora con questa storia
andiamo! Sono uscito prima di
te di casa no?-
Alla fine doveva essere sempre
così, andare a scuola sempre
con qualche dinamite che scoppiava o
qualche gridata in più.
Finalmente le lezioni erano
finite…ed era giunta l’ora di
pranzo. Aveva fatto un sogno strano stanotte. Aveva sognato Gokudera.
Beh non
c’era niente di male, pensò il ragazzo la mattina.
Ma quando cominci a pensarci
per tutta la giornata…dopotutto non era un sogno
così “normale”.
-Yamamoto? Ci sei?-
- Mmh? Oh si! Tsuna!-
-Andiamo a mangiare, vuoi venire?-
-Ah beh, si….devo
ricordare dove ho messo il pranzo ahahah!-
-Mpf…-
- Voi andate pure avanti io
vi…raggiungo tra un po’.-
Che bellezza! Deve essere un
miracolo! Finalmente pranzerà
da solo con Juudaime! O almeno così avrebbe sperato il
povero giovane, che
saltellava tutto contento. Dopo aver passato dei bei dieci minuti,
vedeva Tsuna
sempre poco convinto delle parole di quello stupido del baseball. Ma
insomma
come riusciva sempre a tirarsi l’attenzione dietro!?! Era
quella la cosa che
non sopportava di più!
-Juudaime, qualcosa non va?-
-E’ che, Yamamoto non si fa
più vedere…-
Com’era
prevedibile….che fosse questo il problema…
-Se vuole posso andarlo a prendere io
a calci per farlo
tornare qui…-
-Eh…eheh, grazie
Gokudera-kun. Ma non a calci eh?-
-Tranquillo Juudaime, si fidi di me.-
E così spinto da un moto
di tristezza e delusione riscese le
scale per andare in classe dove avevano lasciato quel rincoglionito.
Aperta la
porta della classe lo ritrovo allo stesso manco ma alzato a guardare
fuori la
finestra in modo pensieroso.
-OI!-
-Che cos…Oh Gokudera!-
Sembrava essersi accorto in quel
momento della sua presenza.
E giurava di averlo visto per un attimo, lievemente
arrossire…
-Ti sembra questo il modo i fare!?!
Illudere Juudaime! Ma
chi sei tu per poterlo fare!-
-Eh, scusa è che stavo
pensando ad una cosa…-
-Niente è più
importante di Juudaime qui, ricordatelo bene!-
-Lo dici davvero?...-
Ad un tratto Il moro comincia a farsi
serio ed ad avvicinarsi,
ma poteva vedere solo quello, infatti non si accorse per niente di
essere stato
incastrato su di un banco, con una mano grande dietro la schiena, e il
volto
del ragazzo molto…troppo vicino al suo.
-C-cosa stai facendo?-
-Voglio divertirmi solo un
po’…- dice piano nell’orecchio,
in modo così lento da scandire a pieno ogni parola, sentiva
il suo respiro
caldo scendere verso il collo, diventava un respiro sempre
più accelerato ogni
volta che si avvicinava sempre di più,
finché senti le sue labbra fredde toccare il suo collo.
Togliendogli il
respiro, sentiva tutti i baci morbidi e sensuali che ricoprivano tutta
quella
parte.
-Piantala idiota…-
Ma evidentemente pareva non sentire,
era troppo occupato a
provare piacere, e farlo provare anche a lui, e doveva ammettere che ci
stava
riuscendo. Ma come gli era venuta in mente una cosa del genere?
Con dei gesti lenti Gokudera iniziava
a portare le braccia
sopra la schiena del ragazzo, mentre quest’ultimo cominciava
più freneticamente
a dare baci e cominciando a muovere il piccolo banco. Le mani andarono
a finire
nei capelli del moro, spingendo la testa, per incitarlo a continuare, e
Yamamoto doveva aver capito. Perché si fermò per
guardarlo negli occhi con quel
suo sorriso beffardo.
