Stella, Zac and Nessa di Nessa_hud_88 (/viewuser.php?uid=65413)
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Era una serata di dicembre e a Los Angeles faceva freddo. Due persone
diverse, in posti diversi, facevano cose diverse. Vanessa era a casa
insieme a Stella. I loro genitori non c’erano, erano andati a
fare un week-end a New York.
Zac invece era al lavoro al Cidray Medical Center di Los Angeles. Era
in pediatria e stava facendo un elettrocardiogramma ad una bambina.
Finita la visita, si ritirò nella sala dei medici, per
portare il foglio con i risultati della visita. Ad un certo punto
squilla il suo cellulare.
Z: “Pronto?”
V:”Pronto Zac?”
Z:” Amore come va? Hai un tono
preoccupato…”
V: “io sto bene, ma Stella no…”
L’espressione del viso di Zac cambiò
improvvisamente, e divenne serio.
V:”Ha la febbre alta,39 quasi 40, e dice di avere dolori alla
pancia e alla testa…ogni tanto fa qualche colpo di
tosse…mamma e papà non ci sono e siamo a casa da
sole…”
Z:”Adesso cosa sta facendo stella?”
V:”Sta dormendo…”
Z:”e da quanto sta così…?”
V:”Da questa mattina…”
Z:”Vorrei visitarla…riesci a portarmela?”
V:”è così grave?”
Z:”non lo so…è per questo che vorrei
vederla…coprila con un caldo plaid e
portamela…fammi uno squillo quando sei qui
fuori…ti raggiungo”
V:”ok……zac???mi prometti che non le
farete male?”
Z:” Tranquilla tesoro…me ne occupo
io…”
Vanessa chiude lo sportellino del cellulare e va in camera di stella.
È molto pallida, respira con affanno. Lei la sveglia
dolcemente e la copre con una coperta. Si mette il giubbotto, prende la
borsa, le chiavi di casa e della macchina ed esce assieme a Stella. Le
apre lo sportello dell’auto e lei si distende sul sedile
posteriore, addormentandosi nuovamente.
La strada è lunga. Vanessa accende la radio e cerca una
stazione dove facciano qualche canzone carina. È
preoccupatissima, e la strada le sembra molto più lunga di
quello che è gia. Pensa a Stella, poi a Zac. Aveva paura.
Sapeva benissimo che stella era una bambina timida, e che sicuramente
si sarebbe vergognata di Zac, e forse avrebbe anche avuto un
po’ di paura. Ogni tanto Stella geme, e poi fa dei respiri
affannati. Vanessa imbocca l’autostrada da sunset boulevard,
dove abitava lei, al centro di Los Angeles, dove c’era
l’ospedale. Forse era il caso di chiamare i genitori per
avvisarli di quello che era successo, ma forse era anche il caso di
aspettare che Zac la visitasse, per evitare di far preoccupare troppo
la madre e il padre. Finalmente dopo circa 20 minuti di strada arrivano
nel parcheggio dell’ospedale.
Vanessa prende il telefono dalla tasca dei jeans, compone il numero di
Zac e gli fa uno squillo. Pochi minuti dopo lo vede arrivare. Con il
camice e il timpano dello stetoscopio che veniva fuori dalla tasca.
“Ciao Nessa!” Zac le si avvicina e la bacia in modo
veloce.
Apre lo sportello della macchina di Vanessa e si abbassa verso Stella.
La guarda attentamente, poi le appoggia la mano sul collo, per sentirle
il battito cardiaco. Vanessa si avvicina.
“Allora?come sta?”
“Il battito cardiaco è elevato e anche la
frequenza respiratoria…conviene tenerla qui in
osservazione.”
Vanessa accarezza il viso della sorellina, chiamandola dolcemente per
svegliarla. Stella apre gli occhi e guarda Vanessa, poi si volta a
vedere Zac.
“Ciao Stella”le dice dolcemente Zac.
“Dove siamo???”stella ha lo sguardo smarrito.
“Quando ti sei addormentata ho chiamato Zac per avvisarlo di
quello che era successo, ha detto che ti voleva controllare, non sono
sintomi molto comuni…ma stai tranquilla non ti
farà male…!”Vanessa le sorride. In
realtà è un po’ preoccupata,
però deve rassicurare Stella.
Zac la guarda e sorride anche lui.
”Riesci a camminare?”
