Orfeo

di AAVV
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PROLOGO
 
Paura.
Poteva quasi sentirne l’odore.
La paura dell’uomo, gli occhi bendati, le mani in avanti alla ricerca di qualche ostacolo nel cammino, aleggiava tutta intorno alle sue narici, unita all’odore acre del sudore. Nonostante lo stesse osservando da una telecamera, riusciva a sentirlo, così come udiva il suo respiro affannato e l’accelerare del battito del cuore. Musica per le sue orecchie.
Alla fine, quelle ore passate ad affinare udito e olfatto erano servite. Adesso, era davvero il sovrano assoluto del suo regno.
Gli Inferi non mi incutono più alcun timore.
L’uomo che stava osservando aveva appena trovato un ostacolo e adesso ne stava tastando la durezza. Le sue mani seguivano la superficie della pietra, fino ad arrivare all’angolo e si fermavano. Allungava di nuovo le mani di fronte a sé e proseguiva il cammino.
Aveva ancora una lunga strada da percorrere. Se l’amore che provava per la sua Euridice era più forte  della mancanza di vista, allora Orfeo sarebbe riuscito a ritrovarla. Se così non fosse... per la sua amata non vi sarebbe stata alcuna possibilità di salvezza. La sua vita era nelle mani di Orfeo. A quel punto, l’uomo avrebbe dovuto scegliere chi salvare, se la sua Musa o la donna che amava.
Nel cuore di Ade, aumentava il desiderio di vedere Orfeo perderle entrambe. 




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