Ad
Aria non era mai piaciuto litigare, odiava sopra ogni cosa il
modo in cui si sentiva dopo una discussione, le mani che tremavano, lo
stomaco
sottosopra, il cuore che scoppiava nel petto. Sin da piccola era stato
così, ma
litigare con una delle sue migliori amiche a due settimane dal
matrimonio al
quale avrebbe dovuto presenziare come damigella la faceva sentire un
vero
schifo.
Lei
e Spencer non litigavano così dai tempi della scuola, anzi
nemmeno in quel
periodo avevano mai litigato davvero, certo avevano discusso una volta
o due ma
solo perchè cercavano di difendersi a vicenda da una pazza
in cappuccio nero
che rendeva la loro vita un autentico inferno, e ovviamente questo di
tanto in
tanto portava a scelte discutibili da parte di entrambe, ma litigare
mai, non
con Spencer. Discutere seriamente con lei era sempre sembrata una cosa
impossibile, insomma loro erano la coppia perfetta, si capivano al
volo, quando
una aveva un problema non aveva bisogno nemmeno di aprir bocca
perchè l'altra
capisse di dover intervenire e niente sembrava poter cambiare il loro
rapporto,
almeno fino a tre giorni prima. Mentre guidava verso casa quasi non
badava alla
strada che percorreva, gli ultimi giorni erano trascorsi senza che
nemmeno se
ne accorgesse, tutto quello che la circondava le appariva confuso e
annebbiato,
l'unica cosa chiara era una sola ed unica scena che continuava a
danzarle nella
mente senza sosta; "Forse
Toby dovrebbe sapere che hai baciato tutti quelli che ti sono capitati
a tiro
ogni volta che tu e lui avete avuto un problema". Come?...
come aveva
potuto dirle quelle cose?... come aveva fatto un pomeriggio trascorso
ad
assaggiare torte a finire in quel modo?, eppure era così, e
quelle parole
orribili erano venute fuori proprio dalla sua bocca, avrebbe voluto
rimangiarsele e chiedere scusa il secondo dopo, ma Spencer era corsa
via in
lacrime e la forza di correrle dietro le era mancata.
Aria
aveva ripensato a quel pomeriggio in continuazione, mentre assaggiavano
la
red velvet, Spencer le aveva chiesto se Ezra le avrebbe fatto da
cavaliere al
matrimonio perchè a Toby avrebbe fatto piacere averlo al suo
fianco tra i
testimoni, aveva scherzato sul fatto che al momento di aprire le danze
si
sarebbero ritrovati di nuovo tutti insieme sulla pista dopo tanto
tempo, ma lei
aveva ribattuto sul fatto che forse non era una buona idea prendere un
impegno
così importante con Ezra visto che in fondo di
rifrequentavano solo da pochi
mesi. A quelle parole Spencer aveva sorriso "Beh se vogliamo
essere
onesti Aria vi frequentate da anni ormai, conosciamo Ezra da sempre e
vi ho
visto superare di tutto insieme, insomma voi siete biologicamente nati
per
amarvi e per stare insieme, quindi non sarebbe ora di rendere le cose
più
stabili tra voi due?" le aveva detto con la solita dolcezza,
ma
quando si parlava di Ezra la parte razionale del cervello di Aria si
bloccava e
ragionare diventava impossibile. A quel punto una parola ne aveva
tirata
un'altra, i toni avevano finito per alzarsi e il risultato era stato
quello di
ferire l'unica persona al mondo che l'aveva sempre consigliata al
meglio sul
suo rapporto Ezra. Le strade di Philadelphia erano quasi deserte, era
ora di
cena e inoltre una tempesta era in arrivo, ma mentre guidava Aria non
badava a
nulla, avrebbe facilmente potuto investire qualcuno e comunque tirare
dritto
senza accorgersene, l'unica cosa che aveva la sua piena attenzione era
il
display del cellulare fissato al cruscotto, mentre una preghiera
silenziosa le
ronzava in testa sperando che quel dannato display s'illuminasse
facendo
comparire il nome di Spencer per parlare con lei, oppure che lei stessa
riuscisse a trovare il coraggio di cercare il suo nome in rubrica per
chiederle
scusa.
