Titolo: the winner takes it all.
Fandom:
Merlin
Personaggi: Arthur Pendragon, Merlin.
Pairing: Arthur/Merlin accennato.
Rating:
G.
Conteggio parole:
301 su Word.
Genere:
One-Shot.
Riassunto:
Non
voleva la gloria, ma nemmeno che tutti gli onori venissero
dati al principe, anche quando di suo non aveva messo niente.
L’aveva salvato
più e più volte ormai, ma era sempre stato zitto,
per evitare che la sua testa
rotolasse per mano del boia.
Credits: il titolo è
preso dalla
canzone The winner takes it all
degli
Abba.
Note.
1. Non betata. Scusate eventuali errori.
2. Scritta il 6 gennaio per il concorso del Writer
Temple.
the winner takes it all.
I
don't
wanna talk
About
the things we've gone through
Though
it's hurting me
Now
it's history
I've
played all my cards
And
that's what you've done too
Nothing
more to say
No
more ace to play
The winner takes it all - Abba
Sin
da quando Merlin aveva conosciuto il futuro erede al trono
di Camelot, Arthur, aveva pensato
che
il ragazzo fosse un idiota. Forse, dopo essere diventato suo servo (non
che lo
avesse voluto veramente, era successo e basta), la sua opinione era
leggermente
cambiata.
Se
in meglio o in peggio, questo non lo sapeva ancora di preciso.
C’erano giorni in cui servire Arthur non era un peso,
risultava anche piacevole
e non doveva nemmeno sforzarsi per essere cordiale con lui. I "sì, sire" o
"ma certo, sire" uscivano con
estrema facilità dalla sua bocca. Altri giorni, al
contrario, il principe era
insopportabile.
Arrogante,
presuntuoso,
viziato, maleducato… - la sua lista poteva andare avanti
all’infinito. Proprio
in quei giorni Merlin non capiva come poteva sopportarlo. Non che
avesse
problemi a rispondergli a tono, ormai non temeva più la
gogna, era diventata
più un divertimento che altro - l’unico problema
era solo l’odore di verdura
marcia che gli rimaneva addosso.
Lo
stregone non riusciva a
capire quale scherzo gli avesse tirato il destino. Andava bene salvare
Arthur,
per carità, ma a volte, soprattutto in quei
giorni, non avere nulla in cambio lo faceva sentire strano.
Non voleva la gloria, ma nemmeno che tutti gli onori
venissero dati al principe, anche quando di suo non aveva messo niente.
L’aveva
salvato più e più volte ormai, ma era sempre
stato zitto, per evitare che la
sua testa rotolasse per mano del boia.
The winner takes it all
The loser standing small
Beside the victory
That's her destiny
Merlin
se ne rese conto solo dopo. Chi vince prende
tutto: belle donne, denaro e chi più ne ha
più ne
metta. Ma tra la prestigiosa elite
dei
vincitori i servi non erano ammessi.
Lui
non era altro che una pedina, seppur fondamentale,
dell’enorme scacchiera manovrata del destino. Un destino che,
unito alla
stupidità di Arthur, lo avrebbe fatto impazzire, ne era
certo.
|