”Si…piano però”
”si si certo…”
Stella si alza e esce dalla macchina. Vanessa le prende la mano e la
aiuta. Si incamminano verso l’ingresso del pronto soccorso.
Zac entra per primo e prende una barella. Si avvicina a Stella, la
guarda negli occhi e le sorride per tranquillizzarla.
“Sdraiati…”
Stella cerca di salire sulla barella ma è troppo alta e non
ci arriva. Zac la prende in vita e la solleva, appoggiandola sulla
barella. Poi gira da dietro e inizia a spingerla verso il corridoio.
“Dove andiamo?”chiede vanessa
“In un ambulatorio, non è il caso di visitarla
nella sala d’attesa del pronto soccorso, non
credi??”Zac guarda vanessa e le sorride.
Finalmente arrivano nell’ambulatorio. Zac sistema il lettino
al centro della stanza e chiude la porta scorrevole .
Si siede sulla sedia della scrivania e prende un foglio e una
penna. Scrive la data del giorno sul foglio e poi si volta a
guardare Stella.
“Allora…” Zac prende il termometro che
era sulla scrivania, si alza e si avvicina al lettino. Prende uno
sgabello e si siede al fianco di Stella, appoggiando il termometro sul
bordo del lettino.
“Sei preoccupata, vero?” le chiede mentre le
solleva la maglietta del pigiama.
Stella annuisce e fa un sospiro. Zac appoggia la maglietta di Stella
sul braccio porta oggetti del lettino e la guarda.
“Cosa ti senti?”
”Mi fa male la testa e la pancia…ho anche la
febbre vero?”
”Un po’…non so ancora
quanta…adesso la misuriamo, va bene?”
”Si ma non farmi male...”
”Non preoccuparti…stai tranquilla adesso,
ok?”
Stella annuisce, ma è molto preoccupata e ha paura che zac
le faccia male.
*Lui prende il termometro e, agitandolo tra le dita, lo scarica,
azzerando l’altezza del mercurio. Glielo infila sotto il
braccio, e con una mano le tiene chiuso stretto il braccio al torace.
Dopo circa due minuti, nei quali zac e vanessa parlano della salute
della bambina, lui le toglie il termometro e lo osserva. Il mercurio
segna 39.5. Lo appoggia sul braccio porta oggetti, insieme alla
maglietta.
Zac prende dalla tasca del camice il suo stetoscopio. Se lo mette e lo
appoggia sullo sterno di Stella. Lei fa un sussulto. Il timpano dello
stetoscopio di Zac era gelato!
“Respira piano…calmati…” Zac
la guarda e si accorge che si sta vergognando. “prova a
respirare come faccio io…” Lui inizia a respirare
lentamente, inspirando ed espirando profondamente, per far si che
Stella lo prendesse come esempio. Nel frattempo lui tiene lo
stetoscopio appoggiato sullo sterno di Stella. Lei cerca di seguire il
consiglio di Zac, e di respirare come lui le fa vedere; ma con il fatto
che ha il respiro affannato non ci riesce molto bene. Intanto lui le
appoggia lo stetoscopio in altri punti, ora per sentirle il battito
cardiaco.
Z: “Bravissima…continua
così…”
Dopo un po’ lei ha preso il ritmo del respiro che zac le
aveva mostrato, e lui smette di farglielo vedere. Poi se lo toglie e se
lo mette intorno al collo. Zac prende il misuratore di pressione da un
cassetto del mobile che c’era nell’ambulatorio. Si
risiede sullo sgabello e delicatamente prende il braccio sinistro di
Stella, infilandole il bracciale. Prende il timpano dello stetoscopio e
lo mette tra il bracciale e il gomito di Stella. Inizia a gonfiare il
bracciale, e con l’altra mano si aggiusta lo stetoscopio
nelle orecchie.
“Cosa fai…?”gli chiede timidamente
Stella.
“Ti misuro la pressione…!” si rende
conto di aver dato una risposta troppo generica, forse un po’
difficile, “Sento come ti batte il
cuore…”risponde lui mentre le misura la pressione.
Lei sta per riprendere a domandargli qualcosa, ma viene bloccata dalla
sua voce.
“Shh…”le sussurra dolcemente lui
“se mi parli non posso sentire bene…”
Stella sbuffa, come se fosse arrabbiata con lui.