Quando
finalmente posteggiò sotto casa si sentiva totalmente a
pezzi, decise
quindi di fare l'unica cosa che le avrebbe fatto ritrovare un po di
pace o che
l'avrebbe definitivamente distrutta. Compose il numero di Spencer, e ad
ogni squillo
sperava che lei potesse trovare ancora una volta la forza di
ascoltarla. - Cosa
c'è? - rispose con un tono distaccato dopo un po
d'insistenza, - Spencer
senti... non riattaccare ok?... lascia che... che io... - le parole
s'incastravano nella gola di Aria tutte insieme mentre cercava in ogni
modo di
trattenere le lacrime. - Ascolta mi dispiace tanto, per quello che ho
detto,
non... non volevo te lo assicuro, non so cosa mi sia preso, io ...
Spencer mi
dispiace tanto -, - Non sai cosa ti sia preso eh? ... bene allora te lo
spiego
io. Tu non vuoi accettare il fatto che le cose con Ezra stiano tornando
a farsi
serie, e te la prendi con me perchè ti metto d'avanti alla
reale situazione,
questo non ti rende solo dannatamente immatura, ma anche un po stronza.
Ti
basta come spiegazione o preferisci un'analisi più
approfondita? -. Aria rimase
in silenzio, come al solito Spencer aveva centrato il colpo al primo
tentativo,
ma quando parlavi con una Hastings dovevi aspettarti cose del genere. -
Ascoltami per favore... io... io non volevo dirti quelle cose orribili,
non le
pensavo nemmeno... sono stata un idiota... e solo che... - - Senti
Aria... - la
interruppe Spencer - Lo so che ti dispiace... ma non voglio parlarne
ora, così
per telefono - - Dove sei ora? - chiese Aria prima di perdere
definitivamente
il coraggio. - Ho ritirato la cena in questo momento, sto andando a
casa -, -
Beh allora devia e vieni da me... possiamo parlare e mangiare la
confezione
maxi di gelato che ho comprato... mi farò insultare senza
fermarti te lo
assicuro - Il tono con cui parlava era diventato praticamente di
supplica ma
non le importava, Spencer era più importante dell'orgoglio.
- Non sono sicura
di essere pronta a parlarne Aria... e poi sono praticamente sotto casa
quindi... - - Spence ascolta... sono passati tre giorni e non voglio
rimandare
ancora per... - un boato enorme fece spegnere la voce di Aria, il
rumore
assordante di un antifurto sovrastava ogni cosa e la voce di Spencer
era
sparita.
-
Spence? … Spencer? … Spence! -, senza pensare
troppo mise in moto l'auto e
corse verso casa di Spencer che per fortuna distava solo pochi isolati;
ricompose il suo numero almeno altre cento volte ma senza avere nessun
risultato. Svoltò l'angolo alla velocità di un
pilota di formula uno, ma lo
spettacolo che si ritrovò di fronte la congelò
totalmente. La sirena della
polizia illuminava tutto il quartiere, un semi articolato enorme era
fermo al
centro della strada mentre 2 paramedici prestavano attenzione a quello
che
c'era in un'automobile dall'aria troppo familiare. L'auto di Spencer
era
schiacciata contro un muro dal lato del passeggero, ma anche il lato
sinistro
era praticamente stato distrutto da un impatto, il cuore di Aria era
praticamente salito nelle orecchie, i muscoli rifiutavano di muoversi
ma quando
i paramedici si diressero alle ambulanze spingendo una barella,
saltò dalla
macchina e corse più veloce che poteva. - Spencer... oh mio
dio … ti prego -
Spencer giaceva inerme sulla barella, il sangue che le colava da una
ferita
sulla testa, un collare medico al collo, e la maschera dell'ossigeno
che le
copriva il volto. -Cosa... cosa è successo?- chiese
implorante ad uno dei
paramedici che spingeva la barella, - L'autista del camion ha perso il
controllo e le è finito contro - Aria prese la mano di
Spencer, - Sono qui
Spencer... apri gli occhi ti prego - le lacrime iniziarono a scendere
senza
controllo mentre caricavano la barella sull'ambulanza, Aria
provò a salire ma
il paramedico la bloccò, - Cosa stà facendo... mi
faccia passare - disse Aria
con il tono più autoritario che riuscisse ad usare, - Mi
dispiace signorina, ma
se lei non è una familiare non può salire...
quindi per favore ci lasci... - -
Senta... - lo interruppe mentre la rabbia cresceva come un mostro
dentro di
lei, - Quella che avete lì è la mia migliore
amica... anzi quella che avete lì
è mia sorella, quindi a meno che non abbiate un fucile con
il quale minacciarmi
non m'impedirete di stare con lei... mi sono spiegata? -. - Dobbiamo
andare è
in condizioni critiche- disse il secondo paramedico che si occupava di
Spencer
mentre Aria sfidava l'altro con lo sguardo, - D'accordo salga - disse
infine, e
si precipitarono verso l'ospedale.
