Usagi
Ikuko
quella notte si era svegliata strana, infatti aveva fatto un sogno
strano aveva sognato una bella signora di quasi quarant'anni con dei
lunghi capelli argentei legati da due odango dai quali partivano due
lunghi e svolanzanti codini, vestita con un lungo abito bianco a
sirena che le lasciava scoperte le spalle, con un grande fiocco sul
davanti fermato con una spilla che aveva la stessa forma e colore
della strana voglia che si trovava sulla fronte incorniciata dalla
frangia, e cioè una falce dorata di luna crescente, e dietro
un fiocco identico ma dal quale partivano due code lunghissime di
satin bianco; che le diceva: “Tu stai aspettando una bambina.
Appena nascerà le darai il nome di Usagi.”. Ella era
tentata di svegliare il marito che le dormiva affianco, dopotutto
erano le 5:00 del mattino, per raccontargli quello strano sogno ma ci
ripensò non poteva svegliarlo per una sciocchezza del genere.
È pur vero che loro due avevano cercato di avere un figlio da
quando si erano sposati, e cioè da cinque lunghi anni, e gli
ultimi due erano stati i più stressanti in quanto i loro
tentativi si erano fatti più intensi tanto da fargli perdere
il piacere di farlo, e quindi negli ultimi tre mesi avevano allentato
il ritmo quasi rassegnati al fatto che non potevano avere figli. Quel
sogno l'aveva fatta sorridere per diversi motivi: primo perché
pensava fosse frutto del suo desiderio di avere una bambina; secondo
perché adesso che ci pensava aveva un ritardo di ben cinque
giorni lei che di solito era più puntuale di una metro e
questo le sembrò strano, ma ci passò sopra pensando
allo stress provato negli ultimi tempi; e terzo perché pensava
al nome consigliatole, anzi ordinatole, Usagi, che accostato al
cognome Tsukino sarebbe sembrato un gioco di parole e tutti avrebbero
preso in giro la sua bambina ogni volta che si fosse presentata “Ah,
Tsukino Usagi come la favoletta per bambini”.
Visto che di dormire non sembrava più volerne,
si alzò per apparecchiare per la colazione, si fece una doccia
fresca era caldo in quel periodo, forse gli ultimi strascichi di
un'estate che sembrava non voler finire mai, e iniziò a
preparare la colazione, si erano fatte nel frattempo le 7:00 e fra
mezz'ora si sarebbe svegliato suo marito per andare in redazione,
egli era infatti un fotoreporter in ascesa in un dei giornali più
diffusi di Tokyo, nel sentire il forte odore del gluttammato si sentì
uno strano senso di nausea che passò quasi subito, quindi
continuò a preparare la colazione. Il marito si svegliò
prima di un quarto d'ora così ebbe anche il tempo per una più
accurata rasatura, lei lo vide entrare nella stanza e pensava a
quanto fosse fortunata nell'essere sposata a quell'uomo le venne
anche la voglia di fare lei da colazione al marito ma desistette nel
vedere l'orologio, come accade in questi casi da presto si fece
tardi. Il marito trangugio la sua tazza di caffe d'un fiato e si
avviò al lavoro, lei si mise a rigovernare le stoviglie della
colazione. Finito ciò uscì di casa e andò in
farmacia per comprare un test di gravidanza, chissà il sogno
avesse ragione. Entrò nel negozio e salutò la
dottoressa addetta al banco che le rispoe: “ È da tanto
che non si fa vedere circa tre mesi. Il solito test?” lei
annuì. Andò di filato a casa ed entrò subito nel
bagno, preparò il test di gravidanza e aspettò il tempo
necessario, era ormai abituata aveva svolto quel rito chissà
quante volte, e vide che il responso era positivo. Prima di saltare
di gioia telefonò al ginecologo per fissare un appuntamento
per il giorno seguente. Andò subito in bagno a sistemarlo,
iniziò così a fare le altre faccende domestiche.