-A quanto pare anche a te piace
divertirti…-
Questa volta fu lui a farlo zittire
prendendolo e portandolo
sul suo viso, incominciando a baciarlo freneticamente, Yamamoto invece
di
stupirsi continuò nell’opera contribuendo al
bacio, e mettendo la mano libera
dentro la camicia di Gokudera, toccandogli tutto il petto, sfiorandolo
delicatamente, per fargli provare più piacere. Ormai
cominciò anche lui a
respirare affannosamente portando la testa dietro, poteva sentire
quello
sguardo caldo che lo osservava divertito da
quell’atteggiamento. Anche lui
evidentemente non si sarebbe mai aspettato di vederlo in quella
maniera…così….strana. Non si aspettava
che questa situazione lo portasse a
tanto piacere.
-Ok. Basta.-
Gli occhi verde acqua di Gokudera si
riaccesero, da spento
riacquistarono quella lucidità che avevano perso. Ora
sembrava allarmato
-Tu…ma cosa…ma
che diavolo!-
Gli passa prontamente un dito sulle
labbra per farlo tacere,
e non urlare.
-Non vorrai che Tsuna si preoccupi
della nostra
assenza…Ahahah! Andiamo dopotutto divertirsi fa anche bene a
volte!-
-…-
-Dopo le lezioni ho
l’allenamento di baseball ti aspetto con
Tsuna al campo!-
Detto questo si allontanò
per raggiungere gli spogliatoi e
pensare….come aveva previsto. Aveva provato qualcosa che
desiderava da tempo.
Ma non pensava fosse proprio lui. E adesso era proprio quello che
cercava…
Ma cosa gli sarà preso a
quel cretino?!?
Il ragazzo ancora
confuso da quel gesto era rimasto ancora leggermente
poggiato sul banco,
abbandonando tutto il peso. E pensando. Perché lui
nonostante tutto non aveva
reagito? Era rimasto li a “subire” diciamo.
Ci sarà un periodo di
stress, pensava, ma in qualche modo
non riusciva a darsi pace per tutto questo fatto mentre tornava a casa.
Questa
volta non aveva deciso di aspettarlo dopo gli allenamenti come avevano
fatto
gli altri. Camminando lungo il sentiero non riuscì a
distrarsi del tutto, ma
arrivò in un battibaleno a casa del decimo. Molto
più in fretta di quanto
avesse sperato.
-E’ permesso?-
-Oh Gokudera-kun prego entra!-
-Salve Signora! Il Decimo
è già tornato a casa?-
-Oh Tsuna-kun? No non ancora, ma
accomodati in camera sua!
Dovrebbe essere qui a momenti.-
Già, che domanda idiota,
lui veniva proprio dalla scuola.
Senza badare a quella sciocchezza, entrò nella stanza del
Decimo. Com’era
vuota! Eppure c’era una quiete perfetta! Il posto perfetto
per la sua mente in
quel momento. Si siede sul letto come al solito, e comincia a
ripensare…tutti
quei momenti passati insieme, con tutti quanti, e come lo aveva sempre
trattato
male…insomma che pensieri sono questi Hayato!
Fuori dalla finestra ormai stava
calando sera, com’era bello
osservare quel momento della giornata….ultimamente non lo
aveva mai fatto, era
sempre indaffarato col Decimo o a uccidere quella stupida mucca. Ad un
tratto
si sente la porta aprirsi con delle voci che l’accompagnano.
Erano arrivati…sii
naturale Hayato. Sii naturale.
Finalmente dopo un bel po’
di allenamenti era bello tornare
a casa! Anche se non proprio la sua casa, ma la casa che ultimamente
frequentava. E mentre faceva la strada del ritorno non faceva che
pensare a
Gokudera e a cosa gli sia saltato in quel momento in testa. Di certo
aveva
reagito come l’istinto aveva detto, ma l’amico come
l’avrebbe presa….? A quanto
aveva visto gli piaceva. E anche lui doveva ammetterlo. Sarà
stato solo un caso
però.