Il
tragitto in ambulanza fu forse anche peggiore di quello che fecero sul
treno
di Halloween all'ultimo anno, eppure quella volta Aria era finita
drogata e
rinchiusa in una cassa con un cadavere. I due ragazzi somministravano a
Spencer
farmaci e cercavano di stabilizzarla in ogni modo, mentre Aria faceva
andare a
fuoco il suo cellulare cercando di avvisare tutti sull'accaduto; Toby
era in
centrale ma corse subito via, i genitori di Spencer mollarono una cena
col
sindaco e Hanna ed Emily stavano arrivando da New York il
più in fretta
possibile, ma nonostante riuscì a trovare tutti Aria si
sentiva comunque
inutile e assolutamente colpevole, era stata tutta colpa sua, la vera
responsabile dell'incidente che aveva ridotto in quello stato la sua
migliore
amica era lei, e nessuno poteva dirle che non era vero. Quando giunsero
in
ospedale Toby ed i signori Hastings erano già in attesa al
pronto soccorso,
Aria scese dall'ambulanza e tutto quello che le accadeva intorno
sembrava solo
il frutto di un terribile incubo; Spencer fu portata d'urgenza in sala
operatoria dopo una rapida visita del neurologo che temeva un forte
emorragia
celebrale per via del trauma alla testa, e da quel momento rimasero
tutti in
sala d'attesa ad aspettare. Emily e Hanna arrivarono dopo circa due ore
dall'inizio dell'operazione e Aria fu felice di averle al suo fianco
quando
loro la strinsero forte. Dopo tre ore finalmente un tirocinante venne
fuori
dalla sala per informare i genitori sulle condizioni di Spencer,
-Signori
Hatings sono il dottor Nickols... - - Come sta Spencer lo interruppe
Emily - -
Il neurochirurgo ha fermato l'emorragia facilmente, la ferita interna
era meno
grave di quanto ipotizzasse per fortuna e questa è una buona
notizia -, - E la
cattiva? - disse subito Toby prima che i signori Hastings potessero
aprire
bocca, - La cattiva è che oltre al trauma cranico ha subito
diverse lesioni
addominali, una delle costole si è spezzata e un frammento
ha perforato un
polmone - ogni parola che il dottore pronunciava era come uno spillo
nel petto
di Aria - Il chirurgo sta riparando la lesione ma... - - Ma?...
c'è anche un
ma? - sbottò Hanna, - Lasciala finire - disse Emily cercando
di calmarla, -
Continui la prego - il signor Hastings sembrava pronunciare a fatica
ogni
parola per quanto era spaventato, mentre sua moglie cercava di non
crollare
dietro di lui, - Abbiamo avuto dei problemi alla banca del sangue -
continuò il
ragazzo facendo letteralmente sbiancare tutti i presenti, - Purtroppo
stiamo
esaurendo le scorte di sangue del gruppo di sua figlia, e se questo
dovesse
accadere mentre è ancora in sala operatoria potrebbe
peggiorare ulteriormente
le cose -. -Ma questo è inaccettabile -, la signora Hastings
si fece avanti in
tutta la sua autorevolezza - Non potete chiamare qualcuno per farvi
mandare
altre sacche? -, - Potremmo ma... - il povero tirocinante sembrava
davvero
terrorizzato ora che si trovava di fronte la madre di Spencer, e come
dargli
torto, - Potrebbero comunque arrivare troppo tardi... se invece uno di
voi
donasse il sangue potremmo risolvere il problema -, - No... invece non
possiamo
– disse d'un tratto la signora Hastings, - Spencer
è 0 positivo, e purtroppo ne
io ne mio marito siamo compatibili con lei... solo Melissa potrebbe
farlo ma è
a Londra al momento -.
