Chi è Sylar?

di lapoetastra
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Chi è Sylar?
Sono io.
 
Quella domanda non ti dà pace, bussando alla porta del tuo cervello ogni minuto, ogni momento. Ogni giorno.
Ti fa impazzire, ma la lasci sempre entrare, ed hai sempre una risposta.
Gabriel Grey: era questo il tuo nome, una volta.
Ora però lo hai ripudiato.
Esattamente come hai ripudiato la tua vita.
 
 Chi è Sylar?
Sono io.
 
Sei tu.
E ti detesti per questo.
Ti fai schifo.
Persino guardarti allo specchio è un affronto ai tuoi stessi occhi.
Sei un assassino.
Sei un pazzo.
Ti fai paura.
E ti odi.
 
Chi è Sylar?
Sono io.
 
Follia, follia.
Pazzo!
Ti strappi i capelli, urli, imprechi.
Esci di casa ed uccidi, senza tregua, senza controllo. Provando piacere.
E poi piangi, e ti asciughi le lacrime con le mani sporche di sangue, del sangue delle tue vittime.
Sei un mostro, Gabriel.
No! Non è questo il tuo nome! Non più, ormai.
Non più.
Esci di nuovo.
Ed uccidi ancora.
Senza pietà, senza compassione e senza rimorso.
Follia!
 
Chi è Sylar?
Sono io.
 
C’è qualcosa, nella tua mano.
È un coltello, ed è sporco, e non è vernice rossa quella che gocciola dalla sua lama affilata.
Piangi, ti odi, ti fai paura.
Hai male, tanto, ma non ti importa.
Tra poco starai bene, tra non molto sarai felice.
Il coltello è affondato fino al manico nel tuo costato, e non è succo di pomodoro quello che ti imbratta i vestiti.
Dannazione, che cosa hai fatto, Gabriel?
No, non è questo il tuo nome!
Ma tu non ce l’hai più, un nome.
Non più, ormai.
 
Chi è Sylar?




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