-Tadaima!-
-Tsu-kun! Avete fatto tardi,
Gokudera-kun è già di sopra ad
aspettarvi!-
-Eh?!?-
Già, non lo aveva visto
insieme a Tsuna aspettarlo dopo gli
allenamenti, ne lo aveva visto ritornare da solo. Ma allora da quanto
tempo
aspettava li tutto solo?
-Dai Tsuna! Infondo non è
andato da nessuna parte è ancora
qui!-
-Menomale, non vorrei combinasse
qualcosa…-
Poteva sentirlo in qualsiasi momento
mentre saliva le scale.
“Ahahah che sciocco!” Pensava Yamamoto mentre una
certa ansia cominciava a
salirgli in corpo. Era piuttosto imbarazzante dopotutto.
La porta si spalanca per far entrare
un ragazzino basso e
con la faccia preoccupata e buffa,
e un
ragazzo dalla pelle olivastra, alto e sempre sorridente, la stessa
persona che
in questo momento metteva in dubbio.
-Judaime!-
-Gokudera-kun! Ma che fine hai
fatto?!?-
Silenzio generale, tutti gli occhi di
quella stanza puntati
su di lui, quanti occhi poi…solo quattro, ma bastavano per
mandarlo in delirio.
-Ehm ecco io…Avevo delle
cose da fare. Da solo.-
-Eh?-
-Niente di importante
Juudaime…solo una cosa.-
-Ahahah sempre il solito!-
-E tu cosa vuoi?!? Fatti gli affari
tuoi idiota!-
La solita conversazione. Come sempre,
ma c’era qualcosa che
non gli andava, affatto. Non riusciva più a vedere tutto
nella stessa ottica, e
lui che lo guardava in modo strano. A lui sembrava desideroso. Ma che
idee
aveva in testa? Il ragazzo un po’ shockato si
lasciò cadere sul letto, stanco
per tutto quel pensare. Stanco di tutto questo, ma pensava che prima o
poi sarebbe
tutto andato liscio. Come se non fosse mai successo nulla, e
ricomincerebbero
le giornate normali.
-Gokudera-kun? Che ti prende?!? Non
ti senti bene?-
-Oi!-
-Eh? Come oh no! Sto benissimo! Non
c’è da preoccuparsi…-
-Dico a mamma di preparare del
thè tu resta qui e non ti
muovere!-
-Ma sto bene le dico!-
-Yamamoto, staresti tu qui a vedere
cosa gli prende-
Perfetto nessuno di meglio!
-Sicuro!-
Il ragazzino allarmato per quella
scenata corse alla porta
per uscire sbattendosela dietro la schiena. Dalla stanza i due potevano
sentire
i suoi passi scendere per le scale. Un estremo silenzio…un
silenzio da tomba
dentro quella stanza. Hayato girato dalla parte della finestra fissando
ormai
la sera, ma senza dargli importanza.
Decise comunque
di
prendere lo zaino con la mazza da baseball e di poggiarli al lato del
tavolini,
fatto questo andò a sedersi sul pavimento di fronte a
Gokudera, ma leggermente
lontano.
-Allora mi vuoi dire che ti
è successo?-
Nessuna risposta, un leggero scatto
della testa. Ok domanda
un po’ troppo stupida e invadente.
-Non dire che è per quel
fatto di oggi…-
-Perché secondo te
è una cosa normale?!?-
-Ehi! Non c’è
bisogno di gridare…se ti ha proprio dato
fastidio…-
Stava cominciando a pensare di nuovo
come quel pomeriggio. A
lui non dava fastidio affatto.
-Che razza di affermazione
è stupido del baseball ma ti
rendi conto?!?-
Adesso era completamente adirato. Al
massimo, si era anche
dal letto e gli era anche avvicinato, prendendolo per la camicia e
mostrandogli
un pugno, chiaramente intenzionato a stamparglielo in faccia.
-Adesso calmati eh. Non ho fatto
niente di male.-
-Ti ostini ancora a dire che
è roba da niente?!?-
-Ti sbagli. Sto solo affermando che
non è niente di male per
me.-
Sotto lo sguardo arrabbiato del
ragazzo, si lascia cadere
anche con la schiena sul pavimento, e l’espressione di
Gokudera cambia
dall’adirato allo stupito, forse aveva intuito qualcosa.
