We
are Hunters!
Magnolia.
Una
città come tante ma con qualcosa in più.
L'imponente porto
permetteva agganci commerciali con molte città lontane ma
non era
quello che le permetteva di continuare ad essere così
animata.
Il
motivo principale erano le decine e decine di persone che sbarcavano
dalle navi. Uomini e donne armati di tutto punto, con picconi,
provviste e oggetti vari al seguito.
Loro
erano i Cacciatori e venivano a Magnolia per la Gilda, uno dei
più
grandi punti di ritrovo per Cacciatori, dove questi valorosi
guerrieri sceglievano i loro lavori per poi partire alla volta
dell'avventura.
L'enorme
edificio, sempre pieno di persone e con un continuo via vai, era
gestito da un vecchio Cacciatore ormai ritiratosi di nome Makarov.
L'uomo
era seduto comodamente sul bancone della Gilda, dietro alla quale vi
era una giovane ragazza dai lunghi capelli bianchi, intenta a mettere
in ordine alcune scartoffie.
“Uhm...
molto calma come giornata.” osservò Makarov
portandosi poi la sua
pipa, ricavata dal corno di un Kirin, alla bocca.
“E'
ancora presto per dirlo, Master.” commentò Mira
con un sorriso per
poi mettere via tutti quei fogli. Lei era una delle ragazze
incaricate di revisionare, smistare e gestire le varie missioni che
venivano inviate alla Gilda, in modo da poterle poi mettere a
disposizione dei Cacciatori.
“Ehi!
Vecchio!”
Makarov
si tirò una mano in piena faccia mentre Mira si
limitò ad una breve
risata “L'avevo avvisato, Master”.
Il
portone della Gilda si aprì di colpo e un ragazzo fece il
suo
ingresso con passo veloce. I Cacciatori seduti lì vicino si
girarono
a guardare, restando alquanto impressionati dall'armatura completa di
Rathalos e dallo spadone creato dal medesimo mostro.
Il
ragazzo si avvicinò al bancone dov'era seduto Makarov e si
tolse
l'elmo, liberando i suoi capelli rosa. Dopo essersi sistemato la sua
bizzarra sciarpa rosa, che sembrava fatta di scaglie, si sedette e
disse “Ho completato un'altra missione! Ora posso prendere
quelle
di grado superiore, vero?!”
Makarov
lo fissò per un solo istante ma poi volse lo sguardo altrove
“Beh...
uhm... non credo sia ancora il momento”.
“Cosa?!
Vecchio, ho abbattuto una coppia di Plesioth usando solo il mio
spadone! E uno di quei bestioni era pure un Plesioth verde!”
si
lamentò il rosato gonfiando le guance.
“Natsu,
tu sei un cacciatore molto abile, ma cacciando da solo rischierai
solo di farti ammazzare con quelle missioni!”
spiegò Makarov
tornando a fissarlo “Le missioni di grado G sono molto
più
pericolose di quelle a cui sei abituato!”
“Tsk,
dici questo solo perché mio padre è morto contro
quel drago, non è
così?” domandò Natsu con sguardo serio.
“Acnologia
è un Drago Anziano che può competere con mostri
come il Rajang e il
Fatalis! Non ti permetterei di affrontarlo neanche se mi portassi le
teste di tutti gli altri mostri!” tuonò Makarov
spaventando i
Cacciatori più vicini “Le missioni di grado G sono
troppo
pericolose per una testa calda come te! Fine della
discussione!”
Natsu
sbuffò sonoramente e riprese in mano il suo elmo, quando il
portone
della Gilda si aprì nuovamente.
“Gihi!
Riesci sempre a far arrabbiare il vecchio come nessun altro,
Salamander!” disse un ragazzo facendo capolino all'interno
della
sala ed allertando gli altri Cacciatori.
Armatura
completa di Tigrex, spadone creato con gli stessi materiali
dell'armatura, lunghi capelli corvini e occhi rossi simili a quelli
di una bestia pericolosa.
Gajeel
Redfox. Uno dei Cacciatori più temibili dell'intera zona,
insieme a
Natsu. Entrambi vantavano un'abilità con lo spadone
superiore alla
media ed erano rivali fin dalla loro prima caccia.
“Anche
tu sei molto bravo, riesci ad innervosirmi sempre con poche
parole!”
ribatté Natsu fissandolo torvo per poi pararsi di fronte a
lui.
Scintille scaturirono tra i due mentre le loro fronti si toccavano in
segno di sfida.
“Fai
la voce grossa per essere uno che non può accedere alle
missione di
grado G.” sibilò Gajeel.
“Lo
stesso vale per te, razza di spaccone.” commentò
Natsu digrignando
i denti.
“Ehm...
Gajeel-san?” domandò timidamente una ragazza alle
spalle del moro,
attirando l'attenzione dei due Cacciatori su di sé. Gajeel
guardò
con sguardo annoiato la ragazza dai lunghi capelli azzurri mentre
Natsu la osservò con più attenzione,
soffermandosi sull'armatura di
Khezu e la balestra leggera che la Cacciatrice portava sulla schiena.
“Cosa
vuoi, Juvia?” domandò il moro girandosi
completamente verso la
ragazza.
“Juvia
pensa che se vogliamo prendere una missione dovremmo farlo subito,
prima che il sole inizi a calare.” spiegò la
ragazza, spostando
poi lo sguardo su Natsu. I due si fissarono per qualche istante
dopodiché distolsero lo sguardo nello stesso momento.
“Eh!
Chi l'avrebbe mai detto! Gajeel il caccia-Tigrex ora lavora in
coppia!” commentò il rosato con un leggero ghigno.
“Cerchi
rogne, Salamander?” domandò Gajeel tornando a
fissarlo in cagnesco
“Lei è un'amica di vecchia data e sono sicuro che
il vecchio non
avrà problemi a lasciarmi andare in missione!”
Detto
ciò superò il rosato, dirigendosi verso la
bacheca delle missioni
ma si fermò quasi subito “Inoltre, non la
sottovaluterei se fossi
in te. Il Khezu con la quale si è fatta la sua arma, e in
seguito
l'armatura, l'ha ucciso da sola con un'arma rovinata e un
equipaggiamento di basso livello”.
Natsu
spostò lo sguardo sorpreso su Juvia che, leggermente
imbarazzata,
disse “Juvia viene da un piccolo villaggio che sopravvive
grazie ad
una miniera vicina. Quando quel Khezu si era impadronito della
miniera, nessuno cacciatore aveva risposto alla nostra offerta e
così
ho preso una vecchia arma dal capo-villaggio e l'ho
affrontato”.
“Wow!
Hai affrontato un Khezu come primo mostro e lo hai pure abbattuto!
Sei stata fenomenale!” si congratulò Natsu
mostrando un ampio
sorriso per poi darle una pacca sulla spalla.
“J...
Juvia ha avuto solo fortuna! Quel Khezu non era molto
grosso!”
disse Juvia visibilmente imbarazzata ma Natsu non parve sentirla
“Era
comunque un mostro pericoloso e tu lo hai affrontato e sconfitto! Di
certo sai il fatto tuo!”
La
ragazza annuì mostrando un timido sorriso, quando Gajeel
tornò
visibilmente esasperato dai due “La missione dei due Plesioth
non
c'è più!”
“Ovvio,
l'ho completata io giusto ieri!” spiegò Natsu con
un ghigno
bastardo, facendo innervosire ancora di più il moro che era
sempre
più pronto a far scattare una rissa con il rivale.
Il
portone si aprì lentamente in quel preciso istante e una
calma voce
femminile sibilò “Natsu, Gajeel, smettetela
immediatamente”.
I
due si bloccarono all'istante, iniziando a tremare, così
come molti
altri Cacciatori. Juvia si girò verso l'ingresso e vide una
ragazza
camminare verso di loro.
I
riflessi azzurri dell'armatura e le due spade incrociate sulla
schiena, ognuna con tre lame piegate a novanta gradi, non lasciavano
dubbi: un'armatura completa creata da uno Shogun Ceanataur.
Benché
per Juvia fosse la prima visita in quella Gilda, non le ci volle
molto a riconoscere Erza Scarlet, soprannominata Titania o Regina
delle Cacciatrici.
