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Morte
Guerra
Povertà
La
devastazione regna sovrana
In
questo clima due gemelli lottano contro le avversità della
vita.
La
guerra e la morte si sono portati via i loro genitori, i loro
parenti, i loro amici... tutto.
La
povertà li sta avvolgendo a poco a poco, inesorabilmente.
Crescere
guardandosi costantemente le spalle,
scrutando
ogni angolo per non essere intercettati,
per
proteggere l'unica persona che gli è rimasta,
per
non soccombere.
Questa
è la vita di Ryu il più giudizioso dei due.
Crescere
avendo l'adrenalina alle stelle,
sprizzante
del pericolo
pronto
a combattere e vincere,
infischiandosene
altamente delle raccomandazioni del maggiore.
Questa
invece, è quella di Raiju.
Per
i sedici anni della loro vita sono sopravvissuti da soli senza
l'aiuto di nessuno, hanno combattuto incontrando mille pericoli e
difficoltà per non perire, si sono sopportati e sostenuti a
vicenda, hanno riso, scherzato, litigato, ma tutto questo sempre
stando insieme.
Poi,
basta una scintilla e tutto cambia. Raiju è stanco di
seguire
la politica “pacifista e attenta” del fratello, a
lui serve
l'azione per placare la sua sete di adrenalina. Tanto che questo
problema affiora durante la loro ennesima discussione, come una
priorità.
-MI
HAI STUFATO! E NON FARE QUESTO... NON FARE QUELLO... STAI ATTENTO A
COSI'... A COLI'... EHI NON SONO PIU' UN MOCCIOSO!- sbraita
nervosissimo Raiju.
-Come
te lo devo dire! Il mondo è pieno di assassini come quelli,
che hanno ucciso senza pietà la gente del nostro villaggio!
Te
lo sei dimenticato?- rammenta Ryu, con calma e razionalità.
-NO!
PROPRIO PER QUESTO DOVREMO SMETTERLA DI SCAPPARE E NASCONDERCI!
DOBBIAMO FARCI VALERE PER DIMOSTRARE CHE SIAMO FORTI!- aggiunge il
minore.
-Vuoi
diventare come loro?!? Prego fa pure!- dice il maggiore con un velo
di ironia.
-MI
STAI DICENDO CHE LA MIA POLITICA E' SBAGLIATA!- insinua il ragazzo in
preda alla rabbia.
-Si!-
afferma Ryu.
-SE
E' COSI'... NON VALE LA PENA CHE IO RIMANGA CON TE!- conclude Raiju,
uscendo dalla grotta in cui si sono rifugiati.
-FERMO
DOVE VAI?- domanda preoccupato il giovane, che fino a prima aveva
mantenuto la calma.
-LONTANO
DA TE!- risponde il fratello allontanandosi.
Pochi
attimi e poi solo le spalle lontane e un animo prevalso da sensi di
colpa.
Ryu
rientra nella grotta, colpendo col pugno la parete, mentre guarda
basso. Sospira, lasciandosi cadere, sedendosi sulla nuda e gelida
roccia, stringendo a se le gambe.
“Forse...
sono stato troppo duro con lui! Ma Raiju è testardo come un
mulo, vuole sempre mettersi in mostra. Non capisce che voglio
proteggerlo? Non capisce che non voglio perderlo? Che ho solo lui al
mondo!” pensa amaramente.
All'improvviso,
un dolore lancinante all'occhio destro e al braccio sinistro: quasi
come se fosse stato colpito da qualcosa.
-No...
non capisco! Che strana sensazione di dolore... spero non sia
successo qualcosa a quella testa calda!- esclama preoccupato.
Di
conseguenza, il giovane si alza immediatamente, prendendo il suo
fidato arco con le sue amate freccie, lanciandosi all'inseguimento
del fratellino.
In
quello stesso momento, in una radura poco lontana da lì,
Raiju
ha ingaggiato battaglia con un manigoldo armato sino ai denti. Il
ragazzo si difende con le sue mani, dando prova di grande valore e
coraggio, ma ciò non basta: il suo avversario ha delle armi,
cosa, che lui non possiede. Inizialmente tutto sembra a favore del
giovane, ma ben presto la situazione si capovolge: colpi diretti, ma
anche a tradimento colpiscono Raiju al braccio sinistro, per poi
passare con più decisione in una parte del corpo molto
delicata: l'occhio.
-Lo
sai bamboccio... i tuoi occhi pieni di senso della giustizia non mi
piacciono nemmeno un pò!- rivela l'uomo.
-E
a me invece, non piace il tuo fetido odore!- rivela a sua volta il
ragazzino.
-NON
PARLARMI CON TANTA BORIA SUICIDA MANCATO!- impreca furioso il
malvivente.
In
preda alla rabbia, infierisce sempre
più su Raiju già gravemente ferito,
per poi
prenderlo in malo modo per i capelli e avvicinare il suo pugnale
all'occhio...
