CAPITOLO 11
- Ben svegliata,
principessina di Wutai! – esclamo gioioso, non appena
il faccino assonnato di Yuffie si desta dal lungo
sonno. - Dormito bene?
La giovane annuisce
stropicciandosi gli occhi con fare da bambina, e sbadigliando qua e là.
- Sono
crollata come uno shuriken in caduta libera… Ho
dormito molto?
- Un paio d’ore, credo.
La wutaiana
inarca le sopracciglia:
- E tu sei stato qui
seduto, per due ore?!
Annuisco con fierezza, e
già che ci sono, inizio anche a pavoneggiarmi un pochino.
- Sono un gentiluomo, io!
Una ragazza assopita così teneramente sulle mie ginocchia, non si rifiuta mai! E poi, alzandomi avrei rischiato di svegliarti… zo to!
- Allora non sei
completamente zotico!
- Come sarebbe a dire?
Significa che lo sono per metà?! Bel ringraziamento
per averti accarezzato la schiena tutto il tempo, zo to!
Yuffie
mi fa una smorfia gioiosa:
- Guarda che scherzavo! Mi prendi in giro così tante volte tu… lasciamelo fare una volta anche a me, zo to!
Le lancio un’occhiataccia
minacciosa:
- Adesso mi fai anche il
verso? Che simpatica! – prendo le sue guanciotte tra
le dita, e faccio una leggera pressione fino a tirarle giocosamente. – Andiamo a mangiare, dai! – ribatto afferrandola per un
braccio, e trascinandola con me.
Trangugio l’ultima
polpetta di polipo con una rapidità tale da fare invidia perfino alla moto
ultra accessoriata di Cloud.
- Temo… di aver mangiato
troppo… – bofonchio accarezzandomi lo stomaco, pieno e gonfio.
Yuffie
mi segue a ruota:
- Già! Ci vorrebbe una
bella passeggiata per smaltire il tutto.
Improvvisamente le mie
cellule neurali si accendono.
- Hai detto
“passeggiata”? – replico con l’espressione di chi sta sul punto di avere
un’idea da un momento all’altro.
- Sì, perché c’è un posto
in cui ti piacerebbe andare?
Annuisco secco. Un
sorriso diabolico mi si disegna sul viso.
- Veramente… Un posto ci
sarebbe…!
Siamo fuori
dal Sanatorium. L’aria è un
tantino fresca, e il terreno bello umidiccio, ma non fangoso. Insomma,
spruzzato d'acqua al punto giusto.
Mi dirigo
al garage situato proprio affianco allo stabile, e tiro su la serranda
con fare spedito. Premo l’interruttore sulla mia sinistra, e la luce si accende
illuminando l’oscuro stanzino.
- Wow! – esclama Yuffie, facendosi avanti con un balzo– Sono moto quelle?
- Belle,
vero?
- Sono le tue?
Sospiro un po’
sconsolato, facendo ciondolare la testa da destra a sinistra:
- Magari lo fossero…! Appartengono alla Shin-Ra.
Ma le usiamo solo io e Rude per uscire la sera a
bighellona…- do un colpetto di tosse deciso, e mi zittisco istantaneamente. Non
ho intenzione di beccarmi un ennesimo scappellotto da questo tipino così
violento e troppo manesco. – Dunque- faccio io,
cambiando discorso al volo- vogliamo andare?
Yuffie
si ritrae con un passetto all’indietro. - Con q-quella? –
pigola con un filino di voce, indicando la moto con l’indice destro tremolante.
La
fisso incerto: - Cos’è? Hai paura? Eppure mi
era sembrato che ti piacessero… o no?
- Non è la moto che mi preoccupa…
Bensì tu! La sai portare? O invece precipitiamo di
sotto alla prima curva?!
- Ma
per favore…! Sei paranoica tanto quanto Elena!
Mi infilo
il casco e siedo a cavalcioni sul sedile della nera
fiammante. Estraggo il mazzetto di chiavi dalla tasca anteriore del mio
pantaloncino bianco, ed inserisco la chiave nella fessura dell’accensione. Apro
il gas, a manetta, mantenendo la posizione da fermo. – Allora? Resti lì per
tutta la serata, oppure preferisci salire? Sappi che non ho intenzione di
aspettarti in eterno!
Faccio finta di partire
giusto per velocizzare la decisione di Yuffie, e la
mia tattica funziona.
