Ciao,
mi presento, sono Serena e sono
una grande appassionata di The Walking Dead. Soprattutto sono una
grande fan della coppia Daryl/Beth, tanto che mi sono decisa a scrivere
qualcosa su di loro.
Premetto che è la prima volta
che mi cimento in questo fandom, quindi se avete consigli o critiche per
migliorarmi sono ben accette.
Per quanto riguarda la storia, questo
è solo un piccolo prologo, il primo capitolo vero e proprio
spero di postarlo entro un paio di giorni massimo.
Come vedrete si tratta di una "what
if", dove Daryl e Beth si incontreranno in
una
situazione del tutto diversa rispetto alla serie tv. Infatti, ho
immaginato che sia stato solo lui a tornare indietro ad Atlanta per
salvare Merle, rimanendo poi insieme, senza quindi riunirsi al gruppo
che invece poi arriverà alla fattoria dei Greene.
Perciò, sarà solo Beth
ad aver vissuto i fatti come si sono svolti sino alla caduta della
prigione, da cui come scoprirete, è fuggita da sola.
Di conseguenza il rapporto tra loro sarà diverso da quello
conosciuto, essendo appunto calati in una situazione totalmente differente.
Ora, però, vi lascio
alla lettura, sperando che possa incuriosirvi almeno un pò.
Se
vorrete lasciarmi un vostro parere, ne sarò ovviamente
contentissima.
PROLOGO
Il
suono di un vaso che andava in frantumi aveva svegliato Beth di
soprassalto nel pieno della notte. Un cieco terrore
l’aveva assalita nel realizzare che degli intrusi si stavano
aggirando al piano di sotto, mentre il suo cuore aveva cominciato a
palpitare
all’impazzata.
Da
diversi giorni si era rifugiata in quella villetta mezza
diroccata, sicura che nessuno sarebbe venuto a visitarla dato il suo
stato fatiscente, ma a quanto
pareva si era sbagliata di grosso.
Dopo
attimi di immobilità dettata dal panico aveva ripreso il
controllo di
sé, scivolando fuori dalla coperta che si era gettata
addosso e nascondendosi tra il
comò e la tenda, al buio.
Poi la porta della
camera aveva cigolato con un lamento da brivido e quando
la prima torcia aveva squarciato l’oscurità della
stanza, Beth
si era rannicchiata il più possibile coprendosi la testa con
le braccia, in un gesto istintivo di difesa. Erano
vicini ed erano in due. Aveva intrecciato le dita sul capo e strizzato
forte gli occhi
sperando che il suo tremore non facesse ballare anche la cassettiera.
I
due uomini erano entrati a grandi falcate, smuovendo la coperta che
forse aveva conservato ancora un pò del tepore del suo
corpo,
perchè subito si erano diretti verso il bagno, cercando
anche
lì la presenza di qualcuno.
I
loro passi, pesanti come i loro respiri, si erano fatti a mano a mano
più leggeri fino a che c'era stato un momento di totale
silenzio.
Se
ne sono andati? Dio, ti prego, fa che se ne siano andati!
-E' qui.
Una voce bassa e
roca, sopra di lei, aveva vanificato praticamente subito le sue
preghiere.
- Cos’hai
trovato, Daryl?
L'altro doveva
essersi avvicinato, perchè a quel punto aveva sentito la
tenda spostarsi, accompagnata da una risata divertita.
- Cazzo,
un'altra bambolina! Fratello, inizio a pensare che tu abbia un
fiuto particolare nello scovare le femmine!
Beth
si era rifiutata di guardare, fingendo per un attimo di poter essere
ancora
bambina, quando le bastava tenere gli occhi chiusi per tenere lontano i
mostri delle favole.
- Fatti
un po’ vedere.
L’ultimo
arrivato l'aveva ghermita
per un braccio e tirata in piedi a forza.
- Ciao bambolina,
allora che ci fai qui tutta sola?
Stretta nella morsa
ferrea dell'uomo, a Beth non era rimasta altra scelta che aprire gli
occhi.
