Scusami ma ti amo

di TinieJorgesempre
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POV’S TINI Sto facendo colazione visto che ho bisogno di energie per la lunga giornata che mi spetta. Lodo entrando in cucina mi dice “Tini lo sai che sei la mia migliore amica e ti considero come una sorella e che ti voglio un mondo di bene?” “si Lodo lo so, ma dimmi che ti serve?” “un favore!” “che favore?” “stasera mi devi accompagnare ad una festa” “perché? Se ci vuoi andare ci puoi andare benissimo da sola non hai bisogno dell’accompagnatrice e poi a me non mi va” “ma dai per favore” “perché ci tieni tanto alla mia presenza?” “perché la festa è qui, nel Bronx e lo sai come sono le feste da queste parti e ho paura ad andarci da sola” “Lodo tu non sei quel genere di persone che tiene ad andare ad una festa più di qualsiasi altra cosa, perché ci vuoi andare?” “perché ci sarà anche un ragazzo carino e voglio vedere se gli interesso… è di Manhattan, per favore tini” “dov’è questa festa?” “alla ‘devil angel’” “scherzi? Quella sarà la discoteca più malfamata di tutta New York” “ed è per questo che voglio andarci insieme a te, dai per favore” “va bene, ma lo faccio solo per te” “grazie, sei la migliore amica che si possa desiderare” “lo so Lodo”. ------------------------------------------ Sto pulendo il bancone del bar quando una voce maschile a me familiare mi distrae chiamandomi “ciao Tini” “ehy Jorge… dimmi pure” “due bottigliette di acqua naturale per favore” “subito”. Quando gli do le bottigliette lui mi dice “mi stavo dicendo se stasera ti andrebbe di andare a fare un giro” “mi piacerebbe ma la mia amica mi ha costretta ad accompagnarla ad una festa, magari domani a meno che non voglia venire anche tu ma non te lo consiglio” “perché?” “perché si terra in una delle discoteche più malfamate di tutta New York e non so nemmeno io perché ho accettato di andarci” “beh credo perché gli vuoi molto bene” “si, ecco perché, comunque non stavo scherzando se vuoi venire puoi” “sicura?” “certo, a meno che tu non voglia” “no, non ho detto questo” “allora vieni si o no?” “ok vengo… ora?” “verso le 21:00 al bar principale di Times Square?” “ok allora stasera ci vediamo lì, ora devo andare che si sta facendo tardi” “ok, a stasera allora” “si ciao” “ciao”. “Caterina dov’è Lodo?” “nel retro” “grazie”, vado nel retro in cerca di Lodo e quando la vedo gli dico “Lodo ti ricordi di quel ragazzo che ho conosciuto ieri?” “si perché?” “ti dispiace se stasera viene anche lui alla festa?” “certo che no, ma dimmi un po’ come mai viene anche lui?” “perché è venuto al bar per prendere delle bottigliette d’acqua e mi ha chiesto se stasera mi andava di andare a fare un giro con lui, ma siccome devo venire a questa benedetta festa gli ho detto di no, e poi l’ho invitato” “Tini non te ne sei accorta?” “di cosa?” “lui ti ha chiesto di uscire” “no! Cioè si ma come amici, solo per conoscerci meglio” “si certo, ma se non ci credi neanche tu a quello che hai detto” “per favore Lodo finiscila” “ok, che testa dura che hai, sei proprio testarda” “meglio testarda che gattamorta”. -------------------------------------------- Io e Lodo stiamo andando all’appuntamento, io ho voluto indossare uno paio di pantaloni neri attillati,( visto che fa freddo) sopra un top fuxia senza spalline con sopra dei piccoli brillantini dello stesso colore, per le scarpe opto per delle decolté nere lucide e per evitare di prendere una polmonite indosso una giacca da donna nera, i capelli li lascio sciolti, mi trucco non troppo pesante, e per completare l’outfit prendo una borsa tracolla fucsia. Invece Lodo visto che deve fare conquiste ha indossato un abito celeste corto fino a metà coscia che scende bene sul suo corpo le scarpe sono dello stesso colore del vestito,una giacca bianca e per finire in bellezza ha una pochette del medesimo colore, anche lei capelli sciolti, trucco leggero. “eccoci arrivate, vai tu dentro io ti aspetto qui in macchina” mi dice la mia amica fermandosi