Rage and Love, the story of my life

di music_player
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Guardavo ogni cosa attorno a me e tutto ciò che entrava nei miei occhi mi riportava ad un ricordo e mi faceva scendere lacrime per la nostalgia dei tempi passati. Avevo fatto tanto nella mia vita e non rimpiangevo nulla perché ero riuscito ad ottenere tutto ciò che essa poteva offrirmi: una famiglia, un lavoro che amavo, degli amici fantastici e una passione che mi faceva vivere tutto al limite. Ho viaggiato in ogni parte del mondo, ho stretto mani di persone che non conoscevo, ho visto migliaia di visi che ho subito dimenticato e ho cantato parole che hanno scritto la mia intera persona. Non rimpiangevo nulla eppure piangevo davanti alle mille foto che mi si presentavano davanti, in questa stanza dove ho passato i momenti più belli della mia vita con mia moglie, dove ho scritto le melodie più pazze e dove ho incorniciato ricordi per paura di dimenticare. Quel giorno era uno di quei giorni che mi avevano ricordato che avevo ormai 86 anni e che la vita mi stava scivolando via. Ero sdraiato nel mio letto e non riuscivo nemmeno più ad alzarmi, a camminare, a suonare.  Avevo appena ricevuto la notizia che aspettavo da tanto con timore e odio: Mike era morto dopo mesi di agonia per quella malattia che lo aveva bloccato, trasformato e cancellato. Anche lui, dopo Trè, dopo Adrienne e dopo la maggior parte dei miei amici, mi aveva abbandonato. Avevo perso in pochi mesi tutta la mia vita e mi faceva male. Quel giorno ero li, solo, in un letto che era diventata la mia prigione e guardavo tutto intorno a me cercando qualcosa su cui aggrapparmi, qualcosa che non scivolasse e non mi lasciasse nuovamente solo. E così, come da sempre succedeva, mi sono messo a fare la cosa che più mi usciva meglio: pensare. E fu allora che rividi tutto da capo… 





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