Alla
luce della bruma notturna che entrava dalla finestra, i suoi occhi
erano volati d'istinto prima sulla figura dell'uomo che l'aveva
individuata,
intuendone subito la pericolosità: alto, muscoloso, capelli
lunghi e barba incolta, il suo aspetto le era apparso selvaggio e
minaccioso.
Quello
che la teneva stretta, invece, aveva tutta l'aria di aver perso da un
bel pezzo qualsiasi traccia di umanità, visto lo sguardo
folle
ed invasato con cui l'aveva fissata.
- Ehi, non sarai mica
muta per caso?
Un rude scossone le
aveva fatto battere i denti tra di loro con forza,
inducendola a ritrovare un pò di quel coraggio che l'aveva
aiutata a sopravvvivere in quella fuga solitaria dopo la caduta della
prigione, il luogo dove lei e il suo gruppo si erano illusi
per un pò di
essere stati al sicuro.
- No, non sono
muta... e non sono nemmeno una bambolina! Perciò levami le
mani di dosso!"
La voce le era uscita
meno decisa di quello che avrebbe voluto,
però pareva aver colpito comunque l'uomo che la teneva
stretta,
perchè con una risata divertita l'aveva lasciata
andare.
- E se non sei una
bella bambolina, allora chi sei?
Beth era tornata a
guardare l'altro
uomo, prima di rispondere, quello
che con il suo sguardo penetrante continuava ad apparirle il
più
pericoloso tra i due. Il fatto che si limitasse a starsene
lì,
impugnando quella balestra come se dovesse puntargliela addosso da un
momento all'altro per infilzarla, lo faceva assomigliare tremendamente
al Governatore, colui che aveva decimato senza pietà il
resto della
sua famiglia.
- Mi chiamo Beth... e
fareste meglio a svignarvela al più presto,
prima che tornino i miei amici e vi trovino qui.
Ma prima ancora di
potersi complimentare con se stessa per la rapidità con cui
aveva sfornato quella bugia, la stessa voce bassa e roca che aveva
sentenziato la sua scoperta, di nuovo l'aveva inchiodata con crudele
determinazione alla realtà.
- Sta mentendo. Non
c'è traccia di nessun altro qui, Merle, oltre a
lei.
Il folle,
così aveva soprannominato quello che adesso sapeva
chiamarsi Merle, era scoppiato di nuovo a ridere, mentre l'arciere
aveva spostato la sua attenzione sulla finestra, scrutando al di fuori
nella notte silenziosa.
- Come vedi,
bambolina, non si
può mentire a mio fratello. Sai... lui è una
specie di
segugio e non sbaglia mai!
- Bè, mi
spiace deluderti, ma
questa volta si sbaglia. Però se volete correre il rischio
di
farvi ammazzare... affari vostri!"
L’atteggiamento
strafottente
che sperava li avrebbe indotti ad andarsene, aveva avuto il solo
effetto di suscitare ancora la risata di quello che continuava ad
apparirle uno completamente fuori di testa, così aveva
dovuto
raccimolare tutto il suo coraggio per attuare l'unica opzione che
sembrava esserle rimasta: fuggire. Perciò aveva preso un
gran
respiro e poi era partita di corsa, quasi volando, nella speranza che
conoscere
quella casa meglio di loro, le offrisse un certo vantaggio, oltre al
fatto che riteneva di essere più agile rispetto ai due
uomini,
sicuramente più pesanti e lenti.
- Prendila!
Il grido di quel
Merle era risuonato
come uno sparo nel silenzio spettrale e l'aveva raggiunta
quando si era trovata già sugli ultimi gradini della scala
che
portava a pianterreno, convinta ormai di potercela fare ad oltrepassare
la
porta che le avrebbe permesso di dileguarsi nel buio della notte.
Solo che quella dolce
illusione si
era frantumata nel momento in cui un braccio le aveva circondato la
vita, trattenendola in una presa d'acciaio che non le aveva lasciato
nessuna speranza di potersi liberare.
-No, no, no!
Non era riuscita a
trattenere quello
sfogo spontaneo che aveva di fatto rotto definitivamente gli argini del
fiume di emozioni che aveva cercato di dominare, prima fra tutte il
panico che adesso minacciava di soffocarla, chiudendole la gola in un
nodo stretto.