Afferrato il casco, il
nano di Wutai balza sul sedile posteriore della moto,
e mi si aggrappa con tutte le forze alla vita.
- Non così forte, sennò
non respiro!- strepito, soffocando a momenti.
Non appena la vigorosa
stretta si allenta, e il mio respiro ritorna quello di sempre, spingo in avanti
l’acceleratore e do il via alle danze!
Da 0 a 100 in 5 secondi. Non male,
vero?
A soli 10 minuti dalla
partenza, siamo già arrivati a destinazione. Con un’auto, o con una moto
mediocre, ci sarebbero voluti una trentina di minuti.
Strada sdrucciolevole permettendo.
Spengo il motore e
parcheggio il grosso bolide proprio sotto i folti rami di un albero.
Sfilo il casco dalla mia
testa, scuoto il capo dandomi una rapida aggiustatine alla zazzera un po’ a
soqquadro, e scendo.
Yuffie
è ancora ancorata saldamente alla carrozzeria della moto.
- Hey, tutto ok? – domando senza ottenere risposta. Do così qualche
colpetto con il dorso della mano sul casco della nanerottola, giusto per farla
parlare. – Ci sei? Guarda che siamo arrivati… - sbotto
cominciando a perdere la pazienza.
Yuffie
si rianima. – Siamo… arrivati? – pigola con voce roca. Non dirmi
che il viaggio ti ha fatto un certo effetto…? A me ha tirato un po’ su il
morale. Mi sono abbastanza divertito!
Incito la ninja a scendere, sfilandole il casco dalla testa. Le
sistemo un po’ i capelli con delle carezze sul capo, ed infine la colpisco
scherzosamente dietro la schiena.
- Forza, un po’ di
grinta!
Yuffie
finalmente si decide a venire giù.
- Ma…
dove siamo? – domanda, guardandosi attorno con fare confuso e un po’
dispersivo.
Porto le mani sui
fianchi, drizzando la schiena:
- Nel luogo in cui mi
hanno ridotto uno straccio! Sappi che però ho combattuto dignitosamente fino
alla fine! – preciso con orgoglio.
- Ahh…
capisco.- dice Yuffie, con intonazione abbastanza
canzonatoria. – Beh, a questo punto che si fa?
Sorrido con un ghigno che
farebbe gelare il sangue a chiunque:
- Si và
a caccia di indizi!
Ci avviamo entrambi
nell’oscuro boschetto, addentrandoci in una zona ricca di vegetazione e di alberi.
Il luogo è piuttosto
buio, ed il clima nuvoloso non aiuta per niente la mia sete di curiosità.
Fortuna che ho portato con me un paio di torce, altrimenti sarebbe stato un
problema non indifferente, divincolarsi nel bel mezzo di questa radura.
Faccio roteare la pila
elettrica lungo la parete di un arbusto.
La ragazza alle mie
spalle, fa altrettanto, imitandomi.
- Ma di
preciso, cosa dobbiamo cercare?
- Non lo so ancora. Ma quando lo troverò, te lo farò sapere! – le ribatto con
fare frettoloso, ed addentrandomi sempre di più nell’oscura selva.
Yuffie
fa di tutto per accodarsi a me, e restarmi appiccicata. Seppur
non lo dia ad ammettere, in fondo credo che abbia paura.
Mi girò di scatto verso
di lei, cogliendola alla sprovvista e puntandole la torcia in pieno viso:
- BUUU!
- AAAHHHHH!!!!! – grida lei, facendo un saltello e lasciando cadere la sua torcia a
terra.
- Paura, eh?! – rido, beffeggiandola e piegandomi in seguito a
raccogliere l’aggeggio.
- Niente affatto! Io non
ho paura! Sono un ninja,
ricordatelo! – mi risponde un po’ indignata, ma sempre tremante.
Il timbro di voce non
mente. Traballa come un budino gelatinoso.
Yuffie
s’impunta, portandosi le mani sui fianchi un po’ stizzita. La sua espressione è
tutt’altro che amichevole.
- Dai,
volevo solo farti rilassare! Mi sembravi così rigida…
- Mi hai fatto prendere
un colpo! Altro che rilassare…! – strepita con lo sguardo
infuriato, puntandomi come un falco farebbe con la sua preda.
- Allora lo ammetti, eh?
Ti sei spaventata davvero, zo to! Perfino adesso il
tuo viso mi sembra terrorizzato! Cos’è, hai visto un
fantasma? – dico tanto per scherzare, mentre le punto
la torcia in faccia.