Scese
il silenzio, nessuno sembrava respirare, l'incubo sembrava davvero
senza
fine. - Contatteremo nuovamente chi di dovere per ricevere altro
sangue,
speriamo di... - - Le dono io il sangue – Disse Aria
all'improvviso mentre
tutti le piantavano gli occhi addosso, - Aria cosa? … -
provò a chiedere la
signora Hastings senza fiato, - Anche io sono 0 positivo, quindi sono
compatibile no? - chiese al dottore sperando che rispondesse in modo
positivo,
- Si... - disse mentre tutti riprendevano fiato, - Tu puoi aiutarla -,
- Bene
allora non perdiamo tempo … Emily, Hanna, mi accompagnate?
… odio gli aghi
potrei aver bisogno di distrarmi. -
Prelevarono
due sacche di sangue, ma Aria si sarebbe fatta prosciugare ogni
vena per aiutare la sua amica; rimase stesa sul lettino della sala
prelievi a
fissare il soffitto per quelle che sembrarono ore, -Ecco la cioccolata
-, Hanna
ed Emily tornarono al suo fianco con un enorme bicchiere in mano, le
avevano
tenuto la mano per tutto il tempo mentre l'infermiera le prelevava il
sangue e
questo aveva reso la cosa meno terrificante, - Ok Hanna spiegami come
posso
bere tutta quella cioccolata senza esplodere – la prese in
giro Aria, - Credimi
ho provato a dirle che era esagerato – rispose Emily, ma
Hanna porse il
bicchiere ad Aria e dalla borsa tirò fuori tre cannucce, -
Primo la cioccolata
non è mai abbastanza, e secondo... chi dice che è
solo per te? - a quelle
parole sorrisero, Hanna Marin era sempre la persona giusta per farti
ridere, -
Avete avvisato Alison? - chiese Aria quando il cioccolato
iniziò a ridarle un
pizzo di energia, - E' ancora a Portland per quella conferenza
… sta cercando
di anticipare il volo di ritorno ma fin ora non ha avuto molta fortuna
–
rispose Emily, - Ho detto a Caleb di non venire, troppe persone
agiterebbero
solo ulteriolmente i signori Hastings – disse Hanna mentre
faceva qualche sorso
dal bicchiere, - Ezra ti raggiunge? - chiese come se fosse la cosa
più normale
del mondo, - No, non l'ho avvisato … lo chiamo
più tardi quando sapremo di più
– e dal tono che usò le ragazze capirono che Aria
non era entusiasta di parlare
di Ezra. Dopo che si fu rimessa in piedi raggiunsero gli altri nella
sala
d'attesa; era l'una passata e un temporale impazzava all'esterno
facendo
sembrare quel posto ancora più terrficante; Toby sedeva
stremato dall'attesa
tenendo la mano alla signora Hastings, mentre il signor Hastings era a
telefono
con Melissa, - Aria... stai bene? - chiese la signora Hastings quando
le vide,
- Si signora tutto bene – disse lei anche se le girava un po'
la testa, -
Grazie per quello che hai fatto per Spencer, te ne siamo grati
– disse il
signor Hastings facendola sentire ancora peggio - Davvero è
il minimo, io … io
spero che... - Aria non sapeva nemmeno come finire la frase, voleva
solo
sedersi e piangere, ma Hanna le prese la mano e gliela strinse forte -
Respira... - le sussurrò, - Andrà tutto bene
– 5 secondi dopo aver pronunciato
quelle parole, il neurochirurgo che aveva portato Spencer in sala
operatoria si
materializzò insieme ad un secondo dottore. - Signori
Hastings … - cominciò con
un tono calmo, -Vostra figlia ha superato l'intervento, abbiamo fermato
l'emorragia
celebrale e abbiamo riparato la costola e il foro nel polmone- tutti
tirarono
un sospiro di sollievo, gli occhi di Aria si riempirono di lacrime
mentre
stringeva le sue amiche, -Quindi è fuori pericolo? - chiese
Toby con la voce
rotta dalla preoccupazione. I due dottori si scambiarono un'occhiata
preoccupata, e improvvisamente la notte sembrò farsi ancora
più buia, -Questo
non si può ancora dare per certo... - disse il secondo
chirurgo infine, - Noi
abbiamo fatto tutto il possibile, ma ora dipende da lei. Le prossime
ore
saranno decisive, se supera la notte allora... sarà fuori
pericolo -.