Malgrado
stesse usando quel particolare set, la ragazza aveva ormai
padroneggiato tutte le altre armi da mischia, dallo spadone al
lancia-fucile, ed era stata in grado di eliminare un Gravios anche
dopo aver finito le coti ed aver rovinato il filo delle sue armi.
Quella
particolare caccia le aveva portato molta fama ma era stata solo una
di tante. Un Monoblos ucciso in pochi minuti, una Rathian eliminata
con un solo colpo di spadone, la coppia di Blangonga eliminata
insieme ad un branco di Blango... queste erano solo alcune delle sue
imprese e tutti erano convinti che, se solo avesse voluto, si sarebbe
potuta mettere sulle tracce dei draghi anziani più potenti.
Inoltre
era anche colei che aveva introdotto Natsu e Gajeel alla caccia,
prendendoli sotto la sua ala per i primi due anni, dopodiché
si
erano divisi e ognuno era andato per la propria strada.
“E...
Erza? Cosa ci fai qui?” domandò Gajeel
indietreggiando insieme a
Natsu. Benché fossero particolarmente agguerriti, i loro
bollenti
spiriti si erano estinti nel momento in cui avevano udito la voce
della ragazza.
“Che
domanda sarebbe? Sono qui per una missione.”
spiegò la ragazza
togliendosi l'elmo e liberando così la lunga chioma rossa
“Buongiorno Master.” disse poi, spostando lo
sguardo su Makarov,
che la salutò di rimando.
“Ma
dato che siamo tutti quanti qua, perché non beviamo
qualcosa?”
propose poi sorridendo ai due ex-allievi che, dopo qualche secondo,
si rilassarono e andarono a sedersi ad un tavolo insieme a Juvia,
venendo raggiunti poco dopo da Erza.
“Allora?
Qualche altra impresa aggiunta alla lista?”
domandò Natsu alla
rossa, sistemando lo spadone di fianco a lui.
“No,
niente di niente.” disse Erza con un leggero sorriso
“L'ultima
missione mi ha portato in una palude dove ho affrontato un Gypceros.
Nulla di difficile”.
“Oh?
Quindi sono io il migliore per ora! Ho eliminato una coppia di
Plesioth!” esclamò Natsu sorridendo.
“Non
montarti la testa! Quella missione sarebbe dovuta essere
nostra!”
sbottò Gajeel battendo un pugno sul tavolo, mentre Mira gli
portava
le loro bevande.
“Gajeel,
noto con piacere che hai deciso di cacciare in coppia ora.”
commentò Erza sorridendo a Juvia per poi stringerle la mano
“Spero
che questa testa di ferro non ti stia dando problemi”.
“Oh
no, Gajeel-san ha aiutato molto Juvia.” si
affrettò a spiegare
Juvia per poi sorseggiare il suo tè, mentre Erza si lanciava
sulla
sua torta alle fragole, uno dei motivi per cui amava la Gilda.
I
quattro iniziarono a chiacchierare del più e del meno, sotto
lo
sguardo sollevato di Makarov. Per fortuna Natsu era stato sviato
dalla questione delle missioni di grado G, non aveva voglia di un
altro diverbio verbale.
La
cosa andò avanti per diversi minuti, fino a quando un
piccolo uomo
non fece il suo ingresso nella sala. Tutti si voltarono man mano per
osservarlo. Riconobbero le sue vesti e l'uomo dietro di lui sembrava
un contadino ma era pieno di ferite e il suo sguardo era spento.
Ciò
non era buon segno e questo anche Makarov lo sapeva.
Il
piccolo uomo andò proprio dal Master e gli
sussurrò qualcosa
nell'orecchio, allarmandolo, ma l'anziano si limitò ad
annuire e,
con Mira al suo seguito, portò i due ospiti nel suo ufficio.
Quando
la porta si chiuse, Natsu sussurrò “Ehi Erza...
quello lì era...”
“Sì,
un osservatore dei Draghi Anziani. Quegli studiosi passano la maggior
parte del loro tempo in mongolfiera per individuarli prima che
facciano danni... ma se ora si trova qua, può significare
una sola
cosa.” spiegò Erza fissando la porta di legno.
Juvia
spostò lo sguardo su Gajeel e il moro aggiunse “Un
Drago Anziano è
stato avvistato e, a giudicare dall'aspetto di quel contadino, non
dev'essere rimasto nel suo territorio...”
Dopo
diversi minuti, la porta si riaprì e Mira ritornò
nel salone,
stringendo tra le mani un foglio di carta. Si fermò dopo
pochi
passi, osservando lentamente i vari Cacciatori presenti nella sala in
quel momento, dopodiché riprese a camminare, fermandosi di
fronte
alla bacheca delle missioni.
Dopo
un attimo di incertezza, posizionò il foglio nella bacheca,
nella
sezione per le missioni di grado G, per poi allontanarsi e tornare
dietro al bancone, senza il suo solito sorriso.
Natsu
e Gajeel si scambiarono una rapida occhiata, per poi incrociare lo
sguardo con Erza, la quale annuì e si alzò,
andando alla bacheca.
Con gli sguardi di tutti gli altri Cacciatori rivolti su di lei, la
ragazza prese il foglio e iniziò a leggere ad alta voce
“A seguito
dell'avvistamento di un Drago Anziano vicino al villaggio Pokke e
all'attacco di diverse fattorie del suddetto mostro, la Gilda
richiede che i Cacciatori diano la caccia ed abbattano questa
creatura. Il Drago Anziano, dopo precise descrizioni, è
stata
identificato e si tratta di un...”
Erza
si arrestò di colpo, fissando con occhi increduli quelle due
parole.
“...
Kushala Daora...”
Un
improvviso silenzio inglobò la sala. Qualsiasi mormorio
cessò di
colpo e la maggior parte dei Cacciatori si guardarono tra di loro,
intimoriti come mai prima d'ora.
Persino
Natsu e Gajeel rimasero sconcertati da quella richiesta. Un Kushala
Daora. Uno dei Draghi Anziani più temibili.
Benché non fosse ai
livelli di un Rajang, era un mostro di immane potenza e molti
Cacciatori erano periti nel tentativo di affrontarne uno.
Stando
alle informazioni su quei mostri, i Kushala Daora erano protetti dal
vento e comandavano il ghiaccio ma nessuno dei presenti ne aveva mai
visto uno, perciò quelle voci rimasero veritiere.
“Mira...”
iniziò Erza continuando a fissare quelle parole
“... in questo
momento, non ci sono abbastanza Cacciatori per poter creare un gruppo
in grado di abbattere una tale bestia. Questo Makarov lo sa bene, non
è vero?”
“Sì,
ne sono pienamente consapevole.” ammise Makarov uscendo dalla
stanza con i due ospiti dietro di lui “Ma quel mostro si
trova
nella zona gestita da questa Gilda e chiedere supporto alle altre
prenderebbe troppo tempo. Il Kushala Daora potrebbe anche andarsene e
non tornare mai più, ma questo esemplare è
particolarmente
aggressivo, ha spazzato via diverse fattorie in pochi
secondi”.
I
vari Cacciatori si guardarono tra di loro, abbassando poi gli
sguardi. La maggior parte di loro erano ancora inesperti, il loro
equipaggiamento era pressoché basilare e per nulla avanzato,
inoltre
nessuno dei presenti, esclusa Erza, aveva ricevuto il consenso per
partecipare alle missioni di grado G.
“Molto
bene, la prendo io questa missione. Partirò
subito.” sentenziò
Erza voltandosi verso Makarov per poi andare da Mira.
“Sei
forse impazzita? Stiamo parlando di un Kushala Daora! Andare da sola
sarebbe un suicidio!” protestò l'anziano saltando
sul bancone.
L'idea di lasciarla andare a morire non gli piaceva neanche
lontanamente.
“E
allora cosa suggerisce? Gildarts è in missione da svariate
settimane
ormai e non possiamo sperare in suo ritorno imminente! Luxus
è
partito con la sua squadra qualche giorno fa e la sua missione non
era delle più semplici. Può rigirarla come vuole,
Master, ma in
questo momento sono l'unica che può affrontare quel
mostro.”
spiegò Erza con sguardo serio stringendo il foglio nella
mano.
“Verrò
io in missione con te.” disse Natsu con voce calma, facendoli
voltare nella sua direzione. Il ragazzo aveva già lo spadone
sistemato sulla schiena e teneva l'elmo sottobraccio.
