Oggi potrei uscire.

di Dumb
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Afferro il cellulare, nessun messaggio, nessuna notifica.
Sono le 17:48 e sono ancora abbracciata al mio cuscino.
Dalla finestra non entra molta luce, ci sarā brutto tempo anche oggi.
Chiamo il gatto lasciando cadere il braccio fuori dal letto, non si avvicina, mi fissa dispotico.
Mi giro supina e fisso il soffitto, ho gli occhi ancora assonnati.
Chissā se gli altri hanno in programma qualcosa.
Magari potrei raggiungerli al solito bar.
Ma non conosco i loro nuovi amici, sarebbe imbarazzante.
In effetti li conosco di vista, non mi piacciono.
Non mi piacciono le persone nuove.
Voglio conoscere qualcuno, ma deve piacermi.
Forse ho le idee un po' confuse.
Mi rigiro su un fianco, il gatto mi guarda.
O forse sono solo un po' schizzinosa.
Pensandoci, č da un po' che non esco.
Chissā come stanno anche i miei compagni di classe.
Potremmo organizzare una delle vecchie serate, tutti a ballare, alcool, qualche spinello.
La musica deve essere buona, perō.
Mi metto a sedere sul letto, il gatto chiede da mangiare.
E se fossero tutti al mare?
Magari un'altra volta, bisogna organizzarsi prima.
Mi alzo, riempo al volo la ciotola del gatto, poi riempo il mio stomaco.
Fuori dalla finestra non c'č nemmeno un tempo cosė brutto, potrei fare un giro.
Dovrei anche comprare qualcosa, trovare un qualche libro interessante.
Accendo il computer, magari domani.




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