Grazie a chi ha recensito, in particolare a L-chan, sono contenta che
ti sia piaciuto il flashback perchè è stato anche
uno dei momenti preferiti da scrivere (finora)...
Ecco il primo capitolo!
Ah, ovviamente non possiedo Death Note nè i suoi personaggi
altrimenti ora sarei a bere tè con L!
1 - Pensieri
L Lawliet sedeva nella sua consueta posa, ginocchia portate verso il
petto, schiena piegata in avanti. Guardava il tavolo di fronte a lui,
dove Watari aveva appena lasciato una fetta di torta e tè
caldo.
Portò il pollice alle labbra. Doveva riflettere... su cosa
fosse meglio per lui e per B. Sapeva che per il momento B doveva
rimanere con lui, era la cosa migliore. Ma in futuro? Poteva fidarsi e
lasciare libero Beyond Birthday?
Lentamente, prese la tazzina e bevve un sorso. Il tè non gli
sembrava buono come al solito. Aggiunse cinque zollette di zucchero.
B era chiuso a chiave in una stanza a pochi metri da lui...
probabilmente stava pensando a come riuscire a scappare e far perdere
le sue tracce. C'era il 70% di possibilità. L era sicuro che
per un po' di tempo non avrebbe tentato nulla, doveva prima raccogliere
le idee e progettare alla perfezione un piano se voleva essere certo di
non essere rintracciato nuovamente.
L aveva parlato con lui, dapprima riluttante a mostrarsi, ma poi certo
che non avrebbe fatto molta differenza: B non avrebbe assoldato un
sicario per ucciderlo e nella rarissima eventualità che lo
facesse, certamente il killer non l'avrebbe mai trovato. L era troppo
in gamba per farsi scovare da un criminale qualunque.
Erano passati solo dieci giorni dal loro primo incontro...
L entrò nella
stanza fiocamente illuminata dalla luce della luna. Beyond Birthday era
lì, ammanettato alla gamba di un pesante mobile,
così che non potesse liberarsi in alcun modo, e
inginocchiato in una posa molto simile alla sua. Indossava jeans e una
t-shirt e i capelli erano scompigliati e in disordine quasi quanto i
suoi.
Se L fosse stato una
persona normale, avrebbe rabbrividito nel constatare quanto il ragazzo
seduto a così poca distanza si sforzasse di somigliargli. Da
quel che sapeva, B era solamente di un paio d'anni più
giovane di lui, quindi doveva avere circa vent'anni.
"Io sono L."
mormorò, con il suo solito tono strascicato.
Funzionò. B alzò la testa e L potè
finalmente vederlo in faccia.
La stanza era buia, dopo
essere stato portato lì B aveva preferito rimanere
nell'oscurità e L non vedeva perchè non
accontentarlo. Però quando lo vide in volto fu tentato di
accendere la luce, per esaminarlo e capire quanto davvero gli
somigliava. Sì, perchè al momento pensava che
avrebbe potuto passare per suo fratello, se non addirittura per il suo
gemello.
"Io sono B." fu la
semplice risposta che provenne dal giovane dai capelli scuri. Poi
sorrise freddamente. Sembrava sapere qualcosa di cui L era ignaro.
"Beyond Birthday...
suppongo che sia impossibile farti arrestare, poichè ti ho
fermato prima che tu potessi compiere qualunque crimine."
Cominciò a dire L, inginocchiandosi a sua volta a poca
distanza da B. Era quasi come trovarsi di fronte ad uno specchio. L si
portò il pollice alle labbra per mordicchiarlo.
"L... chi ti dice che io
volessi commettere un crimine?"
L non rispose. Non aveva
intenzione di spiegare nulla a B. Non aveva intenzione di dare modo a B
di capire la sua logica. Chi dei due avesse capito come funzionava la
mente dell'altro per primo avrebbe perso.
"Vorrei un po' di
marmellata." Aggiunse B.
Effettivamente da quando
era stato portato lì, quella mattina, B non aveva mangiato
nulla ed erano ormai le nove di sera. Anche L aveva fame,
perciò chiese a Watari di portare della marmellata e del
gelato per sè.
