Sparrabeth
{ Come sabbia tra le mani.
Una
volta Jack Sparrow aveva dato ascolto al proprio cuore
piuttosto che dileguarsi tra le lancette di una bussola malandata.
La salsedine tra l'oro dei capelli suoi
andava a pizziragli le narici,
inebriandolo al punto da levare una mano nella loro direzione, la
morbidezza della chioma bionda stretta tra le dita ruvide come balsamo
sulla pelle scottata.
Elizabeth aveva sussultato ma senza fare rumore - Will non doveva, non poteva sapere.
Sentì il palmo rovente di Jack sfiorarle un seno, e sebbene
si aspettasse - sperasse
- di fermarlo stringendo il suo polso ossuto in una morsa
supplichevole, il pirata parve cogliere
il gesto come un tacito invito a schiudere le labbra sul collo niveo.
« E'
sbagliato, Jack. »
Elizabeth Swan aveva ormai un'anima temprata di coraggio e
determinazione, forgiata per affrontare ignobili filibustieri e
bucanieri impertinenti, eppure Jack percepì il suono dei
suoi sospiri affannati, e le sue difese cadere come sabbia tra le mani.
Il Capitano sorrise sulla sua spalla, il respiro caldo a scontrarsi
sulla pelle bianca di lei.
« Sono
un pirata, cara. Il concetto di 'sbagliato' non mi appartiene. »
Tornò a torturarle l'incavo tra spalla e collo, e la
sentì cedere sotto la morsa ardente delle mani ruvide e
callose.
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(©
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Quando l'ispirazione arriva - seppur racchiusa in poche righe - non vi
è nulla da fare.
Mi mancavano troppo questi due, e non ho potuto non pubblicare una
flash veloce per ampliare il fandom di Sparrabeth.
Mi farebbe piacere ricevere qualche commento a riguardo :)
Grazie per la lettura,
Melly.
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