Un animale

di milla4
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Aria, ho bisogno d’aria, i miei polmoni intrisi di fumo, non mi permettono di ragionare su quello che ho davanti: futuro e passato mischiati insieme, in un eterna lotta.

Gabriel mi fissa con i suoi occhi pieni di rabbia. Anche se si è trasformato, quello che traspare sono sentimenti elaborati, d un orgoglio ferito.

Perché io l’ho ferito. Mi accorgo solo ora, quando tutto ormai potrebbe esser finito, che la sua voglia di possedermi non era dettata da una semplice tradizione o un modo per attuare la profezia: lui vuole me e basta.

È ancora sotto tiro, vuole attaccare Aiden e so che devo sbrigarmi a prendere una decisone, ma non posso. Qualcosa di incredibilmente sbagliato sta venendo alla luce ed è forte, mi stordisce.
 
Punto su Aiden. Il mio presente e il mio futuro… o no?

È lì, accasciato per terra, sanguinante e impaurito, molto diverso da colui che fino a pochi istanti prima ha cercato di salvarmi. Ora sembra così debole, cosi fragile.


Arancia. Il suo odore mi avvolge mentre mi passa vicino. E so di volerlo, che ogni mia resistenza è e sarà sempre vana perché tutte le scuse, le obiezioni sono inutili, è il mio orgoglio a parlare. Perché con lui mi sento una preda mentre io  sono un predatore, io sono …


Un animale, che deve prendere una decisione, prima che sia il fuoco a prenderla per me.

Rumore sordo, un urlo strozzato. Aiden è riverso a terra, il suo volto pieno di stupore sta perdendo vitalità.

-Era la cosa giusta da fare, sarebbe morto comunque- mi ripeto nella testa, ma il mio cuore questo non lo sa, non lo accetta, comprende solo il dolore per quella morte così ingiusta. In fondo lo amo, ma non sarei mai potuta essere me  stessa con lui.

Lacrime pungenti mi rigano il viso, qualcosa mi stringe forte. Il suo odore selvatico mi inebria, incrocia le sue braccia sul mio petto e mi bacia il collo. Sono sua.




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