L’indice della sua manina
si solleva improvvisamente, indirizzandosi dritto dritto alle mie spalle.
Inarco le sopracciglia,
con aria di confusione, e mi volto, facendo luce con la torcia, dietro di me.
Deglutisco a stento quando il fascio luminoso va ad urtare qualcosa di
molto, ma molto grosso.
- No, non è un fantasma…-
balbetto con un accento roco e pietrificato. Ho davanti un Sea
Worm dalle dimensioni mostruose. E
a giudicare dall’espressione poco felice, dal carattere davvero, davvero
intrattabile!
- Insetto? Insetto?!
INSETTOOOOO!!!!!!!!!! – strilla Yuffie,
a più non posso, cominciando a mettere in moto le gambe.
L’enorme vermaccio inizia ad agitarsi. Le sue intenzioni non sono affatto buone.
Meglio sparire… e alla
svelta!
Faccio dietro front in un
baleno, agguanto la ladruncola per un braccio e… inizio a correre!!
- C’era proprio bisogno
di urlare così forte?! – dico adirato, mentre trascino
la mocciosa in una corsa forsennata su per il sentiero che sta davanti alla mia
visuale scossa.
- Detesto gli insetti!!! Li odio! E quello lì, è gigantesco!!!
– continua a strepitare, disgustata più del più non posso, sovrastando perfino
la mia voce.
- Vedi di strillare di
meno, se non vuoi finire nel suo stomaco! – Non è piacevole divenire la cena di
un enorme bacherozzo. Concepisco con la fantasia l’immagine della cartella
clinica della mia dipartita. Sotto la voce “causa del decesso”, leggo a
caratteri cubitali: Divorato da enorme bacherozzo. Non è forse imbarazzante? –
Evidentemente saranno state le tue urla, a disturbarlo. Non dovevi reagire
così, aizzandoti come una matta verso di me!
- Ma
sei stato tu, a puntarmi la torcia in faccia, e a farmi prendere uno spavento!
E’ colpa tua!
- Va
bene, va bene! Non agitarti! Ne riparleremo dopo… Adesso pensiamo a
tirarci fuori da questa scomoda situazione! Se non lo blocchiamo, sarà lui a bloccare noi!
Una scarica potentissima di Earthquake, uno dei suoi
micidiali attacchi, fa tremare il terreno sotto i nostri piedi. Come previsto:
Il vermone ha iniziato a reagire!
- Ci attacca?!
- Mi sembra ovvio! Tu
cosa faresti al suo posto se due individui ti rompessero le scatole per poi
fuggire via?
Yuffie
n’è certa:
- Gli darei una bella
lezione!
- Appunto! E’ proprio
quello che vuole fare a noi!
Un
secondo terremoto, questa volta più rabbioso di prima, ci fa cascare
come due birilli. Yuffie viene
sbalzata via, a qualche metro di distanza. Fortunatamente, grazie alla sua
innata agilità, riesce a rimbalzare alla perfezione sul tronco di un albero, e
a ridurre così l’impatto.
Quello ad avere più sfiga tra i due, come al solito, è il sottoscritto.
Sollevo poco a poco la
testa, ed abbozzo un sorriso tirato.
- Buono
cucciolo, sta buono! – dico, disteso, è il caso di
dirlo, come un verme, alle zampe dell’altro verme. Il ruggito della bestia
scuote l’intera boscaglia. Gli uccelli si alzano in volo, come uno sciame
impazzito.
Possibile che ogni volta
che metto piede in questo posto, debba sempre
accadermi qualcosa di spiacevole?
Sbuffo
adirato, e con la faccia di chi starebbe per contrattaccare da un momento
all’altro.
Sguaino la mia arma verso
il faccione molliccio e verdastro della creatura, mettendomi sulla difensiva.
- Vuoi giocare? Bene, ti
accontento subito!
Rotolandomi su di un
fianco, mi porto a distanza di sicurezza, schivando di tanto in tanto qualche
attacco furioso dell’essere.
Carico il mio teser infondendogli il potere di una materia fire, e mi preparo all’attacco.
- Adesso ti arrostisco
per benino! – Con un balzo felino tanto quanto fulmineo, gli affondo un colpo
in pieno cranio. Il potere del fuoco si libera, una vampa s’innalza ed illumina
mezzo territorio con la sua luce esplosiva. Una coltre di fumo si materializza con
malgarbo. Forse è fatta? Sto per gioire ma… quando il folto strato di vapori si
dissolve, la mia autostima scende ai massimi dei minimi livelli.
