Wrapped in cellophane

di Oducchan
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Nick autore: Oducchan
Fandom: Kuroko no basket
Titolo: Wrapped in cellophane
Personaggi: Aomine Daiki, Kise Ryota
Pairing:  AoKise
Genere: introspettivo, circa angst, tipo. O topo boh
Avvisi: paturnie mentali a gogoooo
Rating: giallo 
Note:
Questa fic è nata perché volevo fare un regalo a una persona, senza altri motivi che non fossero il suo compleanno e il suo essere una personcina carina e pucciosa.
Mentre pensavo a che scrivere, effettivamente, perché tra il "voglio fare questa cosa" e il farla effettivamente ci passa sempre un mare di cose di mezzo, youtube mi ha gentilmente suggerito di ascoltare "Cellophane" di Sia.
è stato amore a primo ascolto.
Mi ha dato un'infinità di immagini mentali, e ho cercato di selezionare quelle meno negative; mentre mettevo giù le parole, ho optato per un percorso sensoriale -vista, respirazione, udito- per terminare in un qualcosa di non meglio chiarito. Un senso? Non credo ce l'abbia. Spero sia semplicemente un qualcosa di gradevole su cui spendere senza rimpianti qualche minuto. Grazie per la lettura.

(Auguri, Michelle)

 
 
Wrapped in cellophane
 

Aomine sente il cuore battergli dietro gli occhi, il rosso cupo del sangue che offusca i colori del mondo. Non ha bisogno della vista. Non quando Kise invade il suo universo, armato di iridi che paiono gocce d’oro liquido e quel sorriso affascinante che sommerge di luce e calore ogni cosa su cui si posa; un cavaliere inerme che risplende abbagliante fino a fargli chiudere le palpebre e cadere, inerte, tra le sue braccia.
Aomine sente il cuore battergli in gola, il pulsare vibrante dei muscoli che gli chiude la trachea, trasformando il respirare in una lotta contro la loro stretta indicibile. Non ha bisogno dell’aria. Non quando Kise si fa largo nelle sue difese, spezzando lance e alabarde erte a sua protezione, rubandogli l’ossigeno dai polmoni tra un battito di ciglia e una risata vibrante, fino a farlo annaspare, senza fiato, al tendersi morbido del suo collo.
Aomine sente il cuore battergli tra le orecchie, il tuonare periodico  del sangue nelle vene che ovatta i timpani e copre i suoni del mondo. Non ha bisogno dell’udito. Non quando Kise si avvicina al punto di sfiorarlo e sussurrare parole sporche, oscene, che riverberano nel suo corpo fino a farlo vibrare come uno strumento di corda e carne, finemente accordato per suonare armonioso tra le sue mani.

Aomine sente il cuore battergli nel petto, suonare una canzone d’amore intenso che diventa pian piano scalpitante, inarrestabile. Kise non deve far altro che fare un passo, aprire le dita sulla sua pelle scura, spingere, stringere; basta quello, per farlo capitolare e schiudere le labbra.
 
-Aominecchi, ti piaccio?-
-Che cazzo dici, idiota? Ovviamente no!-




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