Tutti mi conoscete con una frase: "Sono Ezio Auditore da Firenze, e sono un assassino".
Almeno una volta l'hanno sentita tutti.
Sono un assassino, un terribile guerriero che ti uccide nell'ombra, un lampo di tenebra in pieno giorno o un abbagliante sole in piena notte.
Ho servito il Credo per 50 anni e ora appendo al muro la lama celata, la stessa che ha ucciso poveri e re, che ha affrontato Cesare Borgia e il fratello del sultano e che apparteneva a mio padre.
La mia famiglia fu uccisa quasi mezzo secolo fa e ancora sento le urla dei miei fratelli e le maledizioni di mio padre quando furono impiccati. Ma oramai quello è il passato, ora ho moglie e figli che probabilmente non sapranno mai chi fui io.
Così si chiude la vita di Ezio Auditore e la morte mi prende in questa panchina di Firenze come io presi le vite dei miei nemici. Come un ombra al chiaro di luna.
Sento che l'oscura signora si avvicina e questa vecchia amica passa finalmente dalla mia casa.
Requiescat in pace Ezio Auditore |