Dopo circa un minuto lui si toglie lo stetoscopio, e toglie il
bracciale a Stella, attorcigliando il tubo del misuratore. Poi si
riaggancia lo stetoscopio intorno al collo.
Guarda Stella.
“Ti sei arrabbiata?”
“Io volevo solo chiederti una cosa…!”gli
risponde lei imbronciata.
“Scusami…”
”Non fa niente…”gli risponde lei
sorridendo.
Mette la mano sulla fronte di Stella poi si gira verso Vanessa.
“E’ altissima…ha 39 e
mezzo…”
Stella lo guarda e si affretta a chiedere
“La febbre???”
“Si…”
“Uffa…”Stella sospira tristemente.
“Devi rimanere qui per un
po’…” Zac la guarda e sospira.
“Adesso ti faccio ricoverare in pediatria, così
puoi stare con gli altri bambini…!”cerca di
tranquillizzarla lui.
Stella sorride, e spera di poter fare amicizia.
“Dai ora controlliamo la pancia…tranquilla mi
raccomando…”
Zac appoggia le mani sul suo addome e inizia a massaggiarla con i
polpastrelli in un punto, senza premere troppo.
“hai già avuto la prima mestruazione?”
Stella è molto imbarazzata, e non riesce a rispondergli.
Vanessa si affretta a rispondere al posto suo.
”Non ancora…”
“Grazie Nessa…ma vorrei che fosse Stella
a rispondere alle mie domande…”
Lui si gira di nuovo a guardare Stella, continuando l’esame
medico.
“Qui ti fa male?”
”Un pochino…”
Zac la tocca in un altro punto, più vicino alla
sua vagina.
“E qui?”
“Si…”Stella inizia ad
ansimare”Tantissimo…” inizia a girarsi
sul lettino continuando ad ansimare.
“Hei calma…rilassati…” Zac
prova a calmarla, smettendo immediatamente di
premere.”Respira…inspira e espira…come
abbiamo fatto prima…” Le appoggia le mani sullo
sterno cercando di farla stare tranquilla.
Stella si calma un po’.
Zac la aiuta a rivestirsi e poi si avvia di nuovo verso la scrivania.
Scrive qualcosa sul foglio, poi si gira verso vanessa.
“Da quanto sta così?”
“ieri sera ha iniziato a dire di avere mal di testa, poi
questa mattina ha detto del dolore alla pancia. Le ho misurato la
temperatura aveva 38 e mezzo…”
“Le hai dato qualcosa per la testa?”
”si…solo
un’aspirina…”
”Ok…è probabile che le stia facendo
male la pancia perché le sta venendo il primo
ciclo…l’età è
giusta…e l’influenza ha coinciso con questo
periodo…non è grave stai
tranquilla…però è il caso di fare una
visita ginecologica…”
Vanessa lo guarda male.
“Ma è troppo piccola per fare una visita dal
ginecologo…!”
“Non è la stessa visita che fai tu dal
ginecologo…è una visita pediatrica
ginecologica…”
“e in che cosa consiste?”
“Palpazione dell’addome e esame esterno della
vagina…se lo riteniamo opportuno però, possiamo
anche fare un’analisi interna…usando lo speculum e
con l’esame tattile…”
Vanessa non sa cosa dirgli…infondo è lui il
medico, e in quel momento decideva lui per Stella, e lei, non poteva
imporsi alla sua decisione.
“Gliela faresti tu?”
“si…io o Lucas (?)…di solito ci
occupiamo noi di queste cose nel reparto
pediatrico…”
”E io posso entrare con lei durante la visita…?sai
com’è Stella…”
”Dipende…se lei vuole che tu entri…se
entri quando lei non è d’accordo è
possibile che si stressi e la visita non ha più
senso…deve essere ben rilassata durante
l’analisi…e dal primo controllo di oggi non mi
sembra molto tranquilla se ci sei tu…forse si imbarazza ad
averti dentro quando ci sono io che la visito…è
una fase della crescita, si vergogna…è
normale…ma poi sarà lei a
decidere…!”
A Stella non piace quel discorso…è impaurita, e
sicuramente quando Zac le chiederà se Vanessa può
entrare lei gli dirà di no…intanto gli guarda,
rimanendo comunque sdraiata sul lettino, gli sembra di sentire delle
voci soffuse, non sente bene quello che dicono. Sta ansimando,
è come se…come se…
“Stella, stella su avanti dimmi
qualcosa…stella!”