- Tutto fumo, e niente
arrosto…- Questa volta l’ho fatto proprio arrabbiare.
Finirò mangiato vivo?
Cibo per bacherozzi.
L’enorme vermaccio si scaglia verso di me con uno scatto impetuoso.
Sto per essere colpito da un suo violento attacco che non mi darà di certo
l’aggio per scappare, quando un bagliore inatteso mi salva.
E’ lo shuriken
di Yuffie, che và a lacerare
i tessuti mollicci della spaziosa e
calva testa dell’essere, per, in seguito, ritornare alla base.
- Il Sea
Worm è debole alla materia Ice!
Gli attacchi delle fire sono praticamente
inutili! – urla la ninja, mentre si adopera a
recuperare la sua arma, che le ritorna perfetta tra le mani.
Grazie al suo tempestale intervento, la mia pellaccia può considerarsi
salva. La solita fortuna di un Turk!
- Hey! Vuoi deciderti a
rialzarti? Gli attacchi a base di ghiaccio non dureranno ancora a lungo! Tra
poco si riprenderà, e sarà molto più infuriato di prima! Bada che non starò lì
a salvarti ancora una volta!
Prendo alla lettera le
sue parole, e mi sollevo alla svelta da terra. Raggiunta la ladruncola wutaiana, ci apprestiamo in fretta a scappare.
- Come facevi a sapere
che quel vermaccio fosse debole al ghiaccio? –
domando con voce affannata, continuando a correre come un matto.
- Semplice! Io detesto
ogni sorta di insetto che possa esistere sulla faccia
del pianeta, quindi, per sicurezza ho studiato a fondo ogni loro caratteristica,
per potermi difendere come si deve in caso ce ne fosse bisogno!
- Sei davvero ingegnosa…!
– “Nonché furbetta e un tantino diabolica”, vorrei
aggiungere, ma le circostanze non me lo permettono.
Ci fermiamo dopo circa
una decina di minuti, con il fiato cortissimo.
Il verme oramai è solo un
lontano ricordo che mi ha lasciato senza torcia, e con una materia in meno.
Fortuna che la piccola wutaiana ha con sé la sua, di torcia.
Me la riprendo,
strappandogliela dalle mani.
- Hey, che modi! – ribatte
a tono, e ancora con il fiatone, ansimando qua e là.
Provo ad accenderla, ma
il fascio di luce non si anima. Le do giusto qualche colpetto sbattendola sul
palmo della mano, finché non torna in funzione.
Faccio per incamminarmi,
creandomi strada con la torcia e lasciando Yuffie
alle mie spalle, e successivamente mi fermo in mezzo
alla via:
- A proposito… grazie per
avermi salvato…! – le esclamo con poco slancio, molto probabilmente troppo
orgoglio mi impedisce di farlo come si deve. In seguito, la mia andatura riprende a muoversi normalmente, come se
nulla fosse successo.
- Non c’è di che! – sento
rispondermi, con un suono un po’ presuntuoso e pieno di trionfo.
Essere salvato da una
mocciosa di Wutai…! Diamine! E’ il colmo! Forse
preferivo di più la dicitura “Divorato da enorme bacherozzo” sulla cartella
clinica del mio decesso?
Se
solo anziché bigiare le lezioni sui mostri del professor Ito, le avessi seguite
con molta attenzione… tutto ciò non sarebbe mai successo!
Inutile stare qui a
rimuginare. Ciò che voglio in questo momento, è trovare una traccia!
Una traccia di Zess.
Quest’ultima
non tarda molto a farsi vedere.
Qualcosa urta la mia
scarpa. Anzi, sono io ad urtare questo qualcosa, calpestandolo.
Getto il fascio di luce
ai miei piedi, per illuminare meglio la zona e l’oggetto in questione.
Alzo la gamba dal suolo,
e faccio un passo indietro.
Yuffie
si avvicina spedita, e mi si affianca per sbirciare.
- Cos’hai
trovato?
- Una cosa molto interessante.-
Mi chino verso il suolo e raccolgo l’oggetto.
E’ un coltello
retrattile, che guarda caso conosco.
Sull’impugnatura vi è
impresso un marchio. Si tratta del logo della “Giungla delle Pistole”. Un movimento anti Shin-Ra
che in passato ci ha causato parecchi problemi.
