The Runner

di Moonlight_Shadow
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Lo spiacevole fischio di qualche altoparlante fece girare tutti i presenti verso la linea di partenza, mentre una voce nasale leggeva ad alta voce l’ordine di partenza, invitando poi le prime squadre elencate ad avvicinarsi. Loro, nemmeno ad aspettarselo, erano i primi. Mia sentì Thomas sbuffare mentre si caricava lo zaino in spalla, per poi dirigersi assieme agli altri verso la linea di partenza, dove il loro allenatore li aspettava, con un sorriso ebete stampato sul volto. Evidentemente quello stupido survival doveva intrigarlo parecchio, considerato anche quanto si era dato da fare per organizzarlo.

 

- Allora ragazzi, qual è la vostra strategia? -chiese Michael, guardandoli uno ad uno negli occhi, cercando di assumere un’aria semi professionale, o quanto meno di non assomigliare ad un bambino di cinque anni all’entrata di un parco divertimenti - Voglio proprio sentire come avete pensato di affrontare la prova

 

Mia sperò con tutto il cuore che qualcuno prendesse la parola, evitandole così di dover discorrere con la persona che soltanto il giorno prima aveva definito un “emerito imbecille con le facoltà intellettive di un protozoo”. La gomitata nelle costole, per niente delicata, rifilatale da Lucas le fece capire che sarebbe toccato a lei esporre la loro strategia. Alzando gli occhi al cielo, estrasse dalla tasca laterale dello zaino che aveva in spalle la mappa che avevano ricevuto in dotazione, e la aprì di malagrazia, sistemandola in modo che Michael potesse vedere il tracciato evidenziato e le tempistiche annotate.

 

- Abbiamo diviso la distanza in tratti di uguale distanza, che potrà variare sensibilmente dal terzo giorno in poi, a prescindere dalle nostre energie -disse con tono deciso, indicando poi un tratto montuoso sulla cartina- Alterneremo la corsa ad un passo sostenuto, tranne in questo pezzo, dato che secondo i nostri calcoli raggiungeremo il costone roccioso nelle ore più calde della giornata, e la corsa sotto il sole su terreni impervi non è particolarmente consigliata. Abbiamo razionato cibo ed acqua per i primi due o tre giorni, poi ci organizzeremo a turni per procurarcene. Secondo i nostri calcoli, dovremmo essere di ritorno nel pomeriggio del quarto giorno.

 

Michael annuì distrattamente, impegnato ad estrarre dalla tasca dei jeans una fascia rossa, che porse, con discreta sorpresa della diretta interessata, a Mia.

 

 

Mi aspetto che li guidi al massimo delle tue capacità, capitano. Anche se per me rimani sempre una iena. - aggiunse, strizzandole l’occhio con fare di complicità.

 

Mia annuì in risposta, rivolgendogli quel sorrisetto malefico made-in-Aryndell che le aveva procurato l’appellativo di “iena”, per poi voltarsi a guardare i propri compagni, mentre si infilava la fascia al braccio. 

 

- Non ti preoccupare Mike, torneremo sani e salvi..a meno che le tue intenzioni non fossero quelle di farci fuori con questo survival -ridacchiò Thomas, gli occhi azzurri che brillavano nella luce del mattino.

 

Prima che l’allenatore potesse rispondere a tono, la voce nasale dello speaker ordinò alla squadra di prepararsi alla partenza, annunciando l’inizio del countdown. 

Non servivano parole, né cenni particolari. Come se stessero seguendo un copione recitato decine di volte, Michael si fece da parte, ed i cinque si allinearono lungo la linea di partenza, le mani pronte ad attivare i cronometri sui loro polsi, ascoltando il countdown.

 

5…4…3…2…1…

 

“Via”

 

Mia scattò in avanti, sentendo la solita scarica di adrenalina pervaderla, iniziando a percorrere, assieme ai suoi compagni, la distesa erbosa che li separava dall’inizio del bosco, e di conseguenza dal sentiero che avrebbero percorso per quasi un giorno e mezzo. Il survival era ufficialmente cominciato.





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