Pesca D'Amore

di Jupiter_
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Le onde continuano a frastagliarsi contro le mie gambe, il sole caldo mi imperla la pelle di sudore accecandomi mentre sono intenta a sorreggere questa lunghissima canna da pesca in bilico su una coscia.
«Non è così che si fa!» mi urla contro mentre provo a ruotare la leva del mulinello. Giuro che se non fossi una persona educata, gliela spaccherei in testa.
«Scusami se non sono così esperta» rispondo stizzita con un’occhiataccia.
«Hai idea di quanto mi è costato quel mulinello? Ci ho messo tre mesi di lavoro per potermelo permettere e non ti permetterò di distruggerlo in tre secondi.»
Alzo gli occhi al cielo imprecando mentalmente e reprimendo l’impulso di affogarlo. Mi correggo e sbattendo le palpebre mi rivolgo a lui: «Così va meglio, signore?» il sorriso si forma più finto di quanto avessi voluto e a me va bene così finché qualcosa non inizia a tirare costringendomi ad afferrare la canna con entrambe le mani e a tirare mentre lui inizia a girare la leva.
Continuiamo così finché la preda si arrende, schizza fuori dall'acqua e gli colpisco il volto con il pesce. La sua espressione – ineguagliabile – e molto simile a quella del pesce appena pescato mi fa esplodere in una sonora risata.
Dopotutto la pesca non è così noiosa!




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