L'ora di arrivo del marito non tardò ad
arrivare, anche se per lei sembro un'eternità, presa com'era
dai suoi pensieri e dall'indecsione di dirlo subito a suo marito, o
aspettare che la visita ginecologica confermasse il test. Kenji,
questo era il nome del marito, non fece in tempo ad entrare in casa
che si vide quasi franare la moglie in braccio quant'era la foga di
quel benvenuto, stranito le chiese raccogliendo gli occhiali che nel
frattempo erano caduti: “Ma che ti prende, non mi accoglievi
più in questo dai primi tempi che ci eravamo sposati!!!”,
lei un po' contrariata gli rispose: “Come una dolce mogliettina
non può accogliere suo marito come meglio crede, se vuoi che
sia più fredda allora lo sarò!!!” dicendo così
la donna dai capelli zaffiro si voltò facendo il broncio come
una bambina viziata, sapeva che il marito non avrebbe potuto
resistere a quel broncio, infatti passò poco tempo e lui la
fece voltare per avvicinare le sue labbra a quelle imbronciate di lei
che rispose senza ribellarsi a quel bacio dolce e passionale allo
stesso tempo. Era questo che la fece innamorare di quell'uomo il
misto di romanticismo, passionalità e sicurezza che promanava
da quel corpo. Non era quello che a prima vista chiameresti un Adone
ma aveva quel nonsocchè che poteva far perdere la testa. Era
di altezza media nè troppo alto nè troppo basso, un
corpo non da palestrato ma tonico, aveva i capelli neri portati
corti, gli occhi neri e profondi incorniciati dagli inseparabili
occhiali dalla montatura nera che gli davano l'aria del professorino
dal quale è piacevole farsi dare ripetizioni. Ella era una
giovane donna di bell'aspetto, era poco più bassa del marito e
ben fatta, il suo viso dolce era incorniciato da dei lunghi capelli
mossi color dello zaffiro, i suoi occhi sembravano fatti di quella
pietra quant'erano profondi e splendenti, aveva un seno procace e
materno, una vita sottile ma non troppo,e i fianchi morbidi che
sembravano fatti apposta per ospitarvi una vita dentro. Aveva deciso
di dedicarsi alla casa non perché non avesse un talento
particolare, era infatti un'ottima cuoca, ma perché si sentiva
realizzata solo in quel ruolo, e perché aveva da sempre
sognato di sposarsi con l'uomo che amava e dedicarsi a tempo pieno
della cura della casa, di suo marito e, se il destino glielo avesse
permesso, dei suoi figli; e quindi non si sarebbe potuta immaginare
in un'altra veste.
Per tutta la cena Ikuko era stata stranamente molto
taciturna e sembrava molto combattuta, il marito se ne era accorto ma
non proferì parola. La serata era trascorsa lenta e silenziosa
solo il rumore della televisione aveva rotto quel silenzio. Erano
andati a letto presto esausti della giornata trascorsa, anche se
Ikuko non aveva sonno per quello che aveva forse scoperto quella
mattina. Quando finalmente il sonno era arrivato ancora quella donna
della notte prima le venne a farle visita. Questa volta era più
risoluta e le disse: “Devi chiamarla Usagi ed ella sarà
la salvezza del mondo.”. Impaurita si svegliò da quello
strano sogno erano ancora le 5:00 era indecisa se svegliarsi o
ritornare a letto ma il misto tra euforia e terrore che aveva dentro
la spinse a svegliarsi. Euforia perché quella mattina avrebbe
incontrato il ginecologo; terrore per l'insistenza della donna del
sogno. Preparò per la colazione si lavò e attese che si
svegliasse suo marito. Nel frattempo si ritrovò a pensare che
poi non sarebbe male chiamare sua figlia Usagi, perché la
leggenda parla dell'estrema generosità che aveva avuto il
coniglio ad offrire tutto sè stesso come pasto per il povero
vagabondo, e come premio era stato ospitato sulla luna; pensava che
un nome così avrebbe fatto di sua figlia una ragazza buona e
generosa.
Il marito mentre stava sorbendo il suo caffè
chiese alla moglie che avrebbe fatto quel giorno, lei rispose: “Ma,
le solite cose sistemerò la casa, andrò al mercato a
fare la spesa e se avrò un po' di tempo un giro in centro per
comprarmi qualcosa per quest'inverno.” omise la visita dal
ginecologo perché se, fosse confermata dalla visita; la
notizia gliela voleva dare quella sera e doveva essere una sorpresa,
e che sorpresa sarebbe stata se fosse stata, anche solo parzialmente,
svelata?
Uscita dal ginecologo era estasiata dalla più
bella notizia del mondo, finalmente aspettava un bambino aveva atteso
tanto quel momento che adesso le sembò di vivere in un sogno,
non vedeva l'ora che arrivasse la sera e con essa anche suo marito
per dargli la lieta novella. Dopo una giornata faticosa, finalmente
arrivò la sera, lei preparò tutti i piatti preferiti
del marito e imbandì la tavola a festa, sembrava che dovessero
invitare l'Imperatore in persona con corte a seguito. Il marito non
tardò ad arrivare e vedendo tutto quel bendidio si confuse e
domandò: “Mi sono forse dimenticato che oggi è il
nostro anniversario?!?” “No,” rispose lei
divertita: “meglio, questo giorno lo ricorderemo per tutta la
vita!” “E perche mai?” proruppe lui “Te lo
dirò solo alla fine della cena. A proposito cominciamo.”
ordinò lei con fare impanziente.
