Il punto, il punto.
L lo sapeva. Girava attorno alla stanza con lo sguardo. Eppure non
capiva come. Aveva accettato quel caso proprio perchè non
capiva come.
L è ed era sempre stato incline a quel tipo di situazioni in
cui sapeva di dover impiegare almeno il..<< 20 % delle
sue facoltà intellettive>>, diceva. E a farlo
provava ciò che si prova nel cimentarsi in un nuovo
videgioco o quel brivido che spinge a sfrecciare in autostrada.
Giocava con il male della gente, grazie al male della gente.
E chissà cosa, poi, lo induceva a restare per ore
a fissare il vuoto.
Circostanze, percentuali. Un tipo che aveva indubbiamente bisogno di
zuccheri, L.
Se ne stava rannicchiato sulla poltrona e l'unico movimento che
compieva era l'allungare le braccia per girare il suo tè, o
per prendere un pasticcino. Il resto del tempo era lì a
guardare dei punti morti, talvolta la poltrona di fronte, talvolta il
lucido tavolino che Watari minuziosamente puliva di giorno in giorno,
talvolta la credenza con i servizi da tè di qualche lontano
paese..
L. Gli occhi scuri, neri, dai quali non veniva riflesso niente, neanche
la luce. Sembrava ci fosse troppo vuoto, oppure il tutto, in
quegli occhi.
Il punto, il punto.
L non era strano. Era come ogni uomo avrebbe dovuto essere: non
soggetto al giudizio altrui, alla corruzione, alla malizia e ad ogni
forma di alleanza. L era così perchè lo aveva
deciso lui. Nessuno glielo aveva imposto. Scriveva, afferrava, si
sedeva come L aveva deciso.
Watari al mattino andava a fare la spesa, come ogni buona donna di casa
svolgeva le faccende domestiche e si occupava di cosa preparare da
mangiare. Era presente ad ogni assemblea del distretto di polizia del
quale -L faceva parte-. Anche se, in
realtà, pochi casi avevano suscitato un senso di piacere in
L. Questo consentiva all' uomo di passare molto tempo ad occuparsi del
giovane.
Watari era l'altra forma umana con la quale L fosse mai
entrato in contatto, da quel che ricorda. Un dolce signorotto di mezza
età, senza figli nè moglie.
Ultimamente, però, non era presente come al
solito. Qualcosa era nell'aria, un caso strano.
Questo costringeva L a mangiare cibi freddi, conservati amorevolmente
da Watari apposta per lui. E ciò lo induceva ad usare ancora
più zucchero.
E' da dire che, comunque, ciò non ha distrutto l'equilibrio
mentale di L.
Troppo preso dal caso, di tanto in tanto si alza a guardare dalla
finestra, la sera.
Il punto, il punto. Il punto lo assilla.
-Watari.. c'è il 25% delle probabilità.. che
l'assassino possa trovarsi nel Kanto..
Sai, Watari, questa mia ipotesi.. la verificherò
presto...>>
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