Mi sono arrivate!
Vegeta e
Bulma erano in salotto.
Stavano discutendo sul colore delle tende da acquistare per la camera
da letto. O meglio, Bulma portava avanti il proprio monologo di
azzurri, verdi, fucsia, bordeaux, beige... Vegeta si limitava
a mantenere il proprio silenzio accigliato che interrompeva
solo per dar voce a qualche grugnito.
La donna stava elogiando un genere di tessuti quando Bra si
precipitò nella stanza, con aria di urgenza.
Gettò appena un’occhiata al padre e si rivolse
alla madre: «Ma’, vieni...» Prese a
saltellare lievemente, continuando a spostare il peso da un piede
all’altro.
Bulma interruppe finalmente la propria conferenza. «Che
è successo, tesoro?»
La ragazzina lanciò un’occhiata a Vegeta. La cosa
lo infastidì, dal momento che era un’occhiata fin
troppo eloquente. Chiaro come il sole che significava
“Non-davanti-a-papà”.
«Mi sono arrivate!» gemette infine, senza smettere
di saltellare.
Arrivate? si chiese Vegeta. Arrivate cosa? E perché sua
figlia non voleva parlarne?
Mentre il viso di Bulma si illuminava di comprensione, la mente di
Vegeta si mise in moto per alcune congetture... Dunque, una cosa che
sua figlia non avrebbe mai detto davanti a lui... Quindi una cosa che
lo avrebbe fatto arrabbiare.
«Bene, tesoro, vieni» disse Bulma, rivolta alla
figlia. Il saiyan le osservò mentre uscivano, accigliato.
Una cosa che c’entrava con sua figlia e che lo avrebbe fatto
infuriare. Ecco. SUA figlia. La sua bambina, la sua Bra, la sua. Il
dubbio si insinuò nella mente del Principe. Era possibile
che un ragazzo (uno stupido ragazzo terrestre) le stesse facendo la
corte? Senza dubbio Bra era molto carina, anzi, era bella come sua
madre, con quei capelli turchini e gli occhi cobalto.
La bocca del saiyan era ormai una linea obliqua.
Possibile che qualche idiota si fosse messo a corteggiare sua
figlia?!?! Forse erano arrivate... delle rose, quel sudicio essere
aveva mandato delle rose a sua figlia con l’intenzione di
farle il filo! Forse erano rose rosse! Forse il prossimo passo sarebbe
stata una dichiarazione!
In quel momento, Bulma e Bra rientrarono.
Che sguardi si lanciavano! Avevano un del tutto rinnovato
comportamento... molto complice. Vegeta assottigliò gli
occhi: e così quella donna aiutava lo spasimante della loro
figlia ad agire nell’ombra!
A quel punto accadde una cosa che andò a rincarare la dose
di stranezze di quel giorno: Bulma abbracciò Bra di slancio,
esclamando: «Oh, tesoro! Sei una donna, adesso!»
Il Principe sbuffò. E così lei considerava che la
presenza del corteggiatore rendesse Bra una donna!
Stava rimuginando su come far ragionare Bulma che arrivò
Trunks. «Ehi, che fate di bello?»
domandò, vedendo madre e sorella avvinghiate.
Vegeta osservò suo figlio. Un possibile alleato per porre
fine a quella pazzia? In effetti, Trunks era molto protettivo nei
confronti della sorella...
«Ma cosa ha fatto Bra di tanto importante?»
domandò il ragazzo, con uno scherzoso tono lagnoso.
«Dài, dimmi, così lo faccio anche
io!» aggiunse.
Bra si lasciò andare ad una risatina. «No,
Trunks... Tu non puoi...»
Vegeta osservò la scena. Ecco, coincideva tutto! Trunks non
poteva ricevere rose da uno spasimante segreto, era chiaro come il
sole! Il Principe osservò il giovane rimanere perplesso un
momento, poi rischiararsi per l’illuminazione. Vegeta si
preparò ad una scena da fratello maggiore preoccupato.
Al contrario, Trunks prese la mano della sorella con fare scherzoso.
