Il primo incontro

di LoveFrancis
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Il primo incontro tra i due ragazzi era avvenuto al Campo Mezzosangue, nella cabina 11. Ethan aveva dodici anni ed era stato messo lì perché non era stato ancora riconosciuto dal suo genitore divino. Si era sistemato in un angolino, osservando gli altri ragazzi della cabina, che lo vedevano un po' come un intruso. Si sentiva fuori posto, come quando frequentava la sua ex scuola media, anche li tutti lo consideravano un intruso. Lui era quello diverso. Quello inquietante. Quello mezzo giapponese. Quello che serbava rancore per chiunque. Luke gli si era semplicemente accostato. Essendo capo cabina doveva accogliere i nuovi arrivati. -Ciao, io sono Luke, il capo cabina.- disse porgendogli una mano. Ethan fece un mezzo inchino (il saluto giapponese che gli aveva insegnato il padre) -Piacere. Ethan Nakamura. Sono indeterminato, quindi smetta di simulare questa finta gioia senpai.- Luke rimase di stucco: quel ragazzo, era la diffidenza in persona. Ethan nel frattempo aveva continuato a fissare il biondo con i suoi occhi neri. -Non sto fingendo...senpai.- Luke aggiunse in fondo "senpai" pensando fosse un modo per dire "ragazzo". -Senpai lo dico io a lei. Significa "studente maggiore".- lo rimbeccó il minore. -Oh..non lo sapevo. Però non mi va di chiamarti Ethan. È troppo.. Troppo normale. Voglio darti un soprannome.- sorrise Luke. -Mi hanno già affibbiato diversi soprannomi volgari. Uno in più penso che non mi darà fastidio.- sospirò Ethan, ormai rassegnatosi ad essere lo sfigato di turno sempre e comunque. -Bullismo?- -Esattamente.- -Qui nessuno ti farà del male né ti prenderà in giro. Sarai sotto la mia custodia.- Luke appoggiò una mano sopra la spalla di Ethan. Voleva veramente proteggerlo. -Dovrei fidarmi di un figlio di Ermes? Insomma suo padre è il dio dei ladri e dell'astuzia. Chi mi dice che non mi stia mentendo?- mormorò Ethan osservandolo con occhi sospettosi. Luke sorrise -Non te lo dice nessuno. Devi solo fidarti Cenerentola.- Ethan arrossí e sbottò -Cenerentola?! Non sono una ragazza!- Luke sorrise ma non disse altro. Si allontanò perché uno dei ragazzi della cabina lo stava chiamando. Ethan rimase lì, ancora imbarazzato, a rimuginare sul perché Luke gli avesse dato un simile soprannome.




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