davanti al bar “ok” rispondo per scendere dall’auto e entrare nel bar. Appena entro dopo un paio di sguardi intravedo Jorge; devo dire che stasera è bellissimo indossa un paio di pantaloni beige con una camicia scozzese rossa e bianca “ehy!” esclamo arrivandogli davanti “ciao Tini” “bene andiamo, la mia amica è ansiosa di andare” “posso immaginare il perché” “si, si è messa tutta in ghingheri anche con il freddo che fa” “beh si vede che questo ragazzo gli interessa non poco” “si vede che non la conosci per niente” “perché?” “perché io come migliore amica mi ritrovo una pazza” “addirittura?” “certo, quando la conoscerai meglio ti assicuro che dirai lo stesso” “se lo dici tu” “ci puoi giurare che è così, ma ora andiamo perché va molto di fretta” “ok”. “allora Jorge andiamo solo con una macchina ovvero quella di Lodo” “sicura?” “si te lo consiglio per la tua, se la vuoi ancora ritrovare” “ma non rischiate lo stesso?” “si ma noi abbiamo i nostri metodi” “va bene”. “era ora!” esclama Lodo quando io e Jorge entriamo in macchina “mamma mia Lodo sono passati solo cinque minuti, non ti preoccupare che non scappa mica” “ah-ah quanto sei divertente” “va bene basta, comunque lui è Jorge e lei è Lodovica” “ciao Jorge” “ciao” “bene andiamo” . “Lodo sei sicura di non aver freddo, vestita così?” “no Tini, se tu sei semplice non significa che io anche sono così” “scusa se voglio evitare di prendere una polmonite” “si come vuoi, comunque siamo arrivati”. “lo sai Tini hai ragione, fa un po’ freddo” “ma no cosa te lo fa pensare? Forse perché siamo a gennaio e i gradi sono quasi sotto lo zero?” “gne gne, tanto una volta dentro farà caldo” dice facendomi la linguaccia “va bene lasciamo stare altrimenti facciamo mattina, dai andiamo”. “sai oggi pomeriggio quando sono uscita per fare la spesa ho incontrato Peter e mi ha raccontato che ieri gli hai fatto molto male” “se l’è cercata io l’ho avvertito lui ha detto che non ne avevo il coraggio e gli ho dimostrato il contrario” “per poco non gli scoppiavo a ridere in faccia” “per curiosità che gli hai fatto?” domanda Jorge, stavo per aprire bocca ma mi precede Lodovica “zitta glielo voglio dire io, allora praticamente Tini stava ritornando a casa ma prima di attraversare questo Peter la ferma siccome questo è un maniaco sessuale la nostra dolce e cara Tini gli ha detto ‘senti razza di maiale umano o mi lasci oppure ti faccio diventare femmina’ lui gli dice ‘non ne avresti il coraggio’ e quando gli ha detto questo, lei gli sferra una forte ginocchiata lì e poi se ne va mentre lui sta per terra tutto dolorante” “se l’è cercata” dico io mentre ormai Lodo sta morendo dalle ristate “sei forte” mi dice Jorge “lo so caro” gli rispondo. una volta dentro un odore insopportabile di alcool misto al fumo penetra nelle mie narici mentre la musica si occupa di distruggere i miei timpani “Lodo veramente tu credi ti trovare questo ragazzo con tutta questa gente?” gli urlo “si, ce la devo fare questa è la mia unica possibilità” “fa come vuoi” “per qualsiasi cosa vi aspettatemi al bar” “ok” “ciao amica io vado alla ricerca” “si ciao, e mi raccomando stai molto attenta” “lo farò non preoccuparti” detto questo sparisce nella folla “Ti va qualcosa da bere?” mi chiede Jorge “si andiamo” gli rispondo per poi seguirlo fino al bar; ci sediamo su dei sgabelli e io chiamo il barista per ordinare dei drink “mi dica tutto dolcezza” mi risponde, ben per me a forza di fare drink si è ubriacato più lui che tutta la gente qui dentro “senti finiscila altrimenti questa dolcezza non sarà tanto dolce con i tuo bel faccino, hai capito bene?” “si, si calmina, dimmi come posso esserti utile” “dammi un vodka” “idem” dice Jorge “ma qui tutti ci provano con te?” “qui pensano soltanto a portarti a letto” “beh questo perché sei molto bella” “sono solo una ragazza normale” “si però sei una ragazza bellissima” “se lo dici tu” dico non tanto convinta, voglio dire io tutta questa bellezza in me non la vedo, proprio in questo