- Cosa ti avevo
detto, bambolina? Mio fratello è un cacciatore
nato, scappare da lui è un'idea da non prendere nemmeno in
considerazione.
Quell'odiosa risata
le era di nuovo rimbombata nelle orecchie, mentre
tra le lacrime che ormai le inondavano il viso, aveva cercato di
mettere a fuoco la figura dell'uomo che le si era parato davanti, per
capirne le intenzioni.
- E poi, dove
vorresti andartene tutta sola? Non lo sai che in giro c'è un
sacco di gente pericolosa?
Quelle parole erano
state così crudeli, così cariche di
divertimento malato, da indurla a cercare di liberarsi dalla stretta
che ancora la teneva prigioniera tra le braccia dell'altro uomo, quello
che con il suo silenzio non appariva certo meno minaccioso.
- Ehi, ehi, calma...
forse, dopotutto, abbiamo scovato una piccola
tigre, eh? Potrebbe essere una bella sfida addomesticarla, no? Che ne
pensi, fratellino? Non ti stuzzica l'idea?
Il solo pensiero di
quello che sottintendevano quelle parole aveva
avuto il potere di ricondurla ad un'immobilità totale,
agghiacciata dall'idea che il suo futuro sarebbe stato un susseguirsi
di violenze e soprusi da parte di quei due uomini.
- Sai come la penso,
Merle.
La risposta formulata
da quella voce che aveva capito essere proprio
roca di natura, non era stata in grado di farle capire quale fosse
stato il suo pensiero, lasciandola in balia di quel panico che
non riusciva più ad arginare in nessuna maniera.
- Porca puttana,
Daryl! Lo sai che sta diventando un fottuto problema
quello che gli altri pensano di te! Ti stanno addosso e se non vedranno
dei cambiamenti, non basterà più il fatto che sei
mio
fratello a tenerli buoni!
La rabbia con cui il
folle aveva aggredito l'arciere alle sue spalle
l'aveva letteralmente fatta sobbalzare, soprattutto perchè
si
era ritrovata schiacciata tra di loro, dal momento che era avanzato per
andare a piazzare un dito minaccioso sotto il naso dell'altro.
- No, sei tu che non
capisci, Merle! Non abbiamo bisogno di quel fottuto branco di stronzi
per sopravvivere...
- Cazzo, abbiamo
già fatto questo discorso e mi pareva avessi capito che
anche loro fanno parte della "famiglia" adesso!
Quando Merle aveva
spintonato violentemente il fratello, anche Beth era
stata trascinata indietro con lui, dal momento che non aveva accennato
a lasciarla andare, mantenendo salda la presa intorno alla sua vita.
Dio,
ti prego, salvami!
- Indirizza le tue preghiere
verso qualcun'altro, bambolina,
perchè non credo che ci sia più nessun Dio in
ascolto da
un bel pezzo.
Credeva di averla
solo pensata quella preghiera, invece doveva averla
espressa ad alta voce, dal momento che aveva richiamato di nuovo
l'attenzione di quel Merle su di lei.
- Ehi, boss... oh,
cazzo, scusa... non pensavo fossi impegnato a fottere...
La voce strascicata
di un terzo sconosciuto, proveniente dalla porta
d'ingresso lasciata probabilmente spalancata dai primi due che si erano
introdotti solo qualche minuto prima, le aveva procurato un nuovo
brivido di paura.
- No, Jay, la
bambolina l'ha trovata Daryl e a
quanto pare finalmente è di suo gradimento,
perciò al
momento è off limits anche per me!
- Oh, bè,
come dargli torto, boss? L'astinenza è una brutta bestia e
non guarda in faccia nessuno!
Le risate che avevano
accompagnato quella battuta che per lei era
equivalsa ad una condanna a morte, non avevano però
coinvolto il
diretto interessato, che era rimasto ancora una volta chiuso in un
silenzio teso, rimanendo anche indifferente alla pacca che quel Jay gli
aveva dato per sottolineare quanto trovasse divertente la cosa.
