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- Non capisco dove tu voglia andare a parare. E' un suicidio: che
c'entra con l'omicidio di Fry? -
Lilly non badò allo scetticismo di Vera: era concentrata sulle foto del
cadavere di Paul Curtis.
- Nick ha ragione. -
Questa volta la detective alzò gli occhi in direzione di Stillman,
anch'esso intento nella spiacevole occupazione di osservare quelle
immagini.
- Se non vi piace analizzare queste foto potete anche farne a meno.
Vorrà dire che mi arrangerò. -
- Non stiamo dicendo questo! -
Vera era decisamente offeso, perciò si concentrò ancor di più sul
raccapricciante particolare dei solchi lasciati dalla lama sul polso
sinistro del suicida.
- Cosa ti fa pensare che ci sia un collegamento col nostro caso? -
- Stephanie Curtis pensava che Fry fosse in pericolo. -
- Le avete già parlato? -
- Scotty e Will la stanno cercando: non l'hanno trovata a casa, e a
quanto pare non si è neanche presentata a lavoro stamattina. -
Calò il silenzio.
- Non ha senso! - esclamò Rush improvvisamente.
- Che cosa? -
L'indice della bionda detective si posò su una delle foto.
- Perché dopo essersi tagliato le vene dei polsi avrebbe dovuto
recidersi l'arteria femorale? -
- Forse - azzardò Vera - per morire più in fretta? -
- La sorella disse che Paul Curtis era mancino: sarebbe stato più
facile per lui tagliarsi l'interno della gamba destra, invece si è
tagliato quella sinistra. -
Stillman posò sul tavolo la panoramica della vasca da bagno,
completamente rossa del sangue che era appartenuto al cadavere che la
occupava.
- Il referto dell'autopsia dice che i tendini del braccio sinistro sono
stati tagliati di netto: non avrebbe potuto usare la sinistra. -
Lilly mostrò ai colleghi il particolare che l'aveva colpita.
- Se avesse usato la destra, la lama avrebbe praticato un taglio verso
l'interno della gamba: qui invece l'incisione è stata fatta
verso l'esterno. -
Vera capì dove voleva arrivare: - Quindi la lama che ha reciso
l'arteria non poteva che essere nelle mani di qualcuno che si trovava
alla sua sinistra. -
Kat Miller posò la pila di libri sul tavolo.
- Ti dai alla cultura? -
Kat fece finta di non sentire la battuta di Vera, che si sentì ignorato
per la seconda volta nel giro di un'ora.
- Helen Fry mi ha permesso di dare un'occhiata tra le cose di suo
figlio. -
- Trovato qualcosa? -
- Decisamente: Fry aveva l'abitudine di annotare i suoi
pensieri ai margini delle pagine dei suoi libri. Sentite cosa scrive il
21 giugno dell'87: "E'
come un animale che dopo aver assaggiato il sapore della carne cruda
non riesce più a farne a meno" -
- Anche qui c'è un riferimento alle fiere, come nella lettera. - disse
Stillman.
- Il 21 giugno? - aggiunse Lilly - Una settimana prima che venisse
ucciso. -
- Non è finita. - Kat aprì un volume rilegato di rosso. - Il 24 giugno
dice: "Nella catena
alimentare io sono una preda, e non posso fare nulla per fuggire".
-
Gli sguardi dei detective erano sgomenti.
Kat sfogliò un libricino verde: - Questo invece è del 26: "Ho paura, e ho l'impressione
che gli animali allo zoo conoscano la mia condizione di vittima
designata: il mio sangue nutrirà anche loro". -
- Mio Dio! -
La voce di Will interruppe il resoconto di Miller, che voltandosi vide
Jeffries e Valens pallidi in volto.
- L'ultimo è del 27 giugno - riprese la donna prendendo un taccuino
tascabile rivestito di pelle nera - dice: "La Bella e la Bestia è una
favola crudele: chi è la vera bestia?" -
I detective non fiatarono.
Quell'ultimo messaggio era chiaro come la luce del Sole: John Fry aveva
descritto il suo assassino.
- Stephanie Curtis sembra svanita nel nulla: stamattina non si è
presentata al ristorante dove lavora come cuoca, e a casa non c'era. -
spiegò concitatamente Valens. - La porta sul retro era aperta, perciò
siamo entrati. -
- Nulla di nulla! Il letto era fatto e sembrava che non ci avesse
dormito nessuno. - aggiunse Jeffries.
- Così abbiamo fatto delle ricerche: dai tabulati telefonici risulta
che Stephanie abbia ricevuto nove telefonate dallo stesso numero negli
ultimi due giorni e ... -
- A chi appartiene? - lo interruppe Rush.
- E' il numero di casa di Steven e Mary Pinter. -
- Maledizione! -
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