Ma
cosa ci fa qui, una roba del genere? Tutti i membri del gruppo furono catturati
da noi Turks, e rinchiusi nelle prigioni della Shin-Ra, per poi essere trucidati.
Quel movimento è stato debellato, non esiste più, per fortuna. Inoltre, sono trascorsi otto, o nove anni da quell’episodio. Possibile che sia una reliquia di quel
giorno?
La cosa non mi convince
per niente.
Mi rigiro
l’aggeggio tra le mani, e dall’altra faccia del manico, in piccolo, c’è
scritto qualcosa. Illumino la dicitura, e leggo a voce bassa: - “Alla mia piccola
e temeraria sorellina.” – Le sopracciglia mi si
piegano contorcendosi con movenze titubanti. Poco sotto la dedica sibillina,
intravedo un mucchietto di lettere che formano una parola. La illumino con la
complicità della torcia, portando quest’ultima proprio
sopra lo scritto in questione, e quella movenza che sapeva tanto di titubanza
delle mie sopracciglia, si tramuta in un gesto di sbigottimento autentico: - ZESS?! – esclamo, alzando di scatto la voce.
Yuffie
sussulta: – Che succede?! C’è forse qualcuno?! – chiede trepidante, iniziando a guardarsi attorno.
Scuoto la testa.
- Niente, niente! Puoi
abbassare la guardia. – le faccio, giusto per tenerla buona.
Ma
che c’entra quel maledetto disgraziato, con la Giungla delle Pistole?
Che
connessione c’è tra le due cose?
Che
Zess sia un membro di quel gruppo?
- Ma
no, impossibile! Sarà una semplice coincidenza! Oltretutto, mi ricorderei
benissimo della sua brutta faccia!
- Chi è che ha una brutta
faccia? – mi domanda la ninja, con aria non proprio
cordiale.
- Nessuno! Parlavo tra me
e me, sta tranquilla! Non mi sognerei mai di dire una
cosa simile! In tua presenza poi… figuriamoci! Mi faresti sicuramente a pezzi!
Yuffie
sembra essersi adirata. Tuttavia, non ho il tempo per appurare alla meglio la
situazione.
Un rombo improvviso
squarcia il cielo, illuminandolo per pochi istanti. La saetta del lampo si
dipinge lassù, in aria, nitida e chiara come non mai.
La ragazza salta in su dallo spavento, gettandosi poi a me come per trovare un
riparo, una protezione.
L’accolgo
disorientato, poi cerco con gli occhi il firmamento.
- E’ solo un tuono! Non dirmi che anche questo ti fa paura?
Yuffie
scuote la testa, per dimostrare il suo coraggio, ma io non mordo per niente a quell'esca.
Nel frattempo, una leggera
pioggerellina inizia a venir giù prima con gentilezza, e poi con incalzante
grettezza, fino ad innaffiarci.
- Oh oh… temporale in vista! – esclamo volgendo
un’occhiata al clima, con un’espressione poco radiosa.
Un secondo rumore, cupo e
prolungato, si scaglia nel cielo, con una potenza più forte del suo
predecessore.
Stringo a me, forte, la
ragazza, dandole protezione e riparo con il mio corpo, istintivamente.
Yuffie
si chiude a riccio dentro di me. La sento tremare come un pulcino annaffiato,
mentre la pioggia si fa sempre più incessante.
I miei vestiti, di un
colore bianco acceso, s’impregnano presto d’acqua. Il tessuto diventa semi trasparente, fino a lasciar intravedere la pelle al di
sotto della stoffa.
Tolgo alla svelta la
maglia, prima che questa si bagni del tutto, e la uso per avvolgere le spalle
di Yuffie, e darle un po’ di calore.
Lo scroscio dell’acqua si
fa sempre più incessante, oramai diluvia.
Afferro la giovane per
mano, e la conduco al riparo, sotto le fronde di un grosso albero.
Sono del tutto fradicio.
L’acqua mi cola copiosa ovunque. Un riparo a questo punto mi sembra inutile, ma
almeno non saremo alla mercè dell’acquazzone.
Guardo Yuffie da cima a fondo. E’ zuppa un po’ meno di me. Tutto
merito del riparo che le ho fornito stringendola tra
le braccia.
Mi avvicino a lei per
aggiustarle la maglia, ed avvolgerla a dovere.
- Copriti, o prenderai un
malanno! – faccio in tono gentile. E se ti ammali, poi
tocca a me prendermi cura di te… Ma solo per ricambiare il favore per avermi
curato da febbre menzognera.