- Bè,
comunque boss, ero venuto a cercarvi per dirvi che noi non
abbiamo trovato niente di utile, a parte un pò di cibo e un
pò d'alcol.
Beth a quel punto era
riuscita a vedere meglio il nuovo arrivato,
scoprendo con orrore che si trattava di un'altra figura massiccia e
armata sino ai denti.
- Però ci
hai pensato tu, Daryl, a rendere la nostra gita
interessante... anzi, andrò a dare la buona notizia agli
altri.
Finalmente potremo rilassarci davvero quando sarà il tuo
turno
di guardarci le spalle...
Era scoppiato in una
risata sguaiata, mentre con passo svelto si era
diretto verso la porta, non senza aver prima risposto con un dito medio
al "vaffanculo" rabbioso che Daryl gli aveva rivolto.
- Lo vedi,
fratellino, che è ora di darti una mossa, eh? Non voglio
altre tensioni in "famiglia", perciò...
Aveva visto Merle
additarla con quella specie di uncino che faceva le
veci della sua mano destra e che lo faceva apparire ancora
più
disumano.
- ... fatti piacere
sul serio questa bella bambolina e vediamo di
chiudere la questione una volta per tutte, okay? Perchè
preferirei darti in pasto agli zombie, piuttosto che scoprire che sei
veramente
frocio.
Aveva sentito l'uomo
dietro di sè irrigidirsi come se fosse
diventato pietra e non era riuscita a trattenere un gemito di dolore
quando il suo braccio aveva ulteriormente serrato la presa su di lei,
forse per sfogare quella che le sembrava una rabbia trattenuta a stento.
- Adesso raggiungo
gli altri, tu se vuoi prenditi pure qualche minuto
per iniziare a conoscere la tua nuova amichetta e per spiegarle,
magari,
che da adesso anche lei è entrata a far parte ufficialmente
della nostra
grande "famiglia".
Davanti al ghigno
crudele che aveva sfigurato il viso di Merle, Beth si era ritrovata di
nuovo a pregare intensamente
Dio,
ti prego... ti supplico, non abbandonarmi, aiutami e dammi la forza per
affrontare quello che mi aspetta.
Ma non era stata l'immagine
di Dio quella che aveva evocato la
sua mente, bensì quella dei visi che erano appartenuti a
degli
uomini di tutt'altro genere, come lo erano stati Rick, o
Glenn, o
Ryan; uomini che erano stati capaci di non trasformarsi in bestie crudeli pronte ad assecondare
i peggiori istinti, nonostante fossero stati
catapultati anche loro in un mondo dove non c'erano state
più certezze, nè regole.
Dio,
aiutami a credere che rivedrò Maggie e tutti gli altri.
Mentre l'uomo dietro di lei
finalmente l'aveva lasciata libera,
permettendole di scostarsi da lui per voltarsi e poterlo guardare in
faccia, Beth aveva cercato di combattere panico e disperazione
aggrappandosi a quella preghiera che sarebbe potuta diventare la sua
unica speranza: sopravvivere all'orrore di quello che avrebbe dovuto
affrontare nella speranza che le avrebbe dato la possibilità
di
ricongiungersi con quelle persone che le avevano davvero voluto bene
come se fossero state parte della sua famiglia.
XXXXXXXXXXXXXXXXXXX
Daryl
aveva avuto come una premonizione nel momento in cui Merle gli aveva
indicato quella casa fatiscente, rivelandogli la sua intenzione di
entrare proprio lì.
Era stato sul punto
di dirgli che non ci sarebbe voluto entrare manco
da morto, ma poi si era imposto di tornare lucido e razionale,
relegando
quella sensazione - come di
un brivido gelato lungo la schiena in una giornata afosa - ad una semplice sensazione
passeggera.
Stupido
coglione!
Lo
aveva pensato poi di sè stesso per ogni azione che aveva
compiuto da quando era entrato
in quella camera da letto, sino a quando si era ritrovato a non
controbattere all'idea di Merle sul fatto che avrebbe dovuto "fare
coppia" con quella ragazza per far tacere quel branco di coglioni che
si ostinava a considerare la loro nuova "famiglia".
