Siamo solo noi

di Rose_412
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PROLOGUE


Era sera tardi, le strade erano deserte, solo un lampione era ancora funzionante in quella buia ed isolata stradina di Brooklyn.
Grace sapeva di non poter rimanere sveglia ancora a lungo, eppure non riusciva a distogliere lo sguardo da quello spicchio di luna che sembrava incantarla; continuava a pensare a Marc e vedeva il suo bianco sorriso brillare in cielo insieme a miliardi di stelle che risvegliavano una notte troppo lunga e angosciante.
Tutti in casa dormivano, i suoi genitori, il fratellino Nicholas e persino Scheggia, il loro cagnolino.
Lo avevano chiamato così per la sua velocità. In ben 10 secondi, ogni mattina, ritirava il giornale dall’entrata e lo portava fedelmente a Jon, il padre di Grace. Pensando a lui, la ragazza si rese conto di come il tempo scorresse veloce, era ancora una bambina di 12 anni quando Scheggia arrivò in casa 5 anni addietro, aveva una zampa ferita ed era malnutrito, se ne presero subito cura ed in ben 4 mesi il povero cane diventò parte integrante della famiglia Ferling.
Voleva dormire ma non ci riusciva, la giornata appena trascorsa continuava a frullarle in testa, continuava a rivivere il suo risveglio seguito da una lunga doccia calda che, per 5 minuti, le aveva tolto di dosso lo stress, lasciando spazio a piacere e relax. Dopo aver salutato i suoi genitori si era direttta a scuola dove, come ogni giorno, aveva affrontato 6 ore di lezione intervallate dalla pausa pranzo e poi di nuovo a casa.
Tutto qui, nulla di speciale, questa era la sua vita, ma c’era qualcosa che la turbava, non sapeva esattamente di cosa si trattasse, sapeva solo che le mancava qualcosa ed era forse proprio questa vita semplice che non le stava bene.
La monotonia di tutti i giorni l’aveva stancata. Ogni mattina si riprometteva di fare qualcosa che la segnasse in modo particolare e che le desse la svolta che cercava, ma nulla. Si fidava del destino e sperava che il disegno di vita previsto per lei fosse in qualche modo simile a ciò che lei si aspettava dalla sua vita.
Ma ora si era stancata di aspettare, aveva deciso di agire e far si che lei fosse l’artefice del suo destino e, andando a dormire, si disse “domani è un nuovo giorno”.
 

Nda

 Questo è il primo capitolo di una storia che spero vivamente vi colpirà e vi appassionerà. È il primo per me, ci potrà essere qualche svista grammaticale, qualche imprecisione, ma tutto ciò che scrivo, lo scrivo col cuore. Ogni capitolo è una novità anche per me, amo "modellare" ogni singolo personaggio e vederlo come una persona reale, come un amico di cui conosco tutti i segreti e le sfaccettature. Ho in mano il loro destino e spero che questo non vi deluda... Buona lettura a tutti! 




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