Ketsueki - Sangue

di Jaku
(/viewuser.php?uid=34931)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


                                            Ketsueki -Sangue

                                                   xXx

 

 

Quando mi ha confidato in una notte senza luna di soffrire di emofobia, non posso nascondere di aver provato un pizzico di orgoglio.

Da tempo ormai avevo superato certe debolezze caratterizzanti il corpo di flaccida carne degli uomini comuni.

Io non potevo sanguinare; chakra, legno e metallo erano gli elementi che mi formavano; quel viscido liquido rosso non faceva più parte di me e volevo che ciò rimanesse tale perché non faceva altro che deteriorare la mia Arte, rovinare quei corpi che a tanto avrebbero potuto aspirare se trattati dalle mie mani esperte.

Io quindi non potevo farle paura.

Probabilmente la mia linea di pensiero deve essere stata evidente, perché mentre si allontanava mi aveva detto scherzosamente che no, Lei non aveva paura di un rottame come me.

L’avrei dimessa come una delle tante persone che girovagavano per le nazioni elementali, ma Lei tra tutte ha colto il mio sguardo perché, analizzandola con il mio occhio di marionettista, trovai in lei qualcosa di simile a me.

Entrambi avevamo sofferto, entrambi eravamo insoddisfatti della nostra apparenza e del mondo che ci circondava, ma se io mi ero liberato dalle catene che mi costringevano a terra, Lei non era stata capace di lasciare andare la sofferenza che provava.

Si ritrovava così ad annegare in fiumi di sake, gettando via quella fortuna accumulata con tanta fatica dai suoi avi e che tanto le ricordava ciò che le era stato negato, andando di casinò in casinò senza riuscire mai a trovare quella pace che tanto anelava.

Quello che mi attrasse a Lei come una falena alla fiamma però erano state quelle sue mani che sapevano produrre un’Arte così diversa dalla mia, eppure non meno perfetta.

Con movimenti così fluidi e precisi Lei ridonava la vita a chi decideva testardamente di volersi ancora aggrappare ad essa.

Quando la vedevo concentrarsi sul proprio paziente, con gli occhi che riflettevano i bagliori smeraldini del Suo chakra, mi trovavo, controvoglia, a dover rivalutare un pochino l’umanità, perché anche tra essa poteva esistere ancora qualcuno che sapeva produrre qualcosa di così magnificente.

Più tempo passavo in Sua compagnia, più comprendevo che non avrei mai potuto abbandonare a se stessa una creatura così simile a me, ma allo stesso tempo così particolarmente diversa.

Lei, una donna che come me aveva deciso di ingannare il destino avverso nascondendosi dietro una maschera, così differente da quella grottesca del mio fedele Hiruko.

Le avrei fatto un dono degno, da artista ad artista.

Io avrei fermato il tempo per Lei, rendendo tributo alla donna che sarebbe potuta diventare, ma che per un fatto o per l’altro non sarebbe mai potuta essere e alla sua Arte, facendola rinascere come la più preziosa delle mie marionette.

Ora sono qui, in questa notte senza luna ad accompagnare i Suoi ultimi respiri di vita, lasciando vagare la mia immaginazione sul modo migliore per trasformarla nella gemma più perfetta della mia collezione.

Per adesso mi limito a toglierle dal viso quel liquido rosso.

Lei, non lo avrebbe apprezzato.

 

 

 

NdA:

Questo era il mio primo concorso e devo dire che sono abbastanza soddisfatto per il risultato. Non mi sarei mai aspettato di riuscire a vincere il trofeo della giuria, ne sono veramente felice.

Avevo scritto un po’ di tempo fa un capitolo di una storia con protagonisti Sasori e Tsunade (si, lo studio fa male), ma l’avevo abbandonata per mancanza di idee. Quando ho visto il bando di concorso mi sono detto, perché no?

Così ho cercato di riorganizzarla in una flashfic che avesse un capo e una coda; quello che ne è venuto fuori è un qualcosa un po’ senza senso, ma vabbè.

Ho lasciato sul vago ogni iterazione trai due perchè reputo Sasori un personaggio incapace di amare come ogni altra persona; verso Tsunade prova più che altro ammirazione, infatti in tutta la fic quello che continua a notare di lei è quello che lui considera come arte, mai i suoi comportamenti o il suo aspetto fisico.

Ho scelto di utilizzare il sangue quasi come terzo "personaggio" della fic perchè forse è anche grazie al disprezzo maniacale che entrambi provano verso di esso che si trovano l’un l’altra.

Faccio i complimenti a tutti coloro che hanno partecipato al contest e soprattutto a Kurenai88 che l'ha organizzato e ha creato i bellissimi bannerini <(0.0)>





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=322233