Comincia a cacciargli
la mano dal colletto della camicia fino a trattenergli il polso e
attirarlo a
se, per poi con una mossa veloce riuscire ad invertire i posti. Lo
sentiva come
qualcosa più forte dell’istinto, aveva voglia di
vederlo, toccargli i capelli e
farlo sentire spaesato.
-C…cosa, levati di dosso.
Subito!-
-Mi dispiace non posso.-
Detto questo comincia lentamente a
sfiorargli le labbra
contro le sue, le sentiva umide, aveva delle labbra bellissime, stava
pensando.
Comincio a baciarlo, prima lievemente finché finalmente non
sentì la propria
volontà cedere una volta per tutte.
Quel corpo si stava muovendo sopra di
lui, con gesti morbidi
poteva sentire la sa mano che dal polso scivolava lentamente sulla
spalla, e
poi sul petto, lo faceva ogni volta che si sentiva che le sue barriere
diminuivano. Le barriere del ragazzo che stava subendo tutto questo. E
mentre
osservava ancora impotente sentiva la sua lingua che cercava di
socchiudere le
labbra per poter andare fino in fondo. Anche questo? Stava trattenendo
ancora
una volta il respiro. Era qualcosa che non aveva mai sentito prima.
Sentiva il
suo corpo affievolirsi e non combattere più per rialzarsi,
adesso aveva messo
le mani dietro la nuca del ragazzo moro che era rapito da quel
sentimento, e
ansimava proprio come lui adesso. Ma poteva vedergli un sorriso su
quelle sue
labbra, un sorriso trionfante. La mano andava fin dentro la maglietta
di nuovo
più intensamente tocca il suo corpo disegnandone i
lineamenti che riusciva a
percepire e facendogli provare un intenso piacere. Così
tanto da fargli
chiudere gli occhi per un momento…e assaporando quei baci
profondi e facendo
incontrare le lingue…
-A…adesso piantala
Yamamoto.-
Neanche lui sapeva come spiegare quel
gesto, ma riuscì
finalmente a staccare il suo viso da quello del moro, riportandosi alla
realtà., ma non riusciva a smuoverlo dalla posizione da
predatore.
-Ti levi per favore!?!-
-Eh? Ma come, pensi di aver finito
così?-
-…a…allontanati!-
Finalmente era riuscito a cacciarlo!
Ed ora che si rimetteva
in sesto e si riaggiustava i capelli faceva di tutto per non guardare
per terra
dove lo aveva lasciato…
Tsuna finalmente era tornato un tre
tazze e una Teiera.
-Ce ne ha messo di tempo tua madre eh
Tsuna!?!-
-Come osi offendere la madre del
Decimo!-
-Ma che offendere!!-
-Ehi ehi! Buoni voi due!
Gokudera-kun, seti tutto rosso, sei
sicuro di non avere la febbre?-
-Che? Ah…no non si
preoccupi juudaime-
Incrocia per un attimo il suo sguardo
, ma lo distoglie
subito sbruffando e cercando un punto dove posarlo. Era davvero curioso
come
quel ragazzo lo invogliasse sempre di più nel saltargli
addosso.
-Che ne dici di dormire per qualche
giorno qui? Magari tra
un paio di giorni starai meglio!-
-A casa del Juudaime?-
La cosa pareva interessargli molto.
Mai dividerlo dal suo
Juudaime!
-Oh si! Penso sia proprio una buona
idea…-
-Yamamoto la pensi anche tu
così?-
-Assolutamente…-
-NO!GRAZIE! Ora devo tornare a casa
Juudaime, ci vediamo
domani a scuola!-
Detto questo il ragazzo raccoglie le
sue poche cose e
correndo e inciampando si porta fuori dalla stanza e nel giro di due
secondi lo
si poteva vedere già in mezzo alla strada correndo altrove.
-Ma…ma cosa ho fatto?-
-Ahahah! Certo che quel ragazzo
è divertente!-
Già. Davvero divertente.
FINE
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