Non erano mai stati
una vera
famiglia nemmeno quando da bambini avevano abitato insieme ai loro
vecchi,
figurarsi se potevano esserlo adesso un'accozzaglia di sbandati senza
cervello come quelli di cui si era circondato suo fratello.
Che
cazzo ti dice il cervello, Daryl?
Non
lo sapeva più, ma non da quella notte, davanti al terrore di
due occhi innocenti che lo guardavano come se fosse stato il diavolo in
persona, aveva iniziato a non saperlo più già da
un
pò... forse da quando suo fratello aveva perso anche quel
briciolo di cervello che prima di quella fottuta apocalisse sembrava
possedere.
Cazzo,
Merle, perchè mi stai facendo questo!
Non
aveva mai - mai in
trentaquattro anni di vita - messo
in discussione ogni decisione, ogni parola, ogni azione di suo
fratello. Merle gli aveva sempre detto cosa fare o cosa pensare, e lui
l'aveva fatto o pensato senza mai riflettere se fosse stato giusto o
sbagliato.
Ma da un
pò di tempo... sì, da un pò di tempo,
la
cosa non funzionava più. Quello che faceva o diceva Merle,
gli
sembrava sempre meno giusto e perciò più
difficile da
digerire.
Porca
puttana, Daryl, è tuo
fratello! Sangue del tuo sangue... che cazzo vuoi fare, lasciarlo al
suo fottuto destino e andartene dove? A 'fanculo, magari?
- Io...
io credo... di... di stare per vomitare.
Era stata la voce
tremolante di quella ragazza a riportarlo davanti ad
una realtà che non sapeva come affrontare e che, proprio per
questo, lo stava facendo sentire come un animale in gabbia,
cioè
in bilico sul confine tra ribellarsi o rassegnarsi davanti alla follia
sempre più evidente di suo fratello.
- Oh, cazzo!
Tra il dirlo e il
farlo era passato solo qualche secondo, perciò
per evitare che gli vomitasse praticamente sui piedi, Daryl aveva fatto
qualche passo indietro, lasciando che lei si sostenesse alla parete
mentre combatteva con dei conati sempre più violenti.
Cazzo,
è solo una fottuta ragazzina che si è trovata nel
posto sbagliato al momento sbagliato!
Ma
rimaneva il fatto che Merle era suo
fratello, l'unica persona al mondo che avesse mai dimostrato di
fregarsene almeno un pò del fatto che lui esisteva, dato che
nemmeno a sua madre era interessato.
Che cazzo devo fare con lei, porca puttana?
Aveva
paura che il suo cervello si sarebbe davvero fuso come il
motore della sua prima moto, dopo che l'aveva spinta al massimo
fregandosene delle conseguenze.
- Tieni, prendi
questo per pulirti.
Era stato a guardare
mentre lei aveva piano piano smesso di essere
scossa dai violenti conati, poi gli era venuto istintivo allungarle la
bandana che usava qualche volta per coprirsi parte del viso quando
andava in moto.
Cristo
Santo, Daryl, ma che cazzo stai facendo?
La
sensazione di essere diviso a metà, come se
all'improvviso ci fossero stati due Daryl con idee ed emozioni diverse
nella sua testa lo stava fottendo davvero alla grande.
- Ti... ti...
prego... lasciami andare.
La voce della ragazza
era stata di nuovo poco più che un
sussurro, ma nella sua testa era risuonato come un grido disperato che
gli aveva annodato le budella come poche cose nella sua vita erano
riuscite a fare.
Cazzo! Cazzo! Cazzo!
Merle
non se la sarebbe mai bevuta la balla che lei era
riuscita a sfuggirgli, perciò Daryl aveva capito di non
potersi
aggrappare lui stesso a quella soluzione a meno che non si sentisse
pronto ad affrontare la situazione con lui. E lui era proprio
dannatamente lontano dall'esserlo, perciò gli era rimasto
ben
poco da fare.
- Non posso.
Nonostante il buio,
era riuscito lo stesso a vedere il viso della
ragazza manifestare tutta la disperata paura che stava provando e
davanti alla quale avrebbe voluto davvero poterle concedere la
libertà che gli aveva chiesto.