B ignorò il
pane e le posate e infilò le dita dentro al barattolo. L lo
osservò fare una smorfia e commentare: "Marmellata di
albicocca, non è proprio la mia preferita..."
Mangiarono in silenzio,
ciascuno dei due impegnato a studiare l'altro, ciascuno dei due conscio
dell'attenzione dell'altro tutta su di lui. Anche se L capì
che B si sforzava di mostrarsi indifferente. "Beyond Birthday-"
"Mi chiamo B." lo
interruppe lui.
"B. Vorrei sapere
perchè..." stava per dire Perchè mi copi, ma
cercò di addolcire la frase: "Perchè imiti il mio
atteggiamento?"
B non rispose prima di
aver finito la marmellata (si era lamentato del sapore, ma a quanto
pareva non era così disgustosa, o forse era davvero
affamato). Beyond Birthday rise freddamente. "Dovresti arrivarci da
solo, grande detective."
Dopodichè non era riuscito a cavargli di bocca nient'altro.
Da quel momento, Beyond Birthday aveva voluto essere chiamato solo 'B',
si era nutrito esclusivamente di marmellata, era rimasto taciturno,
limitandosi ad osservare L che lavorava ai suoi casi. L non era
abituato ad avere persone vicino, se non Watari, quindi non era
riuscito a concentrarsi come al solito e nei giorni appena trascorsi
aveva risolto il 5% in meno di casi.
Poi, quel lunedì mattina, B aveva chiesto di essere lasciato
solo ed L si era reso conto che, pur essendo nuovamente solo di fronte
al suo pc, noon riusciva a concentrarsi, sapendo che l'altro era chiuso
in una stanza a pochi metri, intento ad escogitare chissà
quale trucco. Non che potesse mettere in pratica alcunchè...
L era arrivato a chiedersi se B non fosse un suo parente. La
somiglianza fisica era impressionante. Stessa altezza, stessa
costituzione fisica (e B pareva persino un po' più magro di
lui, la cosa era preoccupante), stessi occhi grandi e scuri...
lineamenti del viso pressochè identici. Era davvero
difficile distinguerli. B aveva i capelli un po' più corti
dei suoi ed occhiaie non altrettanto pronunciate, ma per il resto era
come se L si trovasse al cospetto del suo gemello cattivo...
Che stupidaggine. L
si alzò e si diresse verso la porta chiusa.
Ascoltò, non sapeva nemmeno lui perchè...
sicuramente B non si sarebbe messo a parlare da solo.
Indugiò sulla soglia per un paio di minuti prima di pescare
la chiave dalla sua tasca destra ed aprire la porta.
La luce improvvisa colpì B come se gli avessero dato uno
schiaffo. Lesse, per l'ennesima volta in quei giorni, il nome completo
di L e la sua durata vitale. Ghignò. Nemmeno il grande
detective poteva sfuggire alla morte.
L credette di aver visto uno strano bagliore negli occhi di B, ma
pensò fosse stato uno scherzo giocato dalla luce. Poi, senza
riflettere, quasi automaticamente, si sedette vicino a B e gli fece una
domanda che lo colse completamente impreparato. "Credo sia giusto
sfruttare la tua intelligenza mentre sei bloccato qui. Mi daresti la
tua opinione su un caso?"
B rimase in silenzio mentre cercava di razionalizzare ciò
che stava succedendo. L... il grande L... voleva sapere la sua opinione
riguardo un caso? Voleva il suo... aiuto?
L insistette. "Dopotutto anche tu ti stai annoiando, no? Tutt'oggi, sei
lo studente che ha totalizzato il punteggio più alto nei
test svolti alla Wammy's House, dopo di me. Penso che guadagneremmo
entrambi dal lavorare su questo caso assieme."
Dapprima B provò un moto di rabbia. Lo studente col punteggio
più alto dopo
di lui. Quindi subentrò l'orgoglio. Infine, la
voglia di dimostrare che B poteva essere superiore. Poteva risolvere il
caso che L gli avrebbe mostrato. "Ti aiuterò. Ma a una
condizione."
L aspettò che continuasse.
"...Voglio altra marmellata."
L sgranò gli occhi ancora più del solito.
"...e questa volta alle fragole."
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