“Natsu,
non incominciare! Se non voglio che Erza parta per quella missione,
di certo non lascerò partire te!”
obiettò Makarov ma il rosato fu
irremovibile.
“Sono
stato un suo allievo! Ormai ho l'esperienza dalla mia e ho completato
facilmente svariate missione ritenute difficili da tutti gli altri!
Vecchio, io ormai sono pronto!” urlò Natsu facendo
un passo in
avanti e, prima che Makarov potesse ribattere, Gajeel decise di
unirsi alla questione “Io sono con Salamander. Sono uno dei
migliori Cacciatori della Gilda e anche un ex-allievo di
Erza”.
Subito
dopo, il moro indicò un punto alle sue spalle e disse
“Inoltre
Juvia è una Cacciatrice incredibilmente talentuosa.
Può unirsi a
noi, così da formare un team completo per questa
missione”.
“Master...”
riprese Erza “... può dire quello che vuole ed
impedirci di
partire, ma noi non rinunceremo a questa caccia. Siamo Cacciatori e
il nostro onore ce lo impedisce”.
Makarov
sospirò pesantemente, sedendosi sul bancone per poi
accendersi
nuovamente la pipa. Dopo qualche secondo, alzò nuovamente lo
sguardo
e li fissò uno ad uno “Beh, cosa fate ancora qui?
Quel Kushala
Daora vi sta aspettando...”
“Grazie
mille vecchio!” esclamò Natsu mostrando un ampio
sorriso, mentre
Gajeel si limitò a ghignare.
Nel
giro di pochi minuti, furono tutti e quattro riforniti degli
strumenti necessari e vennero caricati su un carretto trainato da un
Popo, guidato dal contadino arrivato lì poco prima.
Il
viaggio durò svariate ore, dato che il villaggio di Pokke si
trovava
vicino alla Montagna Innevata, uno dei luoghi più ostili tra
tutte
le zone di caccia. Alla base si trovavano mostri come i Popo e gli
Anteka, ma poi, inoltrandosi in quella zona, si potevano trovare
mostri molto più pericolosi come Tigrex e Blangonga.
Giunti
a destinazione, vennero subito ospitati nella casa del
capo-villaggio, un'anziana signora con un ampio cappello, che li mise
in guardia e diede loro delle erbe e del miele per potersi creare
delle pozioni in caso di emergenza.
“Non
si preoccupi.” la rassicurò Erza
“Torneremo entro domani dopo
aver abbattuto la preda”.
Contrariamente
da quanto immaginato dai paesani, i quattro Cacciatori partirono
subito dopo alla volta della montagna dov'era stato avvistato il
Kushala Daora l'ultima volta.
“Di
notte i mostri più deboli dormono e solo i più
forti affrontano le
tormente notturne. Avremo più fortuna cercandolo di
notte.” aveva
spiegato Erza per poi avviarsi verso la loro destinazione.
Arrivarono
alla base della montagna quando la luna era ormai alta nel cielo,
circondata da una miriade di stelle e, in pochi minuti, prepararono
la tenda e il resto del campo base.
Dopo
aver posato tutto ciò che era inutile per la missione,
entrarono
nella prima zona. Sulla sinistra videro un grosso lago sorvolato da
piccole lucciole che lanciavano riflessi dorati sulla superficie
d'acqua.
Davanti
a loro la Montagna Innevata appariva come un enorme mostro
addormentato, pronto a risvegliarsi. Lì la temperatura era
ancora
sopportabile, ma una volta arrivati nelle zone più alte,
avrebbero
patito le pene dell'inferno.
“E'
altamente probabile che il Kushala Daora si trovi nell'ottava
zona.”
ipotizzò Erza indicando un punto su una piccola mappa che si
era
portata dietro “Partiremo da qui e passeremo per la quarta
zona,
poi per la quinta, la sesta ed infine giungeremo nell'ottava, ma
prepariamoci a dover combattere anche prima”.
Gli
altri tre annuirono e, dopo aver scalato una piccola parete rocciosa
ricoperta di edera, tirarono fuori dei barattoli trasparenti pieni di
un liquido rosso. Tutti e quattro i Cacciatori bevvero la bevanda in
un sol fiato e un a forte sensazione di calore scaturì da
dentro di
loro.
“Tsk,
non ho mai sopportato queste bevande calde...” si
lamentò Gajeel
gettando a terra il barattolo vuoto, benché sapesse
benissimo che,
fatta eccezione per la prima e la seconda zona, la Montagna Innevata
presentava temperature talmente basse da poter uccidere.
Erza
fu la prima ad entrare nella piccola grotta che li portò in
un mondo
completamente diverso. Il terreno era coperto dalla neve mentre tutto
il resto era completamente ghiacciato ed era incredibilmente
più
luminoso dell'esterno.
Juvia
rimase qualche secondo a fissare quello spettacolo ma subito dopo
corse dietro ai suoi compagni, ormai abituati a quella vista.
Costeggiarono la parete a destra, dato che quella zona era una specie
di arco con al centro un enorme buco di cui non si vedeva il fondo,
e, non appena poterono, imboccarono un piccolo tunnel di ghiaccio,
che li portò in una zona simile alla precedente, solo
più piccola.
Erza
si guardò attorno con sguardo sospettoso ma non disse nulla
e si
limitò a proseguire. I quattro Cacciatori iniziarono a
percepire una
forte corrente d'aria e, dopo pochi metri, uscirono da quella zona
ritrovandosi in un ampio spazio innevato.
Il
vento era molto forte e la neve che cadeva non aiutava di certo.
Tuttavia riuscirono a vedere distintamente la parete rocciosa alle
loro spalle sia a destra che a sinistra.
Impossibilitati
a seguire la mappa a causa del vento, iniziarono a camminare verso
sinistra, dove, ad un certo punto, un sentiero alquanto stretto li
avrebbe condotti alla zona più alta della Montagna Innevata.
Continuarono
ad avanzare per svariati metri, avvertendo il vento farsi sempre
più
forte e, con l'inclinazione del terreno, capirono di essere saliti
parecchio.
Ad
un certo punto, Erza fermò gli altri alzando il braccio di
scatto.
Dopo qualche secondo di attesa, indicò un punto vicino alla
parete
rocciosa e Natsu fu il primo ad individuare un accampamento
distrutto.
Lentamente,
si avvicinò insieme a Juvia alla tenda squarciata e
guardarono al
suo interno. La ragazza si portò una mano sulla bocca,
fissando con
sguardo terrorizzato il cadavere di due Cacciatori.
Entrambi
erano completamente congelati ma erano comunque visibili le orribili
ferite sui loro corpi. Di fianco a loro, le loro armi giacevano
immobili e rovinate.
“Dei
novellini.” sibilò Gajeel alle loro spalle
osservando il loro
equipaggiamento, tipico dei principianti “Sono stati dei
folli ad
accamparsi quassù”.
Né
Natsu né Juvia poterono ribattere e ripresero il cammino
arrestandosi però pochi passi dopo.
I
due Cacciatori non erano gli unici ad essere periti in quella zona.
Un
grosso Tigrex giaceva morto vicino al baratro che delimitava la zona
sul fianco della montagna. La sua corazza arancione e blu era
già
congelata ma era comunque visibile un enorme morso alla base del
collo.
“Non
è stato ucciso in un solo colpo.”
commentò Gajeel fissando
attentamente il corpo, individuando altri tagli e ferite varie.
“Però
è stata una battaglia a senso unico...” aggiunse
Juvia. I denti e
gli artigli del mostro non erano sporchi di sangue, quindi non era
riuscito a ferire il suo assalitore.
Dopo
qualche secondo di silenzio, Erza fece riprendere il cammino ai suoi
compagni ma, nel giro di un secondo, il vento cessò di colpo
così
come la neve.
Un
leggero ringhio si udì alle loro spalle e tutti e quattro
trasalirono all'istante.
Erza
fu la prima a voltarsi, imitata poi dagli altri. Il mostro che aveva
prodotto quel suono si trovava più in alto di loro, in punta
ad una
grossa roccia.
Le
enormi ali si stagliarono contro la sagoma della luna alle sue spalle
e l'imponente figura del Drago Anziano si mostrò in tutta la
sua
magnificenza.
Prima
che qualcuno potesse parlare, Natsu e Gajeel si posizionarono davanti
a Juvia e impugnarono i loro spadoni, mentre Erza si limitò
a
mettersi in posizione di combattimento.
