Ringrazio anche solo chi legge.
Cap.6 Ghiaccio, fuoco e metallo
Logan abbassò le braccia, il suo corpo ignudo era ancora
madido di sudore.
"Sei uno nuovo?" ringhiò. La luce che filtrava dalla
finestra illuminò i suoi artigli di adamantio.
Tony abbassò il capo guardando gli artigli, sorrise e si
avvicinò.
"Il nuovo medico" disse, sarcastico.
Incrociò le braccia.
"Il caso del giorno è trovare la telepate e ficcarle nella
sua adorabile testolina da psicotica che non può dare
allucinazioni alla gente".
Logan inarcò un sopracciglio e mostrò i denti
candidi.
"Medico?"ringhiò.
Tony roteò gli occhi, ridacchiò.
"Anche io ho quella reazione alla parola" disse.
Avanzò tenendo le mani in avanti mostrando i palmi.
"Non sono un vero medico, solo uno che può aiutare te e i
marmocchi con le allucinazioni".
Logan si alzò in piedi ed espirò rumorosamente,
massaggiandosi il collo indolenzito.
"Fai in fretta allora" brontolò.
Tony lo raggiunse, passò il pollice sul bracciale al polso e
dei cerchietti azzurrini grandi un unghia ne uscirono fuori.
"Mi servono tre minuti" disse.
Applicò i cerchietti, si sedette e guardò
l'orologio.
"Posso calcolare la frequenza delle onde celebrale emanate dalla
telepate. Le onde celebrali sono uniche in ogni essere vivente, una
volta calcolata la frequenza basta localizzarla. Funziona come con i
cellulari o il GPS".
*un'unghia
Logan alzò lo sguardo ed osservò la lancetta
dell'orologio appeso al muro. La lancetta vermiglia si muoveva
rapidamente e il ticchettio risuonava nella stanza. Osservò
passare due minuti. La porta si aprì e Magneto si
affacciò.
"La nostra amica si è sentita scoperta ... o forse stava
già venendo qui. Vi conviene guardare fuori"
spiegò. Logan digrignò i denti.
- Appaiono tizi che nominano telepati senza nomi e stron** selvativi -
pensò.
Tony sfilò i dischetti da Logan, sogghignò.
"Fessa. Era prevedibile quanto Cap che perde lo scudo" disse.
Batté le mani, avanzò verso la finestra e
l'aprì. Si voltò verso Logan,
sogghignò e fece l'occhiolino.
"E' stato un piacere. Bella la manicure" disse.
Si gettò, l'armatura lo avvolse e lui spiccò il
volo scansionando l'ambiente circostante.
< Adoro le psicopatiche prevedibili al millesimo >.
Logan spalancò gli occhi, raggiunse la balaustra e si
affacciò. Rabbrividì vedendo Jean in volo sopra
di loro. "Non è possibile" sussurrò. I capelli
della rossa erano avvolti da fiamme luminescenti che la illuminavano.
Aveva la bocca spalancata e una serie di venuzze nere come i suoi occhi
le solcavano il viso. Alcuni alberi si erano trasformati in frammenti a
forma di geoidi che le volavano intorno e il prato si stava
deatomizzando intorno alla tomba bianca di Xavier. Jean
lanciò una serie di fiammate. Tempeste le volava di fronte.
I suoi occhi brillavano di luce azzurrina ed erano totalmente bianchi.
Una serie di fulmini la circondava e si abbattevano a terra. Ogni
fiammata la spegneva con un tornato d'acqua che faceva scendere dal
cielo. Gridava con la bocca spalancata, mostrando i denti candidi. I
vestiti le si gonfiavano, lasciando scoperta la pelle abbronzata. La
luce del sole faceva brillare i bracciali dorati che indossava.
Tony travolse Tempesta facendola cadere in terra, alzò
l'elmo dell'armatura.
"Salve di nuovo. Ci penso io".
Abbassò l'elmo, spiccò nuovamente il volo e
colpì ripetutamente Jean con i reattori delle mani. Le
girò intorno sentendo pressione sull'armatura,
guardò lo schermo.
< Se mi avvicino abbastanza da piazzarle questi affari, riesco a
stabilizzarle i poteri a distanza > pensò.
Volò verso l'alto, si lasciò cadere in picchiata.
"Ehi! Vuoi vederla una fenice?" urlò.
Frenò di scatto e le girò intorno al capo,
lanciando piccoli magneti.
Tempesta si alzò seduta digrignando i denti. Vide l'armatura
iniziare a deatomizzarsi e sorrise.
"Non è da me, ma se lo fa fuori, inizio a pensare sia un
bene per tutti" sussurrò. La luce intorno al suo corpo si
spense e i suoi occhi smisero di brillare, le pupille ricomparvero.
Magneto socchiuse gli occhi, inspessendo le rughe sul proprio viso.
"Sai fare meglio di così, ragazzo" mormorò.
Tony barcollò in aria, prese le distanze e
osservò i dati rossi sullo schermo.
< Scomposizione della materia organica e inorganica >
pensò.
Sogghignò, socchiuse gli occhi e volò in tondo
sfrecciando a destra e sinistra.
