Ringrazio anche solo chi legge.
Partecipa alla fanfiction challenge II:
Prompt: Ritratto
La maledizione di Zia Jess
Un ragazzino si pulì gli occhiali con la maglietta, li
rimise e si fermò a guardare un quadro. Si leccò
le labbra e si massaggiò il collo.
"Cosa stai facendo?" domandò una voce adulta alle sue
spalle. Il giovane rabbrividì e si voltò,
guardando il genitore raggiungerlo.
"Papà, il quadro rappresenta la padrona di casa?" chiese.
Greedy socchiuse gli occhi e si appoggiò contro la parete,
incrociando le braccia. Sorrise e annuì, sentendo una fitta
al petto.
"Sì. Zia Jess non avrebbe voluto che vivessi di ricordi.
Perciò vendo la casa con tutto il suo ritratto"
spiegò. Il giovane ticchettò la punta delle
scarpe e deglutì.
"Zia Jess" mormorò. Guardò la donna sorridente
dipinta nel ritratto, i suoi occhi luminosi e le leggere rughe sulle
sua pelle liscia.
"Si chiamava Jessica Fletcher. Era una grande scrittrice di gialli,
sai? E' lei che ci ha lasciato in eredità la sua fortuna"
spiegò il padre. Il giovane accarezzò il bordo
della cornice del quadro.
"Era famosa anche per tutti i casi che ha risolto. Più volte
ho rischiato di finire dentro accusato di omicidio".
Proseguì la spiegazione il padre. Il figlio
rabbrividì e si voltò di scatto.
"Non ho mai visto un morto" biascicò. Il genitore
annuì.
"E' da quando sei piccolo che la catena di morti si è
fermata. Vedi, molti dicevano che era colpa della zia se la gente
moriva, io, invece, credevo si trovasse sempre nel posto in cui sarebbe
successo a prescindere. O in cui era successo, ma doveva catturare
l'assassino" spiegò. Il giovinetto si mise un boccolo
castano dietro l'orecchio.
"Macabro" borbottò. Il padre negò e si
staccò dalla parete, raggiungendolo.
"Se ti fermi alla superficie. Lei assicurava i colpevoli alla giustizia
in quel modo" spiegò. Gli scompigliò i capelli,
si piegò in avanti e baciò la fronte del figlio.
"Era molto coraggiosa. Lo faceva a scapito della sua vita ed era anche
molto intelligente". Aggiunse. Il giovinetto corrugò la
fronte.
"Perché succedeva?" chiese. Il padre lo strinse a
sé e sospirò.
"Io e zia non avevamo mai visto un morto, quando tutto questo
cominciò. Eravamo a una festa in maschera, mi pare che io
ero un Robin Hood e zia una fata. Arriva quest'uomo, un detective che
avrebbe avuto la geniale idea di travestirsi da Sherlock Holmes. Prima
di morire le fece una specie di maleficio, una premonizione diciamo. La
sua fama sarebbe cresciuta, ma anche il numero di omicidi sulla sua
via. Dopo la sua morte, le sue parole si tramutarono in
realtà". Concluse. Il figlio si staccò dal
genitore.
"Ti aspetto in macchina con mamma" mormorò. Il padre
annuì.
"Io saluto questo vecchio ritratto e ti raggiungo" disse con tono roco.
I suoi occhi erano arrossati e aveva le lacrime ai loro angoli.
"Addio, zia" mugolò. Una lacrima gli rigò il viso.
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