Untoppable Belief

di emmo_rev
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Mi ritrovai ai margini del bosco, in una zona completamente nuova mai esplorata prima d'ora. Era una pianura vastissima piena di fiori. In lontananza vidi un telo sull'erba con un ragazzo che chiamava il mio nome: “Scarlett dai muoviti che sei in ritardo". Dalla voce lo riconobbi subito, era Jake il mio migliore amico. Essendo obbligato ad andare alla scuola militare il suo fisico era molto allenato, alto uno e ottanta con i capelli castani, quasi sempre spettinati ma che gli donavano molto e aveva gli occhi che erano di un nero così scuro che guardarlo negli occhi per più di cinque secondi senza immaginarti il buio più totale era un’impresa. La sua carnagione era molto chiara, il che è molto strano visto che ci trovavamo in piena estate. Insomma Jake era il militare perfetto, ma lui odiava più di me tutto questo. Andai di corsa verso di lui e mentre correvo capii che quello che stavo vivendo era un sogno. Non ci volle nessun pizzicotto o roba del genere. Lo capii quando mi accorsi del rumore di sottofondo: era il cinguettio di uccelli. Nella mia vita lo ascoltai soltanto una volta quando io e Jake ci addentrammo in modo cosi fitto nel bosco che quasi non ne uscivamo più. Pero quel suono mi fece capire di ritrovarmi in un sogno perché dalle nostre parti non c'erano più uccelli. Al loro posto era subentrato un nuovo rumore, incessante e malinconico, che mi riportava alla realtà anche in quelle rare occasioni di divertimento. Era il rumore incessante degli Spari. Non smettevano mai. Anche se casa mia era così lontana dalla frontiera i rumori in qualche modo arrivavano fino da noi. Probabilmente a causa dell'artiglieria, sempre più pesante, impiegata. Mi godetti al massimo quel dolce sottofondo e continuai la mia corsa e arrivai finalmente da lui. Mi sdraiai al suo fianco e stettimo li, insieme a guardare il cielo azzurro e limpido, che anch'esso era presente in rare occasioni, a causa delle scie chimiche continuamente rilasciate dagli agricoltori per avere più velocemente il raccolto, dato l'estremo bisogno di cibo sulla frontiera. Stemmo li per non so quanto dello fino a quando lui si giro verso di me mi guardo negli occhi e mi baciò. Baciava dannatamente bene, quanto avrei voluto vivere quel momento nella realtà Dopo quel bacio mi svegliai sdraiata nel mio letto con il sorriso sulle labbra.




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