Il
Kushala Daora ringhiò nuovamente e questa volta
menò una sferzata
con la sua lunga coda affusolata, distruggendo facilmente una roccia
lì vicino. I quattro Cacciatori mantennero la posizione e
ciò fece
innervosire non poco il mostro che, con un solo battito d'ali si
librò in aria.
Di
punto in bianco, scese in picchiata e dalla bocca scaturì un
potente
soffio di aria ghiacciata. Erza urlò agli altri di gettarsi
e loro
eseguirono all'istante.
Lei
e Gajeel si gettarono a destra mentre Natsu e Juvia si buttarono a
sinistra, rialzandosi subito dopo. Quest'ultima imbraccio la sua
balestra leggera, inserendo dei colpi semplici e sparò al
Kushala
Daora intendo a compiere un ampio movimento di aria per poter tentare
una seconda passata.
Il
mostro evitò senza problemi i proiettili, complice la
distanza che
lo separava da Juvia, e si avvicinò velocemente ai suoi
quattro
bersagli. Juvia indietreggiò di parecchi metri, con Gajeel
poco
distante, mentre Natsu e Erza si prepararono ad intercettarlo.
Il
Kushala Daora planò ancora una volta ma, diversamente da
prima,
scagliò una grossa sfera di aria ghiacciata, mirando a
Natsu, il
quale fu costretto a proteggersi con il suo spadone, venendo sbalzato
all'indietro.
Il
mostro atterrò subito dopo, guardandosi attorno. Erza fu la
prima a
lanciarsi addosso a lui, seguita a ruota da Gajeel ma quando i due
Cacciatori menarono dei potenti colpi, una potente corrente d'aria si
generò intorno al Kushala Daora.
Sia
Erza che Gajeel vennero scagliati all'indietro, ruzzolando nella
neve. Juvia tentò nuovamente di colpire il bersaglio ma i
suoi
proiettili vennero spazzati via dal vento.
“Neanche
i proiettili possono attraversare quella barriera?!” si
domandò
Juvia passando ai proiettili semplici di livello due. Dopo pochi
colpi, però, capì che quella barriera avrebbe
dato non pochi
problemi.
Poco
lontano da lei, Natsu e Gajeel provarono ad avvicinarsi al Kushala
Daora ma delle rapide spazzate della sua coda li costrinsero ad
indietreggiare. Erza era rimasta nelle retrovie, domandandosi sul da
fare “Quella barriera è il nostro ostacolo
principale per ora...
quel mostro può volare, è veloce ed anche molto
preciso...”
“Erza!
Sta arrivando!!!” urlò Natsu e la rossa si
riscosse dai suoi
pensieri, notando che il Kushala Daora stava caricando a testa bassa
verso di loro. Natsu e Gajeel si limitarono a parare la carica,
venendo scagliati di lato, mentre Erza si gettò in anticipo
sulla
destra. Nel momento di rialzarsi, la Cacciatrice si accorse di una
cosa.
Non
c'era più vento.
Senza
neanche pensarci, lasciò andare l'arma nella mano destra e,
ruotando
su sé stessa, scagliò tre coltelli da lancio
avvelenati che si
conficcarono nella zampa posteriore sinistra del mostro.
Un
istante dopo, diversi proiettili colpirono le ali del mostro e la
barriera di vento tornò come prima, impedendo altri attacchi.
“Ragazzi!
Quando attacca, la barriera di vento svanisce! Sincronizzatevi con i
suoi movimenti!” urlò Erza raccogliendo la sua
arma per poi
correre contro il mostro, fermandosi poco oltre il margine della
barriera.
-Avanti
bestione... attaccami.- pensò Erza osservando attentamente
il mostro
davanti a lei. Il Kushala Daora indietreggiò leggermente con
il
corpo e, di scatto, tentò di colpirla con una zampata
laterale dalla
destra.
Erza
notò subito che la barriera era ancora attiva,
così balzò
all'indietro, evitando il colpo, ma non tentò alcun
contrattacco. La
sua occasione arrivò quando il mostro si alzò per
un attimo sulle
zampe posteriori.
Quando
schiantò le zampe anteriori al suolo, fece scaturire dalla
bocca un
grosso cono di aria congelata. Erza fu costretta ad evitare l'attacco
gettandosi di lato ma non importava.
Gajeel
e Natsu si erano ormai portati sui fianchi della bestia e, mettendo
tutta la loro forza nelle braccia, calarono due potenti colpi sulle
cosce del mostro, facendogli interrompere l'attacco e facendolo
ruggire per il dolore.
Il
mostro ignorò Erza e girò la testa verso destra,
individuando
Gajeel. Senza esitare, alzò la vita per tentare un'altra
spazzata
con la coda ma un proiettile si conficcò nella base del suo
collo,
esplodendo subito dopo. Un nuovo ruggito echeggiò nell'aria
e i due
Cacciatori armati di spadone ne approfittarono per colpire altre tre
volte a testa.
La
barriera di vento si riformò in quel momento ed entrambi
vennero
sbalzati all'indietro. Erza si riposizionò davanti al
Kushala Daora
con le armi strette nelle mani.
-E'
stato più facile del previsto... possibile che sia davvero
tutto qui
il suo arsenale?- si chiese la ragazza preparandosi ad attaccare. Il
mostro ruggì nuovamente e caricò a testa bassa
verso Erza, la quale
si gettò di lato, evitandolo ma si accorse subito dopo che
il suo
obbiettivo era Juvia.
L'azzurra
sparò altri proiettili normali ma nessuno parve sortire
alcun
effetto, così si gettò di lato, maledicendosi
subito per la sua
inettitudine. Il Kushala Daora non era ancora abbastanza vicino,
perciò si arrestò nello stesso istante in cui la
vide gettarsi a
terra.
-Merda!
Non farà in tempo ad evitare un soffio!- pensò
Erza correndo verso
il mostro, così come Gajeel che urlò
“Ehi! Io sono qua razza di
lucertolone!”
Il
Kushala Daora girò di scatto la testa e un bagliore sinistro
si
accese nei suoi occhi completamente neri.
Lo
stava aspettando.
Per
poter correre più velocemente, i Cacciatori rinfoderavano le
loro
armi e Gajeel lo aveva fatto, rimettendo lo spadone sulla schiena,
perciò era privo di difese.
Velocemente,
il mostro menò una sferzata con la sua coda e
colpì in pieno il
moro, scagliandolo contro la parete rocciosa. Gajeel imprecò
a gran
voce, tossendo del sangue per poi crollare al suolo in preda a
rantoli di dolore.
“Gajeel-san!”
urlò Juvia sparando altri colpi normali contro il mostro ma
la
barriera di vento si attivò nuovamente e ciò
deviò tutti i
proiettili.
-Impossibile!
Un mostro normale non potrebbe mai pensare ad una tattica come
quella!- pensò Erza avvicinandosi al ragazzo -Ha finto di
attaccare
me per poi dirigersi verso Juvia solo per attirare Gajeel verso di
lui!-
“Ehi,
da questa parte!” urlò Natsu attirando
l'attenzione del Kushala
Daora su di sé. Non appena il mostro ebbe mosso la testa
nella sua
direzione, il rosato gli tirò una piccola sfera addosso che
esplose
a mezz'aria, generando un forte flash.
Il
mostro ruggì per la rabbia e iniziò a scuotere la
testa, menando
sferzate a caso con la coda e artigliate con le zampe anteriori.
“L'ho
accecato! E' il momento!” urlò subito dopo Natsu,
per poi colpire
la testa del mostro con un potente colpo dall'alto, allontanandosi
subito dopo per evitare un'artigliata.
Conscia
del fatto che l'effetto della bomba lampo non sarebbe durato in
eterno, Erza si lanciò in avanti e, in pochi secondi,
aprì diversi
tagli sul fianco destro del mostro, facendolo ruggire per il dolore.
Sfruttando al distrazione del mostro, Juvia sparò un altro
proiettile perforante, colpendo il Kushala Daora nel torace.
Dopo
un altro colpo da parte di Natsu, il mostro si riprese dallo
stordimento e spostò lo sguardo adirato su Juvia, ringhiando
nella
sua direzione. La barriera di vento si riformò intorno a lui
e ciò
impedì a Erza e Natsu di continuare l'attacco.
