Illusione Infernale

di LadyAwa
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Folte nuvole grigie oscuravano il cielo, da lì a poco sarebbe arrivato un temporale, e mentre ero intenta a fissare quel meraviglioso panorama la porta della mia stanza si spalancò. Ed eccolo lì, mio padre, “il re dei vampiri” colui che credeva di comandare su tutto e tutti, entrò come una furia nella mia stanza accompagnato come al solito dalle sue fidate guardie.
-Clarissa!- urlò il mio nome con una rabbia indescrivibile, quando finalmente i suoi occhi rossi come il sangue incontrarono i miei. -Nessuno ti ha mai insegnato a bussare?- chiesi tornando a fissare le nuvole fuori dalla finestra.
Con un gesto congedò le guardie e poco dopo tornò a puntare i suoi occhi su di me. –Mi spieghi cosa ti è saltato in mente? Sai benissimo quali sono le regole!- disse avvicinandosi a me e lanciandomi qualcosa che assomigliava ad una foto.
Ad un tratto lo guardai…
Mi sono sempre chiesta perché mio padre, alla mia nascita avesse deciso di farmi vivere come un vampiro e non come una semplice umana, forse…voleva un erede? Qualcuno a cui lasciare il suo comando in caso gli fosse successo qualcosa? No, voleva solamente vendicarsi della donna che lo aveva ferito, vendicarsi portandole via l’unica cosa più cara che aveva…Me. Odiavo questa vita, odiavo lui.
-Sai…- iniziai a parlare, mentre mi abbassai a raccogliere la foto –Mi sono sempre domandata il motivo per cui mi hai rinchiuso dentro questo schifoso palazzo…- dissi guardando la foto, quella foto che ritraeva me da neonata in braccio ad una giovane e bellissima donna dai capelli rossi. Quella donna che io stessa avevo sognato per molte notti, per cui avevo pianto disperatamente. –E ora lo so!- gli dissi mostrandogli la foto, mentre le lacrime ormai scendevano senza sosta.
Ad un tratto con un gesto brusco, mio padre afferrò la foto dalle mie mani e la strappò in mille pezzi, fissandomi poi con uno sguardo pieno di odio –Non farlo mai più, hai capito? Se ti trovi qui è solo per il tuo bene. Tu non sei come lei, tu sei mia figlia Clarissa, mia…e per nessun motivo ti sarà permesso avere contatti con quel mostro, ti farà solo del male!- mi disse mettendo una mano sul mio volto ormai rigato dalle lacrime che non accennavano a smettere. –Tu!- dissi togliendo la sua mano –Sei tu l’unico MOSTRO!- urlai a più non posso, e ad un tratto senza rendermene conto uno schiaffo mi arrivò in pieno volto. Guardai mio padre che mi fissava ancora incredulo per ciò che aveva appena fatto –Piccola mia perdonami!- -Fuori di qui!- dissi singhiozzando –Clariss..io…- bisbigliò –Fuori di qui ho detto!!- urlai con tutto il fiato che avevo in corpo. Senza farselo ripetere due volte, il re dei vampiri uscì fuori dalla mia stanza. Corsi a chiudere la porta e di conseguenza mi lasciai cadere a terra. Ero stanca, volevo scappare, volevo un modo per vivere libera fuori da quelle mura, ma non potevo, mi avrebbe trovata e a quel punto sarebbe solo stato peggio per me. Mi tirai su e mi buttai sotto le coperte e posai una mano sulla mia guancia “Me ne andrò da qui, con o senza il tuo permesso!” pensai, e mi addormentai con una lacrima che solcava il mio viso.




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