The Nekodachi
-Aaargh!- gemette la Nekodachi di Ai,
e fece un passo
indietro.
Heiji, lì accanto, abbandonò il suo solito
sorrisetto felice e spostò la testa
di lato appiattendo le orecchie, come se gli arrivasse il vento in
pieno viso.
I due erano appena entrati nel raggio d'azione del cristallo. Dentro
quell'area, la forza proveniente dalla gemma viola faceva brillare
tutto di una
luce accecante, cosicché tutto agli occhi della scienziata
pareva di un bianco
immacolato. Nonostante questo, si intravedeva una sagoma più
scura - il
carretto - a soli cinque metri da lei.
-Hattori-niisan, non guardare il cristallo!- lo mise in guardia Ai. Si
era
appena resa conto che Conan si trovava a pochi passi dalla gemma.
Lentamente,
cominciò a farsi strada in mezzo a quel mare bianchissimo,
gli occhi fissi sul
suo innamorato, che ormai strillava debolmente. Resisti!
Ai sperò che la
sua preghiera arrivasse al Lovedachi che oramai era sempre
più vicino...
Il guardiano intanto stava attaccando il Crazydachi di Kaito Kid.
Questi faceva
il possibile per schivare i colpi dell'avversario, ma la zampa
malconcia non
gli permetteva di muoversi come voleva. Ayumi vedendolo in
difficoltà si
scagliò su Elvis ferocemente, nel tentativo di lacerargli
l'orecchio. Il Nekodachi
screziato smise di tirare unghiate a Kaito Kid e fece uno scatto per
liberarsi,
ma Ayumi non mollò la presa. Il ladro si fece avanti e morse
la
zampa
posteriore del nemico, ma proprio quando Elvis sembrava intrappolato,
la piccola Crazydachi, esausta, lasciò andare il suo
orecchio
che comunque stillava sangue. Il guardiano scalciò per
allontanare Kaito Kid, e si allontanò di qualche passo
mentre
l'altro lo
osservava con sgomento.
-Ahahah... i vostri amici sono spacciati!- Elvis mostrò un
sorrisetto lugubre ai
suoi aggressori. Poi partì di gran carriera verso l'ingresso
della sala.
-NO!- Ayumi si sollevò da terra e si rivolse
terrorizzata al suo compagno.
-Fermalo! Vuole usare la cupola di vetro!-
-La cosa?- Kaito Kid la guardò spaventato.
-Non fare domande! CORRI!-
Non se lo fece ripetere due volte. Con il cuore in gola,
cominciò a correre
cercando di ignorare il dolore alla zampa di dietro.
Ai ed Heiji in quel momento raggiunsero il carretto. Il disagio della
scienziata nel ritrovarsi così vicina al cristallo si era
trasformato in un
vero e proprio malessere quando era arrivata a toccare il pelo di Conan
per
poterlo afferrare e trascinare via. L'aura della gemma aveva davvero un
potere
terribile; Ai aveva male alla testa e le sembrava di fluttuare
nell'aria. Il
detective di Osaka non era messo meglio di lei. Insieme posarono il
corpo
tremante di Conan a terra e iniziarono a tornare indietro.
Si levò un grido dalla sala: -PRESTO! USCITE DA LI'!-
La Nekodachi dal ciuffo ramato non capiva cosa stesse succedendo
aldilà di
quella coltre bianca, ma tentò di accelerare il passo e
strinse più forte i
denti sulla collottola del suo amato detective, mentre l'altro lo
spingeva dai
fianchi.
Elvis si voltò indietro, spostando lo sguardo prima a Kaito
Kid
e poi al trio
dentro la zona luminosa. -Prima o poi le pile di quegli occhiali si
scaricheranno. Non avrei voluto arrivare a tanto ma non mi lasciate
altra scelta.
In ogni caso questo sarà un piccolo passo per la riuscita
della
mia missione!-
urlò. Era ormai arrivato all'ingresso. Il guardiano si mise
a
due zampe e mosse
il braccio per azionare un bottone lì sul muro, ma quando si
girò per
contemplare la scena vide un lampo maculato sfrecciare su di lui, e in
un
istante fu a terra, ansimante.
-NO! Piccola!- Kaito Kid si fermò bruscamente e
girò la testa al luogo dove si
trovavano lui e Ayumi poco prima. Per terra giaceva il badge dei
giovani
detective, in mille pezzi. Spalancò gli occhi inorridito;
probabilmente gli era
caduto durante la lotta. Le onde magnetiche non avrebbero
più protetto la
piccola Crazydachi dalla sua indole violenta. Poi capì: era
stata lei. Guardò
davanti a sé, sconvolto. Ayumi
si era
sacrificata.
-Sei una stupida... hai rinunciato alla bontà d'animo per
salvare i tuoi
amici...- tossì Elvis, mentre la creatura gli premeva la
zampa possente sul collo.
Gli occhi rosso sangue fissavano il Nekodachi più grande con
ferocia e
disgusto, mentre dalla bocca pendeva un filo di bava. La sua coda
cespugliosa
sbatteva da parte a parte.
Elvis si divincolò, ma appena si spostò di lato
Ayumi lo afferrò alla nuca e
con una forza immensa lo scaraventò lontano, a qualche metro
da Kaito Kid.
Questi si allontanò dalla battaglia, spaventato dalla
Crazydachi.
In quell'istante la coda di Heiji uscì completamente dalla
zona delimitata
dall'aura del cristallo. Ai posò delicatamente Conan sul
pavimento e, senza
neanche prendere un profondo respiro per tranquillizzarsi,
cominciò a scuoterlo
per svegliarlo. Il Crazydachi col ciuffo sbarazzino rimase in attesa
accucciato
vicino all'amico, con le orecchie appiattite sulla testa. Chiaramente
era
ancora scosso per la forza a cui era stato sottoposto.