-Juvia
è lontana dal mostro...- pensò la ragazza
inserendo un caricatore
di colpi normali -Andrà tutto bene finché Juvia
non si farà
prendere dal panico!-
Il
Kushala Daora indietreggiò nuovamente con il corpo e
tentò un'ampia
artigliata con la zampa destra, ma qualcosa non andava.
-Juvia
è troppo lontana per quell'attacco...- osservò
Natsu mantenendosi
in posizione.
-Possibile
che sia ancora intontito dalla bomba lampo?- si domandò Erza
prima
che il mostro piantasse gli artigli nel terreno.
Nel
giro di un istante, il mostro sfruttò il suo arto come un
perno e
ruotò su sé stesso, lasciando i Cacciatori senza
parole. Prima che
Juvia potesse solo sperare di muoversi, la coda del Kushala Daora la
prese in pieno, scagliandola a diversi metri di distanza, fin sul
bordo del baratro.
Senza
darle tregua, il mostro avanzò verso di lei, pronto a
sbranarla ma,
prima che potesse affondare i denti nella carne, Natsu gli si
parò
di fronte e incastrò il suo spadone in mezzo alle fauci.
“Te
la puoi anche scordare! Non te la lascerò
mangiare!” urlò Natsu
mettendo tutta la sua forza nelle gambe e nelle braccia. Dietro di
lui, Juvia si stava riprendendo dalla botta ma era ancora confusa e
non sembrava rendersi conto di quanto stesse accadendo intorno a lei.
“Salamander!”
tuonò Gajeel prima di menare un potente fendente sulla coda
del
mostro, facendo schizzare ovunque da un grosso taglio. Solo in quel
momento Erza si rese conto dell'assenza della barriera.
Maledicendosi
in diverse lingue, si lanciò addossò al bersaglio
e lo colpì
svariate volte sul collo e sulla testa. Il Kushala Daora, allora,
lasciò andare lo spadone di Natsu e cercò di
colpire Erza ma la
ragazza riuscì ad evitare il colpo balzando all'indietro.
Natsu
ne approfittò per rinfoderare l'arma ed aiutare Juvia ad
alzarsi, ma
un improvviso vuoto alle sue spalle lo fece trasalire. Il Kushala
Daora non stava attaccando e ciò poteva significare una sola
cosa.
La
barriera di vento si attivò in quel preciso istante e Natsu
era
troppo vicino. L'onda d'urto centrò in pieno lui e Juvia,
scagliandoli giù nel vuoto.
Le
loro urla si persero dopo pochi secondi, lasciando Gajeel e Erza
basiti.
“Natsu!
Juvia!” urlò la Cacciatrice, notando poi che il
mostro si era
voltato verso di loro. Con la coda dell'occhio vide Gajeel intento a
lanciarsi contro il Kushala Daora e lo fermò all'istante
“Fermati
Gajeel! Dobbiamo ritirarci!”
“Ritirarci?!
Sei impazzita?! Ha appena eliminato Juvia e Natsu!”
obbiettò
Gajeel visibilmente adirato ma lo sguardo serio della rossa lo fece
tornare leggermente in sé.
“Non
sappiamo se sono morti e proprio per questo dobbiamo prima andare a
cercarli! In due non potremmo mai sconfiggerlo!”
spiegò Erza
iniziando a correre verso il punto dalla quale erano arrivati.
Gajeel
imprecò e, dopo aver rinfoderato lo spadone, la
seguì di corsa. Il
Kushala iniziò a correre verso di loro, ma una bomba lampo
lanciata
da Erza lo fermò del tutto, facendolo ruggire per la rabbia.
I
suoi ruggiti si dispersero nella tormenta, mentre Erza e Gajeel
riuscirono a raggiungere l'ingresso per la grotta che li aveva
portati fin lì. Dopo aver ripreso fiato, il moro si
appoggiò alla
parete e chiese “E ora... dove andiamo a cercarli?”
“Sono
caduti verso il crinale nord. Ora come ora ci troviamo al centro
della Montagna Innevata, dobbiamo tornare alla prima zona e poi
passare alla seconda, per poi avviarci verso nord, sperando di
trovarli”.
Gajeel
annuì e i due iniziarono a camminare verso la zona scelta da
Erza,
sperando di fare in tempo. La notte era ancora lunga e le loro
bevande calde non erano infinite.
§
§ §
Natsu
riaprì lentamente gli occhi. Era sdraiato a pancia in
giù e gran
parte del suo corpo era ricoperto di neve. Lentamente, si mise a
carponi, scuotendo la testa per liberarsi dalla neve, ma
un'improvvisa fitta alla tempia destra lo fece desistere.
Si
tolse l'elmo, notando che l'interno era sporco di sangue e, dopo
essersi portato una mano sulla tempia, constatò di essere
ferito.
Nella caduta doveva aver sbattuto violentemente la testa, ma per
fortuna il suo elmo lo aveva protetto.
Si
guardò attorno visibilmente disorientato. Tutto era
ricoperto di
neve e la tormenta aveva ripreso ad imperversare, rendendogli
difficile capire in quale punto della zona di caccia fosse finito.
Dopo
pochi minuti trovò il suo spadone semi ricoperto dalla neve
e se lo
mise sulla schiena. Continuò a guardarsi attorno ma non vide
altro
e, purtroppo per lui, aveva perso gran parte del suo equipaggiamento.
Gli
restavano un paio di pozioni, una bevanda calda, una bomba lampo e
alcune coti. Di certo non era il massimo ma ringrazio il cielo per
quelle poche cose.
Senza
esitare, mandò già una pozione e si
sentì subito meglio ma decise
di preservare la bevanda calda. Non sapeva in che luogo si trovava,
non sapeva quanto mancasse all'alba e non sapeva dove fossero finiti
gli altri.
Quell'ultimo
pensiero lo svegliò del tutto.
“Juvia!”
urlò Natsu iniziando a correre nella neve “Ehi
Juvia! Riesci a
sentirmi?!”
Non
udì alcuna risposta e la cosa non gli piacque per niente.
Continuò
a vagare in quell'enorme spiazzo, tornando poi nel punto dove si era
svegliato. Guardò in alto ma non vide alcun tipo di appiglio
o di
sporgenza, né una qualche piattaforma dove poteva essere
finita la
sua compagna.
Fermandosi
un attimo per riprendere fiato, il ragazzo notò, non molto
lontano,
un rigonfiamento sotto la neve e, per quanto potesse essere una
semplice roccia, Natsu si fiondò a verificare che cosa fosse.
Con
suo sommo sollievo, scoprì che si trattava di Juvia. La
ragazza era
stata completamente ricoperta dalla neve e aveva diversi tagli su
tutto il corpo. Uno svantaggio delle armature degli artiglieri era
che non avevano un alto valore difensivo ed erano più
leggere e
fragili delle loro controparti per i combattenti a corto raggio.
Dopo
averla liberata dalla neve, la prese in braccio e iniziò a
vagare
nella tormenta, costeggiando la parete rocciosa, finché non
trovò
la tana di alcuni Blango, ormai abbandonata. Si infilò al
suo
interno e adagiò la compagna per terra, uscendo subito dopo.
Ritornò
nel punto in cui l'aveva trovata e, dopo diversi minuti, aveva
recuperato la sua arma, diversi caricatori e tre pozioni.
Trovò
anche una bevanda calda ma il barattolo andò in frantumi
pochi
secondi dopo.
Maledicendo
la sua sorte, il rosato tornò alla grotta con quello che
aveva
recuperato, scoprendo che Juvia si era già svegliata.
“Ehi
Juvia! Ti sei svegliata! Stai bene?” domandò Natsu
avvicinandosi
di corsa alla compagna e posando il suo equipaggiamento vicino a lei.
La
ragazza annuì lentamente “Sì, Juvia
è solo un po' scossa”.
“Posso
capirti... non capita tutti i giorni di affrontare un Kushala Daora e
di venire scagliati giù da una montagna.”
commentò Natsu
togliendosi l'elmo e mostrandole un grosso sorriso.
Juvia
lo fissò leggermente sorpresa e non poté fare a
meno di arrossire
leggermente “N... Natsu-san... sembra quasi felice della
cosa”.
“Oh
tranquilla, con me puoi anche togliere il '-san', chiamami solo
Natsu!” disse il rosato continuando a sorridere “E
per quanto
riguarda l'altra cosa, non sono felice, sono solo particolarmente
galvanizzato dalla cosa!”