momento mi sento qualcuno che mi urla in uno orecchio “si ha ragione sei proprio un bel bocconcino, che ne dici se vieni con me e ci divertiamo a casa mia?” mi giro di colpo e davanti ai miei occhi appare Peter con un sorriso da maniaco in faccia “senti non so chi tu sia ma ti conviene che te ne vai e ance subito” gli risponde Jorge “Jorge non sprecarci il fiato guarda come si fa” gli dico, prendo il bicchierino di vodka che il barista ci ha dato il barista e glielo verso tutto in testa “la prossima volta ti conviene che non mi ti avvicini affatto, e ora vai a dare fastidio a delle gattemorte non a me, ADDIO” “tanto un giorno cadrai ai miei piedi” mi dice Peter “si forse quando ci sarà vita sul sole” gli rispondo, e non sapendo più che dire se ne và tutto fracido “io te lo ripeto, sei forte” mi dice Jorge. ------------------------------------------- Passo tutta la serata con Jorge a ridere e a scherzare, questa festa alla fine non si è rivelata proprio orribile, anzi tutto il contrario; con Jorge non lo so che mi succede ma quando sono nella sua compagnia mi dimentico di tutti i problemi che ho anche se questa è soltanto la seconda volta che ci vediamo, ma è così,mai con nessuno mi è successo tutto questo, io sto bene in sua compagnia e credo che lui stia bene con la mia visto che ha accettato l’invito per stasera, e poi è lui quello che volava fare un giro insieme a me, e poi la conferma l’ho avuta oggi che non si è staccato da me neanche un secondo, credo che diventeremo grandi amici. Ora siamo fuori il locale visto che si sta facendo tardi e domani ho una lunghissima giornata che mi aspetta, devo andare a lavorare e questo mi strema e poi il pomeriggio ho da fare con Lodo, sempre per colpa delle sue idee pazze che ha, infatti ho preferito non ubriacarmi, ma credo di non poter dire la stessa cosa di lei visto che non l’ho vista per tutta la serata, chissà se alla fine ha trovato quel ragazzo che gli interressa “credi che prima o poi si faccia viva Lodovica?” dico a Jorge “certo bisogna solo aspettare” “si ma non vorrei passare tutta la notte qui ad aspettarla” “prova a chiamarla” “con tutta quella confusione non credo che senta il cellulare”, proprio in questo instante squilla il mio telefono, sul display lampeggia il nome ‘Lodo’ “parli del diavolo e spuntano le corna” dico rispondendo alla chiamata: *inizio chiamata* “ehy Lodo noi siamo fuori tu?” “ti ho chiamata proprio per questo voi potete anche andare” “scusa e tu?” “non preoccuparti per me, io già me ne sono andata” “Lodovica Comello dove sei, con chi sei e soprattutto cosa stai facendo?” “non preoccuparti Tini” “dici tu di non preoccuparti, quando sei hai a che fare con una pazza come te c’è poco che stare tranquilli” “ok te lo volevo dire domani ma a quanto pare non mi lascerai finchè non te lo dirò... quel ragazzo l’ho trovato si chiama Ruggero, a quanto pare è italiano, ora sono a casa sua e ci rimarrò tutta la notte… per dormire visto che abita da solo” “COSAAAAA?” urlo, ma è mai possibile che non può stare un giorno senza fare la pazza? “si ma non preoccuparti” “tu mi dici di non preoccuparmi? Ti rendi conto Lodovica di quello che stai facendo? Sei a casa di un completo sconosciuto, tu non sai cosa ti può fare” “se è per questo neanche tu” “Lodovica ma hai bevuto o cosa?” “no sono completamente sobria e rimarrò qui anche se tu non vorrai” “fa come vuoi ma poi non dire che non ti avevo avvertito, mi raccomando non fare sciocchezze” “non preoccuparti so quello che faccio” “lo spero” “certo, buona notte ti voglio bene amica” “si buona notte, ti voglio bene anch’io” *fine chiamata* “che ti ha detto? Hai una faccia” “succede che Lodovica è completamente impazzita” “perché?” “perché ha preso la saggia decisione di andarsene via con quel ragazzo che gli piace e passerà la notte a casa sua, che casualmente abita da solo, è possibile che non si rende conto del pericolo che sta correndo? Voglio dire è un perfetto sconosciuto che ha incontrato in una