Zac si è alzato di colpo dalla sedia e si è
avvicinato di corsa a stella.
“Sta respirando, molto lentamente ma sta
respirando…”
Lui ha preso lo stetoscopio e ha iniziato a sentirle il cuore.
“E’ svenuta…ma ha problemi
respiratori…”
Prende il telefono interno dell’ospedale e chiama il
centralino.
“Pronto…sono il Dottor Efron…ho bisogno
di assistenza urgente in ambulatorio 6…”
Una voce telefonica gli risponde
“Salve dottore…le mando subito
qualcuno…”
Pochi minuti dopo arrivano due infermieri, aprono la porta e si
avvicinano a Stella.
“Salve dottore…”
”Ciao…”gli saluta velocemente lui.
“allora…problemi respiratori, temperatura elevata,
dolori addominali, cefalea, svenimento…”
”Colpo di calore?”
“Esatto…”
Zac continua a visitarla, e uno dei due infermieri esce
dall’ambulatorio e prende dal corridoio il respiratore.
Lo porta vicino a Stella, lo accende e le appoggia la mascherina sul
viso coprendole il naso e la bocca.
“Ok…ha ripreso a respirare
regolarmente…” dice zac sospirando
Vanessa intanto si è avvicinata a Stella e le tiene la
mano.
“Ragazzi ricoveratela in pediatria…io devo parlare
con la signorina Hudgens…”
I due infermieri annuiscono e iniziano a spingere il lettino verso
l’ascensore.
“Zac io voglio andare con lei…” Vanessa
lo guarda e si avvia verso l’ascensore.
Zac la blocca e le afferra la mano, tirandola verso di lui.
“Adesso saliamo anche noi…calmati…devo
parlarti…Stella non sta per niente bene…come sai
ha la febbre altissima, è un po’
disidratata…ha mai avuto problemi respiratori
particolari?”
“No…almeno io non penso…mia madre lo
saprà di sicuro…la chiamo?”
”E’ meglio di si…anche per avvisarla di
quello che è successo…”
Vanessa prende il telefono dalla tasca dei jeans, compone il numero e
preme il bottone di avvio della telefonata.
Dopo qualche squillo risponde il padre di Vanessa.
“Pronto?”
”Ciao papà sono io…”
”Ciao vanessa…vuoi parlare con la mamma?”
”Si grazie…”
”Ciao Nessa…come stanno andando le cose?qui
è tutto bellissimo, ci stiamo divertendo molto
e…”
”Mamma Stella è in ospedale”
“Cosa?come mai?cos’è successo?”
“Già da questa mattina aveva la febbre alta e da
ieri sera diceva di avere mal di pancia e mal di testa, così
ho chiamato Zac che è di turno in ospedale e lui mi ha detto
di portargliela per un controllo. Lui non poteva venire a visitarla a
casa…”
”che ragazzo d’oro…Adesso l’ha
visitata?”
”Si si…ha detto che ha un colpo di
calore…e che i dolori all’addome non si sa ancora
bene cosa sono e a cosa sono dovuti ma probabilmente è
riferito al fatto che è nell’età
nella quale è presente la prima
mestruazione…è svenuta e le hanno messo il
respiratore perché zac ha detto che ha problemi
respiratori…”
”E adesso come sta?”
“L’hanno ricoverata in pediatria, adesso saliamo al
piano di sopra e zac le controlla meglio l’addome e penso che
le misuri di nuovo la temperatura…forse le
misurerà anche la pressione…ma ha avuto altri
problemi a respirare quando era più piccola?”
”Aveva un po’ di asma…ma aveva 3
anni…poi le abbiamo fatto fare una cura particolare ed
è guarita…”
Vanessa si allontana un po’ dal cellulare e riporta a zac le
parole della madre.
“Grazie mamma…ti chiamo dopo per farti sapere i
risultati della prossima visita…lo so che è tardi
ma non andare a dormire…”
”No no non ti preoccupare…ciao…dai un
bacio alla piccola…”
”Si va bene...ciao!”
VISITA NOTTURNA
Erano quasi le due di notte al Cidray Medical Center. Ogni tanto si
sentiva una sirena dell’ambulanza, e c’erano medici
che andavano avanti e indietro per il corridoio.