“Gajeel-san
ha parlato poche volte di Natsu-san... è vero che tuo
padre...”
iniziò Juvia, notando poi lo sguardo malinconico del ragazzo
“Juvia
è mortificata! Non voleva parlare di quello...!”
“Ah
non preoccuparti, ormai non ci faccio più caso.”
la tranquillizzò
Natsu “Sì, mio padre era un Cacciatore. Era
chiamato Igneel il
drago di fuoco a causa della sua corazza di Rathalos e del fatto che
fosse stato il suo primo mostro! Un giorno partì per una
missione di
grado G, doveva abbattere un Drago Anziano di nome Acnologia, l'unico
della sua razza a quanto riportano i libri”.
Juvia
rimase in silenzio, permettendogli di continuare. Lo sguardo del
ragazzo era tornato serio ma quella sensazione di malinconia non
aveva abbandonato i suoi occhi.
“La
mattina della sua partenza mi regalò questa sciarpa,
dicendomi di
tenerla sempre con me. Una settimana dopo, l'unica cosa che
tornò
indietro di lui fu questo pezzo di armatura...”
spiegò Natsu,
indicando la protezione del suo avambraccio destro e solo in quel
momento Juvia si accorse di come quel pezzo fosse molto più
rovinato
del resto dell'armatura “Per almeno un mese rimasi chiuso in
casa,
senza neanche uscire. Il vecchio mi portava spesso delle cibarie ma
non avevo fame. La mia 'salvezza' è arrivata insieme ad
Erza, che si
propose come mia mentore. Aveva solo due anni in più come
esperienza
ma l'età effettiva era la stessa, così accettai e
nel giro di un
mese incontrai Gajeel. Il resto credo che te l'abbia raccontato
lui.”
concluse poi sorridendo.
Juvia
annuì. Sapeva bene dell'addestramento che i due avevano
seguito
sotto al comando di Erza e sapeva anche altre cose, ma in quel
momento si sentiva solo triste per il ragazzo seduto di fianco a lei.
“Di
un po' Juvia...” riprese Natsu destandola dai suoi pensieri
“...
come mai proprio con Gajeel? Voglio dire... sei un'ottima Cacciatrice
e sei pure carina, scommetto che ci saranno stati altri Cacciatori a
volerti in squadra con loro!”
Juvia
arrossì vistosamente sentendo la parola 'carina' ma, dopo
aver
scosso la testa, si portò le ginocchia contro il petto,
avvolgendole
con entrambe le braccia.
“Juvia
non è mai stata fortunata in quel campo... Juvia ha avuto
dei
ragazzi, ma tutti l'hanno lasciata a causa del suo equipaggiamento. A
quanto pare le armature di Khezu non sono ben viste...”
iniziò la
ragazza “Un giorno Juvia partì per una missione
solitaria e senza
volerlo, venne salvata da un altro Cacciatore, un ragazzo di nome
Gray Fullbuster”.
Natsu
sbuffò sonoramente nell'udire quel nome e la cosa non
sfuggì a
Juvia.
“Natsu-san
lo conosce?” domandò allora la ragazza e lui
annuì. Le spiegò
che i due erano anche andati in missione assieme svariate volte ma
che non si sopportavano e ogni volta finivano per scatenare una
rissa.
“Juvia
si innamorò perdutamente di lui...” riprese poi la
ragazza “...
ma malgrado tutti i suoi sforzi, non riuscì mai a
conquistarlo, anzi
alla fine riuscì anche a farsi odiare visto che fu proprio
Gray a
chiedere a Juvia di non seguirlo più e di non stargli
più attorno.
Juvia deve ringraziare Gajeel che l'ha poi portata in questa nuova
gilda, altrimenti Juvia avrebbe smesso di cacciare...”
“Tsk,
sapevo che quello era un idiota... ma arrivare a tanto. La prossima
volta che lo vedo devo ricordarmi di colpirlo con molta più
forza!”
mugugnò Natsu visibilmente irritato.
“Natsu-san
non deve preoccuparsi per Juvia! Ormai quella è acqua
passata!” lo
tranquillizzò la ragazza ma il rosato non parve dello stesso
avviso
“Lui ti ha fatto soffrire e devo anche lasciarlo stare? Non
se ne
parla. Prima lo malmeno e prima mi sentirò meglio!”
“Perché
Natsu-san si sta dando tante pene per Juvia? Potrebbe tranquillamente
ignorarla...” chiese Juvia sorpresa da quel comportamento.
“Beh,
perché ora sei una mia compagna e io non posso permettere
che i miei
compagni soffrano!” spiegò Natsu battendosi un
pugno sul petto.
Juvia si sentì pizzicare gli occhi ma preferì
volgere lo sguardo
altrove per impedire a Natsu di notarlo.
Dopo
qualche secondo di silenzio, uno starnuto si udì nella tana
e Natsu
spostò lo sguardo sulla sua compagna che, prima potesse
parlare,
starnutì di nuovo.
“Ehi,
tutto a posto?” domandò il rosato e lei si
affrettò ad annuire ma
quel gesto la tradì all'istante, infatti Natsu si accorse
che lei
non stava affatto bene. Stava tremando.
Dopo
essersi tolto la copertura della mano destra, le toccò la
guancia
sinistra ed esclamò “Juvia ma tu stai congelando!
Presto bevi
questa bevanda calda!”
“No!”
lo fermò Juvia afferrandogli il braccio “Quella
è l'ultima
bevanda calda. Juvia non può essere di molto aiuto ora come
ora,
Natsu-san dovrebbe berla!”
Natsu
non si scompose minimamente a quelle parole, anzi, le mostrò
un
altro sorriso “Non ti sei accorta di nulla mentre ti ho
toccata?”
le chiese poi, confondendola.
Il
ragazzo le posò nuovamente la mano scoperta sulla guancia e
Juvia si
accorse di quanto caldo fosse il suo corpo.
“Non
devi preoccuparti per me! Il mio corpo è già
bollente di suo, non
patirà per quel venticello.” la
rassicurò Natsu sorridendole e
porgendole la bibita calda. La ragazza l'afferrò titubante
ma alla
fine la ingerì completamente, avvertendo subito una
sensazione di
benessere.
“Ora
per un po' non dovrai preoccuparti del freddo!”
commentò Natsu
mostrando l'ennesimo sorriso e Juvia gli sorrise di rimando. I due si
guardarono per un solo istante ma tanto bastò per farli
arrossire
vistosamente e volgere lo sguardo altrove.
Il
silenzio tornò sovrano, venendo disturbato solo dal rumore
della
tormenta che ancora imperversava sulla montagna. Dopo averle lanciato
una rapida occhiata, Natsu si spostò leggermente verso Juvia.
La
ragazza parve accorgersene ma non disse nulla, anzi, si
spostò a sua
volta verso il ragazzo. I due andarono avanti così per un
paio di
volte, finché non furono praticamente attaccati e allora
Juvia posò
delicatamente la testa sulla spalla di Natsu.
“Dormi
pure se vuoi, ti sveglierò se ci saranno
problemi.” disse Natsu
con voce calma.
“Non
sarebbe giusto. Juvia resterà sveglia insieme a
Natsu-san.”
ribatté la ragazza sistemandosi meglio ma senza abbandonare
il suo
temporaneo cuscino.
Il
ragazzo soffocò una risata e, prima che potesse commentare
la cosa,
delle urla si udirono in mezzo alla tormenta “Juvia! Natsu!
Mi
sentite?!”
Il
ragazzo si destò velocemente insieme a Juvia e corse verso
l'entrata
della tana “Erza! Siamo da questa parte!”
Dopo
svariati minuti passati ad urlare, i due gruppi si riunirono nella
tana ed Erza fu visibilmente sollevata nel vederli ancora vivi e
vegeti.
“Quindi
come ci muoviamo per quel bestione?” domandò
Gajeel “Lo avete
visto no? E' dannatamente intelligente! Sembra quasi che stia
giocando con noi!”
Quel
mostro era davvero ad un altro livello in confronto a quelli normali.