-Bene!
Almeno la finirai di guardarmi in quel modo.- afferma, ridacchiando
di gusto, quella vile canaglia.
-Maledetto...-
ringhia il ragazzo.
Urla
di dolore, smorfie che rappresentano la stessa sensazione.
Gemiti
e mugolii che si aggiungono, per far comprendere quella che
è
in quel momento la sua disperazione.
L'uomo
ride di gusto per la sua opera: quel moccioso impertinente che ha
trovato sulla sua strada, sta gridando come un matto
per la sofferenza che prova, non c'è sinfonia
più
bella per le sue orecchie. Ma ben presto la musica cambia, le sue
risate compiaciute si trasformano in urla del tutto identiche a
quella della sua vittima.
-Ma
che cosa diavolo?- domanda l'uomo barcollando, trovandosi una freccia
conficcata nel petto.
-ALLONTANATI
IMMEDIATAMENTE DA LUI! LASCIA STARE MIO FRATELLO!- impone Ryu facendo
la sua comparsa in scena.
-E...
E TU CHI SEI?-
Le
ultime parole famose: il malvagio barcolla per qualche minuto per poi
accasciarsi al suolo, privo di conoscenza e, in quel frangente, Ryu
soccorre il fratello.
-RAIJU!
Coraggio tieni duro! Ormai quello è morto! Non
c'è più
pericolo!- rassicura Ryu.
-R...
Ry... Ryu...- mormora il fratello, prima di perdere i sensi.
Il
maggiore, si carica sulle spalle Raiju, portandolo nuovamente nella
grotta. Lo stende sul suo giagiglio approssimato, iniziando a
prestargli le prime cure. Le ferite al braccio non sono gravi e
guariranno in meno di una settimana, tuttavia l'occhio destro
è
irrecuperabile.
Questa
situazione, lo porta ad usare una tecnica che solo pochi nel suo
villaggio conoscevano: un'arte che permette di scindere in due
metà
perfette oggetti, ma anche gli occhi e la vista, questa è la
particolarità.
Concentrandosi
al massimo, ed appoggiando le sue dita sul suo occhio destro e su
quello del fratello, inizia lentamente a trasferire metà sua
vista in quello dell'altro.
-Sei
il solito testardo! È mai possibile che tu non
riesca a
star lontano dai guai?- domanda sottovoce Ryu per non svegliarlo.
-E
tu... quando la smetterai di rompere le scatole?- impreca l'altro
svegliandosi.
-Quando
sarai più maturo...- conclude il primo continuando la
medicazione.
-Ehi!!!!
IO NON HO AFFATTO BISOGNO DI TE!- urla Raiju del tutto spazientito.
-Finiscila
di fare il gradasso! Guarda come ti sei ridotto per colpa della tua
cocciutaggine!- rivela Ryu.
Raiju
non risponde, guarda
solo le mani
del fratello che avvolgono amorevolmente le sue ferite con
le
bende, proprio perchè non riesce a guardarlo in faccia.
-Ora
vedi di riposarti!- gl'impone il ragazzo che gli sta accanto.
-NON
QUI! SONO STUFO DELLA TUA... -s'interrompe guardando il suo volto,
per poi continuare dicendo- CHE DIAVOLO HAI FATTO ALL'OCCHIO?-
domanda preoccupato.
L'occhio
destro di Ryu non era più color delle nocciole, ma aveva una
piccola sfumatura lilla, tanto quanto basta per essere percepita
visibilmente. Raiju non riesce a capire, che cos'abbia fatto, poi
nota che nonostante la ferita all'occhio riesce a vederci.
-EHI
NON DIRMI CHE HAI SACRIFICATO IL TUO OCCHIO PER ME?- domanda furente
il minore.
-Era
il prezzo da pagare!- risponde Ryu.
-MA
QUALE PREZZO DA PAGARE! ORA SEI CIECO IN UN OCCHIO PER ME!- afferma
ancor più arrabbiato Raiju.
-No,
ho solo trasferito parte della mia vista nel tuo occhio. Era il
prezzo da pagare per non essere stato un buon fratello maggiore.-
spiega il primogenito.
-IDIOTA!
GUARDA CHE ERA IL MIO PREZZO DA PAGARE PER LE MIE SCIOCCHEZZE.-
ammonisce
il secondogenito.
-Eh...
e come sempre ci mettiamo a litigare!- dice Ryu, iniziando a ridere.
-Già...-
termina Raiju, seguendo l'esempio del fratello.
Potranno
passare anni o addirittura secoli, ma quei due non cambieranno: ci
saranno sempre battibecchi che finiranno con bronci e risate, piccoli
e sottolineo piccolo frangenti in cui andranno d'accordo e si
abbracceranno, altri in cui rideranno di gusto, scherzeranno sulle
loro disavventure, perchè no giocheranno, ma sempre stando
insieme.
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