Finita la cena era il momento del dolce che era
coperto con un coprivivande d'acciaio, sollevato il quale scoprì
una torta ricoperta di glassa rosa sulla quale spiccava una scritta
al cioccolato “STO ARRIVANDO MAMMA E PAPÀ” con
alla fine la figura stilizzata di una bimmba con un ciucciotto. “Da
quando lo sai?” chiese lui stupito e con gli occhi velati dalle
lacrime che cercava di controllare “E come fai a sapere che
sarà una femmina?” continuò così il dolce
interrogatorio; allora ella incominciò a spiegargli tutto del
suo ritardo dell'andata in farmacia del giorno prima, del risultato
del test casalingo e della visita dal ginecologo. Egli insistette
“Questo spiega il come tu sai di essere incinta, ma non
spiegava il fatto di come tu faccia a sapere che il bimbo che aspetti
sia proprio una femmina?”; “Me lo sono sognata!”
sentenziò semplicemente. “Ma un sogno non è una
certezza!” pungolò l'uomo; lei proseguì
dicendo: “Ho letto su un libro di Freud che alle volte i sogni
sono il modo in cui il nostro organismo parla con noi, e penso che
quel sogno è il modo in cui la nostra bambina vuole parlare
con me, anzi con noi.”; “Sarà, se lo dice Freud”
disse Kenji poco convinto. “Ah, e la chiameremo Usagi!!!”
questa frase uscita dalla bocca di Ikuko sembrò un ordine
piuttosto che un consiglio. Kenji era abituato al comportamento
imperativo di quella donna dolce e forte allo stesso tempo, ma quel
giorno sembrava quasi un comandante al fronte; e quasi non poteva
accettarlo infatti disse con un tono tra l'affranto e il divertito:
“Prima decidi il sesso e adesso anche il nome e a me che
resta?”; “Come che ti resta?” proruppe stupita:
“Sarai il padre più felice e premuroso della Terra, e
non ti sembra sufficiente?” . Detto questo gli diede un bacio
sulle labbra e cominciarono a mangiare il dolce che, forse per la
felicità, sembrava il dolce più buono che avessero mai
mangiato in vita loro.
Quella notte entrambi i coniugi ebbero la visita della misteriosa
donna che diceva: “Quella che state aspettando è la
nostra bambina ed ella avrà un compito immane e sarà
quello di salvare il mondo dalle forze del male che lo vorranno
conquistare, e diverrà la regina di tutto il sistema solare.
Voi avrete il compito di vegliare su di lei fino a che non le sarà
rivelato il suo destino.”, appena finì di dire ciò
i due si svegliarono di soprassalto e si voltarono l'uno verso
l'altra e si chiesero a vicenda se avevano fatto lo stesso sogno esi
risposero di sì. Erano rimasti sconvolti dalle parole che la
donna aveva rivolto loro, dopo un attimo di smarrimento si
domandarano se credere a quello che avevano sognato oppure no.
Le notti seguenti non ebbero più quelle visite, e quindi
decisero di non fare caso a quel sogno, tanto che se ne dimenticarono
in fretta.
Se le notti passarano serene i giorni erano frenetici tra
preparativi per accogliere il nuovo arrivo e visite di routine.
L'ecografia morfologica confermò che la creatura che
attendevano era una femmina.
I nove mesi della gravidanza passarono veloci e tranquilli fino ad
una notte in cui Ikuko fece uno strano sogno, in questo sogno si vide
che partoriva una bella bimba bionda, subito dopo si vide incinta
mentre acconciava quella stessa bimba, un pò più grande
avrà avuto un tre quattro anni, con degli odango dai quali
partivano dei piccoli codini, poi si vide in cucina dopo che aveva
preparato la colazione osservare rassegnata un ragazza bionda con gli
odango e i codini vestita con la divisa di una scuola fiondarsi come
una furia fuori di casa con un toast fra i denti. Vide poi quella
stessa ragazza, vestita con un vestito che ricordava la divisa della
scuola ma con la gonna più corta e degli strani stivali rosa
al ginocchio, che combatteva contro uno strano mostro, la vide
vestita come una principessa greca tra le braccia di un uomo vestito
di nero con un'armatura e con una spada appesa alla cinta, la vide
combattere, morire e risorgere molte volte, la vide sposarsi e avere
a sua volta una figlia. Tutte queste scene si susseguirono nel sogno
come dei flash dopo i quali si svegliò e si trovò il
letto bagnatole si erano rotte le acque svegliò subito il
marito per andare in ospedale, quella era la notte tra il 29 e il 30
giugno. Arrivarono in ospedale e dopo 15 minuti di travaglio nacque
una bella bimba bionda, nessuno dei due si stupì di quel
colorito di capelli perché ognuno dei due aveva ascendenti
europei, la chiamarono Usagi. Ikuko, dopo aver partorito, si
dimenticò dei sogni avuti durante la gravidanza, si godette il
momento e prese la bimba tra le braccia la coccolò e la diede
subito a suo marito perché la possa coccolare a sua volta.
Quello era il giorno più bello della loro vita infatti quel
giorno erano diventati una vera famiglia.
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