Il
mare ondeggia,
piano
e limpido.
E'
calmo,
come
tutti i giorni
da
quando sono qui.
Mi
siedo sulla riva,
osservando
e ascoltando
il
brusio delle onde.
Ma
il sentimento
che
mi preme è l'odio.
Sì,
odio questo mare.
Sempre
calmo.
Vorrei
un cambiamento
uno
sbuffo d'aria.
Ma
nulla.
Vorrei
poter alimentare
un
movimento
con
il mio odio,
per
queste onde.
Poi,
improvvisamente,
vedo
la mia immagine
riflessa.
E
ricordo.
Questo
mare
non
è libero.
Io
non lo sono.
E
ricordo.
Questo
mare
è
contenuto in quattro lastre
di
vetro,
che
ne fanno una prigione.
Un
acquario.
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