Nuovi Eroi II

di Nenottina
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Il giorno successivo mi sveglio riposata, obbiettivo che ci eravamo prefissati tutti, anche se non so come ho fatto.
E stamattina l’ansia è passata quasi del tutto. Sono sicura di me.
Dopo esserci preparati ci dirigiamo allo stadio e quando arriviamo vediamo che è pieno di gente. Non ho davvero mai visto così tante persone riunite nello stesso posto.
Molti sono nelle tribune ma altrettanti si stanno iscrivendo, così decidiamo di aspettare che la coda diminuisca e nel frattempo fare un giro.
Neanche a farlo apposta dopo qualche minuto che giriamo vediamo Chichi svoltare un angolo. Gli altri devono essere davanti a lei.
Decidiamo di provare a rintracciarli.
Per un paio di volte li vediamo e li perdiamo di vista subito dopo, ma alla fine riusciamo a raggiungerli e ci fermiamo a chiacchierare.
-Avete visto che fila per le registrazioni?
-Oh, noi siamo arrivati presto, ci siamo già iscritti, però ci siamo ripassati davanti poco fa, avete ragione!
Dopo di che Bulma e Chichi si mettono a discutere su quanto fosse cambiato quell’evento durante gli anni; più gente, più sponsor, e cose del genere.
Vedo che hanno tutti indossato una tuta comoda, al posto dei soliti abiti, come hanno fatto anche mio fratello e Trunks. Io ovviamente ho sempre la mia.
Per un po’ giriamo gli stand e parliamo, ma quando avvisano che manca poco per la scadenza delle iscrizioni, io, Vegeta e Trunks corriamo a registrarci, per fortuna facciamo in tempo.
Mentre stiamo tornando dagli altri noto due ragazze bionde in compagnia di un uomo basso con i capelli e i baffi grigi.
-Quelli non sono Crilin, C-18 e Marron? – osservo.
Si fermano e guardano nella direzione che ho indicato.
-Si, sono loro – risponde Trunks, e inizia a chiamarli.
Loro si voltano e notandoci, ci vengono incontro.
-Da quanto tempo! – ci dicono.
Marron è un po’ perplessa su di me, così mi presento – Sono Seripa, la sorella di Vegeta, ti ricordi di me?
Il suo sguardo si illumina quando mi riconosce, allora annuisce e mi sorride, e io ricambio il sorriso.
Torniamo insieme dagli altri ed andiamo alle tribune.
Quando chiamano i concorrenti per le eliminatorie andiamo al luogo stabilito e ci mettiamo in fila davanti alla macchina. Vegeta è il primo tra noi.
Spero che non combini pasticci, o ci toccherà aspettare molto più tempo del previsto e non sarebbe molto bello.
Per un po’ attendiamo che le persone davanti a noi picchino la macchina.
Hanno tutti livelli abbastanza buoni, mi pare, tra i 70 e i 160, anche se, ci hanno detto, per passare alla fase successiva occorre raggiungere almeno i 137 punti.
Chissà perché un numero così particolare…
Quando tocca a Pan lei da un misero pugnetto sul disco da colpire, ma le esce tranquillamente più di 137, e di molto.
Non pensavo si dovesse colpire così piano.
Goten fa lo stesso ed anche lui passa il turno.
Ci salutano e se ne vanno.
C’è qualche altra persona tra lui e Vegeta, perciò ci aspetteranno da un’altra parte.
Finalmente arriva il turno di mio fratello.
-Ti prego, fa che non distrugga la macchina – penso tra me.
Per fortuna picchia piano sul disco, e gli esce 342 come livello.
Tutti, compresi i giudici di gara, lo guardano stupiti se non completamente sbigottiti. Lui se ne va, sbuffando.
Sorrido. Il solito.
Tocca a Trunks che supera i 300 e poi a me.
Mi avvicino. Devo colpire piano, ma non troppo piano. Faccio un respiro e mi avvicino con il pugno chiuso. Do un colpetto con le nocche. E se fosse troppo piano?
343! Ho superato le eliminatorie!
Sorrido felice e vedo che, come con Vegeta e Trunks, tutti mi stanno guardando scioccati. Allora torno seria e me ne vado compostamente. Cammino piano, non sapendo dove andare, mentre la fila continua ad avanzare.
-Ehi! Voglio partecipare anch’io! – sento una voce sottile all’inizio della fila.
Mi volto a guardare. E’ un bambino, non deve avere più di sette anni. E’ nascosto per metà dalle persone in coda dietro di lui.
-Non sei un po’ troppo piccolo per partecipare?
-No, posso combattere anche contro gli adulti!
Alzo le spalle, non è un mio problema, non mi immischierò in faccende che non mi riguardano.




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