-Conan! Sono io! Sei salvo ora!- disse Ai.
-La sua pelliccia... guarda la sua pelliccia!- la chiamò
Heiji allarmato. Si era
reso conto che qualcosa non andava.
La Nekodachi aveva ancora il riflesso bianco di prima negli occhi. Si
scrollò
un attimo per cancellare quella strana sensazione, e subito
notò che il manto
di Conan non era bianco come sarebbe dovuto essere. A parte la pancia,
il
ciuffo sul collo e la zona della bocca e delle guance, il pelo era
grigio fumo
e aveva delle strisce più scure, come se fosse una tigre.
Tutt'ad un tratto,
Conan gemette e aprì lentamente gli occhi. Ai si
irrigidì; era tornata con la
mente al ricordo di quel sogno di poche ore prima.
-C-... Conan...- fu l'unica cosa che riuscì a sussurrare.
-Kudo!- miagolò Heiji, di nuovo col sorriso sul muso.
Il Lovedachi guardò Ai con una strana espressione. "Mi dispiace. Io non ti amo più"
: le parole del sogno le rimbombavano
in testa
incessantemente. Ai non riuscì a trattenere le lacrime. Si
limitò a guardarlo
con le goccioline salate che le rigavano il viso.
-Ah... vedo che entrambi piangiamo un po' troppo spesso da quando stiamo
insieme.- disse infine lui tristemente.
-I-Io non... non voglio perderti...- si giustificò la
scienziata debolmente. Si
sentì quasi svenire quando l'amato le rispose: -Ehy... non
fare così. Io ti amo,
lo sai Aì. Smetti di piangere, su.-
Ai si sentì il cuore leggero come una piuma. Le
sembrò quasi che danzasse
dentro il suo petto, mentre si chinava per baciare Conan. Quando gli
sfiorò la
bocca lei fremette dalla testa alla coda, ed entrambi chiusero gli
occhi. La
frase di Heiji che seguì subito dopo, in merito alla sua
voglia di coccole,
alle loro orecchie sembrava lontana anni luce. La Nekodachi stava per
approfondire il bacio quando si ritrasse stupita. Conan le
lanciò uno sguardo
interrogativo.
-Quel rumore... cos'era?- chiese Ai con gli occhi spalancati.
-Rumore...?- miagolò lui spaesato. Poi sembrò
capire. -Io... non so come riesca
a farlo.-
-Sembravano... le fusa di un leone!- esclamò la scienziata
sbalordita.
-Fusa?... oh... intendi... queste?- le sorrise e dalla sua gola irruppe un
lieve
brontolio.
-Ma riesci a farle pure mentre tieni la bocca chiusa! Com'è
possibile?-
-Ehy, voi!- la voce spaventata di Kaito Kid li fece sobbalzare.
-Presto,
dobbiamo uscire da qui!-
-Cosa succede?- chiese Heiji di nuovo stranamente serio.
Ad Ai bastò girarsi verso il centro della sala per capire
l'accaduto. -AYUMI-CHAN! NO!- gridò.
-Mi spiace, era troppo veloce per me e quella piccoletta... si
è sacrificata.-
-N-non è possibile...- balbettò Conan alzandosi
lentamente da terra.
-Aspettate!- tutti si girarono verso Heiji. Dopo molto, molto tempo,
aveva
l'aria intelligente di un bravo detective. Sembrava quasi tornato un
normale
Nekodachi. Lui continuò: -Gli occhiali di Conan-kun... sono
elettronici, possono
calmare Ayumi-chan!-
-Allora vado subito!- si offrì subito Ai, e si
voltò per raggiungere Elvis e
l'amica.
-No, Aì. E' tutto inutile.-
Aveva percorso appena pochi
centimetri e il tono
serio di Conan la fece fermare di botto. La piccola guardò
l'amato. -Ma... perché?-
-Ti ricordi lì nella radura del parco di Beika? Il mio badge
era acceso eppure
Ayumi-chan ci ha attaccati lo stesso.-
-Ma aspetta, il mio era...- ribatté Ai agitata. Dopo qualche
secondo si
ricordò: -E' vero... il mio era spento. Questo vuol dire
che... a causa mia...-
abbassò il capo.
-Aì, non è colpa tua.- cercò di
tirarla su il Lovedachi.
-Però quando io ho trovato il tempio e sono salito su per le
scale dove c'era
la piccolina lei si è calmata, e avevo solo il vostro badge
acceso.- si
intromise Kaito Kid, non capendo dove volevano arrivare.
Ai rispose con un fil di voce: -...gli occhiali... c'erano anche gli
occhiali di Conan di sopra...-
Allora il ladro comprese. Servivano almeno due oggetti
elettronici per placare l'indole violenta della Crazydachi. Un silenzio
lugubre
avvolse il gruppo di felini. Di sottofondo si sentivano solo le strilla
di
battaglia di Ayumi e i miagolii rauchi del guardiano.
-Quindi non possiamo calmarla?- esclamò Heiji preoccupato.
-No... l'unica cosa che abbiamo di elettronico qui sono gli occhiali. Il
mio badge credo l'abbia distrutto Elvis. E tra
l'altro si stanno anche per scaricare le batterie.- spiegò
il detective rivale
a malincuore.
....
...Dite la verità, vi siete innamorati di Ayumi. Ma quanto l'ho fatto epico quel personaggio?? xD E adesso che succederàààà???? u.u