Invece, mettendo a
tacere quella parte di lui che gli stava gridando
quanto fosse fottutamente sbagliato quello che stava per fare, si era
di nuovo avvicinato a lei, afferrandola per un polso e obbligandola a
seguirlo fuori dalla casa.
- No... no... no...
ti prego...
Lei aveva cercato di
opporsi, provando a divincolarsi con le poche
forze che le erano rimaste, ma era servito solo a farla incespicare nei
suoi stessi passi, rischiando di cadere se non ci fosse stato lui a
sostenerla.
- Cazzo, non rendermi
le cose più difficili.
Si era fermato un
attimo sui gradini del portico, piantando lo sguardo
in quello di lei, sperando che così il messaggio le
arrivasse forte e chiaro.
- Ascoltami bene,
perchè non te lo ripeterò un'altra
volta: non ho nessuna intenzione di scoparti, okay? Nè ora,
nè mai.
Avrebbe potuto
sicuramente dirlo con altre parole, ma aveva intuito che
per una volta il suo modo di parlare diretto avrebbe potuto essere
più efficace per farsi strada nella testa di quella
ragazzina
terrorizzata.
Non aveva mentito,
perchè nonostante
nei suoi pensieri ci fosse stato il caos, di una cosa era certissimo:
non
era mai stato uno stupratore, e anche se suo fratello gli avesse
puntato una pistola alla testa, non lo sarebbe comunque diventato, mai.
- Ma per il
momento non posso nemmeno lasciarti andare.
Anche questa era stata la pura verità, perchè non
era ancora pronto ad affrontare il suo rapporto con Merle.
Cazzo, è mio
fratello!
Quella frase continuava a rimbombargli in testa,
nonostante
facesse a pugni con quello che sentiva mentre guardava negli occhi
quella
ragazzina che aveva deciso di tenere con sè.
- Devi restare con me finchè non troverò una
soluzione a tutto questo casino.
Senza rendersene conto doveva essersi avvicinato di più a
lei,
perchè l'aveva vista indietreggiare per quanto le era stato
possibile, dal momento che continuava a tenerla per il polso.
- Questo vuol dire che dovrai diventare la mia ombra e fare tutto
ciò che ti chiederò di fare. Solo così
riuscirò ad evitare che non solo io ti debba scopare
veramente, ma che
nemmeno qualcun'altro ci provi. Perchè se penseranno che sei
roba mia, nessuno ti toccherà.
Tutte e due le volte che aveva usato la parola "scopare" lei aveva
emesso un verso terrorizzato che lo avevo colpito come se fosse stato
un pugno in pancia.
Merle, cazzo, non so
come farò a non fartela pagare questa volta.
Daryl era consapevole, ad un livello più
inconscio
probabilmente, che le cose con suo fratello avevano già
preso
una direzione ben precisa e che sarebbe stata solo questione di tempo
l'inevitabile resa dei conti tra di loro.
- Ragazzina, guardami e fammi capire che hai sentito quello che ti ho
detto. Perchè se sarai tu a starmi appiccicata addosso di
tua
spontanea volontà, mi risparmierai la fatica di doverti
tenere
d'occhio più di quanto non dovrò già
fare!
La sentiva tremare e non aveva nemmeno smesso di piangere, ma
d'altronde più di quello che le aveva detto non avrebbe
potuto
fare, perciò sperava di essere risultato convincente.
Avrebbe già avuto il suo bel da fare nel far credere
che se la stesse spassando con lei, come altri del gruppo avevano fatto
in precedenza con donne che avevano incrociato la loro strada,
perciò sperava almeno che lei non gli rendesse la vita
difficile, collaborando con lui.
Forse quando si
accorgerà che non la scoperai davvero, ti crederà.
Quel pensiero si era perso nell'eco di un singhiozzo che
aveva
avuto in risposta, insieme ad un lieve cenno con
la testa che era stato quasi impercettibile, ma che a lui non era
sfuggito e che aveva interpretato come un sì.
- Okay, Beth. Ti chiami così, giusto?