"Sai che in teoria le Fenici resuscitano la gente, non tentano di
ucciderla?" chiese.
Le volò sotto, guardò la serie di dati sullo
schermo.
< Le sue onde celebrali sono instabili. Se riesco a farla
concentrare solo su di me, ci sarà una focalizzazione
dell'attenzione ed un'attenuazione dell'attività > si
disse.
Magneto vide Logan rientrare dentro, prendere la rincorsa e saltare.
Utilizzò il magnetismo dei suoi artigli per farlo ritornare
dentro.
"Evita di farti deatomizzare" ordinò.
Tony rise, sfrecciò davanti a Jean e ruotò in
tondo varie volte attorno a lei.
"Oh, andiamo bellezza!" la chiamò.
Vide dei frammenti dell'armatura deatomizzarsi, barcollò in
volo mantenendo l'equilibrio con i guanti.
"Ehi, non sai fare di meglio?" chiese.
Le si mise davanti, incrociò le braccia.
"Guarda, sono proprio qui. E pensa un po'? Ho ancora braccia e gambe
tutte intere".
Mosse le dita delle mani e sorrise.
< Anche se il reattore non è proprio valido >.
"Stark, cosa sta succedendo? Rispondimi! Devo far intervenire gli
altri! Barton ha detto che ha visto troppo movimento". La voce di Steve
risuonò nell'auricolare di Tony.
"Idiota e pure suicida" borbottò Ororo, sospirando. Si
voltò e vide Logan che si divincolava al balcone della sua
camera.
"Non ne bastava uno". Aggiunse.
Tony ridacchiò.
"No problem, Cap. Sto avendo un appuntamento con una graziosissima
fenicetta".
Le girò intorno, la vide seguirlo con lo sguardo e
sogghignò.
< E' mia > pensò.
Volò in alto, Jean cercò di colpirlo
ripetutamente e lui si mosse velocemente schivando i colpi con una
serie di movimenti acrobatici in aria.
"Peccato che l'unica vera fenice sia il sottoscritto" aggiunse.
Le volò radente alla schiena, si sfilò il
reattore dal petto dell'armatura e lo attaccò alla schiena
di Jean, scivolò verso il basso cadendo in picchiata e
rallentò la caduta con i guanti, vide i dati sullo schermo
ondeggiare.
"Alimentatore staccato. Prego collegare" disse Jarvis.
Tony atterrò, rotolò in terra e si mise in
ginocchio.
< Ora è fatta > si disse.
Digitò velocemente sullo schermo, il reattore sulla schiena
di Jean brillò di azzurro intenso avvolgendo la figura della
ragazza.
La pelle del viso di Jean si annerì e alcune sue ciocche di
capelli esplosero in una serie di atomi. Si divincolò,
cercando di afferrare il reattore sulla sua schiena e si
graffiò a sangue.
"Esci da quell'armatura, fottu** verme!" sbraitò.
Deatomizzò anche la parte superiore dell'armatura di Tony.
Il suo schermo si frantumò con una serie di scintille e
Tempesta indietreggiò correndo.
Tony rotolò in terra allontanandosi, si nascose il capo con
le mani e premette la testa contro il terreno.
"Ecco cosa succede agli imitatori!".
Logan ululò lanciando una serie di versi rochi e prolungati,
vedendo la giovane esplodere ripetutamente, trasformandosi in atomi
sempre più piccoli.
Gemette, mentre Magneto lo faceva atterrare per terra.
"Quante scene" si lamentò l'anziano alzando lo sguardo.
"Jean!" urlò Tempesta. Si voltò verso Tony con la
mano ricoperta da fulmini candidi.
Tony si alzò, passò le mani sui pantaloni,
alzò il capo e guardò il polso.
"Aspetta" disse.
La nebbia iniziò a diradarsi, Tony sbuffò
sonoramente ticchettando in terra con il piede. Jean si
guardò intorno, batté le palpebre e sporse le
labbra.
"Che succede?".
Era riapparsa in ginocchio sotto il punto in cui le fiamme erano
esplose. I corti capelli vermigli le ondeggiavano ai lati del viso.
Magneto passò accanto a Logan, che appoggiò le
mani a terra.
"Diamine" biascicò. Erik volò e
atterrò accanto a Tony con le braccia aperte.
"C'è che il tuo fidanzatino Ciclope è rinchiuso
da qualche parte. Ti va di trovarlo?" domandò affabile.
Jean scattò in piedi, si guardò intorno e
guardò Tempesta, si voltò verso Logan e schiuse
le labbra.
"Se Scott è prigioniero, cosa facciamo ancora qui?".
Magneto si voltò verso Tony.
"Sono ancora in arresto? Perché se sì, andiamo,
qui non abbiamo più niente da fare" disse affabile.
"Stark, di che ragazza parli?!" sbraitò Steve
nell'auricolare con voce rauca.
Tony rise, batté le mani tre volte e una nuova armatura lo
avvolse.
"Tutto bene Cap. Sto tornando alla base con il prigioniero. Ci vediamo
per cena, come promesso".
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