Il volto celato nell' ombra

di EllyBlue
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“il numero 4”

Era una notte buia e gelida e la figura nera marciava silenziosa su per il vialetto del numero 4, la testa che scattava da un lato e dall' altro, guardingo.

 

Erano immersi in una tenebra profonda, poiché nessun bagliore dei lampioni giungeva fin lì.

L' ombra aveva provveduto attivamente a quel piccolo inconveniente, privando Silente dello " spegnino", oggetto magico trasfigurato in un comune accendino.

Così facendo, aveva potuto spegnere quelle fastidiose luci, facendo affogare Privet Drive nel buio più fitto.

Si avvicinò alla porta.

 

Senza pietà.

 

 L' odio che provava nei confronti dei Babbani persisteva perenne nonostante gli anni fossero passati, e soprattutto contro quella specie orrenda, così maniacali, così immersi in quella realtà effimera,

 falsa, che si erano creati con le loro dita indegne, scivolando placidi in quella monotonia stanchevole, nonostante conoscessero la verità,

e ne ignorassero con strenua sicurezza l’ esistenza della fonte di potere che riverberava nel suo braccio: la Magia.

 

Ah, ma adesso avrebbero smesso di chiamare "mostri" coloro come lui, che potevano sottomettere quei sudici non magici con un solo cenno della mano,

 in un battito di ciglia, in un solo, istante di silenzio, rompendo le loro sciocche convinzioni, strappandole, facendoli finalmente trovare davanti alla cruda realtà...

 

Ma loro NO, erano così misericordiosi,  così buoni, così eccentrici da non afferrare il potere che danzava davanti ai loro occhi. Così ciechi, ignoranti.

Sorrise beffardo, la sua espressione trasudante odio e amarezza. Ma tutto ciò un bel giorno sarebbe terminato.

E sarebbe avvenuto presto. Appoggiò la mano sulla maniglia e mormorò: “Alohomora.”

 

 La porta si aprì con un lieve cigolio.

 





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