Ancora c'era stato solo un lieve cenno con la testa da parte della
ragazza in risposta.
- Quanti anni hai?
Non aveva avuto proprio in mente di fare conversazione con
lei,
voleva più che altro capire chi si trovasse di fronte.
- Di... diciannove.
Cristo Santo,
è davvero solo una ragazzina!
Questo gli aveva procurato un ulteriore pugno nello
stomaco,
oltre che ad una serie di maledizioni nei confronti di quel coglione di
suo fratello.
- Da quanto tempo è che sei rimasta sola?
Era certo che si fosse rifugiata solo lei in quella casa,
però
non riusciva a credere che potesse essere sopravvissuta per
così
tanto tempo senza l'aiuto di nessun'altro.
- Una... decina... di giorni.
Le sue risposte gli giungevano appena sussurate, sottolineando quanto
sforzo le costasse fornirgliele in quel momento.
- Stavi cercando di raggiungere qualcun'altro o ti stavi solo
nascondendo?
- Mi... mi nascondevo.
E ti ho trovata proprio
io, maledizione!
- Per quello che può valere... se
avessi immaginato chi si nascondeva dietro a quella tenda, avrei
lasciato perdere.
Era vero, nel momento in cui l'aveva vista, si era pentito di averla
portata allo scoperto con Merle presente. Aveva capito subito che non
l'avrebbe lasciata proseguire per la sua strada, anche se non
immaginava che sarebbe finita proprio così.
- Tu... voi... chi siete?
Era stato preso in contropiede da quella domanda, soprattutto
perchè non si era aspettato che lei trovasse il coraggio di
porgergliela.
- Un gruppo di stronzi... ecco chi siamo. E in cima, sopra a tutti,
c'è quel coglione di mio fratello.
Si era reso conto che più che una risposta, il suo era stato
un
pensare ad alta voce quello che emergeva sempre più
chiaramente
dentro di lui.
- Ora dobbiamo andare, gli altri si stanno muovendo.
Il silenzio di quella fredda notte era stato rotto dal brontolio di
alcuni motori che erano stati messi in moto, segno appunto che il
gruppo era pronto a rientrare al campo.
- Seguimi e mettiti questo, intanto.
Come prima con la bandana, anche ora gli era venuto istintivo togliersi
il giubbotto di pelle per darlo a lei, che indossava solo un
maglioncino leggero. Lei aveva atteso qualche secondo prima di
prenderlo, poi però lo aveva indossato, mentre si erano
incamminati verso il punto in cui avevano lasciato le moto.
Quando lo avevano raggiunto, Merle e gli altri erano già
stati
pronti a partire con le loro, così non c'erano stati
ulteriori
commenti da parte di nessuno sulla presenza di Beth accanto a lui.
Anche Daryl era salito a cavallo della sua, sentendosi come sempre
subito meglio, perchè le moto erano sempre stata la sua
più grande passione, tanto che nonostante il mondo fosse
andato
a puttane, lui aveva trovato lo stesso il modo di metterne insieme una
partendo dalla base di una Honda Nighthawk.
- Sali, forza.
Si era rivolto alla ragazza rimasta totalmente immobile, agghiacciata
probabilmente dal realizzare che stava succedendo davvero, sarebbe
dovuta andare con lui, senza avere alcuna certezza di quello che le
sarebbe accaduto veramente.
- Ehi, bambolina, vedi di muoverti, mi si stanno congelando le chiappe.
Era stato Merle a spronarla e lei era scattata come una molla, salendo
alle sue spalle. L'aveva sentita rigida come la pietra, sicuramente
turbata dal dover condividere un contatto così ravvicinato
con
lui.
- Beth, devi tenerti a me.
Anche lui non era stato contento di dover condividere quel contatto
così intimo, però non aveva nemmeno l'intenzione
di
liberarsi di lei sperando che si spappolasse sull'asfalto.
Non morirà
per colpa mia, nè le farò del male.
Ecco qual'era stato, alla fine, il pensiero che gli aveva permesso di
ingranare la prima, mettendosi in coda agli altri per tornare verso il
campo.
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