Yuffie
arrossisce stranamente.
- Tu piuttosto, non hai freddo così?
Mi do una rapida
occhiata. Ho addosso solo un pantaloncino bianco, che tra l’altro è
completamente bagnato.
La mia maglietta è sulle
spalle di Yuffie, a tenerle almeno un po’ di caldo.
Con il torace scoperto, e
tutta l’acqua che mi sono preso, spero proprio che non
mi venga la febbre... Questa volta per davvero!
- Io sono un tipo tosto! Resisterò! – faccio allungandole un goliardico sorriso.
Le gote della ninja diventano sempre più accese, a
stento tenta di nascondere lo sguardo abbassandolo maldestramente sul
terreno.
La squadro con
attenzione, cercando di capire il perché di questo suo strano comportamento, ma
più i miei occhi la fissano, e più non riesco a smettere di guardarla. Senza un
motivo apparente, sento qualcosa in me prendere fuoco.
Sto sistemando la maglia
alla ragazzina, e le mie mani tremano. Non riesco quasi a controllarle.
Diverse goccioline
d’acqua vengono giù lentamente, attraversando il viso della giovane ninja che appare tutto bagnato. Scendono giù, loro, lungo
il collo, e poi oltre. Quel gesto mi fa rabbrividire.
Sì, rabbrividisco, ma non
per il freddo.
La schiena della
principessa Kisaragi, è puntellata al fusto
dell’albero, grande e imponente.
Colpisco il tronco con
una mano, poco sopra il capo della ragazza che trema subito dopo, atterrita
dalla mia reazione così improvvisa e inspiegabile. La verità,
e che l’ho fatto nella flebile speranza di reprimere i miei impulsi.
Il nasino le si arriccia. Quel nasino impertinente
che mi piace tanto. Tantissimo. Quel nasino che ha una
gocciolina proprio sulla curva. Discende giù, passando per la guancia,
percorrendole le labbra. Poi si ferma nell’incavo del mento.
La
fisso.
La verità è soltanto una:
Io, non riesco a controllare
più il mio corpo.
Accosto il mio viso a
quello di Yuffie, e sotto il rumore imperioso di un
terzo tuono, mi accanisco sulle sue labbra,
mangiandomele con un bacio.
L’acqua vien giù, il temporale incalza, incalza,
ed ancora, sempre di più, come il simbolo dell’infinito, un “otto rovesciato”
impresso nel cielo, incalza a più non posso.
Ma su di me, tutto ciò
non ha nessuna influenza.
Sento che la pioggia,
proprio questa pioggia, tenta disperatamente di
parlarmi. Questa bufera stessa, mi parla. Vorrebbe fermare una tempesta molto più forte di lei. Vorrebbe mettermi in catene. Scagliarmi via, facendomi afferrare dalla possente mano del vento,
e farmi rinsavire. Lei mi sta mettendo in guardia. Mi sussurra ciò che
forse non dovrei fare. Io sono sordo, però. Non sento
più nulla, ma provo una miriade di sensazioni che quasi mi annientano, tant’è che sono forti e dettate dalla passione.
Mi faccio in avanti,
spingendomi sull’esile corporatura di Yuffie che
sento tremare ancora più forte man mano che il mio
corpo si avvicina al suo.
La spingo garbatamente, e
poi, con dispotica insistenza, a quel solido arbusto. L’acqua che mi ricopre si
trasferisce in parte sui suoi vestiti, sulla sua
pelle. Continuo a sfiorarle le labbra con i miei baci, allo stesso ritmo
incalzante di questa pioggia che bagna il terreno.
Oramai sono completamente
andato. Ho perso ogni controllo. Ho smarrito il controllo di me stesso.
Frenetico, spingo la
ragazza verso il suolo, con impudenza. In un primo momento Yuffie
sembra opporre resistenza, ma poi si lascia ben presto governare.
Le prendo le mani, che
hanno smesso di tremare, e la trascino giù con me. Strusciamo sul quel tronco,
per poi finire a terra. Sul terreno umido e innaffiato. Il fango ci macchia. Le
fronde del grande albero lasciano filtrare qualche schizzo di pioggia che ci
bagna ancora una volta. Tutto sommato, questa infiltrazione
è piacevole.
Lascio cadere la schiena
di Yuffie sul terreno. Con modi delicati, anziché
bruschi.
Percepisco ancora un
lieve tremore da parte sua, sussurrato appena.
