Falling slowly

di Astrasi
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Mi apro alla chiusura

 

Se qualcuno l'avesse visto, non ci avrebbe creduto. La Foresta, ogni albero e creatura che fosse vissuto abbastanza a lungo li riconobbe. Come se non se ne fossero mai andate, le anime di quei tre ragazzi erano tornate a risplendere sullo stesso terreno che erano soliti calpestare anni prima. Splendevano: chiare, e giovani, e leggere. Una volta non facevano che correre: un lupo mannaro, un cervo maestoso, un enorme cane nero. Era così che li ricordava la Foresta, ed era così che li ritrovava. Come se non fosse passato nemmeno un minuto dall'ultima volta, come se non avessero mai lasciato la scuola, come se non avessero mai smesso di correre col cuore leggero, colmo delle speranze che sono tipiche dei giovani. Erano tornati in quel luogo a loro così familiare per un'ultima volta, per un'ultima, importantissima avventura. Erano tornati insieme, o quasi. Erano tornati per fare ciò che avevano sempre fatto: aiutare un amico, tenerlo per mano, essergli fedeli. Ognuno di loro - il cervo per primo, seguito dal cane e infine dal lupo - aveva dato la vita per il ragazzo; ora era lui che, fissandoli commosso, chiedeva loro come si fa a morire per qualcuno che ami. 

Fu la donna con i capelli rossi la prima a parlare.

"Sei stato molto coraggioso"




Nota dell'autrice: credevo di aver concluso questa storia molto tempo fa, ma mi sbagliavo. Rileggendola, mi sono accorta che mancava un pezzo fondamentale, una conclusione che fosse anche un inizio, che dimostri che la morte dopotutto, non è nient altro che un'altra grande avventura. Questa scena è quella che più di tutte mi porto nel cuore, l'ho amata da subito ed è per questo che ho deciso di prenderla in prestito. I Malandrini non sono mai veramente finiti, mai veramente morti. Finchè rimarranno nei nostri cuori, e nei nostri libri, sarà facile rivederli come girarsi una pietra tra le dita. 
Spero che questo ultimo (questa volta per davvero) capitolo sia la degna conclusione di una storia a cui tengo moltissimo, spero che non faccia troppo schifo e spero che, almeno qualcuno, possa aprezzare. Un abbraccio grande grande.
A. 

 




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