Dracula's Diary: The Untold Story

di Elly_Bathory
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Salve a tutti! Spero che questo racconto vi piaccia!

Dracula.
5 maggio. Sto attendendo con ansia il mio caro amico inglese. In questo momento l’attesa mi sembra quasi stressante, il tempo sembra essersi pietrificato, ma d’altro canto cos’è per me il tempo, nulla, sono passati millenni ormai e per me il tempo non ha più valore. Passeggio per le immense sale del castello e di volta in volta mi capita di buttare l’occhio sul grande orologio a pendolo d’oro. Trascorsero ancora un paio di ore. La noia ormai incominciava a farsi sentire. Mi diressi all’entrata, portavo in mano una lucerna d’argento, non tanto per me, ma per il mio ospite. Sentii la carrozza arrivare, poi dei passi incerti riecheggiarono nelle mie orecchie. “ ingenuo mortale “ pensai “ il tuo sangue è linfa per me”. Potevo già sentire il suo cuore che riecheggiava dentro di me, d’un tratto la gola mi parse arsa, come se un fuoco mi fosse in gola. Anche il suo respiro era insicuro, mal fermo. Lentamente incominciai ad aprire il portone, tolsi catene e catenacci che ormai erano immobili da secoli, feci scattare la vecchia chiave che fece aprire la porta con un cigolio acuto. La porta si spalancò e il profumo pungente del suo sangue mi colpì come uno schiaffo, cercai di dipingere un sorriso affabile sul volto e cordialmente lo invitai a entrare.
- Benvenuto mi giovane amico, entrate nella mia umile dimora e lasciate un po’ della felicità che recate –
- Il conte Dracula? – chiese con voce tremante
- Sono io. Prego venga pure sig. Harker -.
Appoggiai la lucerna e presi i suoi bagagli, lui goffamente cercò di rifiutare il mio gesto, ma lo convinsi a lasciarmi fare. Potevo percepire il suo stato d’animo: preoccupato, insicuro e terrorizzato. Già immaginavo quali potessero essere i motivi, uno di questi poteva essere il mio aspetto da morto vivente e un altro motivo di sicuro era il castello in sé a mettergli paura. Lo scortai nelle sue stanze e lasciai che si potesse resettare. Gli dissi che non appena finisse di raggiungermi nella sala affianco, dove la cena sarà già in tavola. Aspettai il suo arrivo, nel frattempo osservai la notte lugubre dipingere il paesaggio desolato. Non appena il mio giovane amico arrivò gli dissi:
- Prego, sedetevi e vogliate scusarmi se non mi unisco a voi, ma ho già cenato –
Mi accorsi che il giovane Harker mi stava studiando dettagliatamente, ma non diedi peso a questo piccolo fatto, d’altro canto come biasimarlo. Mi sporsi verso di lui per versarli un po’ di vino e per sbaglio lo sfiorai, mi accorsi della sua reazione disgustata e mi allontanai immediatamente. La sua pelle calda e piena di vita mi fece tornare il fuoco in gola. Un ululato giunse alle mie orecchie e sentii il mio cuore di ghiaccio scaldarsi, come se fosse possibile, questo era tutto ciò che mi faceva provare qualche emozione, ovviamente dopo la mia sete di sangue; il resto delle mie emozioni si erano assopite con la mia trasformazione e con la morte della mia anima… sono solo un corpo morto, congelato nel tempo eterno. Esaltai questa dolce musica al mio ospite, il quale rimase perplesso. Il giorno successivo svolgemmo delle pratiche e riuscii a far cadere quel povero illuso in trappola; gli chiesi di restare più tempo per potermi istruire sulle usanze inglesi e lui da povero umano, ignaro di tutto ciò che stava accadendo, accettò.

 





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