“E'
vero, è molto più intelligente degli altri mostri
che abbiamo
affrontato fino ad oggi... ma resta pur sempre un mostro e quindi
può
essere sconfitto.” sentenziò Erza con sguardo
serio “Ho ideato
un piano mentre vi cercavamo. Non è il massimo e di certo
non è
infallibile, ma siamo comunque riusciti a ferirlo nel precedente
scontro. Ora lo abbatteremo definitivamente! Gajeel, ci
servirà il
tuo spiedo per la carne”.
“Spiedo
per la carne?” domandò Natsu confuso.
“A
Gajeel-san piace molto la carne ben cotta.” spiegò
Juvia
sorridendo, mettendo in imbarazzo il moro che si affrettò a
chiedere
“Non abbiamo la carne e i mostri sono scappati a causa del
Kushala
Daora. Come facciamo?”
“Basterà
prendere un po' di carne dal cadavere del Tigrex, l'importante
è che
sia carne.” spiegò Erza per poi passare alla parte
vera e propria
del piano.
§
§ §
Il
Kushala Daora dormiva beatamente su una grossa roccia in cima alla
Montagna Innevata. Non molto lontano da lui, vi era la pelle di un
altro Kushala Daora, che aveva fatto la 'muta' diventando un Kushala
Daora Dorato.
Quel
procedimento avveniva una volta sola nella vita di un Kushala Daora
ma il Drago Anziano doveva essere un esemplare adulto e anche
potente, reduce da diverse battaglie.
Non
era il caso del mostro addormentato. Il corpo ricoperto di cicatrici
e ferite fresche, procurategli dallo scontro con i Cacciatori di poco
prima, era un monito per tutti quelli che volevano affrontarlo ma non
era ancora abbastanza vecchio per poter diventare dorato.
Doveva
solo aspettare.
La
cosa poteva risultare noiosa ma i mostri, specialmente i Draghi
Anziani, non conoscevano il concetto di noia, perciò
aspettavano e
basta.
Un
brontolio si levò dallo stomaco del mostro, destandolo dal
sonno.
Nel precedente combattimento aveva usato parecchie energie e aveva
fame, peccato che non ci fossero mostri in quella zona, spaventati
dalla sua presenza.
Eppure
riusciva distintamente a sentire il profumo della carne, ma era molto
più invitante del solito.
Lentamente,
scese dalla roccia e si inclinò in avanti, notando che, al
centro
dello spiazzo sottostante, vi era un grosso pezzo di carne fumante,
circondato da neve sporca di sangue.
Seguendo
la scia di sangue, il Kushala Daora vide che il corpo del Tigrex che
aveva ucciso il giorno prima era stato dilaniato all'altezza del
ventre, ma in quel momento non gli importava molto.
Dopo
essersi levato in volo, atterrò dolcemente nello spiazzo
sottostante
e fiutò l'aria, avvertendo solo il profumo invitante della
carne.
Dopo l'ennesimo brontolio del suo stomaco, si avvicinò
all'invitante
pasto e affondò i suoi lunghi denti nella carne.
Un
istante dopo, cinque coltelli da lancio avvelenati si conficcarono
nelle sue zampe anteriori, facendolo ruggire per il dolore. Poco
lontano da lui, Erza scagliò altri due coltelli, colpendolo
nuovamente prima che la barriera di vento si materializzasse intorno
a lui.
-Vediamo
se sette coltelli bastano ad avvelenarlo...- pensò la
Cacciatrice
fissandolo con sguardo impassibile. Il Kushala Daora, dopo l'ennesimo
ruggito, caricò a testa bassa Erza, la quale dopo essere
corsa
inoltre il corpo del Tigrex, si fermò di colpo, girandosi
verso il
mostro.
La
ragazza attese fino a quando il Kushala Daora non fu allineato al
cadavere dell'altro per poi tirare una bomba lampo che
accecò
temporaneamente il mostro, facendolo infuriare come prima e facendo
disperdere la barriera.
Nello
stesso istante, da dietro al cadavere del Tigrex, alla sua destra, e
da dietro ad una grossa roccia alla sua sinistra, spuntarono Gajeel e
Natsu che, in pochi istanti, azzerarono la distanza col mostro.
Entrambi
calarono due potenti colpi sul cranio del Kushala Daora, spezzandogli
le squame dure come l'acciaio e strappandogli un ruggito di dolore.
Quando
il mostro alzò la testa per sottrarla agli attacchi dei due
Cacciatori, Natsu e Gajeel lo colpirono con dei colpi dal basso,
disegnandogli una X rossa alla base della gola. Un istante dopo, al
centro della X si andò a piantare un proiettile che esplose
pochi
istanti dopo, lacerando le carni della bestia.
Erza
passò di fianco al Kushala Daora e lo colpì con
dei rapidissimi
tagli sulle zampe posteriori. Gajeel, notando che il mostro stava per
attaccarla con una spazzata della coda, corse verso di lei urlando
“La tua coda mi ha davvero stancato!”
Calcolando
precisamente il movimento del nemico, il moro calò un
potente colpo
dall'alto che recise di netto la coda, facendo schizzare sangue
ovunque. Il Kushala Daora, dopo un ruggito più potente degli
altri,
abbassò la testa, facendola ondeggiare a causa della
stanchezza.
“Adesso
Natsu! Finiscilo!!!” urlò Erza sgranando poi gli
occhi per
sorpresa così come Gajeel.
Natsu
era davanti al mostro ma era in ginocchio, con lo spadone a terra.
Notando i movimenti irregolari del torace del rosato, Erza
capì
subito che era rimasto senza fiato e ora era una preda facile.
Il
mostro non attese un secondo di più e, dopo aver alzato la
zampa
sinistra, menò un'artigliata con tutta la sua forza. Natsu
lo vide
arrivare ma tutto ciò che riuscì a fare, fu
stringere l'arma con
tutta la forza del suo braccio.
L'impatto
lo scagliò a diversi metri di distanza, facendogli volare
via l'elmo
e parte dell'armatura del torace.
“Natsu-san!”
urlò Juvia dimenticandosi completamente del suo compito.
“Maledizione!
Gajeel tienilo impegnato per un attimo!” urlò Erza
rivolgendosi al
moro che, annuendo, si lanciò contro il mostro, cercando di
provocarlo per attirare la sua attenzione su di sé.
Juvia
si era già portata di fianco a Natsu per aiutarlo e, quando
arrivò
anche Erza, lo aiutarono a mettersi seduto, facendogli bere una
pozione, benché la ferita al petto fosse molto grave.
“Natsu
ma che è successo? Potevi finirlo e...”
iniziò la rossa notando
poi che il braccio, no, l'intero corpo del suo amico stava tremando
“Natsu... hai da quant'è che non bevi una bevanda
calda?”
Juvia
sgranò gli occhi ma non riuscì a dire nulla,
conscia di quello che
stava per sentire.
“Da...
da quando siamo arrivati alla... base della Montagna...”
spiegò
Natsu mostrando un sorriso tirato, mentre la faccia perdeva
rapidamente il colorito roseo.
“Perché
non ce lo hai detto?! Io e Gajeel abbiamo usato le ultime due prima
di appostarci e siamo rimasti appostati nella neve per svariati
minuti!” urlò Erza capendo il perché
dell'affaticamento
dell'amico.
Il
freddo era uno dei peggiori nemici per un Cacciatore. Ti penetrava
lentamente nelle ossa, sottraendoti man mano le energie fino a
lasciarti completamente svuotato e per un Cacciatore quello era uno
dei peggiori scenari possibili.
“Natsu...
in queste condizioni non puoi fare nulla, dobbiamo
ritirarci.”
ordinò Erza rialzandosi ma il ragazzo l'afferrò
per un braccio “Un
colpo!”
Erza
e Juvia lo fissarono sorprese.
“Posso
colpirlo ancora una... sola volta...” biascicò
Natsu “Non...
fallirò!”
“Natsu-san...
sei ferito, non puoi spingerti così oltre...”
sussurrò Juvia con
gli occhi umidi mentre le mani si sporcavano lentamente di sangue.
“Erza-san fermalo! Morirà!”
La
rossa fissò intensamente il suo compagno e lui non distolse
lo
sguardo, mostrando una forte determinazione, cosa che lo aveva sempre
distinto in passato.
“L'idea
di vederti morto non mi piace per niente...”
commentò Erza e
quelle parole non fecero presagire nulla di buono a Juvia
“... ma
l'idea di lasciare un lavoro incompleto non mi piace in egual misura
perciò... un solo colpo. Se con un colpo non porrai fine
allo
scontro, ce ne andremo. Sono stata chiara?”