Spencer
fu trasferita in terapia intensiva e finalmente poterono farle visita;
distesa in quel letto con tubi che le spuntavano dal braccio e il
tubicino
dell'ossigeno al naso, Spencer sembrava così piccola. Aveva
la testa fasciata e
dal camice s'intravedeva l'incisione che avevano effettuato al torace.
I suoi
genitori entrarono per primi, Toby li seguì poco dopo e
rimase con lei per ore.
Nessuna delle ragazze voleva entrare mentre Toby era con lei, sapevano
che
aveva bisogno di un momento da solo per dirle quanto l'amasse, infine
però lui
capì che la sua ragazza aveva bisogno delle sue amiche
lasciò a loro il posto e
convinse i signori Hastings a fare una pausa per un caffè.
Le
amiche presero posto intorno al letto in silenzio, Aria le prese la
mano e
crollò sulla sedia mentre le lacrime che stava trattenendo
da ore ormai
iniziarono a scorrere senza sosta; Emily l'abbracciò forte
ma non servì a
molto, un misto di rabbia e colpevolezza le corrodeva l'anima, - E'
tutta colpa
mia – disse infine alla amiche che la guardarono come se
fosse impazzita, -
Aria come può essere colpa tua? Non dirlo neanche
– disse subito Hanna per
tranquillizzarla, - Parlavamo al cellulare … -
continuò lei, - Volevo scusarmi
con lei... l'ho distratta mentre era alla guida... la colpa
è mia... è solo mia
-. - Aria... - cominciò Emily continuando a tenerle la mano,
- E' stato un
incidente … gli incidenti capitano... e non devi prenderti
colpe che non hai -,
- Ed il litigio che avete avuto... - continuò Hanna
dall'altro capo del letto –
Non ha niente a che fare con questo... ok avete discusso, ma non per
questo sei
colpevole di questo -, - Si ma … - - Niente ma... - la
interruppe Hanna prima
che potesse ribattere, - Non è colpa tua, e Spencer
starà benissimo... ne
abbiamo passate di peggiori, lei è tosta, andrà
tutto bene – prese l'altra mano
di Spencer e la strinse forte, - So che adori contraddirmi... ma cerca
di non
farlo questa volta ok? -.
Le
ore passavano, e le ragazze si assopirono più di una volta,
ma alle porte
dell'alba crollarono tutti; Toby su una panca nel corridoio appena
fuori dalla
porta, i signori Hastings sulle poltroncine della sala d'attesa e Hanna
ed
Emily sulle loro sedie nella camera di Spencer, mentre Aria cercava di
rimanere
vigile nel caso qualcosa fosse cambiato, - Ti prego... ti prego Spence
non
mollare – disse infine cercando di tirare fuori tutto quello
che si teneva
dentro, la voce di Aria tremava mentre teneva la mano fredda di
Spencer. - Non
puoi mollare... che diavolo tu sei Spencer Hatings, tu non molli mai...
quindi
ti supplico non farlo adesso, svegliati! -, ogni parola che pronunciava
sembrava un macigno che pesava sul cuore mentre ricordi dei momenti
passati con
la sua migliore amica le invadevano la mente. - Svegliati... Toby ti
aspetta
per portarti all'altare... e le tue amiche ti aspettano, abbiamo
bisogno di
te... Io ho bisogno di te, lo hai detto tu ricordi? Noi siamo il team
Sparia...
quindi non lasciarmi da sola... ti prego, potrai anche odiarmi per
sempre dopo,
l'importante è che torni qui, ti prego... ti prego apri gli
occhi... torna qui.
-. L'alba era ormai quasi arrivata, la notte infinita era ormai al
termine, e
le lacrime appesantivano gli occhi di Aria che alla fine
crollò sotto il peso
del suo senso di colpa.