Vanessa e Zac lo stavano percorrendo per arrivare alla stanza in cui
era stata ricoverata Stella. Entrano e Vanessa la vede. È
sdraiata su un letto, con il respiratore sul viso e un ago
all’altezza del gomito, collegato ad una flebo. Zac si
avvicina a Vanessa e la bacia.
“Puoi sederti sul letto vuoto se vuoi...”
“Grazie…”
Vanessa si siede e Zac si avvicina a Stella. Guarda lo schermino del
respiratore, e vede che le condizioni sono un po’ migliorate.
Le toglie la mascherina dal viso e la mette sul mobiletto accanto al
letto. Stella fa un po’ di fatica a respirare,
perché si era abituata a stare con il respiratore. Fa solo
qualche colpo di tosse e poi si riabitua respirare normalmente. Zac le
appoggia lentamente la mano destra sulla fronte mettendole il pollice
sulle tempie. Lei gira la testa a destra e a sinistra velocemente e
comincia ad ansimare. Zac però le teneva la mano sulla
fronte. Era ovvio che lei aveva paura di zac, e lui lo aveva capito. Ma
infondo era normale, tutti i bambini hanno paura del dottore. Poi le
toglie la mano dalla fronte e inizia ad abbassarle la coperta e le
solleva la maglietta del pigiama. Prende lo stetoscopio e glielo
appoggia sul petto e all’altezza dei polmoni. Rimane
lì per un po’, concentrandosi sul battito cardiaco
e sul respiro della bambina. Se lo toglie e se lo aggancia intorno al
collo. Le abbassa la maglietta e la copre con la coperta.
Z:“Sta un pochino meglio…”
Vanessa sorride.
Z:”Stai tranquilla vedrai che andrà tutto
bene…Adesso riposati…ci vediamo domani mattina
ok?”
V:”ok…grazie amore…”
Zac le si avvicina mettendosi davanti a lei, le appoggia le mani sui
fianchi e la bacia.
Z:”E di cosa?”
V:”Per tutto quello che stai facendo per
Stella…”
Z:”non è niente, figurati…”
Iniziano a baciarsi (Limonare) e lui le accarezza i fianchi e la
abbraccia. Poi si staccano e si guardano negli occhi. Lui aveva capito
che lei era molto tesa.
Z:”Hei shh…stai tranquilla…”
V:”Ci vediamo domani mattina…ti
amo…”
Z:”ti amo anch’io…riposati mi
raccomando…ciao…”
DA SOLA CON ZAC
“Vieni…”lui apre la porta dello studio
ginecologico.
Fa sedere Stella su una sedia e lui si mette di fronte a lei,
dall’altra parte del tavolo.
“Paura…?”
“Tanta…mi farai male…?”
“No, se tu stai rilassata no…se sei tesa potresti
sentire come una piccola puntura…e ti farebbe tanto
male…”
Stella deglutisce, poi lo guarda negli occhi.
“Faccio entrare Vanessa…?”
Stella ci pensa un po’…poi risponde.
“No…per favore…”
Lui annuisce serio.
“Allora…adesso vai dietro al paravento e ti togli
tutto…rimani solo con il reggiseno…poi torni di
qua che continuiamo con la visita…”
Stella si alza e timidamente si spoglia, appoggiando i vestiti su una
sedia dietro al paravento. Esce e trova Zac in piedi vicino ad uno
strano lettino. Lei si avvicina.
“Siediti…”
Lei si siede, e lui le sistema le gambe sui poggia coscia e i piedi
sulle staffe.
Stella deglutisce di nuovo.
“rilassati…”
Lui prende uno sgabello e lo sistema davanti alle gambe aperte di
stella. Si avvicina ad un cassetto e prende dei guanti in lattice. Poi
apre quello sottostante e ne estrae un barattolino di lubrificante.
Si siede sullo sgabello e si infila i guanti.
Stella è rimasta seduta, non sapeva di doversi sdraiare.
“distenditi con la schiena…appoggiati bene al
lettino e lasciati andare, rilassa bene le gambe, le braccia, e tutto
il resto del corpo.......”
Lei si sdraia, e fa un respiro profondo.
Zac le appoggia le mani sui polpacci e glieli divarica.
Apre il barattolino e si mette un po’ di lubrificante sulle
dita della mano destra, spalmandoselo poi sulle dita
dell’altra mano. Poi si accorge che stella è
ancora con i genitali un po’ distanti da lui.