Mi appoggio a lei,
ricoprendola con il mio peso, e facendo attenzione a
non farle del male.
Faccio scorrere le labbra lungo tutto il collo, bagnato e zuppo di gocce,
nel momento in cui la mia mano si posa con poca invadenza ed assai garbo, sul bottoncino dei suoi shorts.
Inizio a slacciarlo.
Questa volta con più slancio. Frettolosamente. Il suono del mio respiro si fa
sempre più forte, tanto da coprire quasi lo scroscio dell’acqua.
Tiro giù la lampo dei pantaloncini, che non oppone resistenza. Al
contrario invece della ragazza.
Yuffie
si ritrae. Il suo corpo sembra divenire di pietra.
Mi blocco anch’io,
brevemente.
Mi sollevo di non molto
da quell’esile fisico, fino a cercare il suo sguardo.
Finalmente lo trovo.
Ciò che vedo, sono due occhi impauriti e persi.
La ninja
ha paura. Ed io, sono un perfetto idiota.
Di quelli con la I
maiuscola.
- Yuffie…
– riesco solamente a dire. Dentro di me c’è la voglia di continuare, di
riprendere, di cercare ancora quella bocca. Però se lo
facessi, sarei doppiamente un idiota.
La piccola ragazza si
rialza fulmineamente. Mi arriva uno schiaffo. Stavolta lo accetto
e non ribatto.
Muto come non lo sono mai
stato, la vedo fuggire sotto un acquazzone che in pochi istanti la
inghiottisce, portandola via da me.
Resto sdraiato a terra,
con lo sguardo rivolto verso l’alto.
Ogni tanto una gocciolina
mi s’infrange sul volto, ma poco importa: Sono un perfetto idiota!
Messaggi da parte dell’autrice:
Dopo una lunga, interminabile ASSENZA, Botan
ritorna finalmente ad aggiornare!
EVVIVA! Non ne potevo più di tenermi i capitoli di RED HEAD segregati nel pc…
Contavo vivamente di aggiornare molto prima, nel periodo pre-natalizio, magari… Purtroppo però, per una serie di
cose, e per la mancanza di tempo, non ci sono riuscita…
Ho intrapreso un nuovo lavoretto che me ne porta via tantissimo… La mia
camera è diventata un campo di battaglia, per non parlare della scrivania…! Ci
sono pezzi di stoffa e fili di cucirini dappertutto! Che lavoro faccio? Ovvero: Che cosa mi sono
dovuta inventare per mandare un po’ avanti la baracca e -cosa più importante-
tenere il mio povero ed intimorito cervellino ancora più impegnato? Ho messo su
una fattispecie di botteguccia personale dove
realizzo ufo doll, o più semplicemente plush stile manga/anime, su
richiesta dell’acquirente! Vendo un po’ qui e un po’ là… Sia
su ebay (che preferisco non utilizzare per via dei
costi e delle percentuali troppo elevate che devi pagare per vendere qualcosa),
sia nella mia città e dintorni, e sia in rete! Un po’ dove capita, diciamo!
Spesso faccio anche le 2 di notte per finire un lavoro… Il fatto è che
sono troppo precisa. Non mi piace fare una cosa “approssimativa”, con colori e
abiti che non rispecchiano quelli del personaggio originale. Anche
per gli occhi e la bocca…Creo tutto io, secondo una mia logica e un mio gusto
personale! Se l’espressione del volto non si sposa col
character che devo realizzare, poi il risultato
finale stona. D'altronde, com’è che si dice? Gli occhi sono
lo specchio dell’anima, no? ^___^ Ah!
PUBBLICITA’ OCCULTA: Colgo
la palla al balzo: se vi dovesse venire la voglia di avere una riproduzione di
Reno o di qualsivoglia personaggio tratto da manga/anime/videogames/film/telefilm…
sapete dove trovarmi!
Detto questo, passo a rispondere a tutti voi:
Per Flygirl
92: Concordo! La chiamata di Elena è stata davvero esilarante! Era un pezzo che
sognavo di scrivere da diverso tempo. Mi sono divertita molto ad “assemblarlo”!
Reno ti ringrazia per i complimenti! ^___^
Per Dastrea: Le tue recensioni mi coinvolgono sempre di più!
L’idea delle coccole…eeh! Per quella parte ho preso
spunto da me stessa! Io adoro le carezzine sulla
schiena! *___*
E poi,
diciamolo: Yuffie ricorda un po’ un grosso micione, no?