Ad
Aria sembrò di aver dormito per ore, ma quando
riaprì gli occhi le sue
amiche erano ancora appisolate ai loro posti quindi non doveva essere
passato
poi molto anche se la stanza era luminosa; i muscoli erano indolenziti
e la
testa le faceva male da morire, mentre tra le mani stringeva ancora la
mano di
Spencer, - Buongiorno dormigliona! -, una voce familiare alla sua
destra la
fece tornare vigile, si voltò di scatto e ad attenderla
trovò Spencer che le
sorrideva dal letto. - Spence … - provò a
parlare, ma l'emozione non le permise
di dire altro, - Hai sempre un espressione adorabile quando dormi lo
sai? -
scherzò lei come niente fosse, Aria la fissava senza
spiccicare parola per la
gioia ed il sollievo che la invadevano, - Aria ti prego parlami...
inizi a
farmi paura -. Aria non disse nulla, scattò dalla sedia e
l'abbracciò forte, -
Grazie al cielo, stai bene … - le sussurrò mentre
la teneva stretta, - Mi
dispiace … mi dispiace tanto … è colpa
mia se... se tu … Dio non posso neanche
pensare che tu sia quasi... - - No Aria... no – la fermo
Spencer, - Non è stata
colpa tua ok? … quel tizio è sbucato come una
furia dall'incrocio... non sei
stata tu – Aria non riusciva a fermare le lacirime, - Ho
avuto così paura di
perderti … io ...- -Sono di nuovo qui... tranquilla
sorellina -, - Cosa? -
chiese Aria mentre si separavano, - Quando mi sono svegliata
è passato un certo
dottor Nickols a controllarmi e mi ha detto che mi hai donato il sangue
quando
ero in sala operatoria... direi che questo ci rende un po' sorelle no?
- le
disse Spencer con il solito sorriso dolce, - Mi hai salvata... grazie
-, - Sono
stata una vera cretina – disse Aria in lacrime –
Quelle cose orribili che ti ho
detto … - Spencer le mise una mano sulla guancia e le
asciugò le lacrime, -
Tutto dimenticato credimi -. - Spencer – urlarono in coro
Emily e Hanna
saltando sul letto per riabbracciare l'amica, le ragazze si strinsero
forte
insieme in un abbraccio senza fine, finalmente tutto era al loro posto.
***
-
Guardate chi ha portato le ciambelle ? - disse Toby entrando in
camera mentre Ezra e Caleb lo seguivano con una scatola enorme di
ciambelle tra
le mani. - Come va Spencer? - disse Ezra baciandola sulla fronte, - Ci
hai
fatto spaventare un bel po' lo sai? - disse Caleb abbracciandola, e
nonostante
fossero in un'ospedale dopo aver passato la notte peggiore della loro
vita, in
quel momento tutto sembrava perfetto, - Sono in tempo per la festa? -
la voce
di Alison colse tutti di sorpresa mentre lei entrava nella stanza
abbracciando
le amiche e prendendo posto al fianco di Spencer sul lettino per
soffocarla in
un abbraccio, - Quando sei tornata da Portland? - le chiese Emily
ancora
incredula di vederla lì, - Circa tre minuti fa, non mi
cambiavano il volo quindi
ho preso una macchina a noleggio ed ho guidato tutta la notte -. Le ore
che
seguirono furono piene di risate e divertimento, Spencer stava bene e
scherzava
con le sue amiche mentre il suo ragazzo al suo fianco continuava ad
accarezzarle il braccio, Hanna stringeva Caleb ed Aria era seduta sulle
ginocchia di Ezra che ogni tanto le baciava il collo quando era sicuro
che
nessuno sbirciasse, e in quei momenti Aria sentiva di essere al sicuro
da
tutto. - Ok prima che i farmaci facciano definitivamente effetto ed io
inizi a
delirare devo chiedere una cosa importante ad una persona –
disse d'un tratto
Spencer mentre Hanna le diceva di non preoccuparsi delle ferite,
avrebbe fatto
in modo che il vestito le calzasse a pennello al suo matrimonio, -
Aria, ora
che siamo ufficialmente sorelle di sangue … ti andrebbe di
essere la mia
damigella d'onore? - le ragazze sorrisero, Aria rimase senza fiato
senza sapere
come rispondere, e in effetti non c'è ne fu bisogno, - Bene
prendo il silenzio
e gli occhi lucidi come un si! - concluse Spencer e a quelle parole
tutti
risero di gusto, - Ezra... - gli disse sottovoce quando finalmente
tutto le
apparve chiaro, - Mi faresti da cavaliere ad un matrimonio? - Ezra
sorrise come
se avesse aspettato da sempre quella domanda, baciò Aria
sulla guancia e le
prese la mano, - Sarebbe un onore signorina Montgomery – Aria
lo baciò e quando
si voltò di nuovo verso i suoi amici trovò il
sorriso di Spencer ad
accoglierla, e in quel momento seppe che sarebbe andato tutto bene.
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