Proibito

di Florence
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Proibito-Prologo

PROIBITO

Firenze, 29 Settembre 2009

Vorrei dedicare questa fanfictions ad alcune persone speciali.
Innanzitutto alla mia mamma, che mi ha sempre seguita, aiutata e si è divertita nel leggere i miei scritti:il suo è stato l'aiuto più importante e più gradito di tutti.
Poi a Claudia e Giulia, che non la leggeranno mai (pigrone!), ma che, una sera a cena al 'Conte Ugolino', mi hanno introdotta al mondo di Twilight e mi hanno contagiata con la loro predilezione per il bel dottor Cullen.
Infine una dedica a Silvia e Erica, le due mie migliori amiche, che lo sappiano o no.

Un grazie particolare a tutte coloro che mi hanno sempre seguita con costanza, curiosità ed interesse!

Prologo – Vampiri

La luce della luna, sinistra e misteriosa, filtrava tra i rami spogli dei giovani alberi. L’ora convenuta era giunta.

Rosalie procedette lenta, verso il punto d’incontro: da direzione opposta arrivò Jasper, con la sua camminata nervosa ed Emmett sbucò da uno stretto sentiero nella macchia.

La bionda sorrise loro: da un lato della bocca carnosa colava un sottile rivolo scarlatto. Si ripulì con l’orlo della manica sdrucita.

-Dobbiamo ringraziare i Volturi per questo-, sibilò, guardando i due davanti a lei.

-I Volturi e quel bastardo di Edward Masen-, le fece eco Emmett, con la sua voce sensuale e roca.

-Io dico che dobbiamo ringraziare quella puttana della mia ex moglie-, disse Jasper con sprezzo, accogliendo tra le sue braccia, con un sorriso ferino, una giovane scalza dai riccioli neri e gli occhi vermigli, che li aveva raggiunti.

Sopra di loro qualcosa si spezzò e in un istante cadde al suolo una pioggia di frammenti di legno secco, accompagnati da un tonfo poco più pesante.

I vampiri si voltarono insieme per guardare l’ultima arrivata. Indossava una camicia che un tempo doveva essere stata di seta immacolata e che oramai era sporca e strappata in più punti. Sotto ad essa un’ampia gonna nera.

-Ti avevo ordinato di lasciarlo a me quello col fucile!-, tuonò rivolta alla giovane selvaggia stretta a Jasper con occhi neri pieni di rabbia.

-Perdonami, Esme-, disse piano quella, con una punta di sarcasmo nella voce.

-Andiamo adesso-, ordinò la donna, voltandosi e indicando la strada ai quattro, che la seguirono senza opporsi. –E comunque penso che in fondo dobbiamo ringraziare solo Carlisle, che ci ha ingannati tutti quanti…-

Nessuno aggiunse altro e i cinque vampiri avanzarono nella notte, addentrandosi nella foresta buia e grigia che non aveva niente di familiare con quella dei luoghi in cui erano stati una famiglia.

***

... to be continued...

***

Disclaimer: i personaggi e gli argomenti trattati appartengono totalmente a S. Meyer. La storia è di mia fantasia e non intende paragonarsi a quella concepita e pubblicata da S. Meyer.

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