discoteca più o meno un ora fa… come si fa a fidare?” “Non lo so però ieri anche tu ti sei fidata di me” “si ma tu non mi ha detto di venire a dormire a casa tua” “su questo hai ragione” “lo so che ho ragione, comunque stare qui a parlarne non cambierà la mente di quella pazza dai andiamo? Si sta facendo tardi” “si andiamo”, ci incamminiamo verso la macchina io salgo al posto di guida mentre Jorge a lato passeggero, accendo il motore e parto per raggiungere Manhattan fino a Times Square. “allora buona notte Tini” “si buona notte Jorge” “ci vediamo allora” “si certo, ciao” “ciao”. --------------------------------------------- È mattina e Lodo ancora non è rientrata, ho appena finito di fare colazione, ancora non ci credo che si sia fidata di completo estraneo. Basta sette e quarantacinque fra un po’ devo andare a lavoro io me ne vado, Lodo si sbriga da sola; proprio quando apro la porta Lodo stava facendo al stessa cosa, “alla buon’ora” gli dico mettendomi una mano sul fianco “scusa ma il tempo insieme a Ruggero vola” “certo come se lo conosci da una vita per dire questo” “non lo conosco da una vita però è simpaticissimo” dice entrando “e poi ieri è stata la serata più bella di tutta la mia vita… tutto è stato magnifico, soprattutto Ruggero” “oh mio Dio Lodo non ci sarai andata mica a letto” “no certo che no, ma come ti vengono in mente certe cose? “forse dalla tua espressione?” “no, non ci sono andata a letto,il massimo che c’è stato è qualche bacio” “oh Santo cielo, tu l’hai bacato? E anche più di una volta?” “si perché?” “perché Lodovica tu non sei così e se permetti le ragazze che lo fanno io le considero delle gattemorte e anche tu la pensavi così” “lo so ma lui è, non lo so com’è ma mi fa perdere la ragione” “oh fidati che quella la perdi anche da sola” “ehy! Comunque stai andando a lavoro?” “no guarda, stavo andando in Russia” “ah-ah quanto sei divertente” “Lodo dove vuoi che vada a quest’ora?” “scusa, mamma mia di cattivo umore oggi?” “no perché?” “così, dimmi un po’ ieri ti ho lasciata con Jorge tutta la serata com’è andata?” “come deve essere andata? Siamo stati insieme tutto il tempo ci siamo divertiti come dei buoni amici e poi ognuno a casa sua” “solo questo?” “si Lodo SOLO questo… cosa doveva succedere scusa?” “niente, è che avevate la casa tutta a vostra disposizione…” la faccio continuare che gli lancio subito un cuscino in faccia “razza di piccola pervertita ma a che vai a pensare, se non la finisci subito con certi pensieri ti farò pentire di aver varcato la soglia di casa” “va bene sto buona. Aspetta che mi cambio e poi andiamo a lavoro insieme” “va bene ma fai in fretta che già è tardi” “ok”. ----------------------------------------------- Abbiamo finito il turno di lavoro e devo dire che oggi è stato più stancante dell’altri giorni, forse perché ieri sono andata a dormire tardi e ora la stanchezza si fa sentire “Lodo questa cosa non la possiamo fare domani?” “no lo facciamo ora” “ma io sono stanca” “uffa basta piagnucolare e mettiamoci all’opera” “d’accordo”, la su idea è quella che balliamo e cantiamo in mezzo alla strada, perché ha detto che ce la caviamo, io non capisco perché, voglio dire è vero che lavorando al bar non guadagniamo una fortuna però quei soldi ci bastano per sopravvivere, non abbiamo bisogno di soldi extra, logicamente non li buttiamo se entrano in casa altri soldi di più del normale ma a me non va proprio di fare questa cosa soprattutto oggi che sono stanchissima perché ora invece di stare al Central Park vorrei stare a casa nel mio bel lettino. La musica parte e io comincio a cantare mentre Lodo improvvisa una coreografia, devo dire che è molto brava nel ballo, alla fine della canzone tutte i passanti che in quel momento si erano accerchiati intorno a noi applaudono, Lod abbandona la sua posa e prende un cappello da break dance che non avevo mai visto fino ad ora e inizia ad andare vicino al nostro piccolo pubblico mentre io afferro la mia bottiglia d’acqua per