Natsu
annuì, rialzandosi a fatica sotto lo sguardo disperato di
Juvia che
si rialzò a sua volta “Natsu-san...
io...”
“Posso
contare su di te, vero?” chiese Natsu sorridendole. Era ormai
con
un piede nella fossa e riusciva ancora a mostrarle un sorriso
così
sincero e luminoso.
Le
parole che voleva dire le morirono in gola e tutto ciò che
fu in
grado di fare, fu annuire una sola volta, mostrandogli un leggero
sorriso. Il ragazzo annuì a sua volta per poi incamminarsi
verso il
Kushala Daora.
Erza
lo superò in velocità e urlò
“Gajeel! Dobbiamo fargli abbassare
la testa!”
Il moro ghignò divertito da quella frase
“Sissignora!” e menò un potente colpo
laterale su una zampa
posteriore del mostro che ormai era visibilmente provato da tutte le
ferite.
“Credi
di essere invincibile solo perché sei un Drago Anziano?! TI
insegno
io a fare meno lo sbruffone!!!” tuonò Gajeel
colpendolo con un
ultimo colpo talmente potente da rovinargli interamente il filo
dell'arma.
Le
zampe posteriori del mostro cedettero sotto al suo peso ed Erza si
lanciò in avanti distruggendo il filo delle sue armi contro
le zampe
anteriori. Il Kushala Daora cercò di azzannarla al volo ma
la
ragazza indietreggiò recidendogli un muscolo di una zampa.
Ormai
allo stremo, il mostro crollò in avanti, abbassando la testa
e,
davanti a lui, Natsu mise tutta la sua forza nelle braccia, ma
purtroppo per lui non era sufficiente.
-Maledizione!
Non ho abbastanza energie neanche per sollevarlo!- si maledì
Natsu
alzandolo lentamente.
“Natsu-san!”
urlò Juvia alle sue spalle “Alzalo fin sopra alla
tua testa!”
Il
rosato strinse i denti per poi urlare con tutto il fiato che aveva in
corpo, riuscendo a sollevare il grosso spadone fin sopra alla testa.
Juvia, dopo aver preso la mira, sparò un ultimo colpo che, a
contatto col dorso della lama di Natsu, esplose.
L'impatto
scagliò la lama in avanti e, grazie alla sua presa, Natsu la
fece
calare verso il basso, conficcandola nel cranio del Kushala Daora
che, con un lamento sinistro si accasciò del tutto al suolo.
I
quattro Cacciatori caddero inginocchio, con il fiatone, ma comunque
felici.
Avevano
vinto.
Avevano
abbattuto un Kushala Daora.
Natsu
crollò pochi istanti dopo e gli altri gli furono subito
vicino per
poterlo aiutare.
“Tsk,
ci hai davvero fatto preoccupare.” commentò Gajeel
caricandoselo
sulla schiena.
“Oh,
mi dispiace mammina.” scherzò Natsu sogghignando
ricevendo un
pugno in testa da parte di Erza “Vedi di non farci
preoccupare mai
più!”
“A...
aye...”
“Ora
dobbiamo tornare al villaggio e dargli la buona notizia!”
disse
Erza sorridendo sotto l'elmo per poi aggiungere “E dobbiamo
anche
portare Natsu da un medico. Juvia, potresti sorvegliarlo durante il
suo riposo? Non voglio che faccia qualcosa di scellerato!”
“Certo!
Juvia sarà molto felice di restare insieme a
Natsu-sama!” annuì
la ragazza sorridendo mentre gli altri dopo pochi passi, si girarono
a fissarla.
Dopo
diversi secondi di silenzio, i tre dissero all'unisono
“Natsu...
-sama?!”
§
§ §
La
gilda era in festa.
La
notizia dell'uccisione di un Kushala Daora aveva fatto il giro del
continente e molti Cacciatori si erano riuniti nella gilda di Makarov
per poter festeggiare ed incontrare i quattro eroi.
“I
miei ragazzi! Sono diventati grandi!” urlò Makarov
con le lacrime
agli occhi per poi bere un lungo sorso dal suo boccale di birra.
Dopo
essersi guardato attorno, chiese a Mira “Dove sono finiti i
nostri
prodi Cacciatori? Devono fare un discorso a tutti glia ltri!”
“Veramente
se ne sono andati da un pezzo e hanno lasciato questo
foglietto.”
spiegò Mira con un ampio sorriso, porgendogli un pezzo di
carta.
Il
vecchio lo prese e iniziò a leggere.
Caro
Master
Abbiamo
deciso di partire per una vacanza in modo tale da riprenderci dalle
ferite e dalla stanchezza.
Torneremo
tra qualche settimana.
Erza,
Juvia, Natsu e Gajeel
P.S:
Spero non le dispiaccia ma abbiamo già preso in consegna
alcune
missioni dalla bacheca.
L'uomo
annuì lentamente sgranando gli occhi sull'ultima riga.
“Mira!”
tuonò “Che missioni hanno preso?!”
“Uhm...
se non sbaglio tre missioni di grado G!” esclamò
la barista con
sguardo innocente.
“QUEGLI
IDIOTI HANNO PRESO COSA?!?”
§
§ §
Erza
si stiracchiò amorevolmente sullo sdraio, sistemandosi al
meglio il
bikini azzurro mentre i raggi del sole le accarezzavano dolcemente la
pelle.
Poco
lontano da lei, Gajeel si godeva la frescura del laghetto segreto di
quella grotta, nuotando da sponda a sponda.
Infine,
di fianco a Erza, Natsu e Juvia erano sdraiati vicini su degli
asciugamani, intenti a prendersi il sole come la loro compagna.
“Devo
dire che questa oasi gestita dai Felyne è davvero un ottimo
posto
per rilassarsi.” commentò Natsu con un grosso
sorriso,
sorseggiando un succo di frutta e passandone un altro a Juvia che,
annuendo, lo prese con una mano.
“Dovevamo
riposarci no?” chiese Erza sorridendo per girarsi con la
schiena
verso l'alto mentre Gajeel usciva dall'acqua per sdraiarsi su uno
sdraio di fianco a quello della rossa.
“Gi
ih, potrei anche abituarmi a certe cose.” commentò
il moro con un
ghigno fissando il 'panorama'.
“Oh
Gajeel-san, sei un maniaco!” scherzò Juvia
scoppiando poi a ridere
insieme a tutti gli altri.
“Dunque,
a quando la prossima missione?” domandò poi Natsu.
“Non
così in fretta Natsu-sama.” disse Juvia
scoccandogli un bacio
sulla guancia “Prima dobbiamo riprenderci al
meglio”.
“Uhm...
credo di poter accettare questa missione.”
commentò Natsu
ricambiando il bacio.
“Non
prendetevela troppo comoda.” li rimproverò subito
Erza “Abbiamo
con noi delle missioni di grado G, ricordate?”
“Ovvio
che sì! In fondo è questo che facciamo per
vivere, no?” domandò
Gajeel ampliando il suo ghigno.
Natsu
annuì sorridendo per poi alzare il pugno ed urlare
“Noi siamo
Cacciatori e nulla ci fermerà!”
Angolo
dell'autore:
Sono
torna~to~!
Con
tanto di One Shot ispirata a Monster Hunter! Che dire, questa fic
potrebbe quasi essere un crossover tra due opere di Hiro Mashima,
ovvero Fairy tail e Monster Hunter Orage!
Spero
viviamente che vi sia piaciuto anche se vi era del crack pairing! La
NaVia sta diventando la mia ossessione! ^^
Prima
di salutarvi, due avvisi! Stasera arriverà un nuovo cap di
Fairy
League e secondo... ecco a voi delle immagini per aiutarvi nella fic!
Ah,
ultimissima cosa! Se per caso questa fic vi è piaciuto e vi
piacerebbe leggerne altre in questo universo, chiedete pure! ^^
Immagini:
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Armatura di Natsu
-Arma
di Natsu
-
Armatura di Gajeel
-Arma
di Gajeel
-Armatura
di Erza
-Arma
di Erza
-Armatura
di Juvia
-Arma
di Juvia
-Kushala
Daora
-Tigrex
(sinistra) e Rathalos (destra) i mostri con cui sono stati creati gli
equipaggiamenti di Gajeel e Natsu!
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