«Ehi, congratulazioni!» esclamò, con un
sorriso enorme.
Lei ricambiò con uno sguardo birichino.
Vegeta fissò incredulo il figlio maggiore. A quanto pareva,
avrebbe dovuto agire da solo per porre fine a quella pazzia!
«Bulma, devo parlarti!» esclamò in tono
imperioso.
La donna sciolse l’abbraccio con la figlia e seguì
il marito.
Una volta fuori, dove, ne era certo, nessuno li avrebbe sentiti, Vegeta
fronteggiò la consorte. «Si può sapere
come puoi permettere una cosa del genere?» sbottò,
torvo.
Lei lo fissò senza capire.
Di malavoglia, allora, il saiyan aggiunse: «Non mi va a genio
questa faccenda...»
«E perché dovrebbe andarti a genio?»
replicò Bulma.
Questa poi! «Io ho dei diritti su quella mocciosa,
ricordalo!»
Bulma apparve confusa. «Ma, Vegeta, è una cosa
normale, succede a tutte...»
«Non nella mia casa!» sbottò il Principe.
«La tua casa? La tua casa?! La mia,
vorresti dire!»
sbraitò la donna, dimenticando completamente
l’origine della discussione.
«Non con mia figlia!» urlò allora Vegeta.
Bulma si zittì. «Hai detto “mia
figlia”?» domandò, sbalordita. Si accese
di soddisfazione, mentre Vegeta si faceva sempre più
nervoso. «Ma allora ci tieni tanto ai nostri figli,
di’ la verità» lo stuzzicò,
più per infastidirlo che per altro. In fondo lo sapeva che
Vegeta era affezionato a Bra e Trunks più di quanto volesse
dare a vedere.
«Insomma!» scattò il saiyan.
«Ho il diritto di giudicare il lurido spasimante di
Bra!»
Bulma lo fissò perplessa.
«Cosa credi, che non mi sia accorto degli sguardi cospiratori
che lanciavi a Bra?!» eruppe il saiyan. Lo prendeva per
babbeo?! «Pensi che mi sia sfuggito il “mi sono
arrivate” della mocciosa?! Ah, ma io non
permetterò che accetti gli omaggi di un pusillanime
terrestre!»
«Gli omaggi di un pusillanime terrestre?»
ripeté Bulma. Vegeta attese che negasse, o che lo invitasse
ad essere disponibile con lo spasimante (giammai!). Invece, con sua
grande sorpresa, la donna iniziò a ridere. Rideva tanto da
doversi chinare, mentre balbettava cose come:
“Oddio!”, “Non ci posso
credere!”, “Pazzesco!”. Sembrava stesse
soffocando dalle risate.
Quando infine la scienziata riuscì a darsi un contegno, si
rivolse al saiyan. «Quindi tu pensavi fossero arrivate, che
ne so, delle rose per Bra?»
«Non so cosa sia arrivato, ma pretendo...»
Fu interrotto da una nuova serie di risatine da parte di Bulma.
«Oh, Vegeta!» ansimò la donna tra le
risa. «Non hai capito niente!»
Lui la fissò guardingo. Era un piano per farlo rinunciare
ai suoi sospetti?
«A... a Bra» balbettò Bulma, scossa
dalle risate, «sono... sono venute le
mestruazioni!» concluse in un ululato, iniziando nuovamente a
ridacchiare, con un’allegria che sfiorava
l’isterismo. Non era possibile! Per un malinteso Vegeta aveva
dimostrato più volte di essere un padre esageratamente
protettivo!
Il Principe era intanto immerso nelle proprie riflessioni, accigliato.
E così, niente spasimanti? «La vuoi
smettere?!» sbottò irritato, vedendo che la moglie
era ancora piegata in due dalle risate.
Bulma annuì, deglutì e si diresse in cucina,
probabilmente per bere un po’ d’acqua.
Il saiyan si sentiva irritato per la figura fatta, ma poi
pensò che nessun abominevole terrestre ronzava attorno alla
sua principessa.
Che sollievo!
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