JUST ANOTHER MOMENT WITH YOU

di Asia Miller_
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Importante "Michael… Sono passati ormai quasi sette anni da quando te ne sei andato… Il nostro piccolo Michael junior sta crescendo benissimo, ma sente la mancanza di qualcosa… Di una figura paterna. Sai Michael, dicono che il tempo affievolisca le ferite… Comincio a credere che non sia affatto così. Dopo tutto questo tempo, infatti, non posso fare a meno di sentirmi responsabile per ciò che ti è accaduto… Grata perché hai salvato me e il nostro bambino da quel destino tra le sbarre, ma terribilmente sola per non averti più accanto e non sentire più la tua voce… Ora sto preparando Michael per uscire, ti stiamo venendo a trovare, amore mio. Verremo con Fernando, Alex e Lincoln. Aspettaci."

 

Era una bella giornata di maggio, piena di sole, e Sara, approfittando di un giorno festivo concessole, si stava recando con il piccolo Michael alla tomba del padre di quest'ultimo. Michael Scofield, grande uomo, brillante, fedele e, ammettiamolo, di grande fascino, è venuto a mancare sette anni fa.

Sette anni in cui, terminato un vero e proprio incubo, i nostri amati personaggi hanno avuto la possibilità di ricostruirsi una vita, pensando alla famiglia, al lavoro, e a trascorrere giornate felici. Ma in questi sette anni cosa non è cambiato? L'affetto per quell'uomo che, come un supereroe della fantasia, si è materializzato per salvare i bisognosi. L'intervento di Michael ha giovato molto alle loro vite… E dunque, che ne direste di dare uno sguardo concreto a questi nuovi Lincoln, Sara, Michael JR, LJ, Alex, Fernando e… Kellerman?

 

 

 

 

 

FLASHBACK 1: LINCOLN, SOFIA, LJ

 

-Ma che fai Lincoln!!?- disse Sofia, imbarazzata. Erano nel letto, coperti solo da una coperta nella loro bella casa sulla costa, e quel giorno festeggiavano i cinque anni della loro relazione.

-Voglio ricordarti così, proprio come sei ora. Avanti, non fare la scema!!!-

Sempre il solito vecchio Lincoln, burbero ma dolce, affezionato al presente a tal punto da viverlo intensamente ogni giorno, ma anche ai momenti felici del passato a cui è profondamente legato.

Ed ecco lo scatto della fotografia: due giovani innamorati, felici come il primo giorno in cui si sono conosciuti, un po' assonnati, ma pronti per la meravigliosa giornata di festa che si prospetta davanti ai loro occhi.

-Lj si sarà già svegliato? Di questo passo farà tardi all'Università!- borbottò la ragazza, alzandosi, ancora assonnata.

-A giudicare dal profumo di frittelle ai mirtilli, deduco di sì!- esclamò l'uomo, dirigendosi in cucina per salutare il figlio, studente di giurisprudenza.

-Buongiorno, pigroni!- disse scherzosamente il ragazzo,-avete già la colazione pronta! Riesco a mangiare un boccone con voi, ma poi devo scappare, altrimenti faccio tardi!!!-

-Ciao Lj, io ho dormito bene, grazie. E deduco che lo stesso valga per te visto tutto quest'entusiasmo!-

Raggiunti anche da Sofia, i tre si misero a mangiare, e, tra i complimenti allo chef e le solite chiacchiere che fanno le famiglie al mattino, Lj si congedò, correndo all'Università.

 

Nonostante la coppietta volesse già festeggiare, Lincoln aveva il lavoro a cui badare quella mattina, dunque decisero di rimandare tutto al pomeriggio e, con un bacio rubato, Lincoln, dopo essersi preparato, salutò la compagna e uscì.

 

Il negozio di articoli da sub forniva un gran bel daffare, ma anche molta soddisfazione e denaro. Quell'attività, che avrebbe tanto voluto gestire con suo fratello, era stata suggeritogli proprio da quest'ultimo. Se ci pensava ancora poteva vedere se stesso e Michael, in quella buca di quella maledettissima stanza delle guardie di Fox River, a discutere del loro futuro una volta fuori di prigione.

"Perché te ne sei andato così presto, Michael? Avevamo ancora tutti bisogno di te: io, Lj, ma soprattutto Sara e il piccolo Michael. Sai, è già un vero e proprio ometto, ti assomiglia moltissimo. Presenta già un'intelligenza straordinaria, ed è fin troppo brillante. Come te, del resto. Lj fa l'Università, si è iscritto alla facoltà di legge ed è tra i migliori del corso. Sono così fiero di lui. E sono sicuro che lo sei anche tu, e, soprattutto, di Michaelj." Lincoln soleva spesso rivolgere i suoi pensieri a Michael, quando era solo, in compagnia, triste, allegro, arrabbiato… Come se non se ne fosse mai andato… "Ma in effetti, tu non te ne sei mai andato, fratello. Tu sei sempre nei nostri cuori, questo non cambierà mai, e non te ne andrai mai… Anche se tutti noi, nonostante il tempo trascorso, sentiamo la tua mancanza come non mai ogni singolo giorno… we miss you, Michael."

 

 

 

ATTUALMENTE

Erano le 14, orario di chiusura, Lincoln si apprestava a chiudere la cassa quando vide un ragazzo, poco più giovane di lui, girovagare tra la merce in esposizione. Era alto quanto lui, atletico, con un berretto e degli occhiali da sole che gli coprivano il viso.

-Siamo in chiusura- borbottò il titolare, incuriosito da quella figura sconosciuta, ma che tanto gli ricordava qualcuno.

-Oh, mi perdoni, volevo solamente dare un'occhiata in giro.- L'uomo non si voltò, ma uscì e, mentre svoltava l'angolo, Lincoln intravide un sorriso sul suo viso. Ma quello era l'ultimo dei suoi pensieri.

Quella voce, quella figura, ed infine, quel sorriso… non era possibile… Che fosse…

 

-Michael!!!!!- Lincoln urlò con tutto il fiato che aveva in corpo, uscendo di corsa dal negozio. Cercò in lungo e in largo ma del ragazzo non ve ne era più traccia… Si era come dileguato… Eppure Lincoln non si era sbagliato… Ma… Se davvero fosse stato lui, la tomba a cui aveva appuntamento con  i suoi amici quel pomeriggio era… vuota?

 

 

 





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