“Vieni un po’ più giù con il
fondoschiena…”
Lei scende di poco.
“Giù…”
Lei scende.
“Ancora…”
Lei scende.
“ok perfetto…respira…”
Lei respira lentamente. Inspira, trattiene il respiro e poi espira. Zac
le sfiora le cosce, e le sue gambe iniziano a tremare.
Lui inizia a passarle delicatamente l’indice della mano
destra tra le labbra vaginali, spalmando della vaselina sul pube del
tubo rettale. Stella trema, il contatto con le dita di zac le aveva
fatto venire un brivido di terrore. Prende lo speculum e lo avvicina
alle piccole gambe aperte di Stella. Lo appoggia sul suo pube aprendo
le due grandi labbra per controllare meglio. Lei è
tesissima, non sa come comportarsi. Appena Zac le apre leggermente le
piccole labbra, e appoggia l’indice sul piccolo clitoride,
lei fa un sussulto.
Z:”No………stella…………”
A lei in quel momento non importa cosa le stia dicendo zac, e di sicuro
non è rilassata.
“Stai rilassata, tieni le gambe aperte e fai respiri lunghi e
profondi…non avere paura…devo guardare fuori, non
dentro…” Zac pensa al fatto che la visita non
sarà solo esterna ma preferisce non dirlo a stella per farla
preoccupare. Lei si sforza di tenere i predi ben appoggiati sulle
staffe, aprendo più che può le gambe. Lui accende
la luce dello speculum e la punta sulle labbra della piccola vagina di
Stella.
Inizia ad allargarle le labbra, appoggiandole la mano sinistra sulla
parte inferiore dell’addome. Inizia a palpeggiarla con le
dita, poi con il palmo della mano; mentre con la destra le passa
l’indice sul clitoride, spalmando ancora il lubrificante.
“Come sei tesa…hai i muscoli in
tensione…rilassa
bene…rilassa…”
Stella respira profondamente, adagiandosi di più sulla
morbida sedia. Cerca di rilassare l’addome, ma non ci riesce.
Zac continua a ripeterle
“rilassa…rilassa…respira…”.
Finalmente riesce a rilassarsi, e lui inizia ad esplorarla
esternamente.
“Ma……”stella sospira
“no no niente…”A stella viene in mente
una cosa, vuole chiedergliela ma non trova il coraggio.
“Dai tranquilla puoi dirmi tutto quello che
vuoi…ricordati che quello che tu mi dici qui dentro non
uscirà da queste mura…giuro…”
Stella trova un po’ di coraggio e con voce esile inizia a
parlare.
“si perde la verginità durante questa
visita…?”
Stella arrossisce di colpo.
“No no…! Ma come fai già a sapere
queste cose, scusa?!’”
“Me le hanno dette a scuola…”
“an…hai trovato già un ragazzino che ti
piace…?” Zac cerca di distrarla, di li a poco
avrebbe dovuto iniziare l’esame interno.
“Si! Si chiama nick…”
“e com’è?”
”con i capelli castani e riccioloni…con gli occhi
azzurri…è bellissimo…”
Zac ride sospirando.
“brava!”
“Ma tu non dirlo a vanessa!!!”
”non ti preoccupare…!”
Zac mette la mano sinistra sul pube e le allarga le labbra con il
pollice e l’indice. Inizia a sfiorarle il clitoride con le
dita della mano destra. Lei inspira gemendo, solleva leggermente il
petto e cerca di aggrapparsi al bordo della sedia.
“Adesso devi stare tranquilla più che mai
…respira…rilassa…rilassa”
A distanza di cinque secondi lui le ripete “rilassa”
Lei ansima. Zac avvicina lentamente l’indice della mano
destra al pube del tubo rettale. Inizia piano a infilarglielo dentro,
su per la vagina, con l’unghia verso i glutei di stella.
Piano piano continua a salire con il dito. Lei urla, gemendo. Fa dei
versi di dolore, alternati a respiri affannati.
“calma…”
Stella continua ad ansimare vistosamente. Zac le toglie la mano
sinistra dal pube e gliela poggia sulla parte inferiore
dell’addome, di nuovo. Ora si concentra a sentirle il battito
cardiaco, la respirazione e la tensione dei muscoli.
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