Per la scena del bacio che aspettavi da tanto tempo… beh, spero di averti accontentata! Ovviamente, non sarà l’unica!
Vedrai che ti combino la prossima volta! ^,,^
Sai una cosa, Dastrea? E’ proprio vero che con
la calma le cose ti riescono quasi tutte bene! Io ci
sto provando, sia ad avere calma, e sia ad avere pazienza, e la situazione che
mi tiene ancora in una fase di stallo, sembra smuoversi un pochetto.
Però, per adesso mi accontento di questo poco che ho, finché non sarò finalmente
libera e pronta a spiccare una volta per tutte il mio
volo!
Grazie grazie grazie!
Per Gioia 86: BENVENUTA!!! Sono iper mega super felice che la mia
storia, e, soprattutto, il tanto discusso pairing
Reno/Yuffie, piaccia pure a te!
Poi, tu che mi dici “stamattina mi sono svegliata presto solo per
potermi leggere i capitoli tutti d’un fiato”, per me è
stata una pesante mazzata di puro entusiasmo! E se poi vogliamo parlare delle
altre cose che hai scritto riguardo il mio modo di
scrivere… io non trovo parole per dirti… Sei sicura di non aver sbagliato
persona? Magari non so, volevi scrivere la recensione
a qualcun altro, e puff…! Per errore l’hai mandata a
me! E’ fattibile, no? Te lo chiedo perché io non mi reputo
affatto, per niente e minimamente così brava come hai scritto tu! Tutt’altro! Spesso mi vergogno di
mostrare ciò che scrivo, perché ad ogni lettura mi sembra sempre che ci sia
qualcosa di sbagliato o comunque di non “fluido” nelle parole… Perciò, quando
ho letto “grammaticalmente e lessicalmente”, beh, mi
sono super sorpresa!
La nota che riguardava l’aggiornamento ogni 5 del mese, con tutto ciò che mi è capitato purtroppo non sono riuscita
a rispettarla come si deve… Quindi, alla fine posterò un nuovo chap quando mi rimarrà un pochino di tempo libero.
Soprattutto, spero proprio di metterne uno al mese, e
non ogni 3/4 mesi come sto facendo ultimamente…
Ad ogni modo, grazie del supporto e, più di ogni
altra cosa, dei complimenti graditissimi! E non devi ringraziarmi: Io proprio
come te amo follemente Reno e tutto il suo diabolico
ed intricato universo! Mi sento un po’ parte di lui, e a volte ho l’impressione
che a scrivere non ci sia io, ma il rosso in persona!
Sembra strano, me ne rendo conto, però io sento che è così! Il fatto è che
quando scrivo RED HEAD, dimentico tutte le cose antipatiche,
e rientra in me il sorriso! E finché ne avrò la
possibilità, io continuerò a sfornare capitoli, prequel
e sequel uno dietro l’altro! Attualmente
ne ho già fatti 23 di chap, più un prequel in lavorazione! Quindi,
c’è di che leggere!
Un abbraccio forte forte!
Detto questo, che aggiungere?
Reno, il mio piccolo (ma non troppo…) coniglietto, ogni giorno che passa
assomiglia sempre di più ad un giovane lupetto! Tant’è
che mia madre l’ha soprannominato “coniglio mannaro”! La notte, vi giuro che si
trasforma completamente! Ho letto in giro che i conigli nani sono animali
notturni, però il mio lo è un po’ troppo… Ne combina di tutti i colori…! Ed io
sto letteralmente impazzendo! L’ultima marachella? Pochi minuti fa: ha fatto la
pipì sulla scrivania. L’ho sollevato appena in tempo prima
che rendesse inutilizzabile tastiera, mouse e guida ufficiale di Resident Evil 4!!! (quest’ultima si è beccata solo qualche schizzo…)
Però,
questo benedettissimo coniglio, è anche una delle
creature più dolci e coccolone che esitano! Grazie a lui, al suo affetto ed
alla sua compagnia che mi dimostra in qualsiasi momento seguendomi come un
simpatico cagnolino, praticamente ovunque (è diventato
la mia seconda ombra… Pensate che pur di starmi dietro, ha imparato ad aprire
le porte…Se questo non è anomalo, ditemi voi!), sto scavalcando una marea di
fastidiosissime difficoltà.
Eh, già! Proprio come il Reno che tutti noi conosciamo, lui per me è una
manna dal cielo!
Alla prossima! ^___^
Botan