bere, “guarda un po’ Tini quanto abbiamo guadagnato?” “si Lodo ma io sono ho sonno possiamo andare a casa per favore?” “dai Tini solo un’ultima volta, noi piacciamo alla gente, e poi hai visto che improvvisazione?” “si Lodo sei stata molto brava, ma ora andiamo?” “no dai per favore solo un’ultima volta” “no Lodo non mi va” “ok però domani ritorniamo” “e va bene” dico ormai all’esasperazione “lo sapete siete state davvero bravissime” sposto lo sguardo oltre la spalla di Lodo e vedo Jorge con un sorriso stampato in faccia, non mi dite che lui ha visto tutto oh mio Dio che imbarazzo “g-grazie” gli dico di rimando “ehy Jorge ciao” “ciao” “non lo dire a nessuno ma hai visto che improvvisazione?” “tutto quello era improvvisato?” “la canzone no perché è una tra le preferite di Tini e a casa la canta sempre, ma la mia coreografia si, ti è piaciuta?” “devo dire che sei molto brava nel ballo” “grazie” “Lodo!” una voce maschile ci distrae e un ragazzo alto, occhi marroni, un ciuffo ordinato con un sorriso stampato in faccia sta ammirando la nostra cara Lodovica “ehy Rugge, ciao” “ciao! Lei deve essere la tua amica Martina no?” “esatto è lei” “piacere Ruggero” “Martina” Ruggero, a certo il ragazzo di ieri “ah Lodo allora questo è il ragazzo per la quale ieri mi hai trascinato a quella festa, si hai ragione è un po’ carino” alle mie parole lei mi pesta il piede provocandomi un dolore allucinante, io l’ho fatto solo per vendicarmi mica per farmi staccare un piede “Lodo ti ho mai detto che ti voglio bene?” “si tante volte” vedo che Jorge sta ammirando la scena divertito, ma che ci trova di divertente in tutto questo? Lo fulmino con lo sguardo e subito lui sposta lo sguardo diventando serio, o almeno ci prova “lo sapete siete bravissime” dice Ruggero “ci hai visto?” le chiede la mia amica “certo siete fantastiche, lo sai stavo venendo a casa tua per invitarti a fare un giro con me vuoi?” “certo! Tini ci vediamo…” non la lascio finire che concludo la sua frase “dopo a casa, lo so” “bene ciao” “ciao” quando se ne vanno Jorge mi chiede “ora posso ridere?” “NO!” “va bene,dai per farmi perdonare ti andrebbe di andare a prendere un pezzo di pizza?” “accetto solo perché mi sta venendo fame” “va bene andiamo” dice lui ridendo mentre io prendo la mia borsa tracolla. “lo sai hai una voce bellissima” mi dice mentre raggiungiamo la gelateria dell’altro giorno “veramente?” “si, per caso hai studiato canto?” “secondo te in colleggio si può studiare canto? Non credo” “a chiunque viene di pensare questo sentendoti” “non sono poi così brava” “no, non sei brava sei bravissima… dai non essere modesta” “e tu non ingigantire le mie qualità” “ma non le sto ingigantendo, davvero canti benissimo” “veramente?” “certo” “beh allora grazie” “e di che? Per aver detto la verità?”. Stiamo passeggiando mangiando la pizza quando ad un certo unto lui dice “ti sei sporcata” “dove?” “qui” dice avvicinando il suo pollice sull’angolo della mia bocca, in quell’instante i nostri occhi s’incrociano, rimaniamo con ognuno perso nell’occhi dell’altro fino a quando non mi rendo conto di quello che sta succedendo, velocemente distolgo lo sguardo dal suo e contemporaneamente anche lui. Continuiamo a passeggiare per un’altra oretta, poi vista l’ora credo che sia meglio andare a casa “io dovrei andare” “si anch’io però prima ti volevo chiedere se domani ti andrebbe di venire a vedere la mia partita di basket, e poi dopo se possiamo andare a prendere un pezzo di pizza, se vuoi può venire anche Lodovica” “certo mi piacerebbe molto, ma mi sa che Lodo non potrà venire sarà troppo impegnata con Ruggero ma glielo dico comunque… grazie” “di niente” “allora ci vediamo domai alle 17:00 al palazzetto dello sport vicino alla New York University!” “ok a domani allora, ciao” “ciao”. Angolo Autrice: spero che vi piaccia questo capitolo, mi sono impegnata molto a farlo e se vi piace votate e commentate, grazie buona notte a tutte.




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