Fuoco e Follia (o Chi La Fa, L’Aspetti)

di Vodia
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Fiamme. Alte, torride, avvolgenti.

Bruciano tutto. Legno, mattoni, carne, illusioni, sanità mentale.

Un ragazzo maledice la sua ingenuità. Infatti, sa di aver contribuito a quello scempio.

Un uomo cerca di uscire. Una trave gli crolla addosso, stordendolo.

Sopravvive, ma non si sveglierà che sei anni più tardi.

Si desta dal coma con tre sole idee in mente: vendetta, sterminio e potere.

Vendetta contro i responsabili dell’incendio. Sterminio delle creature soprannaturali presenti nella contea. Quanto al potere, sarebbe diventato il più grande licantropo alfa in tutta la storia della sua famiglia – in quella del suo branco.

Per prima cosa, deve diventare un alfa. Niente di più facile, una volta scoperto – grazie all’aiuto della sua infermiera (in seguito uccisa da lui stesso, perché sapeva troppo e non gli serviva più) – che la figlia di sua sorella lo era diventata dopo la morte della madre: la spirale della vendetta avrebbe attirato qualunque lupo, avesse avuto a cuore la sorte della sua famiglia. Come ad esempio sua nipote.

Secondo, eliminare i responsabili dell’incendio – anche questo riesce. Fatta eccezione per quel pesce piccolo, dell’insegnante di chimica (il quale però finisce sotto custodia), costoro cadono uno dopo l’altro.

È nel creare un nuovo branco, che fallisce miseramente. Il ragazzo da lui trasformato non ne vuole sapere di accettare la sua autorità, né tantomeno di sbarazzarsi dei suoi amici, e riesce a sabotare ogni suo tentativo di avvicinarlo. Il suo amico intelligente rifiuta il morso pur volendolo – forse spaventato dall’idea di poter morire, o forse disgustato da quella di diventare un suo cucciolo. Suo nipote – il fratello della ragazza da lui uccisa e, inoltre, il ragazzo che ha peccato d’ingenuità – è più facile da convincere ma, una volta scoperto che l’assassinio di sua sorella è stato volontario, si rivolta contro di lui per vendicarla, privandolo infine di quel potere, da lui così faticosamente * rubato alla nipote.

Ma lui ha sempre un piano di riserva – non ha certo morso la ragazza dai capelli rossi a caso, pur sapendo che non poteva diventare un licantropo. Una banshee può sempre tornare utile, soprattutto per tornare in vita – opportunità che lui coglie al volo, per insinuarsi di nuovo nella vita del branco, nella prospettiva di riappropriarsi, al momento opportuno, del potere che gli spetta.

In seguito, le cose si fanno interessanti. Ricompare l’altra sua nipote (e quello stupido del fratello rinuncia al potere di alfa, pur di salvarle la vita), mentre il ragazzo da lui trasformato mesi prima si rivela un Vero Alfa – una capacità tanto rara quanto immeritata, vista la sua estrema incorruttibilità. Diamine, si alleerà con la principale responsabile dell’incendio, pur di strappargli quel potere – tuttavia, persino questo si rivelerà inutile, facendolo anzi rinchiudere nell’area soprannaturale di un noto ospedale psichiatrico.               

 


* È Peter che parla, eh – non certo io! 




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