Soft Gabriel, warm Gabriel

di gateship
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Attenzione, è fortemente demenziale.
Molto fortemente demenziale.




 

Era peloso al tatto.

Peloso e caldo.

Caldo, morbido e peloso.

Poteva essere usato come cuscino.

Cas toccò incerto l'animale con l'indice della mano.

Aveva le ossa, quel cosino peloso.

E, vista l'espressione sonnolenta di quel piccolo esserino, probabilmente avrebbe potuto persino accarezzarlo. Certo, se non fosse stato che, quel gattino piccolo e dal pelo dorato, era niente meno che suo fratello Gabriel, arcangelo del Paradiso.

Si passò la pallina di pelo da una mano all'altra, quanti mesi doveva avere? Due, tre al massimo?

Se la alzò davanti agli occhi, inclinando il capo per osservarla meglio.

Il gatto lo fissò di rimando.

“Bene, Gabriel, immagino che finché non troveremo chi ti ha fatto questo dovrò prendermi cura io di te. I gatti... i gatti mangiano vero?”

Il viso dell'animaletto si illuminò, metaforicamente parlando, quando pochi minuti più tardi Castiel gli si avvicinò con una scatola in mano.

Il serafino la aprì, recuperando delle piccole formine rosse all'interno, per poi porgerle al fratello felino.

Il gattino si allontanò disgustato.

“Ma pensavo ti piacessero le gelatine alla frutta!” protestò Castiel, riprendendo ancora una volta in mano quel fragile corpicino. Lo girò, smanazzandolo persino in parti inenarrabili per controllare che non ci fosse qualcosa di sbagliato.

Alla fine lo fece cadere, da un metro d'altezza, sul letto. Lasciando la piccola palla di pelo infuriata a leccarsi le zampe.

Qualche minuto dopo, l'angelo si sdraiò sul letto accanto alla versione pelosa di Gabriel, tentando di fare un minimo di compagnia allo sventurato fratello.

Stava iniziando a chiedersi il perché di tutto quel silenzio e quella calma, quando sentì un piccolo peso caldo posizionarsi sulla sua testa.

Dubbioso, alzò una mano verso la fonte di calore, trovandosi le dita immerse in una piccola quanto morbida zazzera di peli rossicci.

A quanto pareva, Gabriel gli si era addormentato sull'orecchio.





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